17. Being your slave, what should I do but tend
Eden non ebbe il coraggio di rispondere alla domanda che Chrissy le aveva rivolto, ma si limitò a scrollare le spalle, come se la cosa non la interessasse. In realtà, internamente stava ribollendo, poiché, sebbene la Chrissy influenzata dalla geis fosse molto meno stronza della solita Chrissy, comunque, non riusciva a farsela stare simpatica. Forse era perché la vedeva come l'emblema di chi aveva avuto sempre tutto dalla vita senza doverselo sudare, mentre a lei toccava sempre sgomitare per prendersi ciò che le spettava.
'Di solito non parliamo di queste cose.' decise di rispondere, evitando la domanda, mentre la biondina la osservava sempre più impaziente.
'Ah, strano, pensavo voi foste amici amici!' e Eden non seppe perché ma le diede ancora più fastidio quell'affermazione.
'Siamo molto amici, infatti' sottolineò, 'Ma non per questo mi metto a spifferare i fatti di Eddie alla prima venuta!' quelle parole colpirono la cheerleader come un pugno in faccia. Dopotutto lei le aveva appena confidato quanto successo con il suo ex ragazzo.
'Certo, certo, lo capisco. Fai bene, e ti dimostri essere un'ottima amica, da questo punto di vista!' ritrattò tutto. Quella ragazza era un vero osso duro, e la cheerleader aveva deciso che sarebbe diventata sua amica, visto il forte legame che aveva con Munson.
'Credo che sia meglio andare adesso.' la moretta interruppe i suoi pensieri.
'Sì, e grazie ancora per essermi venuta a cercare.'
Eden non rispose, si limitò all'ennesima alzata di spalle.
Le due ragazze uscirono dal bagno e non avrebbero potuto essere più diverse l'una dall'altra: la cheeleader bionda, con la sua coda perfetta, l'ombretto celeste e la divisa con i colori della squadra, mentre l'altra t-shirt e jeans neri, anfibi e giacchetto di pelle, capelli mossi e scuri, e eyeliner e mascara scurissimi.
I corridoi erano vuoti; i ragazzi erano tutti a lezione, le due si separarono ed entrarono nelle loro rispettive classi. La strega varcò la soglia della classe della Tipps, pronta a ricevere un rimprovero per il ritardo che invece, inaspettatamente, non arrivò.
'Bingham, stiamo rivedendo i limiti, prendi posto e vai a pagina 234.' furono le uniche parole che le rivolse la professoressa.
Lei non se lo fece ripetere due volte, raggiunse il suo banco e tirò fuori il testo. Dopo un paio di minuti venne distratta da qualcuno che le bussava sulla schiena con una matita.
'Che vuoi?' chiese scocciata.
'Come sta Chrissy?' le domandò a sua volta Eddie, sussurrando per non farsi sentire dagli altri.
'Sta bene. Si è ripresa subito.' affermò con sarcasmo.
'Avete parlato?'
La ragazza annuì.
'E dai, Eden, devo tirarti le parole di bocca? Mi dici che vi siete dette??' continuò spazientito.
Lei sbuffò.
'Non sono la tua segretaria, eh? Comunque sta bene, ha lasciato Jason e lui le ha fatto un po' di scenate che le hanno dato fastidio, ma si è calmata!' decise di evitare di riferirgli l'ultima parte della loro conversazione, dando retta al fastidio che sentiva allo stomaco.
'Okay, meno male! Sono contento che stia meglio! Comunque, ti ho giustificata io con la prof, eh? Ho detto che eri andata ad assicurarti come stesse Chrissy...'
Ah, ecco spiegato il perché del non rimprovero per il ritardo.
'Okay... grazie.'
'Prego.' e le fece uno dei suoi soliti sorrisi pieni.
Le due ore passarono velocemente, e ancora più velocemente trascorsero quelle di letteratura. Quando suonò la campanella del pranzo la streghetta ne fu quasi disturbata.
Letteratura inglese era la sua materia preferita, perché ogni volta che seguiva quella materia, sentiva di riuscire a ritrovare un pezzetto di sé dentro ai versi e alle parole di poeti e scrittori vissuti secoli prima. Era come una specie di autoanalisi su sé stessa. Quell'oggi stavano leggendo il sonetto n. LVII di Shakespeare, e anche in quel caso, la poesia le stava servendo per analizzare quello che le stava capitando negli ultimi tempi.
[...] I have no precious time at all to spend,
Nor services to do, till you require [...]
(praticamente quello che stava succedendo ultimamente a lei; il suo tempo era tutto rivolto ad Eddie e alla realizzazione delle sue folli idee, mentre lei, Eden, si metteva sempre più da parte)
[...] Nor think the bitterness of absence sour
When you have bid your servant once adieu;
(già le veniva da pensare a quello che sarebbe accaduto d'ora in avanti, con Chrissy sempre più presente tra di loro)
Nor dare I question with my jealous thought
Where you may be, or your affairs suppose [...]
(e chissà cosa avrebbe fatto lui insieme alla biondina, e cosa avrebbe fatto lei, soprattutto, se già il solo sentire il suo nome sulla bocca dell'altra l'avevano ingelosita... no, dai, non poteva essere quello, gelosia non in quel senso, ma in quello di fastidio per la presenza costante che sarebbe diventata la biondina, che già lei mal sopportava)
Al drin dell'intervallo sobbalzò, raccogliendo velocemente le sue cose e raggiungendo i suoi compagni in fila in mensa.
Gettò uno sguardo veloce alla sala: Chrissy era seduta al tavolo delle cheerleader, che però sembravano meno allegre del solito, o almeno, meno allegre nei confronti della loro capa; Jason gettava occhiate sprezzanti al suo tavolo; Eddie era più agitato del solito e sembrava prendersela con i ragazzini dell'Hellfire, tra cui sua sorella Suzie. Stava per raggiungerli anche lei quando una mano si posò sulla sua spalla e lei si voltò immediatamente, scocciata.
'Ah sei tu!' era Argyle. Si rilassò.
'Scusami, non volevo spaventarti. Vieni, Johnny deve dirti qualche cosa.' le indicò il tavolino dove era seduto Byers con Nancy Wheeler.
'Certo, prendo qualcosina da mangiare e arrivo.'
Velocemente afferrò le prime cose che le capitarono a tiro, ovvero una specie di riso al curry con pezzetti di pollo e un'acqua, pagò e raggiunse il ragazzo delle pizze.
'Ciao.' si sedette.
'Ehi, ciao Eden.' ricambiarono gli altri.
'Eden, lei è Nancy.' le presentarono.
'Ciao, piacere.'
'Piacere mio.' fece la maggiore.
'Ovviamente ti conosco di vista e di fama.' aggiunse la moretta, facendo arrossire l'altra.
'Di fama? Wow!' esclamò la Wheeler.
'Sì, cioè, essere la ragazza più brava della scuola, direttrice del giornalino scolastico e vincitrice annuale del premio come miglior scrittrice, non sono cose da poco.' specificò la streghetta.
'Grazie, ancora.' Nancy era ormai arrossita e anche un po' intimorita dalla strana amica di Argyle.
'Sì, ma complimenti a parte, Nance, dille la novità...' la esortò il capellone.
'Sì, hai ragione.' poi si rivolse alla moretta, 'Ti hanno ammessa per uno stage all'Hawkins Post!' le lanciò la bomba, facendola aprire in un sorriso enorme.
'Davvero??' era incredula e molto felice. 'Grazie mille! Io... non so cosa dire...'
'Non devi dire nulla, infatti, però ti avviso, i veterani dell'HP sono dei veri stronzi quando ci si mettono, quindi tu cerca di tenere duro.' la avvertì Nancy.
'Sì, all'inizio ti faranno preparare soprattutto caffè e fotocopie.' confermò Jonathan.
'Va bene comunque, guarda mi serviva davvero in questo momento.' rispose la minore.
'Bene, allora presentati domani mattina davanti alla sede del giornale, farai un colloquio conoscitivo con Peter.' aggiunse la Wheeler.
Eden annuì e stranamente si ritrovò super affamata tanto da divorare il suo piatto in pochi minuti. Quando tutti ebbero finito, Nancy li salutò perché doveva passare a controllare delle cose al giornalino della scuola e Jonathan andò con lei.
'Ti va se festeggiamo questa bellissima notizia a modo nostro?' le propose Argyle sorridente.
Lei annuì.
Uscendo dalla sala, gettò un'occhiata ad Eddie che ovviamente stava fissando Chrissy. Sospirò e si affrettò a raggiungere il capellone.
Arrivarono dietro al boschetto e si sedettero sul tavolo dando le spalle alla scuola. Il ragazzo delle pizze tirò fuori dal suo marsupio una storia già preparata e la accese.
'So che non è la Purple, ma non è male nemmeno questa, fidati.' gliela passò, dopo aver fatto qualche tiro.
'Mi va bene tutto.' dichiarò l'altra.
'Tutto okay? Mi sembri nervosa in questi giorni.' confessò.
'Lo sono.' sospirò.
'Come mai? Tuo padre?'
'Anche... è che mi si stanno incastrando una serie di cose che mi rendono agitata...' ammise.
'Munson c'entra in questa storia?' le chiese spiazzandola.
'Perché mi domandi di lui?' si difese.
'E' che prima vi ho visti mano nella mano...' il ragazzo arrossì, mentre le faceva quella rivelazione.
'Argyle!!! Ma che vai a pensare?? Io e Eddie siamo solo amici, lo sai!' si giustificò.
'Sì, ma quando c'è lui in giro sembri sempre, non lo so, più agitata... scusami, io so che voi siete molto legati e non voglio che pensi che mi dia fastidio... solo... spero che non sia lui la fonte di questa tua irrequietezza...'
Quel ragazzo sembrava tenere davvero a lei, captava il suo umore meglio di chiunque altro, ultimamente anche meglio del suo migliore amico stesso e, inoltre, nonostante si notava che quella conversazione lo imbarazzasse, la aveva comunque affrontata per aiutarla.
'Grazie Argyle.' gli disse lei sinceramente, mettendogli una mano sulla spalla.
'Per cosa?'
'Perché mi sei sempre vicino, anche in questi momenti meno tranquilli.'
Lui le sorrise e le accarezzò il viso e lei chiuse gli occhi a quel tocco, rilassandosi.
Il suono della campanella fece trasalire entrambi.
'Pronta per queste ultime due ore?' le domandò lui, mostrando tutto il suo disappunto per l'interruzione.
'No!' confessò lei, specchiando lo stesso identico rammarico del capellone.
Lui sorrise, lei si aiutò con il tacco dell'anfibio per spegnere la storia, ed entrambi si avviarono verso l'edificio scolastico.
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ciao a tutt*,
sorpresa con questo nuovo aggiornamento, ma oggi pomeriggio avevo un po' più di tempo, quindi ho potuto scrivere un pochino **
tra poco vedremo l'interazione tra Eddie e Chrissy, così avremo un'idea del quadrilatero che sto imbastendo :DDD
per il momento, che mi dite? vi stanno piacendo? ve lo chiedo, anche se la risposta è scontata quanto gli sconti del Black Friday :DDDD maaaaa: #teameddie o #teamargyle?
:DDD
fatemi avere i vostri preziosi commenti ** e soprattutto, se potete, supportate la storia con una stellina **
grazie **
la vostra effy **
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