13. Never make the deities angry
Eden fece appena in tempo ad allungare le braccia per evitare che la cheerleader cadesse rovinosamente a terra, e nel farlo, sbatté con la schiena, facendo cascare alcune sedie impilate sopra i banchi dietro di essa. Nel sentire quel frastuono, il metallaro accorse spaventato, ritrovandosi di fronte ad una scena che mai si sarebbe aspettato di vedere: la sua migliore amica che, tutta affannata, sorreggeva tra le braccia una svenuta Chrissy Cunningham.
'Ehi, ma che è successo??' domandò spaventato, mentre osservava le due. 'Dimmi che non è morta!'
'Sì, in effetti, volevo dirtelo... l'incantesimo non è riuscito e ora Chrissy è passata a miglior vita! Ma se vuoi posso farne un altro, di risuscitazione, e avrai la tua sposa cadavere tutta per te!' ironizzò lei, sempre più affannata, con la frangetta attaccata alla sua fronte per il sudore.
Quando Eddie colse il tono sarcastico dell'amica cambiò espressione facciale: da quella pietrificata a quella rilassata e anche un pochino infastidita.
'Ti sembra questo il momento di scherzare??'
'La narcosi è un sonno profondo simile alla morte, è un effetto collaterale della geis. La tua amata sta solo dormendo profondamente e questo sonno è necessario per far sì che la sua mente e il suo cuore si resettino e comincino a provare amore nei tuoi confronti.' chiarì. 'E comunque, dammi una mano, piuttosto, invece di startene lì impalato!' lo rimbrottò.
Il rimprovero sembrò scuoterlo dal profondo.
'Sì, hai ragione, scusa!' e si fece avanti per sostenere la biondina al suo posto, 'E che per un attimo prima mi sono sentito strano, come senza forze e ho dovuto appoggiarmi alla parete!' si giustificò, mentre adagiava la ragazza a terra, assicurandola con la schiena al muro.
'Mh.' borbottò l'amica. 'Mh.'
Lui la osservò stranito.
'Di grazia potrei sapere cosa c'è dietro questi "mh"?'
'Nell'istante in cui ho pronunciato la geis Chrissy si è come svuotata mentre tu ti sei sentito mancare. Mi domando se sia successo qualcosa anche agli altri attori coinvolti in questa storia...' spiegò lei.
'Altri attori?' le chiese lui dubbioso.
'Sì, Jason, ad esempio, o gli amici che avevano in comune. Te l'ho detto che non si scherza con gli incantesimi, che ci saranno tanti effetti che io non posso prevedere, e che molte cose ovviamente cambieranno... le persone non avranno più memoria di Chrissy e Jason insieme come coppia...' sembrava stesse tenendo una lezione di matematica ad uno studente poco attento e portato, proprio come era Eddie per quella disciplina.
'Vuoi dire che anche Jason e i suoi amici sono svenuti?' si grattò la testa.
'Potrebbe essere di sì come potrebbe essere di no, tu non lo hai fatto.' appurò e lui confermò con un cenno del capo. 'Vedi, Eddie, la magia è sottile, è pericolosa, è imprevedibile. Io non la pratico quasi mai e le rare volte che lo faccio cerco di valutarne tutti i rischi – io ti ho avvisato di quello che potrebbe succedere nel momento in cui vengono gettate le geasa, ma tu non hai voluto fermarti.' lo ammonì, facendolo sentire piccolo piccolo.
Il riccio deglutì. Non sapeva cosa dire, spostava lo sguardo tra gli occhi rimproverati della sua amica alla ragazza che lui venerava svenuta sul pavimento. Ne era valsa la pena? Cominciava ad avere dei dubbi.
'Le arti magiche sono pericolose e ancora più pericoloso è praticarle. Pensa a quello che hanno subìto le streghe nel medioevo. Bastava essere donna, considerata inferiore per natura all'uomo, sola e non protetta, ma con magari una marcia in più nella conoscenza di pratiche ancestrali, erbe medicinali e riti particolari, per venire tacciata di stregonerie e messa al rogo.' la moretta scosse la testa e cominciò a misurare la stanza con i suoi passi. Il ragazzo la guardava e sembrava come se attorno ad essa vedesse il bagliore mistico che il più delle volte sembrava circondarla.
'Le streghe erano accusate di tenere patti segreti con il diavolo e di riuscire, grazie ai loro poteri, a piegare a proprio vantaggio le forze della natura e la salute delle persone. Nel medioevo il potere attribuito ad esse era usato per spiegare le disgrazie che si abbattevano sugli uomini, facendo di quelle donne un capro espiatorio. Molte delle donne incolpate erano solamente delle guaritrici che avevano la capacità di curare le malattie con rimedi magici e conoscevano l'utilizzo medicinale di erbe e piante.'
Lui la osservava affascinato mentre Eden lo istruiva su quello che le sue antenate avevano subito.
'Dalla caccia poi si passava facilmente al processo di inquisizione, dove il tribunale ecclesiastico le bollava come eretiche. Il processo si divideva in diverse fasi: la denuncia, l'inchiesta e il processo vero e proprio. Dopo aver ricevuto le accuse, il giudice avviava il processo. Tra i testimoni si accettavano anche nemici dell'imputato e nell'interrogatorio venivano fatte molte domande sulla vita privata dell'accusato. Si procedeva, poi, con l'inchiesta che era la prima fase per giudicare una persona. A questo punto il tribunale pubblicava due editti: l'editto di Grazia, con cui si concedeva la grazia a chi si fosse spontaneamente denunciato all'inquisitore entro un determinato lasso di tempo, e l'editto di Fede, con cui si obbligava chiunque fosse stato a conoscenza dell'esistenza di un eretico di denunciarlo all'inquisitore. Dopo l'inchiesta l'imputato veniva arrestato e non poteva sapere né per cosa fosse stato accusato né chi fossero i testimoni fino al processo. Per ottenere delle confessioni certe, e così poi sottoporle al processo, si usavano spesso le torture, tra cui la ruota, la frusta e la lapidazione. Alcune streghe resistevano alle torture e venivano rilasciate, altre non ce la facevano e confessavano anche reati non commessi, per evitare di soffrire. Dopo la tortura e la confessione, si decideva come la strega doveva essere uccisa in base al fatto compiuto; venivano condannate per stregoneria, eresia, omicidio, avvelenamento o satanismo. Le modalità di esecuzione erano diverse: il rogo, l'impiccagione e lo schiacciamento da pietre.'
Nel raccontare le varie fasi dei soprusi perpetrati ai danni delle streghe, ad Eden erano venuti i brividi e la voce ad un certo punto le si era rotta.
Era assurdo nel 1989 pensare a cosa avessero dovuto sopportare le donne a cominciare dall'antichità. Erano vere e proprie ingiustizie che ancora pesavano sulle mani imbrattate di sangue della stirpe degli inquisitori. Senza contare del fatto che molto spesso esse facevano del bene a quella comunità che, con noncuranza e facilità, le gettava senza remore in un processo ingiusto, la cui fine spesso era già decisa a priori.
Smise di fare su e giù senza sosta e si concentrò sulla sagoma bionda davanti a lei: era solo svenuta, l'effetto dell'incantesimo era stato più forte su di lei perché era la diretta interessata – appena svanito si sarebbe ripresa senza grandi conseguenze, almeno lo sperava.
'Nel frattempo, voglio metterti in guardia...' puntò un dito smaltato di nero contro il suo migliore amico, che continuava ad osservarla imbambolato.
'Dimmi tutto.'
'Non devi parlare con ANIMA VIVA della geis, né dirlo a Chrissy, perché l'effetto cesserebbe all'istante.'
'Ti pare che andrei a dire a Chrissy che sta con me grazie ad una magia?' le chiese, come se stesse questionando l'ovvio.
'Sì, ma è sempre bene tenerlo a mente. Nei vari manuali che ho letto, infatti, si sconsiglia vivamente di parlare degli incantesimi ad altri... è un po' come quando si è felici e non bisogna urlare ai quattro venti la propria felicità. Quando si ha qualcosa di bello o di buono, non si dovrebbe raccontarlo a tutti.' sospirò, si sentiva sopraffatta da quanto successo, e sentiva un pizzico di fastidio dentro di sé. La cheerleader non le era per niente simpatica e lei le aveva praticamente servito su un piatto d'argento il suo migliore amico e viceversa.
'Va bene, non dirò niente. Con te potrò parlarne, però?' si rassicurò.
'Con me potrai parlare quanto vorrai. Ma dovrò essere la sola. Mi viene in mente un'abitudine che rasenta la superstizione che c'era in Cina – quando i cinesi avevano un raccolto abbondante, andavano in giro a gridare di essere in carestia. Perché, dirai tu?' chiese diretta al suo amico, che in cambio fece spallucce. 'Per non fare ingelosire gli dèi! E perciò, niente chiacchiere, ma viviti in pace il tuo amore, perché potresti fare adirare gli dèi che hanno accolto la tua geis!'
Mentre Eden parlava non si era accorta che le dita della mano destra della biondina stavano cominciando a muoversi. Infatti, i due stavano continuando a parlottare quando udirono il suono di una flebile voce.
'Che mi è successo?' entrambi si voltarono scioccati verso la ragazza sul pavimento e non riuscirono a proferire parola. Poi la moretta sembrò riprendersi.
'Sei svenuta mentre stavamo confrontandoci su un dubbio in merito all'ultima lezione di chimica.' mentì la strega.
La biondina spostò lo sguardo incerto dall'una all'altro.
'Ce la fai ad alzarti?' le domandò premuroso il riccio.
'Credo...' provò a muoversi e il ragazzo si precipitò in suo soccorso.
Si mise il suo braccio intorno alle spalle e la aiutò a sollevarsi.
'Gr... grazie.' rispose lei imbarazzata, arrossendo un pochino.
'Figurati.' e le sorrise.
Lei gli sorrise di rimando, mentre continuava a tenersi a lui per uscire dall'aula.
La strega li seguì con uno sguardo basso e un ulteriore sospiro di fastidio che non riuscì a celare.
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ciao a tutt*,
scusatemi per l'attesa ma il tempo è sempre poco... ad ogni modo che ne pensate di questo capitolo?** quali sono le vostre impressioni? che ne dite di quello che hanno combinato questi due amici svitati?**
se la storia vi sta piacendo vi chiedo di supportarla con una stellina **
Grazie mille siete prezios* <3
ps. quanto è azzeccata l'immagine con 'Chrissy wake up' per questo capitolo? :DDD
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