I
~A volte puoi a malapena trovare la differenza
Tra oscurità e luce~
La flebile luce del tardo pomeriggio illuminava timida l'affollato quartiere ad ovest di Londra. L'aria autunnale arrivava al naso fresca e carica degli odori ricercati che fuggivano dai ristoranti più in voga della capitale britannica;due sagome erano lì posizionati tra le colorate villette e gli alberi che si erano spogliati dei loro passati fiori estivi.
I due ragazzi si osservavano intorno spaesati e incuriositi perfino dal più insignificante dei dettagli lì era tutto diverso;persone di tutti i generi si notavano passeggiare tranquille fauni,demoni e altri che forse i due giovani non avevano neanche mai incontrato. La meraviglia cresceva nei loro cuori e nei loro occhi sentendo una fiamma di calore alimentarsi nei loro petti,il cellulare nelle mani del corvino mostrava la giusta strada e ormai la villa che dovevano raggiungere era prossima ai loro sguardi.
La casa si mostrava nella parte finale della via e spiccava per la sua interezza,le case brillati e colorate erano quasi cancellate dalla presenza di quella specifica abitazione. La facciata era occupata da una grande porta lignea e scura che sembrava essere l'accesso ad una dimensione medievale,sopra di essa vi era un loculo circolare che filtrava la timida luce che,come una lama cercava di penetrare le alte finestre celate da tendaggi scuri e pesanti.
> È questa qui ?<
una voce squillante interruppe il silenzio creatosi tra i due amici;il ragazzo più alto girò lo sguardo verso il corvino che aveva puntato lo sguardo su quella che sarebbe stata la loro casa a partire da quel giorno.
Quello che sembrava il minore annuì con lo sguardo ancora rivolto verso la casa,respirò più a fondo alzando il petto cercando di fermare l'ansia che dallo stomaco gli stava logorando i nervi.
> Non ci pensare sembrano persone per bene<
il ragazzo gli poggiò il braccio sulle spalle e sorrise cercando di calmare l'altro che troppo spesso si faceva prendere da paure e ansie. Si guardarono imbracciando coraggio e speranza andarono verso quel pesante portone;non ebbero nemmeno il tempo di bussare che un rumore di chiavistelli e chiavi arrivò alle loro orecchie. La figura di un ragazzo sulla ventina si parò di fronte i loro occhi,le sue labbra erano increspate di un sorriso cordiale che celava una nota di velata curiosità,il resto del suo viso era pulito ad eccezione dello zigomo sinistro occupato da due cicatrici che sembravano segni degli artigli di un qualche animale feroce, i capelli erano corti ai lati e di un morbido bianco nella parte centrale essi finivano un po' scompigliati di fronte i suoi occhi,velati da un leggero tratto di matita nera. Gli occhi grigio azzurro saettavano svelti sui volti dei due ragazzi che erano ancora sullo zerbino,mentre pazientemente aspettavano di poter entrare.
>Prego<
il ragazzo con gli occhi freddi fece un cenno per far entrare i due; il più alto sorrise da orecchio ad orecchio e con passo leggero fu già dentro la casa mentre le sue parvenze feline sembravano animarlo,le morbide orecchie bianche so muovevamo veloci e la coda ampia e soffice ondeggiava alta dietro la sua figura. Il secondo aspettò qualche istante impiegando le sue strane capacità nel captare le energie che quel misterioso ragazzo si trascinava dietro erano caotiche ,una parte sembrava luminosa e calda di beatitudine trapelata da un coro di angeli, l'altra parte era anche essa calda,ma ardeva di rabbia e perversione come uscita da una bolgia di demoni.
>La vostra puntualità è veramente fantastica,sinceramente credevo che vi sareste persi in questa zona così caotica< il suo tono di voce era calmo,ma era tradito dalla scia di vivacità contenuta nei suoi occhi. Si girò verso il più alto osservando il suo aspetto al quale non aveva dato molto peso,gli si formò un sorriso ancora più ampio in viso
> Tu dovresti essere Mizuiro?<
il ragazzo in questione accennò velocemente dando ragione all'altro,si guardò indietro vedendo il suo amico perso ad osservarvi in giro;lo prese subito per un polso avvicinandolo a loro
> lui è Yuki,ma credo che già lo sai<
il corvino si trovò trascinare dalla forza dell'amico che lo portò di fianco a lui. Il suo viso si fece rosso d'imbarazzo e le orecchie elfiche si abbassarono,sorrise in modo timido tirando su il viso
> sono già stato presentato,ma ci tengo ai modi non come questo gatto ammaestrato qui di fianco<
guardò di sottecchi Mizuiro che rise d'impeto. Il ragazzo dagli occhi freddi rise leggermente stringendo la mano del corvino
> Lux Mikaelson,per gli amici solo Lux,spero che vi troverete bene qui con noi<
i due sciolsero la stretta di mani e andarono verso quello che doveva essere il salone principale . Era completamente in linea con la parvenza della casa,i mobili erano restaurati e portavano raffinate incisione,le pareti erano tappezzate di quadri ed arazzi che riempivano gli spazzi non occupati da librerie stracolme di vecchi manoscritti,al centro dello spazio vi erano dei divanetti d'epoca di colore rosso con dei leggeri ricami ad adornarli. Spiccava nella sala un cavalletto da pittura di colore ciliegio chiaro sul quale vi era montata una tela che colpita dalla luce lasciava trasparire un soggetto femminile. Da dietro il cavalletto si notava una sagoma che con velocità e maestria apportava le ultime modifiche al quadro, un leggero colpo di tosse di Lux distolse l'uomo dal suo lavoro. L'uomo poggiò tavolozza e pennelli e si spostò in modo che lo si potesse vedere in volto, i due amici rimasero congelati di fronte la figura che gli si era parata agli occhi. Uno uomo sulla trentina li osservava con occhi ardenti e di un rosso infernale,la sua espressione era inarcata in un ghigno che senza oppressione mostrava le candide zanne in accordo con la carnagione marmorea e innaturale. I tratti del viso erano emaciati e spigolosi e contrastavano con il nero dei capelli e della barba ordinata,il tratto che prima saltò agli occhi dei due nuovi inquilini furono gli occhi rossi e luminosi come fiamme della Giudecca;sembravano animate interamente la figura che a loro detta sembrava demoniaca e come se l'uomo avesse letto i loro pensieri,ghignò ancora più di prima mente una coda scagliata si agitava frenetica dietro di lui. In due passi fu di fronte i ragazzi,che quasi sussultarono alla sua vicinanza,da quella distanza osservarono meglio il suo viso che d'un tratto si era fatto più amichevole,colpevole anche il fatto che i suoi occhi da vicino lasciavano trapelare lo spirito curioso e bizzarro di quella figura distorta che si era presentata ai loro occhi ammantata di una larga camicia nera così antica da sembrare un pezzo della passata epoca vittoriana,che faceva da spettro e regina in quella stanza.
> Benvenuti miei cari, in quella che sarà la vostra casa<
Il suo tono di voce era cupo e cavernoso come quello di un accanito fumatore
>Conoscete già il mio nome,ma mi è doverosa una presentazione, sono Amon un vecchio amico dei vostri genitori e per questo periodo sarò il vostro tutore<
I due ragazzi lo guardarono con gli occhi intimoriti di chi si trova con le vesti d'agnello nella tana del lupo, Mizuiro era quasi congelato dai fatti che veloci avevano introdotto quel uomo ai loro occhi,se uomo lo si poteva definire.
> La ringraziamo molto della sua ospitalità e terrei a presentarmi...<
Yuki fece per finire la frase,ma Amon lo zittì con un leggero gesto della mano
> Sono al corrente di tutto sul vostro conto e sono lieto di potervi finalmente conoscere<
Lo sguardo caldo di lui si scontrò con le iridi verdi e inghiottite dal nero della sclera che costituivano i più che curiosi occhi del giovane
> Tu sei Mizuiro ,21 anni, e originario di Nara,Nekomata come il resto della tua famiglia; tu invece sei Yuki 20 anni originario di Tokyo e adottato dalla famiglia di Mizuiro,ti è stato fatto dono una sensibilità e un aura che,lasciamelo dire, sono sublimi per un essere come me<
> Sei sempre un demone vecchio ed impiccione,falli parlare invece di fare il superbo come fai sempre<
Lux lanciò un occhiata ad Amon che lo guardò con fare ammonito,riconoscendosi che delle volte esagerava con la sua mania da protagonista intelligente e saccente
>Figlio perfetto di tuo padre puntiglioso come lui, scusate il mio ego mi lascio prendere facilmente dai discorsi cari per me <
Si rivolse prima al giovane dagli occhi freddi e poi con un sorriso guardò i due ragazzi che erano rimasti interdetti dalla descrizione che l'uomo aveva dato di loro.
>Non si scusi assolutamente,solo che anche noi volevamo conoscervi meglio,i nostri genitori sono stati molto vaghi su di voi<
Il ragazzo gatto parlò con voce cordiale mentre sorrideva educatamente all'uomo che era lì con loro e sembrava conoscerli così bene. Il demone alzò un sopracciglio appena sentite le parole del giovane e ridimensionò il ghigno che aveva stampato in volto.
> Certamente dovete essere al corrente di tutto, come già detto il mio nome è Amon sono uno dei sette regnanti degli inferi e figlio di Lucifero,maestro nelle arti occulte e magiche<
Terminò quella scarna,ma chiara presentazione con un leggero inchino e poi osservò il ragazzo dagli occhi freddi
> Io sono Lux figlio adottivo di Amon e sono un ibrido tra demone e angelo<
I fratellastri sembravano spaesati dalle parole che i due avevano pronunciato e come un lampo Yuki si rese conto del perché sentisse delle auree così opprimenti in quella casa. Erano finiti alle porte di quella che sembrava esser per loro una nuova casa,ma allo stesso tempo erano spaventati da quello che ne sarebbe stato di loro da quel momento in poi.
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