14. I never, never want to go home
Uscirono fuori all'aria aperta e Eden sembrò riprendersi – gettare l'incantesimo le aveva preso tante energie e, anche se non voleva darlo a vedere ad Eddie, si era stancata molto, sopraffatta da quanto successo.
Il suo amico camminava in avanti, sostenendo Chrissy, che ancora procedeva strascinando i piedi, fino a raggiungere la sua decappottabile – la sua e quella del riccio erano le uniche due macchine rimaste nel parcheggio della scuola.
'Ce la fai a guidare fino a casa?' si assicurò lui.
'Penso di sì.' gli rispose lei, sospirando.
'Mh, non mi fido molto, facciamo così: tu vai avanti e io ti seguo con il van, ok?' le propose premuroso, facendo alzare gli occhi al cielo Eden, che intanto, poggiata al cofano, cercava di riprendersi.
'Va bene, ma mi dispiace che ti disturbi così tanto...' rivelò la bionda, strusciando i piedi per nascondere il suo imbarazzo.
'Ma scherzi? Quale disturbo! Dai, sali...' e le aprì la portiera.
Lei dopo aver cercato le chiavi nel suo zainetto rosa, entrò e mise in moto.
'Grazie davvero.' dichiarò prima di richiudersi la portiera, ottenendo in cambio dal ragazzo un sorriso enorme.
Eddie fece cenno ad Eden di seguirlo verso il van.
'E' normale che si senta ancora così debole?' domandò preoccupato.
Lei non gli rispose, ma fece un semplice cenno con la testa.
Salirono sul furgoncino e non appena Chrissy li vide arrivare uscì dallo spiazzale e si mise in strada.
Nel tragitto nessuno dei due amici parlava, il riccio era troppo preoccupato nel tenere d'occhio la biondina davanti a sé, sperando con tutto il suo cuore che non sbandasse, mentre la strega era ancora debole.
Odiava sentirsi in quel modo, e soprattutto, non si aspettava che gli effetti si sarebbero mostrati anche su di lei che aveva gettato l'incantesimo e in ritardo rispetto agli altri. Era molto confusa dalla cosa, e cominciava a pensare che aveva fatto davvero male ad assecondare il folle desiderio del ragazzo seduto di fianco a lei.
Arrivarono a casa Cunningham dopo nemmeno cinque minuti – anche la biondina viveva a Loch Nora, ovviamente, in un'imponente dimora a tre piani dalle pareti di legno color mogano e dal tetto grigio. Praticamente lei aveva tutto: era la capo cheerleader, aveva buoni voti, era amata dai ragazzi e invidiata dalle ragazze, e aveva anche l'amore del suo migliore amico.
'Fortuna sfacciata!' disse ad alta voce, senza pensarci.
'Cosa?' le domandò l'amico, mentre intanto la cheerleader aveva messo la freccia, accostando prima di entrare nel suo vialetto.
'Niente, pensavo alla ricchezza di chi abita qui!' decise di optare per una mezza verità.
Ovviamente il suo amico era tutto preso dall'osservare attentamente le mosse della biondina, le si avvicinò accanto, e utilizzò la manopola per abbassare il finestrino.
'Tutto okay!' disse lei, 'Grazie per avermi scortata!'
'Tranquilla. Ci vediamo a scuola, allora...' le riferì imbarazzato.
'Certo...' lei lo guardò e arrossì nuovamente. Poi imboccò il vialetto e parcheggiò.
Eddie attese che entrasse a casa, e prima di farlo, Chrissy si voltò nuovamente verso di loro, salutando con la mano. Il riccio ricambiò stupito, mentre la moretta accennò un mezzo cenno con la testa.
Nel tragitto tra casa Cunnigham e Forest Hills, il metallaro espresse tutta la sua incredulità e contentezza.
'Non posso crederci! Sei stata un mito!' le scoccò un'occhiata piena di ammirazione e lei anche se ancora stanca, fece un mezzo sorriso compiaciuto.
'Ora sai che non devi farmi arrabbiare!' lo ammonì pigramente.
'Già lo sapevo in realtà. Ma adesso l'ho sperimentato sulla mia pelle! Sei una strega con i fiocchi!' non smetteva di sorridere, sembrava come se avesse una paresi di felicità.
Quando frenò davanti il caravan, a malapena si era reso conto di essere arrivato.
Entrarono e Eden subito si gettò sul divano.
'Mi prepari un the caldo?' gli chiese con una voce rauca.
'Ehi, tutto bene?' si accorse che la sua voce non aveva il solito tono. Anzi, ad osservarla meglio, sembrava addirittura pallidina.
'Credo di essermi prosciugata un po' di energie nel gettare l'incantesimo – non avevo mai fatto questo tipo di magie, e le geasa sono molto antiche e potenti, avrei dovuto immaginarmelo.' si passò una mano tra i capelli e Eddie mise su il bollitore del the e poi le si sedette accanto. Le toccò la fronte.
'Cazzo, scotti!' si alzò di scatto e tornò poco dopo con un plaid.
'Grazie.' sussurrò debolmente.
'Mi dispiace, è tutta colpa mia!' la guardò preoccupato, con un guizzo di colpevolezza negli occhi.
'No, sono stata sciocca io, dovevo aspettarmi un ritorno di fiamma dopo una magia così potente.' sospirò.
'Sei stata bravissima! Ora bevi una bevanda calda, ti riposi e vedrai che ti sentirai meglio...'
Lei gli fece un sorriso stanco e chiuse gli occhi.
Nel frattempo, il moro trafficava con tazze, miele e bustine di the; ricordava benissimo che l'amica lo prendeva con un goccino di latte e due cucchiaini di miele. Preparò il tutto e ritornò al divano.
'Eden?' la scosse un pochettino.
Lei riaprì gli occhi.
'Scusami se ti ho svegliata, ma bevi il the ora che è caldo, così ti rilassa i nervi...' sembrava una mammina preoccupata per sua figlia. Dopotutto, lei considerava più lui la sua famiglia che quella sua vera.
'Okay.'
Afferrò la bevanda e cominciò a soffiarci sopra per raffreddarla un po'.
'Poi mi spiegherai come mai hai preso questa strana usanza britannica di bere il the con il latte, eh?' la prese in giro, facendola sorridere, poi aggiunse premuroso, 'Ti va qualche biscottino?'
'No, mammina.' gli fece la linguaccia, facendogli alzare gli occhi al cielo.
'Eden?'
'Dimmi.'
'Ti ricordi i biscotti di mamma?'
'Se mi ricordo? Sono impossibili da dimenticare!' sospirò lei.
'Già... sai che ho sognato proprio stanotte che io e te eravamo piccolini e facevamo i biscotti con lei?' confessò, arrossendo.
'Davvero?'
Lui annuì.
'Mi manca tanto Clarissa.' rivelò la moretta.
'A chi lo dici...' e nel pronunciare quelle parole sembrò perso con lo sguardo distante anni luce.
'Eddie?' lo richiamò alla realtà.
Lui si voltò verso di lei, e sembrò che in quell'attimo i suoi occhi avessero percorso distanze lontanissime.
'Mi fai da cuscino?' gli chiese con gli occhioni da cucciolo.
Lui sorrise e si sedette dal lato opposto del divano rispetto a lei. Poi tamburellò con le dita sulle sue gambe per farle capire che poteva sdraiarsi.
Lei non se lo fece ripetere due volte, sorrise, poggiò la tazza sul tavolino di fronte, e poi si posizionò con la testa sulle gambe dell'amico, che nel frattempo afferrò il plaid e lo sistemò meglio sulla schiena della ragazza.
'Sei comoda?'
Lei fece cenno di sì con il capo.
Lui sorrise e cominciò ad accarezzarle i capelli, avvolgendoli intorno alle sue dita e aiutandola a rilassarsi.
'Eddie?' lo chiamò nuovamente.
'Sì?'
'Mi canti la nostra canzone?' gli domandò spiazzandolo.
'Non te ne starai approfittando un po' troppo?' ridacchiò lui.
'Daiiiiiii, è tanto tempo che non me la canti più!!!' insistette, continuando con gli occhioni da cerbiatto.
'Perché non è il mio genere di musica?!' aggrottò le sopracciglia e lei scosse la testa. Poi aggiunse, 'E comunque la canti meglio tu!' continuò a deviare.
'Il musicista tra noi due non sono io!' evidenziò lei.
'Avrei bisogno della chitarra, però...' rimarcò, sospirando, guardandosi intorno.
'Naaaaah, sei bravissimo anche così, a cappella!' lo adulò.
'Ahhhhhhhh, okay, ma solo perché non ti senti molto bene...' la accontentò e lei sorrise soddisfatta.
Alla fine, riusciva a fare sempre quello che voleva lei. Scosse la testa, ma poi vedendo il suo sorriso, si rese conto di quanto bello fosse, e che avrebbe fatto di tutto per continuare a vederlo.
Si schiarì la voce e poi cominciò.
"Take me out tonight
Where there's music and there's people
And they're young and alive
Driving in your car
I never, never want to go home
Because I haven't got one
Anymore
Take me out tonight
Because I want to see people
And I want to see life
Driving in your car
Oh, please don't drop me home
Because it's not my home, it's their home
And I'm welcome no more"
Eden si addormentò ancora prima di riuscire ad ascoltare il ritornello. La voce di Eddie le era sempre piaciuta, e nonostante lui si ostinasse con la musica metal, lei sapeva benissimo che avrebbe potuto cantare di tutto senza problemi.
Anche quella volta la strega si perse la sua parte preferita, il ritornello, che il riccio intonò in maniera praticamente perfetta, sapendo quanto lei lo apprezzasse.
La strega chiuse gli occhi, con ancora stampato il sorriso sul volto, il ragazzo se ne accorse e continuò a cantare e ad accarezzarle la testa. Avrebbe potuto rimanere a guardarla dormire per ore.
"And if a double-decker bus
Crashes into us
To die by your side
Is such a heavenly way to die
And if a ten ton truck
Kills the both of us
To die by your side
Well, the pleasure, the privilege is mine
..."
⚠️ATTENZIONE⚠️: quest'opera è protetta da copyright © - sono vietati plagi, anche in modo parziale.
***
Ciao a tutt*,
visto che oggi ero un po' più libera mi sono messa a scrivere **
ormai lo sapete che per me è anche un modo per rilassarmi...
Anyway, che ve ne pare di quest'ultimo capitolo?**
Vi stanno piacendo questi due?**
Che succederà adesso a Chrissy? E a Eden?
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate **
e se potete supportate la storia con una stellina **
grazie brochachos **
effy **
ps. la canzone preferita di Eden si chiama 'There is a light that never goes out' degli Smiths che è anche una delle mie canzoni preferite ** vi consiglio di ascoltarla, soprattutto mentre leggete la seconda parte del capitolo ** <3
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