15. What the hell is going on?
Eden si svegliò sentendosi davvero riposata – dormire addosso al suo amico era una cosa che faceva sempre quando era piccola, anche se era da alcuni mesi che non stava capitando più. Aprì gli occhi e si ritrovò con le mani di Eddie poggiate sulle sue gambe e la testa che gli penzolava. Sorrise nel guardare la scena. Stette qualche secondo immobile, decisa a godersi quel tepore ancora per qualche momento, poi con un sospiro liberò il braccio da sotto la nuca e si decise a guardare l'orario: erano le otto passate!
Scattò seduta peggio di una molla e nel farlo svegliò anche il riccio che sembrò ritornare da una dimensione parallela.
'Co... che cazzo fai?' le chiese con una voce impastata dal sonno, mentre cercava di ricordare chi fosse in quel momento.
'Eddie! E' ora di cena! Papà mi ammazzerà, stavolta, ne sono certa!' cominciò ad alzarsi e a recuperare tutte le sue cose.
'Sta' tranquilla, ti riaccompagno in un attimo!' il tono preoccupato della sua migliore amica fu la botta definitiva che servì a farlo svegliare in maniera definitiva.
Si mise gli anfibi e il chiodo e raggiunse la moretta che già si era precipitata fuori di casa. La trovò fuori, vicino al van.
Entrarono e cercò di non tenere conto dei limiti della strada e soprattutto di quelli del motore della sua vecchia macchina.
'Ricordati di fermarmi un po' prima di casa mia, che se papà mi vede con te, è davvero la volta buona che ci toglie la pelle!' scosse la testa nel pronunciare quelle parole.
'Mh, mi sto immaginando il sig. Bingham a mo' di capo Siux con il coltello della tribù che ci scuoia vivi e poi si rivende le nostre pelli...' cominciò a sghignazzare.
Lei lo fissò torva poi cominciò a ridere a sua volta, nonostante la forte tensione per il ritardo.
'Mh, secondo me ti farebbe lo scalpo e poi rivenderebbe questi bei riccioli al mercato nero facendoseli pagare a peso d'oro!' e nel farlo gli mise una mano tra i capelli, accarezzandogli di sfuggita l'orecchio e la tempia. Il riccio chiuse gli occhi per un istante, inebriato da quel tocco. Poi tornò in sé.
Ogni tanto gli capitava di provare degli strani brividini di piacere quando la sua migliore amica gli faceva delle carezze più o meno spontanee. Quella cosa non avveniva sempre, ma quando succedeva lo straniva molto.
Le luci di casa Bingham si notavano dal parabrezza e lui obbedì alla richiesta della streghetta di stare alla larga dall'entrata e accostò il van due case prima.
'Eccoci arrivati!' spense il motore.
'Scappo!' dichiarò lei e fece per scendere.
'Ehi, strega?' la fermò lui prima che scomparisse.
'Sì?'
'Ti voglio bene. Grazie ancora per oggi!' le confessò serioso.
Lei gli elargì un sorriso stanco e si avviò verso il portone.
Non appena varcò la soglia di ingresso si aspettò una ramanzina senza fine che però, stranamente, non arrivò. Era convinta di venire assalita dai rimproveri del padre e invece non fu così.
Incuriosita dalla strana atmosfera si addentrò oltre l'ingresso e quasi ci rimase secca quando vide tutta la famiglia intorno al tavolo della sala da pranzo con a capotavola da un lato suo padre e dall'altro sua madre.
'Mamma!' esclamò e la signora le rivolse un enorme sorriso e allargò le braccia, dove lei subito si fiondò.
'Ehi tesoro, come stai? Suzie ci ha detto che stai frequentando anche tu un club per approfondire la matematica e la chimica! Sono molto fiera di te! Sarai stanca dopo tutto questo studiare, va, siediti, papà ti riempirà il piatto!' la salutò la mamma, accennandole alla sedia.
Lei non se lo fece ripetere due volte e, dopo aver gettato un'occhiata di ringraziamento alla sorella che anche quell'oggi l'aveva coperta con una bugia, si sedette.
Il sig. Bingham non se l'era bevuta, quei club erano per i primi della classe e la sua primogenita non lo era mai stata, era bravina sì, ma niente a che vedere con la piccola Suzie. A meno che non si trattava di un corso di recupero, in quel caso avrebbe potuto benissimo prendervi parte senza problemi.
Non voleva preoccupare la moglie, appena tornata e stanca dal lungo viaggio, avrebbe aspettato un pochino, ma se la situazione si fosse ripetuta avrebbe dovuto parlargliene.
Eden era così contenta di riavere la mamma, anche se non aveva mai avuto un rapporto idilliaco con lei, e sebbene la figura materna a cui pensava sempre fosse Clarissa Munson, alcune volte, tipo quella appena accaduta, sua mamma era la sua salvezza, in particolare quella dalle continue lamentele che il padre mostrava nei suoi confronti.
Osservò tutta la sua famiglia a cena – e tutti, suo papà incluso, sembravano più rilassati. A volte, anche se solo a volte, anche la sua strana famiglia le dava l'impressione di volersi bene.
Aiutò a sparecchiare e a lavare i piatti, poi si fermò in salotto ad ascoltare i resoconti di viaggio, anche se solo per lavoro, della sig.ra Bingham.
Salì in camera che erano le 23 passate. Nonostante la bugia di sua sorella, lei quell'oggi non aveva fatto nessun compito, perciò, dopo una doccia veloce, in pigiama e senza asciugare i capelli, di malavoglia aprì il libro di chimica.
Era tutta immersa nelle formule degli alcheni e degli alchini, quando sentì bussare. Si alzò di scatto e aprì.
'Ti è piaciuta la mia invenzione del corso da seguire?' le chiese soddisfatta sua sorella, mentre si richiudeva la porta dietro di sé.
'Shhhhhh. Sei matta? Abbassa la voce!'
'Daiiiiiii, dimmi che sono stata brava, dillo!' cominciò a saltellare, facendo sorridere la maggiore.
'Eh va bene, sei stata bravina! Papà se l'è bevuta?' si assicurò.
'Mh, non lo so, ma lo ha fatto mamma, quindi, lui non ha potuto dire niente!' si buttò sul letto, mentre la streghetta si riaccomodò sulla sedia. 'Ma quanto è bello averla a casa?'
'Sì!' sospirò, 'Almeno tiene un po' a bada il carattere burbero di quell'altro!'
'Sì, hai ragione...' poi vedendo che la sorella non le dava retta le chiese, 'Che studi?'
'Chimica! Almeno ci provo!' sospirò di frustrazione.
'Daiiiiii, ti do una mano io, per me chimica è una sciocchezza!' minimizzò con la mano.
Nonostante la sua riluttanza all'imbroglio, abbassò un pochino le difese e decise di farsi aiutare dal genio della casa, che in meno di venti minuti, le completò tutti gli esercizi come se stesse facendo un puzzle di parole.
Eden cominciò a sbadigliare e si addormentò sul letto a fianco a Suzie che ci aveva preso gusto e aveva cominciato a svolgere esercizi anche di argomenti che a scuola non le avevano ancora spiegato. Dopo un po', mentre la maggiore già ronfava da una mezzoretta buona, le mise una coperta addosso e si accoccolò vicino a lei, come quando erano bambine.
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Eddie si svegliò riposato come non mai. Era pronto per il suo primo giorno con Chrissy sotto incantesimo e non vedeva l'ora di scoprire quello che sarebbe successo d'ora in avanti. Fece una veloce colazione con caffè nero e toast con burro d'arachidi e marmellata e, dopo una doccia super veloce, si vestì scegliendo la solita t-shirt, quella mattina aveva optato per una degli Slayer, smanicato di jeans, jeans scoloriti e scarpe di tela.
Si sentiva molto sicuro di sé; ripensando, infatti, alle poche parole che la cheerleader gli aveva rivolto il giorno prima, sembrava già diversa rispetto a quella dello scambio di battute che avevano avuto qualche giorno prima. Inoltre, le aveva notato anche un leggero rossore sulle gote.
Sorrise soddisfatto afferrando lo zaino, uscì di casa ed entrò nel van. Avrebbe voluto passare a prendere la biondina ma poi sarebbe stato troppo telefonato e allora decise di andare direttamente a scuola e vedere un po' per volta come e quando lei avrebbe tentato un approccio...
Mise una musicassetta di una compilation di musica metal che aveva fatto lui stesso qualche settimana prima – voleva regalarla a Gareth, ma poi se la dimenticava sempre in macchina. Le note di 'Black Magic' riempirono l'abitacolo, facendolo sorridere nel pensare a ciò che lui e la sua migliore amica avevano fatto il giorno prima – dopotutto la loro anche se non black, ma era stata comunque una magia.
Raggiunse il parcheggio della scuola che già era affollato e restò di stucco alla scena che si palesò davanti ai suoi occhi: Jason Carver che implorava disperato Chrissy Cunnigham. Lo stomaco cominciò a pizzargli e si avvicinò per capire bene la situazione.
Tra la folla individuò i suoi compagni dell'Hellfire che assistevano divertiti allo spettacolino che il più figo della scuola stava offrendo loro.
'Ehi, ragazzi! Ma che sta succedendo?' domandò incuriosito.
'Non lo so, c'è Jason che sta dando di matto perché pare che Chrissy lo abbia lasciato con una telefonata ieri sera!' gli rivelò Dustin sghignazzando.
Lui lo guardò serio.
'Sì, lo so, non si gongola delle disgrazie altrui! Ma dai, so che è uno stronzo atomico, quindi sapere che ogni tanto c'è qualcuna che gli dà il benservito, mi fa più che piacere!' convenne e i suoi amici Mike e Will annuirono mostrandosi d'accordo.
'Comunque, non ce la facevo così Chrissy! Pensavo fosse una sottona per Jason!' ammise Mike.
'E invece tutti possono sorprenderci! Vero, Eddie?' Dustin si rivolse al master, che intanto si ostinava a guardare la scena interdetto.
Eden gli aveva rivelato che tutti gli attori coinvolti nella vicenda erano stati colpiti dall'incantesimo, eppure Jason, Chrissy e tutti gli altri, ricordavano di aver avuto una storia. Certo, Chrissy che lo lasciava era da manuale, ma le altre cose no!
Si allontanò dal gruppetto e andò alla ricerca della sua migliore amica. Qualcosa non aveva funzionato e solo lei poteva aiutarlo a capire. La cercò tra la folla e dopo qualche minuto buono la vide che parlottava con Argyle. Tipico! Cercò di tenere per sé il suo fastidio e la approcciò. Al momento la cosa che gli premeva maggiormente era parlare con lei.
'Ehi ciao ragazzi!' salutò da dietro, facendola saltare al suono della sua voce.
'Ciao Munson!' ricambiò il ragazzo della pizza, con il suo solito sorriso stampato in faccia. 'Hai visto che sta succedendo?' gli riferì contento, facendogli pizzicare lo stomaco ancora di più.
'Ehm sì! Eden, scusa, posso parlarti un attimo?' si rivolse direttamente a lei senza perdersi in preamboli.
Lei annuì.
'Scusaci, Argyle. Torno presto!' disse la moretta all'amico, che annuì, con uno sguardo un po' triste.
Quell'Eddie Munson riusciva sempre a portarsela via e a lui cominciava a dare fastidio la cosa.
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ciao a tutt*,
allora che mi dite di questo capitolo?**
che hanno combinato quei due?**
mi diverto un sacco quando succedono questi colpi di scena! voi che ne dite?**
fatemi sapere i vostri commenti **
e se vi sta piacendo la storia, vi chiedo di supportarla con una stellina **
grazie**
eff
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