Capitolo 1 parte 1
Peter: "Sembra una città fantasma..."
La voce cupa di Peter spezza il silenzio che regna nell'appartamento di Sarah. Osserva la strada deserta, con la fronte appoggiata al vetro della finestra.
Le dita di Peter s'intrecciano alle mie e io mi stringo a lui, cercando conforto.
Nemmeno lui si aspettava un simile spettacolo. Mi risponde con espressione preoccupata, stringendo le labbra.
È più legati a questa città e ai suoi abitanti di quanto pensassi.
Mi sento in pericolo. Oppure Ho bisogno di risposte. Subito.
"Ho promesso di seguirti senza fare domande, ma ora che siamo arrivati potresti darci qualche altra informazione?"
Non riesco più a riconoscere la mia migliore amica. Non dice una parola e questo mi spaventa ancora più dello stato di Mystery Spell.
Mi lancia uno sguardo rattristato e fa un respiro profondo, prima di confidarsi con noi.
Sarah: "Non vi ho fatto venire qui per nulla... Sono scomparse delle streghe."
(Cosa?!)
Un'ombra scura di preoccupazione le attraversa il volto. Non vuole incrociare il nostro sguardo e si volta per prendere una confezione di tè alle erbe dalla credenza.
Sarah: "Quando sono rientrata alla Congrega, c'erano tracce di lotta... Ho cercato di contattare le mie zie, le mie cugine, ma... non risponde nessuno.
Non ci capisco nulla in questa storia... Prima quelle ragazze, ora le streghe...
A Mystery Spell si sta verificando un fenomeno davvero strano."
Peter: "Io non lo chiamerei fenomeno... È una caccia!"
Quella parola risuona tra noi come una sentenza. Il contatto con Peter mi tranquillizza, nonostante le sue parole... Mi sento incapace di aiutare Sarah.
Sarah: "Anche mia nonna è tra loro..."
Peter: "Cassandre Osborne è data per dispersa?"
A questa domanda, Sarah scoppia a piangere. Sua nonna, una delle streghe più potenti, colei che ha tutto il suo rispetto, è scomparsa.
Inconcepibile. Quella gente deve avere un potere che non mi aspettavo. Se Cassandre è in pericolo, allora nessuno è al sicuro.
L'abbraccio per tranquillizzarla. oppure Lascio che sia Peter a tranquillizzarla.
Non posso trattenere lo slancio di compassione che provo per lei. "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore" è un proverbio stupido. Farei di tutto per proteggerla.
Passo dall'altra parte del tavolo e la prendo tra le braccia, accarezzandole la schiena per cercare di tranquillizzarla.
Lei risponde al mio abbraccio, dapprima timidamente e poi con maggior trasporto. Forse non ci siamo estraniate poi tanto...
Peter: "Ritroveremo Cassandre, sana e salva. Non sono preoccupato per lei: non è donna da lasciarsi abbattere facilmente."
Mystery Spell è sotto attacco e non sappiamo neppure quale volto abbia questo nemico. È come se qualcosa si aggirasse nell'ombra.
Mentre Sarah cerca un vassoio su cui appoggiare le tisane che sta preparando, mi sorprendo anch'io a scrutare la strada in modo nuovo.
In questo momento non ho paura per me, ma per Sarah. Anche lei è una strega e di conseguenza...
Rischia di andare incontro allo stesso triste destino. Per non parlare della sua vita solitaria in questo piccolo appartamento.
Non permetterò che la portino via. Non so chi siano i nostri avversari, ma non le torceranno nemmeno un capello!
Sarah: "Com'è potuto succedere? Come possono sparire così tante persone senza che nessuno muova un dito per ritrovarle?"
"Dove possono essere finite tutte queste donne?"
Sarah: "La buona notizia è che ne abbiamo trovata una. Una studentessa. La cattiva... è che non è in grado di spiegare cosa le sia successo."
Peter: "Presenta delle ferite... dei segni di violenza?"
Sembra smarrito. Come musicista di talento, detesta le stonature: le nota immediatamente e le elimina.
Sarah: "No, per quanto ne so. Però non ho potuto avvicinarla. La sua famiglia e la polizia stanno all'erta."
Suggerisco di indagare. Oppure Meglio mantenere un profilo basso.
"Forse dovremmo cercare di saperne di più. Una persona non può sparire così, da un giorno all'altro, per poi tornare e non rammentare nulla!"
Peter mi stringe più forte a sé e posso percepire la sua preoccupazione, che accresce la mia.
Peter: "Quello che dobbiamo fare, adesso, è mettere te e Sarah al sicuro. La studentessa non scappa."
Un silenzio pensante cala tra di noi. Peter mi accarezza il collo con tenerezza.
Le nostre manifestazioni di affetto la mettono a disagio, così Sarah riprende a parlare.
Sarah: "Tirando le somme, metà della mia famiglia è scomparsa, delle donne sono state rapite e sono tornate barcollanti e smemorate come in 'The Walking Dead'.
A parte questo, com'era Parigi?"
Non posso fare a meno di sorridere. Riesce sempre a mantenere quel tono ironico e leggero, anche nelle peggiori situazioni.
Si asciuga gli occhi per darsi un contegno.
Ma non me la dà a bere: conosco bene la mia migliore amica. I suoi grandi occhi castani sono colmi di tristezza e paura.
(Avresti dovuto essere al suo fianco, Miki!)
L'ho lasciata sola con questo fardello, ad affrontare la sparizione dei suoi cari. Ho davvero avuto scelta?
Mi scuso. Oppure Rimango in silenzio.
"Non avrei mai dovuto lasciarti sola, in questa situazione. Avrei dovuto rimanere con te."
(Sono una pessima amica.)
Sarah alza le spalle e mi rivolge un sorriso per rassicurarmi.
Sarah: "Ora sei qui ed è tutto ciò che conta."
Non eravamo partiti per andare in vacanza e, nonostante il pericolo che aleggia su Mystery Spell, sono felice di essere tornata.
È qui che dobbiamo essere, non rintanati in un albergo all'altro capo del mondo. Peter, pragmatico, cerca delle risposte.
Peter: "Ti sei fatta un'idea di ciò che potrebbe aver causato questa amnesia parziale?"
Sarah: "Così, d'istinto? Un maleficio, ovviamente."
"Rimane da capire perché sia stato utilizzato sugli umani... e perché, d'un tratto, il bersaglio è cambiato."
Senza dimenticare il fatto che la battaglia potrebbe aver preso una brutta piega... Non voglio spingere oltre il mio ragionamento. Per il momento, quelle donne sono 'scomparse' e niente di più.
Peter: "Potrebbero esserci le streghe dietro questi malefici?"
Gli rivolge uno sguardo stupito, come se avesse detto un'assurdità. Salgo su uno sgabello per raggiungere la scatola delle tisane e sceglierne una.
Sarah: "Le streghe?! No, sarebbe pazzesco..."
Peter si sposta nuovamente vicino alla finestra e guarda fuori. Sarah mi raggiunge e si occupa della sua tisana con aria assorta.
Metto un po' di zucchero nella mia tisana e resto in silenzio, approfittando del momento di calma che segue le rivelazioni di Sarah. Sono preoccupata per la mia amica.
Mi rifiuto di lasciarla sola! Oppure Ha bisogno di tranquillità.
"Non puoi restare sola, con i tempi che corrono. Temo che possano prendere di mira anche te..."
Se hanno avuto l'ardire di attaccare la Congrega, non esiteranno certo a prendersela con lei...
Peter: "Cosa vuoi che facciamo, Sarah? Possiamo aiutarti in qualche modo?"
Non c'è più spazio per i litigi e sono felice che Peter se ne renda conto. Anche lui è sinceramente preoccupato.
Ho l'impressione che tutto vada a pezzi attorno a noi... Per completare il quadro, manca solo il fantasma di una delle studentesse.
Sarah: "Dovevo farvi sapere cosa stava succedendo."
Peter: "Hai fatto bene, Sarah. Ti ringrazio di essere venuta da noi."
Anche se è passato del tempo, Sarah si sente ancora a disagio, in presenza di Peter. E tuttavia le sue parole hanno un effetto calmante su di lei.
Sarah: "Ad essere sincera, sono venuta a cercarti... perché ero in ansia per te, Miki."
Nuovamente teso, Peter mi prende per la mano, mentre nel suo sguardo torna ad affacciarsi il suo istinto protettivo.
Non credo che potrebbe tollerare che qualcuno cerchi nuovamente di farmi del male.
Stringe le labbra, cercando le parole adatte. Anche questo è strano: Sarah non ha mai esitazioni, quando si tratta di esporre il suo punto di vista.
Sarah: "Temo che possano prendersela con te."
Peter: "E non sarebbe la prima volta!"
La voce di Peter, cupa e cavernosa, mi fa rabbrividire.
La prima volta non ce l'hanno fatta. Oppure Forse hanno ragione...
"Hanno cercato di farmi male una volta, ma ora sto in guardia."
Non voglio che mi considerino un esserino indifeso, bisognoso di protezione. So essere forte quanto loro... a modo mio.
Non posso competere con il potere di un vampiro, ma non sono inerme.
"Capisco, la tua preoccupazione, Sarah... ma non sono tornata per nascondermi."
Sarah: "Ah! Anche se te lo chiedessi, so bene che non lo faresti mai!"
Scoppia a ridere.
È bello sentirla ridere, anche se le sue parole di prima mi rattristano, in qualche modo.
Non sono una bambola di porcellana e i loro sguardi inteneriti, come se fossi una creaturina indifesa, mi infastidiscono.
Sono tornata per Sarah ed ecco che lei dice di averlo fatto per il mio bene...
Non ho bisogno di essere protetta. Oppure Qual è il suo piano?
"Capisco che siate preoccupati, ma so badare a me stessa. Ho la capacità di vedere i fantasmi. Non ho paura!"
Sarah: "So bene che sei forte, Miki, ma non potrei sopportare di vederti vagare come un fantasma a cui hanno fatto il lavaggio del cervello."
Peter: "Su questo siamo perfettamente d'accordo."
Sarah: "Questo maleficio ha effetto sugli esseri umani. Posso quanto meno lanciare su di te un incantesimo di protezione... Prevenire è meglio che curare."
Accuso il colpo e il mio cuore perde un battito.
Mi rendo conto che vuole proteggermi perché sono soltanto un'umana. Non prende sul serio i miei poteri...
Non fanno di me un essere soprannaturale, secondo lei, ma solo un'umana 'migliorata'.
Peter: "Sarah ha ragione: corri più rischi di noi, e sei anche meno forte."
(Scusa?!)
Fisso con insistenza Peter perché afferro il messaggio. Non sopporto di essere messa in disparte.
Sono come loro. Certo, non sono un vampiro né una strega, ma sono un essere soprannaturale in tutto e per tutto. Perché non riescono a capirlo?
Mi sento lentamente travolgere dalla rabbia e non so se riuscirò a contenerla a lungo. Peter mi stringe a sé e sfiora i miei capelli con un bacio.
Vado su tutte le furie. Oppure Mi trattengo.
"Grazie! È confortante sapere che le persone a me care mi considerano solo un esserino indifeso."
Sarah: "Cosa? Perché ti arrabbi? È per il tuo bene!"
Peter: "Certo che no, Miki, noi stiamo pensando al tuo bene, innanzitutto. È solo che gli umani sono..."
(Noi?!)
"Io non sono una semplice umana! Anch'io ho dei poteri soprannaturali. Il fatto che tu non possa vederlo all'opera non significa che non esistono!"
Peter alza gli occhi al cielo e si volta verso Sarah.
Peter: "Sei esperta di questo tipo di sortilegio?"
"Peter!"
Mi volto verso di lui, del tutto sconcertata. Non vorrà davvero chiedermi di sottopormi a questo rituale?
Peter: "Miki, sono preoccupato.
Sì, sei una medium e puoi comunicare con gli esseri dell'aldilà.
Ma, fino a prova contraria, non possiamo essere certi che il maleficio non abbia effetto su di te."
La sua voce è dolce e autoritaria al tempo stesso. Non so più cosa pensare. Le loro intenzioni sono buone, ma mi feriscono.
Me ne faccio una ragione. Oppure Non intendo starli a sentire.
"Vuoi davvero che lo faccia?"
Cerco di calmarmi, di starlo a sentire: voglio dimostrargli che ho imparato ad ascoltare.
Ma detesto l'idea che i miei poteri vengano messi in discussione. Non mi sono allenata tutto questo tempo per nulla!
E potrebbero anche tornarci utili, in questa storia...
Peter: "Che ti costa? Bene che vada, ti salva la vita. E nella peggiore delle ipotesi... non fa alcuna differenza."
Incrocio le braccia, infastidita e tuttavia commossa da questa alleanza improvvisa.
Abbiamo superato molte prove, noi tre, e questa situazione è del tutto nuova.
Faccio un respiro profondo e osservi i miei due compagni, prima di esclamare:
"Ok, d'accordo: vada per la protezione. Ma perché VOI avete paura... non io."
Mi sorridono, rassicurati: saperli entrambi al mio fianco mi fa quasi dimenticare che... non mi considerano come loro.
La tranquillità dell'appartamento di Sarah è improvvisamente interrotta da rumori provenienti dalla strada. Incuriosita, raggiungo Peter alla finestra.
Cerco conforto nel contatto con Peter. Oppure Nascondo la mia agitazione.
Mi stringo a Peter che mi circonda istintivamente la vita con il braccio.
Non sono una fifona, ma da quando ci hanno attaccato ho sempre paura che qualcuno si la prenda con lui.
La nostra relazione si è rafforzata in così poco tempo...
Ho quasi l'impressione di procedere in un sogno, quando penso a tutto ciò che abbiamo affrontato e a come si è sviluppato il nostro rapporto.
In lontananza, quattro tipi vestiti di nero risalgono il viale, parlando forte e facendo risuonare i passi pesanti sull'asfalto.
Se a questo si aggiungono le nuvole grigie che rendono il cielo plumbeo e le rivelazioni di Sarah, non ho certo l'impressione di tornare a casa.
Sarah: "Oh, sono quelli della Ronda, una specie di milizia che 'protegge' la città."
Lo sguardo di Peter si rabbuia.
Peter: "Nella mia esperienza, l'arrivo di una milizia è un pessimo segnale."
Inarca un sopracciglio, rivolgendo un'occhiata sorpresa a Sarah
Sarah: "È gente della zona che si è messa in testa di proteggere il nostro quartiere facendo delle ronde regolari."
Non hanno l'aria di essere dei semplici vicini. Oppure È piuttosto confortante.
"Se continuiamo così, saranno loro a fare paura agli abitanti del quartiere."
Peter: "E se il responsabile di questi avvenimenti è un essere soprannaturale, non potranno impedirgli di continuare ad agire."
Sarah: "Sì, ma non possiamo mica dirglielo..."
Si mette a ridere e sorseggia la sua tisana con l'aria di chi la sa lunga. Malgrado tutto, non mi va di lasciarla qui da sola...
(È testarda quanto me, maledizione!)
Non è cambiato nulla dalla mia partenza: è ancora la casa della mia streghetta. Qualunque cosa succeda, lei cerca sempre di mantenere il controllo.
Sarah: "Sei più tranquilla?"
"Ridi pure! Non sono io quella che si inventa un rituale per poter passeggiare per strada."
Sarah: "Non si tratta solo di passeggiare per le strade. E non sono solo le ronde a fare rumore. Anche ai piani alti hanno perso la testa."
Peter: "Che vuoi dire?"
Peter si avvicina alle mie spalle e mi abbraccia, mantenendo però un certo distacco. Dopo il periodo trascorso lontano da tutti, è strano diversi nuovamente contenere in pubblico.
Faccio fatica a rimanere concentrata...
Sarah: "Ci sono stata dimissioni a tutti i livelli. L'ufficio del sindaco è con l'acqua alla gola: sono in parecchi ad aver tagliato la corda..."
Peter: "La gente scappa per non essere coinvolta. È un classico."
Sarah: "Proprio così... Solo che ora dobbiamo fare i conti con gente poco raccomandabile."
Cerco di ridimensionare la cosa. Oppure Mi agito.
Non posso cedere al panico. Sono appena tornata e ancora non mi rendo pienamente conto della portata dei danni...
(Troveremo una soluzione, non possiamo fare altro.)
"Saremo dovuti tornare prima... Forse avremmo potuto fare qualcosa?"
Sarah: "Come vedi, avevo un buon motivo per venirvi a cercare..."
Mescola lo zucchero nella tazza prima di prendere un sorso di tisana.
Anche se la tristezza per la perdita di sua nonna si è affievolita nel corso della conversazione, so bene che Sarah è ancora tesa.
Peter: "E hai fatto bene. So bene che non siamo sempre andati d'accordo, Sarah, ma sei importante per Miki.
Cerchi di proteggerla. Almeno su questo possiamo andare d'accordo. Farò ciò che posso per aiutarti. Questa situazione non riguarda solo le streghe."
"Sì, siamo tutti coinvolti."
Sono profondamente commossa da questa sua piccola dichiarazione nei confronti di Sarah. Effettivamente, il loro rapporto non è sempre stato idilliaco...
La mia amica si alza per andare a prendere qualcosa da sgranocchiare.
Dico qualcosa a Peter. Oppure Resto in silenzio.
Ne approfitto per sfiorargli il collo con le labbra e sussurrargli il mio apprezzamento.
"Sei stato gentile a dirle quelle cose..."
Peter: "Ero sincero. Si preoccupa davvero per te. La situazione è difficile e noi l'aiuteremo."
Quando ci raggiunge nuovamente, Sarah prosegue il suo racconto.
Sarah: "Per farla breve, ci sono questi tipi che nessuno conosce che hanno progetti... strani, per la città. Sono ex militari, estremisti... Nel giro di pochi mesi, sembra essere andato tutto in malora."
A volte mi piacerebbe avere una bacchetta magica per far felici le persone attorno a me. Per Sarah, naturalmente, ma non solo...
Anche se con Peter va molto meglio, riesco comunque a percepire i demoni del suo passato in agguato nell'ombra, in attesa del momento giusto per tornare.
Peter: "E nessuno si è opposto?"
Sarah: "È come per la storia della milizia... le intenzioni sono buone."
Voglio andare a fondo della faccenda. Oppure Cerco di alleggerire la conversazione.
"Cosa vuoi dire?"
Sarah: "Che forse è meglio essere giudati da estremisti piuttosto che... da nessuno. Non lo so."
"Per lo meno possiamo condurre indagini nel mondo del soprannaturale... così faremo qualche progresso."
Le afferro la mano e la stringo. Ora che siamo nel suo appartamento, tornano a farsi vivo i ricordi dell'anno passato.
È come se non fosse successo nulla di grave. Questo posto è come una specie di bolla fuori dal tempo.
La stessa sensazione che provo quando sono tra le braccia di Peter, al maniero dei Bartholy...
"Ok, ci siamo depressi abbastanza: cambiamo argomento!"
Sarah: "Mystery Spell non sta certo vivendo il suo momento migliore, ma almeno non sarò l'unica a ricominciare le lezioni. Spiacente ragazzi!"
Io e Peter scoppiamo a ridere, mentre un po' d'allegria torna sul volto della mia amica.
Mi ero quasi dimenticata dell'università, anche se mi piace studiare e amo l'atmosfera di questa facoltà.
Sono tranquilla all'idea di riprendere le lezioni. Oppure Sono in ansia per la ripresa delle lezioni.
"L'atmosfera in facoltà sarà terribile con tutto quello che è successo di recente..."
Sarah: "Già! E, stando alle ultime notizie, Samantha non è scomparsa. È un'ingiustizia!"
Le nostre risate allentano la tensione e ci permettono di scordare per un po' le cause della nostra preoccupazione.
Mi tornano in mente tutte le persone che incontrerò nuovamente e alle quali non avevo più pensato. Loan, Samantha, Dorothy...
(Fantastico, il mio trio preferito!)
E penso a tutte le facce nuove che vedremo. Mi rendo conto in questo momento che anche i Bartholy mi sono mancati, a modo loro.
Un suono attira la mia attenzione: Sarah ha ricevuto un SMS. Afferra prontamente il suo telefono.
Sarah: "È un messaggio di mia cugina!"
"Quindi?"
Sarah: "Grande assemblea con le sorelle per parlare delle sparizioni... Sono contenta di avere loro notizie."
E si vede: i suoi occhi brillano di gioia. Per lo meno sappiamo che un membro della sua famiglia è salvo.
Sarah: "Dobbiamo trovare una soluzione e punire i colpevoli. Scusatemi, ma devo correre alla Congrega."
Rientriamo a casa. Oppure Mi offro di accompagnarla.
Non mi piace l'idea di lasciarla andare da sola. So bene che è adulta e che non teme nulla, ma...
Non sono tranquilla, tutto qui. È una sensazione, nulla di razionale.
"Sek sicura di volerci andare da sola? Possiamo accompagnarti..."
Sarah: "Avanti, smettila di preoccuparti per me. Ti manderò un messaggio questa sera per tranquillizzarti e per metterti al corrente dei progressi."
So che lo dice per scherzo, ma effettivamente mi farebbe sentire più tranquilla.
Io e Peter ci prepariamo a tornare a casa.
Ci spetta una bella camminata e il giorno volge al termine.
Non sono paranoica, ma non voglio sfidare la sorte. Abbraccio a lungo Sarah.
"Mi sei mancata."
Anche Peter l'abbraccia goffamente. Sorrido di fronte al loro imbarazzo.
Non diventeranno grandi amici dall'oggi al domani...
Spazio me:
Questa è la prima parte del capitolo 1 della seconda stagione di Is it Love? Peter.
Se preferite avere anche le immagini invece che solo il testo vi consiglio di seguire il mio profilo Instagram @isitloveitapeter, lì ho pubblicato già tutto il primo capitolo!
Vi invito a lasciare un commento e una stellina e ci vediamo alla prossima parte!
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