19. Donuts and interviews
Il mattino dopo Eden si svegliò molto prima del trillo della sveglia. Doveva prepararsi di tutto punto per il suo colloquio con il direttore dell'Hawkins Post e, anche se aveva dalla sua parte i consigli che le avevano elargito Nancy e Jonathan, cominciava ad avere un po' di ansia.
Entrò nel bagno, stranamente libero, dato che tutta la sua famiglia, ad eccezione dei suoi genitori, dormiva e fece una bella doccia ristoratrice, sperando che l'aiutasse a calmare i pensieri che le affollavano la mente.
Ripeteva tra sé e sé le dritte ricevute dalla coppia 'Jancy' e, nonostante l'agitazione, le venne da sorridere nel notare quanto quei due fossero fatti l'uno per l'altra - Nancy iniziava una frase e Jonathan la finiva, entrambi con un sorriso complice sul volto.
La sera precedente aveva chiamato la Wheeler per avere ulteriori rassicurazioni, anche se lei odiava pressare troppo le persone, ma aveva davvero bisogno di staccare e di distrarsi con un lavoro part-time che le tenesse impegnata la testa e quindi avrebbe dovuto essere perfetta al colloquio.
C'era rimasta davvero male di non essersi potuta sfogare con il suo migliore amico - si aspettava almeno una telefonata da parte sua, invece il telefono era rimasto muto.
Sospirando, uscì dalla doccia e dopo essersi infilata l'accappatoio cominciò ad asciugarsi i capelli, mettendo un po' di schiuma per renderli più mossi e vaporosi. Poi si vestì con tutta cura, selezionando un pantalone nero classico, una giacca abbinata, sgraffignata nell'armadio di sua mamma, e una camicia bianca con dei volants, che non la faceva impazzire e la invecchiava un pochino, ma la sig.ra Bingham aveva insistito affinché la mettesse per dare un ulteriore tocco di serietà.
Lei si sentiva estremamente ridicola conciata in quel modo perché non era abituata a tanta eleganza, ma doveva ammettere che allo specchio faceva davvero una bella figura, sembrando molto professionale.
Evitò di truccarsi troppo e mise solo un filo di eyeliner, un po' di mascara e del lucidalabbra, poi scese di sotto.
"Non fai colazione?" le domandò la mamma quando la vide preparata di tutto punto.
"No, sono già nervosa di mio, ci manca il caffè!" affermò con decisione, prendendo lo zaino.
"Vuoi che io o papà ti diamo uno strappo alla sede del giornale?"
"No, faccio una piccola passeggiata, ne ho bisogno per distendere un po' i nervi."
La sig.ra Bingham sorrise e lei uscì dalla stanza. In corridoio incontrò suo padre.
"Non capisco che bisogno hai di metterti a lavorare anche tu! Già si fa fatica a coprire l'assenza di tua madre, ora non si potrà contare nemmeno più su di te!" sbuffò esasperato.
Eden alzò gli occhi al cielo.
"Veramente mamma è d'accordo con me, dice che mi farà bene fare un po' di esperienza, e che farà anche curriculum per la domanda di ammissione al college che dovrò fare il prossimo anno!" rispose risoluta.
"La solita associazione a delinquere madre-figlia!" ennesimo sbuffo ed entrò in cucina indignato.
Con un sospiro di rassegnazione Eden uscì e si tirò dietro il pesante portone di quercia.
L'aria frizzantina del mattino la colpì, ma non aveva tempo di ripensare al suo look, anche perché aveva già intravisto il furgoncino giallo di Argyle tre case più avanti. Sorrise anche per la bugia detta al genitore.
"Che puntualità!" esclamò lei, aprendo la portiera ed entrando.
"Potevo presentarmi in ritardo in un giorno così importante per te come questo?"
Il ragazzo della pizza le sorrise e lei si riscaldò dall'interno. Mise in moto e partirono.
"Mi ha detto Johnny che ieri siete state parecchio tempo al telefono tu e Nance. Ti ha dato un po' di dritte?"
"Sì, anzi l'ho assillata fin troppo! Ma mi sono fatta rivelare tutti i punti deboli di Chuck Bailey." rivelò, facendolo ridacchiare.
"Oddio! Per esempio?" chiese curioso.
"Mhm, tipo che è fissatissimo con la dieta, ma va pazzo per le ciambelle glassate e quindi se voglio farmelo amico, dobbiamo fermarci al forno vicino la piazza, perché lì fanno le sue preferite!" confessò, indicandogli il luogo dove avrebbe dovuto accostare.
"Mhm, siete diaboliche..." constatò, mentre metteva la freccia e si fermava per farla scendere.
La moretta scese e quando entrò nel locale fu avvolta dall'odore di biscotti appena sfornati e pane fresco. Nonostante il nervosismo che le teneva lo stomaco stretto in una morsa, riusciva ad avvertire una certa acquolina in bocca. Si avvicinò al lato dei lieviti e scelse cinque succosissime ciambelle, rese belle lucide da una perfetta glassatura zuccherosa da mettere in una scatolina. Poi uscì.
"Tieni!" porse un pacchettino bianco che aveva preso per ultimo al suo accompagnatore.
Il ragazzo lo afferrò incuriosito.
"Se non sbaglio a te piacciono le cose con la crema, quindi, ti ho preso il donut ripieno." fece lei mentre rientrava e si sistemava la scatola con le ciambelle sulle gambe per evitare che con le scosse della macchina potessero schiacciarsi.
Il ragazzo della pizza era estasiato.
"Ti ricordi che mi piace la crema!" non riusciva ancora a crederci che la moretta ricordasse cose relative alle sue preferenze.
Afferrò al volo il dolce e diede un morso abbastanza grande, procurandosi una macchia di crema gialla sui pantaloncini a fantasia hawaiana.
Arrossì per la sua imbranataggine e si ripulì con un fazzolettino, ma ad Eden fece ancora più tenerezza.
Gli scoccò un bacio sulla guancia.
"E questo per cosa sarebbe?" le domandò mentre si tastava la guancia, con gli occhi che gli brillavano e con la bocca ancora mezza piena del dolce.
"Per essere sempre così gentile con me, e per avermi accompagnato stamattina!" dichiarò decisa.
"Sai che per me è sempre un piacere! Puoi sempre contare su di me, Eden!"
"Sì, lo so. Non sai davvero quanto sia importante per me in questo momento avere qualcuno su cui poter contare!" rivelò sospirando e facendolo sorridere.
Entrambi in quel momento stavano pensando ad un certo riccio, ma entrambi in maniera diversa: il capellone era contento di averle sentito pronunciare quelle parole perché immaginava che ci fosse un po' di maretta tra i due, e la strega era invece rammaricata perché avrebbe voluto condividere quel momento anche con il suo migliore amico che in quel periodo aveva la testa da tutt'altra parte, indirizzata verso una certa biondina che a lei non stava nemmeno simpatica.
Con la testa impegnata ognuno nelle proprie riflessioni arrivarono davanti alla sede del giornale.
Eden fece l'ennesimo sospiro e ricevette una carezza da parte del suo autista.
"Andrà tutto bene, vedrai. Sarebbero dei pazzi a non prenderti!" la rincuorò.
Lei fece un mezzo sorriso che somigliava più ad una smorfia a dire la verità e si decise a scendere.
L'interno dell'Hawkins Post era molto diverso da come se l'era immaginato - si aspettava una vecchia struttura coloniale, con mobili in legno massiccio e infissi scuri. Invece, dovette davvero ricredersi. Si trovava all'interno di un palazzo moderno, con mobili scuri in massello e infissi bianchi. C'erano scrivanie scure con divisori di vetro, e una cucina con accessori di ultima generazione.
Prima che potesse gettare ulteriori occhiate però venne raggiunta da Nancy che in un vestitino rosso che le arrivava alle ginocchia e un sorriso caldo la accolse davanti all'ufficio del direttore.
"Sei puntualissima, Chuck non è ancora arrivato!"
"Ho portato le ciambelle!" fu l'unica cosa che la sua bocca riuscì ad articolare.
"Stai serena, sei elegantissima!" tentò di rassicurarla.
La sera precedente si erano accordate anche sul suo abbigliamento, perché Bailey era un tipo molto formale che ci teneva molto alle apparenze e quindi la veterana della redazione le aveva dato dei consigli per vestirsi per il lavoro che desiderava.
Non dovettero attendere molto però perché la burbera voce del direttore ruppe il silenzio che si era venuto a creare. Nancy incoraggiò Eden con lo sguardo e sfoderò uno dei suoi migliori finti sorrisi, invitandola a fare lo stesso.
La streghetta voleva far tutto fuorché mettersi a sorridere, le sembrava come se avesse la faccia bloccata e temeva che più che un sorriso le sarebbe venuto fuori un vero e proprio ghigno. Rassegnata, provò a rilassare i muscoli facciali.
"Buongiorno, Chuck!" salutò con fare professionale la veterana.
"Wheeler, come mai oggi qui?" chiese curioso il capo, squadrando le due ragazze davanti al suo ufficio con una strana smorfia sul viso, che però scomparì non appena notò la scatola che la più piccola delle due teneva in mano.
"Dobbiamo fare il colloquio alla mia compagna dell'Hawkins High, ricordi?" sembrava come se stesse ricordando ad un bambino i compiti per il giorno scolastico successivo.
"Ah sì, la tirocinante..."
"Esattamente." asserì Nance, "Se ci fai entrare?", continuò indicando l'uscio serrato.
"Certamente." fece l'altro prendendo le chiavi dalla sua ventiquattrore di pelle nera.
Non fu difficile per Eden farsi accettare per lo stage, era stata istruita per bene su cosa dire e come, poi aveva conquistato Chuck non appena gli aveva offerto i donut.
Quando uscirono dall'ufficio del capo le due si scambiarono un cinque e Nancy cominciò a farle fare il tour del posto, riempiendola nuovamente di consigli utilissimi, tipo chi doveva evitare di prima mattina, con chi poteva invece scambiare qualche chiacchiera, con chi poteva esprimere le sue opinioni e con chi avrebbe dovuto tacere.
Inoltre, le diede una scrivania e un piccolo armadietto, e insieme decisero l'orario della settimana seguente: Eden sarebbe stata impegnata per tre pomeriggi, per le prime settimane avrebbe dovuto per lo più fare svariate commissioni, poi se avesse passato il periodo di prova, avrebbe forse potuto aspirare a qualcosa di più giornalistico.
La moretta ringraziò entusiasta (avrebbe fatto volentieri anche le pulizie pur di non dover stare a casa a rimuginare), anche durante tutto il tragitto di ritorno a casa, in quanto la Wheeler le aveva gentilmente dato un passaggio.
Dopo aver informato i suoi a pranzo, che accolsero la notizia in modo differente, la madre complimentandosi e il padre come se avesse ingoiato un boccone troppo caldo, e aver fatto fuori due porzioni di minestra tanta era la fame che si era ritrovata, se ne salì in camera sentendosi esausta.
Si buttò sul letto e stava per accendere lo stereo quando squillò il telefono.
"Pronto?" afferrò la cornetta, prima che lo facessero i suoi. Era convinta che fosse Argyle.
"Ehi, sono io. Puoi parlare?" era Eddie.
Nonostante ce l'avesse ancora con lui, sentì come se il peso che aveva nel petto si sciogliesse un pochino.
"Dimmi." fece laconica.
"Volevo chiederti a che ora venivi alla festa delle zucche stasera..."
Si batté una mano sulla fronte. L'aveva completamente dimenticata! Ecco perché sua mamma stava facendo tutti quei dolci alla zucca oggi! Come aveva fatto a non pensarci prima?
"Cazzo, me ne ero scordata!" ammise.
Lui ridacchiò.
"Lo sapevo."
"Ma tu hai il concerto, giusto?"
"Esatto! Infatti, tra poco me ne vado al garage di Gareth per le prove, vuoi venire?"
"No, ho da fare!"
"Con il tuo amico Argyle?" domandò e sembrava alquanto seccato dal tono.
"No! Devo andare a fare un po' di shopping con mamma..." era seccata anche lei. Ma come si permetteva lui di sparire e poi di mettersi a giudicarla?
"Comunque, che vuoi, Ed?" tagliò corto.
"Quanto sei rude!" l'apostrofò.
"Che vuoi?" continuò l'altra.
"Volevo chiederti se ti andava di sentire il concerto con Chrissy..." dichiarò tutto d'un fiato.
Lei non riusciva a credere alle sue orecchie!
"Che cosa??"
"Dai, Eden, non fare la stronza, è sola, l'hanno tagliata tutti fuori dopo la scena con Jason!" la difese.
"Stai scherzando spero! Sparisci per un giorno intero, non ti fai vivo e mi chiami per chiedermi se posso spupazzarmi la tua ragazza mentre tu suoni??" il suo tono aveva raggiunto dei decibel oltre il livello di rischio.
Lui allontanò la cornetta per evitare di diventare sordo.
"Dai, calmati, che sarà mai, che ti ho chiesto?" continuava stupito.
"Eddie..." fece un sospiro per aiutarsi a calmarsi, "Non me la spupazzo la tua cheerleader, non lo farei in situazioni normali, pensa oggi..." rivelò.
"E' stata proprio lei a chiedermi di domandartelo!"
"Uh, è stata proprio lei?" gli fece il verso.
"Sì!"
"Vaffanculo, Eddie!" e riattaccò, lasciandolo basito.
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ciao a tutt*,
allora, innanzitutto perdonatemi il ritardo, ma come vi ho già detto sono settimane davvero intense e siccome ci tengo molto a questa storia voglio mettermici con la calma **
anyway, che ne pensate di questo capitolo? vi è piaciuto? vi sono mancati i nostri migliori amici preferiti?** siete dalla parte di Eden o di Eddie?**
fatemi avere le vostre opinioni e commenti **
e se potete supportate la storia con una stellina **
grazieee **
effy **
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