Capitolo 1 parte 2

Camminare per le vie di Mystery Spell, avvolte nella penombra, mi mette a disagio.
Peter procede accanto a me, immerso nei suoi pensieri: con una mano tiene la valigia, mentre con l'altra mi stringe a sé in un gesto protettivo.
Non era così che immaginavo il mio ritorno...
Scorgo in lontananza una sagoma bluastra: un fantasma. Mai visione fu più intonata al panorama.
Lo scacciò dalla mia vista come fosse un mucchietto di polvere spazzato dal vento.

"Credi che la città tornerà a essere come prima?"

Peter: "Questa atmosfera lugubre non può durare... sarebbe la morte di Mister Spell."

Il suo tono cupo non contribuisce a rassicurarmi. E tuttavia, quando sono accanto a lui, ho l'impressione che l'atmosfera sia meno opprimente.

Resto in silenzio. Oppure Chiedo il suo parere.

"Sai da dove cominciare?"

Lo osservo mentre riflette sulla mia domanda e sulla risposta da darmi. Amo il modo con cui soppesa le parole prima di pronunciarle...
Ha per loro la stessa delicatezza e attenzione che riserva ai tasti del suo pianoforte.
Dopo la travolgente Sarah è sempre sorprendente trovarsi di fronte a qualcuno così posato.

Peter: "Direi che il primo passo sarà fare il punto con la mia famiglia... Sono curioso di conoscere il loro parere circa questo 'maleficio'."

"E pensare che solo ieri salivamo per le vie di Montmartre."

(Quanto mi manca!)

Peter: "Un giorno ci ritorneremo. Parigi non sparirà domani."

Il mio battito accelera nell'udire le sue parole.
Ogni volta che Peter accenna al nostro futuro assieme, rammento quanto tengo a lui.

"Sì... e poi non c'è solo Parigi. Tutta la Francia è magnifica."

Peter: "Andremo ovunque vorrai, se ciò ti renderà felice..."

Si passa una mano tra i capelli e io mi perdo nel suo sguardo. Andrei fino in capo al mondo per i suoi grandi occhi chiari...
Vorrei tanto sapere se il nostro futuro sarà felice.

Gli confido le mie paure.  Oppure Cambio argomento.

"Non credevo che Parigi mi sarebbe mancata... Sembrava tutto così magico, là... E se qui le cose cambiassero? Tra noi, intendo."

Peter: "Mia piccola musa... andrà tutto bene. Ci sono io con te. E non c'è motivo perché le cose cambino."

Cerco di mettere a tacere i miei timori, ma so che torneranno alla carica...
Seguendo il filo dei miei pensieri, mi rendo conto di un particolare curioso.
Ne parlo a Peter, mentre svoltiamo per allontanarci dal centro.

"Non trovi strano che tuo fratello non ci abbia chiesto di tornare prima? Con tutto quello che sta succedendo qui?"

Si passa una mano sul mento e aggrotta le sopracciglia, mentre riflette sul comportamento di Nicolae. Finora le sue decisioni sono sempre state assennate.

Peter: "Nicolae ha sempre fatto di tutto per proteggerci. Tuttavia hai ragione: ciò che sta accadendo a Mystery Spell è inquietante.
Evidentemente considerava i Discendenti dei Templari dei nemici più pericolosi di quelli che dobbiamo fronteggiare adesso."

Non sono così fragile! Oppure Apprezzo l'aiuto di Nicolae.

"So che l'ha fatto per il mio bene, ma avrei preferito che Nicolae ci avesse lasciato decidere... o che per lo meno ce ne avesse parlato."

Peter: "Sapeva che la tua curiosità ti avrebbe spinta a tornare qui. E che non avresti mai lasciato Sarah nei guai senza muovere un dito."

Metto il broncio, pensando che ha ragione.
Lui ride e mi passa un braccio attorno alla vita per stringermi a sé. Sorride.

Peter: "Sento che c'è qualcosa che non va da quando siamo tornati, Miki. Ho l'impressione che tu mi nasconda qualcosa..."

(Accidenti, quanto mi conosce!)

Non riesco mai a nascondergli granché. Sopra di noi, le stelle e la luna illuminano debolmente la città, circondate da pallide aureole.
Peter è sempre stato molto attento agli altri. Forse è per questo che è un pianista eccezionale. Riesce a cogliere la minima emozione. Sa interpretare lo sguardo più fugace...
Quando siamo insieme, nel cuore di Mystery Spell, penso che lui sia la cosa più bella che mi sia mai capitata.
Nonostante tutti i problemi affrontati, i dolori, le prove, le paure... siamo ancora assieme. Ma per quanto?
Non potrei sopportare di perderlo... e questa malinconia non è da me. Tra noi due, solitamente è Peter quello più ansioso.
Forse gli eventi che hanno sconvolto la città turbano anche me. Anche se siamo già stati attaccati... pensavo che fossimo intoccabili. Ingenuamente, lo so.
Siamo arrivati a casa. Rammento il mio primo giorno qui, come se fosse ieri...

Peter: "Dico sul serio, Miki, che succede?"

Gli confido i miei timori. Oppure Tengo per me le mie paure.

"Non desidero appesantire ulteriormente il fardello che ti porti appresso... ma penso di avere paura. Per noi."

Peter: "Parlarmi dei tuoi problemi è una dimostrazione di fiducia, Miki, non un fardello. Anch'io la pensavo come te, all'inizio, quando volevi che mi confidassi con te. Come se parlarti del mio male di vivere avesse potuto trascinare anche te nell'abisso. Non è così. Anche se sei spaventata, resti una luce. La mia luce."

Non riesco a dire nulla e ci fermiamo all'inizio del viale che conduce al maniero dei Bartholy.

(Oh Peter! Se sapessi quanto illumini le mie giornate...!)

Appoggia a terra la borsa, si volta verso di me per prendermi il viso tra le mani e si china a baciarmi.
Le sue mani scivolano lungo la mia schiena e mi stringono contro il suo corpo. Per un lungo istante mi perdo nel suo sguardo, approfittando di questo abbraccio.
Il primo vero abbraccio da quando abbiamo rimesso piede in America.

"Non ho paura di essere ferita fisicamente. E non temo neppure la morte, ma... ecco, ciò che stiamo vivendo...
A volte ho l'impressione che sia così fragile che potrebbe crollare come un castello di carte."

Anche se Peter è cambiato molto ed è riuscito ad accettare i sentimenti che proviamo l'uno per l'altra, temo di non essere abbastanza per lui.
E quando lo dico ad alta voce, una sensazione di malessere mi annoda lo stomaco.
Recupera la nostra borsa da viaggio e intreccia le sue dita alle mie. Mi tira verso di sé, mentre risaliamo il viale.
Inspiro il profumo delle conifere e delle begonie, che tanto mi è mancato quest'estate...
È ormai scesa la notte, ma una volta giunti all'interno del parco di casa Bartholy non temo più per la mia incolumità.
Quando arriviamo alla scalinata, Peter mi sussurra: .

Peter: "Guardami, Miki."

Gli obbedisco. Oppure Mi sottraggo al suo sguardo.

Non ho più la forza di lottare. Alzo gli occhi, cercando di non indugiare su quelle labbra che desidero baciare.

Peter: "Se i Discendenti dei Templari non sono riusciti a separarci... chi potrà mai farlo?"

"Non lo so... Forse il tempo?"

Peter: "Il tempo non può toccare il mio amore, Miki."

Peter mi dà un bacio sulla fronte e io mi stringo a lui per cercare conforto.
Ora che siamo arrivati a casa, mi sento più tranquilla.
Il maniero ha un'aura rassicurante che non riesco a descrivere, un po' come l'attrazione magnetica che provo per Peter fin dal giorno in cui ci siamo conosciuti.
Questa casa sprigiona una quiete che inizialmente mi aveva impressionato... Ma che ora collego al mio amore per lui.
Un nuovo silenzio si insinua tra noi e io mi rendo conto di quanto sia sfinita...

Approfitto di questo momento di intimità. Oppure Voglio entrare in casa.

Tuttavia voglio godermi la dolce quiete del giardino. Chissà quanto tempo ci resta, prima di dover affrontare un nuovo problema?

"E se rimanessimo un po' qui fuori, a rimirar le stelle? Non dobbiamo timbrare il cartellino, domattina..."

Un bacio sulla guancia e un abbraccio mi confermano che Peter è d'accordo. Affonda il naso nel mio collo, respirando il mio profumo.

(È tra le sue braccia che mi sento davvero a casa...)

Peter approfitta di questo momento di intimità per poggiare le mani sui miei fianchi e stringermi a sé. Alla fioca luce estiva sento che le vacanze mi mancheranno.
Ma non possiamo trascorrere tutti i giorni a letto o a bisticciare.
Le sue labbra si posano delicatamente sulle mie e rispondo al bacio con ardore. Non sono mai sazia di lui.

"È incredibile tutto ciò che abbiamo vissuto assieme..."

Ricordo ancora i nostri primi incontri, quanto le sue dita sfioravano i tasti del pianoforte.
È stata la sua musica ad attirarmi, all'inizio.
Poi ha rivelato la sua personalità, poco alla volta... e il suo passato opprimente, che gli conferisce questo aspetto che tanto amo.
Le sue dita risalgono fino all'orlo del mio top, mentre le nostre labbra si dischiudono per lasciare che le lingue si uniscano in una danza sensuale.

Fermo le sue carezze. Oppure Prolungo l'abbraccio.

Non lo lascerei andare per nulla al mondo. Le mie mani si intrecciano sulla sua schiena e mi stringo ancora più a lui.
Mi lascio sfuggire un lungo sospiro mentre perdo il controllo. Il cuore martella nel mio petto, come il primo giorno. Non mi stancherò mai di lui...

"Mi mancherà la nostra intimità..."

Peter: "La reinventeremo..."

Mi spinge delicatamente contro il muro della scalinata e appoggia una mano accanto alla mia testa. Posso sentire i pensieri vorticare nella sua mente... fino a che non si lascia andare. Spinge il bacino contro il mio e affonda il naso nel mio collo. Mi sfiora la pelle con baci leggeri.

"Peter..."

Proprio mentre sta per sollevarmi la maglia, la porta si spalanca. Mi allontano da Peter e arrossisco nel vedere Lorie che si precipita fuori ed esclama:

Lorie: "Siete tornati!"

(Ops...)

Alla vista di Lorie, anche Peter indietreggia e si passa una mano tra i capelli neri, in un gesto di imbarazzo.

Effettivamente, è imbarazzante. Oppure Niente di grave, non ha visto nulla.

Sento le guance in fiamme mentre mi allontano ancora da Peter.
Sistemo i vestiti e i capelli per cancellare ogni traccia di quello che è successo.

Lorie: "È da molto che siete qui?"

Non ci lascia il tempo per rispondere e prosegue:

Lorie: "Sareste almeno potuti entrare a salutarci."

Tiene in braccio il suo peluche, che mi incute sempre la stessa paura, con i occhi penzolanti e la bocca troppo grande.

Trattengo un sorriso. Oppure Mi scuso.

Nonostante i suoi tanti capricci, a volte Lorie mostra un lato tenero che mi fa sorridere. È arrabbiata solo perché avrebbe voluto vederci prima...
Questo suo atteggiamento possessivo è un problema, ma è anche commovente... a modo suo.
Inarca un sopracciglio e mi afferra la mano per tirarmi in casa. Mi piego al suo volere, come al solito.

(Quante volte mi ha trascinata in camera sua...!)

Giunti nell'ingresso del maniero dei Bartholy, mi sento avvolgere da una sensazione di calma. Non è cambiato nulla. Il loro castello sembra fuori dal tempo...
Sono contenta di essere tornata qui. Ritrovo i miei punti di riferimento e ho quasi l'impressione che Mystery Spell non sia cambiata.

(Ma è solo una pia illusione...)

È strano che io mi senta a casa, qui: quando ci vivevo, non sono mai riuscita a provare questa sensazione.
Peter cerca di riprendermi per mano, ma Lorie si stringe ancora più a me. Un'espressione di sollievo nel vederci sani e salvi ha sostituito il suo broncio.

Mi allontano leggermente da Lorie. Oppure Rispondo al suo abbraccio.

È riuscita a darmi sui nervi nel giro di cinque secondi... anche se si aggrappa a me, cerco di allontanarla un po'.
Mi guardo attorno alla ricerca dei fratelli Bartholy, nella speranza di uscire da questa situazione.
Attratti dalla voce di Lorie, Drogo e Nicolae scendono infine dallo scalone centrale.
La loro aura e la loro imponente statura non sono cambiate di una virgola, come se i recenti avvenimenti non li avessero neppure sfiorati.
Non riesco a credere che sia trascorsa solo una manciata di giorni dall'ultima volta che li ho visti.
Mi sembra di essere partita da un secolo...
Sono contenta di rivederti. Proprio come la casa, anche loro sembrano immutabili. Nicolae ha sempre un'aria tranquilla e un atteggiamento protettivo.
Drogo sfoggia la sua consueta espressione arrogante e ci guarda con una scintilla di divertimento negli occhi. Sono pronta a scommettere che farà una battuta.

Drogo: "Vi siete persi per strada? Vi aspettavamo già da un pezzo."

(Ho vinto la scommessa!)

Non smetterà mai di infastidirci.

Me la prendo. Oppure Rido con lui.

Lo sguardo divertito di Drogo mi tranquillizza. Quel suo sorriso storto è contagioso.

(Perfino le sue frecciatine mi erano mancate... è tutto dire!)

Anche se Parigi è stata testimone di momenti magici con Peter, mi sento più tranquilla, ora che siamo qui.

Nicolae: "Peter, Miki, siete arrivati."

Peter annuisce e gli sorride. A Nicolae piace avere tutto sotto controllo.
È stata una sua idea quella di allontanarci da Mystery Spell quando i Discendenti dei Templari se la sono presa con noi.
Ma è passata solo una settimana dalla nostra partenza.
E anche se non voglio che Peter venga ferito di nuovo, qui la situazione non ha fatto che peggiorare.
Abbiamo chiamato Nicolae dall'altro capo del mondo per cercare di avere notizie, ma è rimasto estremamente vago.
Non ha mai accennato a problemi che riguardavano il maniero; Sarah, al contrario, è venuta a cercarci.

Nicolae avrebbe dovuto dircelo. Oppure L'ha fatto per proteggerci.

Capisco i motivi che l'hanno spinto a tacere. Lo ha fatto con cognizione di causa.
Conoscendo il mio carattere impulsivo, sapeva che non sarei rimasta con le mani in mano mentre Sarah e la sua famiglia venivano prese di mira.

(Ad ogni modo, ciò che è fatto è fatto... Prendermela con lui non cambierebbe le cose.)

Ora siamo tornati e dobbiamo parlare di quello che è successo in città. I Bartholy hanno sicuramente delle informazioni.

Lorie: "In realtà, erano qui da un pezzo. Parlottavano sotto il portico."

La bambina si allontana da me con espressione imbronciata e incrocia le braccia al petto.
Peter abbraccia rapidamente i suoi fratelli per poi scompigliare i capelli di Lorie, che brontola nuovamente.
Corre in camera sua, disinteressandosi d'un tratto di noi...

(Che strano carattere!)

Ma non ho tempo per i capricci di Lorie: sono ansiosa di parlare con i Bartholy.

"Allora?"

Drogo: "Sempre chiarissima, Miki! Allora cosa?"

Non ci faccio caso. Oppure Rispondo per le rime.

Il sarcasmo di Drogo non mi tocca, stavolta. Ad ogni modo, mi sono rivolta a Nicolae: è lui quello con la testa sulle spalle.
Pensa forse di avvertire Viktor, dato che la situazione sta degenerando? Probabilmente ne è già al corrente...
Nicolae ci fa segno di accomodarci in soggiorno. Drogo si appoggia a una parete con aria indifferente: non gliene importa nulla?
È solo una posa: quando i Discendenti dei Templari hanno attaccato suo fratello, era il primo a volersi battere.
Nicolae si siede su un divano, di fronte a noi. Peter intreccia le sue dita alla mie.

Nicolae: "Dobbiamo fare attenzione, Miki. Non abbiamo alcuna idea del motivo per cui queste streghe sono scomparse."

Drogo: "Le streghe sono pazze: forse sono in lotta tra loro?"

Nicolae alza gli occhi al cielo e si volta nuovamente verso di me.

Dobbiamo saperne di più. Oppure Sì, meglio essere prudenti.

"Se se la sono presa con le streghe, prima o poi attaccheranno anche noi. Non è plausibile che ci lasceranno stare. Soprattutto visto quello che è successo nemmeno dieci giorni fa..."

Nicolae: "Le streghe non sono nostre alleate. Dobbiamo fare molta attenzione a come decidiamo di reagire."

Nei momenti di crisi, la sua estrema cautela riprende il sopravvento. Nicolae sta pensando al modo migliore di reagire per tutelare la sua famiglia.
La paura non rientra mai nel calcolo.
Ne approfitto per dare un'occhiata al mio cellulare.

(Forse ci sono notizie da Sarah...)

Nessuna notifica, purtroppo. Anche i tre vampire accanto a me restano in silenzio, mentre riflettono sulle conseguenze delle azioni che intraprenderemo.
Non possiamo permetterci di agire in maniera avventata. Ogni mostra azione può avere ripercussioni indesiderate...

Drogo: "Potremmo dare la caccia a tutti i Discendenti dei Templari. Hanno già attaccato la nostra famiglia e non possiamo fargliela passare liscia."

Nicolae: "Non è il caso di spargere altro sangue."

Drogo: "Io ho un piano. Loan fa parte della loro organizzazione o quanto meno è un simpatizzante. Allora troviamolo, portiamo qui e facciamolo parlare."

(Ecco un piano che farà discutere...)

Il piano di Drogo ci lascia di stucco per un attimo, quindi Nicolae reagisce.
Alza gli occhi al cielo per manifestare tutta la sua disapprovazione.

Nicolae: "Non cominciamo a dire stupidaggini."

Sono d'accordo con Drogo. Oppure Sono d'accordo con Nicolae.

"No, sono d'accordo con lui. Devono mettersi in testa che non possono attaccarci impunemente. Peter è stato gravemente ferito..."

Stringo più forte la sua mano e lui mi rivolge uno sguardo rassicurante.

Peter: "Serve ben altro per abbattermi, Miki. Smettila di preoccuparti per me. Sono un vampiro, non un calice di cristallo. L'importante è che tu sia al sicuro. Non ce la prenderemo con loro."

Eppure, Peter è stato il primo a perdere il controllo davanti a Loan.

Nicolae: "Non sappiamo neppure se ci sono i Discendenti dei Templari dietro agli attacchi alle streghe."

Drogo: "Conoscono la nostra identità e i poteri di Miki: cos'altro ti serve?"

Nicolae: "Delle prove, magari? Il fatto che sappiamo chi suo non fa di loro dei rapitori di streghe."

Drogo: "Meglio prevenire che curare."

Avrei preferito che Nicolae avesse un piano ben definito. Purtroppo, dovremo fare senza!
Mi torna in mente l'idea di un'alleanza tra gli Osborne e i Bartholy, che era stata proposta qualche settimana prima. L'unione fa la forza, no?

Non ne sono del tutto convinta. Oppure Vale la pena tentare.

Sarah ha sempre avuto un atteggiamento ostile verso i Bartholy, anche se gli ultimi avvenimenti hanno guadagnato alla famiglia un po' di simpatia.
La sparizione di sua nonna l'ha talmente scossa che potrebbe aver cambiato idea. Penso che le farebbe comodo avere degli alleati, per ritrovarla.
Se non troviamo altre strade, sarà forse il caso di proporre loro questa alternativa...

Nicolae: "No, non colpiremo alla cieca.
A meno che tu non abbia informazioni che mi sono sfuggite?"

Drogo ha le spalle al muro: colpire nel mucchio senza sapere nulla dei nostri nemici è il modo più facile per essere fatti a pezzi.
Si acciglia leggermente, ma si attiene al volere di suo fratello: non farà nulla di stupido, malgrado la sua voglia impulsiva di venire alle mani.

Peter: "Sono d'accordo con Nicolae. Dobbiamo essere cauti, per il momento. Non possiamo provocare una nuova ondata di panico tra gli abitanti."

I fratelli Bartholy annuiscono con aria cupa. Drogo guarda altrove, contrariato.

Peter: "La cosa migliore è cercare di trovare una soluzione senza creare troppa confusione."

Drogo: "Bisogna vedere se la troviamo, una soluzione."

La fatica non aiuta. Oppure I Bartholy non ne sanno molto più di noi.

I miei pensieri cominciano a farsi confusi. Il jetlag si fa sentire e la fatica di abbatte su di me come una cappa di piombo.
Peter è consapevole della mia stanchezza. Abbiamo trascorso l'intera giornata a cercare di dipanare il vero dal falso e ora non ho più le idee chiare.
Evidentemente, Nicolae deve essere giunto alla medesima conclusione, visto che di alza ed esclama:

Nicolae: "Dovete essere molto stanchi: riprenderemo questa conversazione più tardi."

Trattengo a stento un sospiro di soddisfazione.

Nicolae: "L'unica cosa certa è che dovremo agire."

"Resta da sapere in quale modo."

Peter annuisce e si alza, senza lasciare la mia mano.
Ora che siamo tornati, è come se avesse paura di vedermi sparire davanti ai suoi occhi.
Nicolae esce dalla stanza seguito da Drogo, che ci rivolge uno sguardo divertito prima di allontanarsi.

Vado al piano di sopra. Oppure Resto in soggiorno.

"Andiamo di sopra... ho bisogno di una doccia."

Peter: "Mi sembra di aver vissuto due giornate in una."

Mi alzo e gli sfioro la guancia con un bacio.

"Con la storia dei fusi orari, di può dire che siamo tornati indietro nel tempo."

Spazio me:
Scusate se ci metto tanto a pubblicare ma ho impegni con la scuola e ricopiare tutti gli screen è faticoso.
Comunque ricordo a tutti quelli che vogliono leggere l'intero primo capitolo con le immagini di andare a vedere il mio profilo Instagram @isitloveitapeter.
Spero che vi piaccia, lasciate una stellina e un commento. 

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