9- Doris
Sento gli occhi di Matt su di me, così mi sforzo di staccarmi dal di troppo sexy Colin. Matt ride di cuore.
"Vuoi un binocolo o un giubbotto anti-proiettile? Non so bene cosa ti serva."
"Perché? "
È più semplice girarci attorno, per il quieto vivere, ma questo scatena solo l'iralità del mio amico.
Sta per aprir bocca, quando una ragazza si precipita al bar.
Butta il suo casco da motociclista su uno dei sedili. Questo rimbalza contro lo schienale, cadendo a terra e facendo un fracasso che fa voltare ogni testa nella sua direzione.
Lei si butta contro il bancone, apparentemente già pronta a scattare contro qualcuno. Ogni parte di lei emana il desiderio di uccidere qualcuno...o di strappargli uno o due arti con un paio di cesoie.
I suoi capelli sono tagliati corti, stile punk, con ciocche verdi che le incorniciano un volto dai lineamenti dolci, se ci sorvola su degli occhi azzurri stizziti.
È un po' troppo truccata, e sembra un po' volgare con quel vestitino di lana troppo corto, costellato di teschi e aperto lungo le braccia.
Dei gambaletti strappati, tenuti su da delle giarrettiere visibili, completando il suo abbigliamento.
Non sapevo che i gambaletti andassero ancora di moda.
Le sue dita picchiettano sul bar, metre io cerco di distinguere i tatuaggi che le ricoprono il corpo.
Ha il corpo di una dea, ma il suo trucco e lo stile generale ne rovinano la figura.
Sono al suo livello. Ho un seno fantastico!
"Cazzo, ho sete. Dov'è il barista?"
Quasi sputa mentre parla. Poi si volta e fa un cenno a Matt.
"Hey, Doris. Che succede? Non sembri troppo felice."
"Pensa agli affari tuoi."
Senza aggiungere altro, lancia un'occhiata ai ragazzi sul palco. Il suo sguardo sembra soffermarsi su Colin.
È occupato a sistemare il microfono. Alla fine Doris distoglie lo sguardo, bussano sul bancone per attirare l'attenzione del barista.
Quando alla fine mi nota, soffia col naso come se l'avesse appena incipriato.
E quello certamente non era fondotinta.
Le sue guance sono pallide come quelle di un fantasma, e il suo naso rosso non dice nulla di buono.
Sembra esser pronta a lamentarsi, quando il barista la interrompe.
Le porge un bicchiere. Lei controlla a malapena cosa ci sia all'interno e lo butta giù tutto d'un.
Poi si stiracchia la schiena, si sposta un ciuffo di capelli verdi dagli occhi e mi dà un'occhiata, per poi girarsi esclamando un:
"Porca puttana."
Sarà anche carina, ma si comporta come un'idiota. Preferisco ignorare questo tipo di persone. Meglio per i miei nervi!
Matt sospira, poi ride mentre la osserva andare verso il palco.
"Quella era Doris."
"Oh, piacere di conoscerti Doris."
Scimmiotto una voce maschile profonda. Matt mi sorride e ordina un'altra birra.
"È sempre così?"
"In realtà, è stata anche gentile."
Fantastico!
"E, se posso, educata."
"Oh sì, molto educata. È il suo tratto distintivo."
Guardo verso il palco e la vedo sorridere a Colin.
Le sue guance, che un momento fa erano color avorio, si sono fatte rosa sotto lo sguardo azzurro del cantante. Parola mia, gli sta facendo le moine!
Colin non mi interessa. Lui è uno stronzo, lei è una stronza: sono la coppia perfetta!
Non sono per niente gelosa di quella ragazza. Ma la mia bocca è più veloce del mio cervello, e la mia voce fugge dal mio corpo senza permesso.
Me la farò pagare.
"Stanno insieme?"
Il sorriso che si estende sulle labbra di Matt mi irrita tantissimo, ma non posso cancellare le mie parole.
Lancia un'occhiata alla coppia sul palco. So che muore dalla voglia di prendermi in giro ma, per una volta, si trattiene.
"No, sono solo amici, si conoscono dall'asilo. Colin non è interessato a Doris in quel senso."
"Lei ne è consapevole?"
Matt ridacchia.
"Sì, lo sa, ma non perde la speranza si passare da amica a ragazza. Colin no, però."
Penso che, se l'avesse voluto, sarebbe già successo.
Provo uno strano senso di sollievo e preferisco non scoprirne il perché.
Quel tizio mi ha solo spinta contro un muro, insultata e sbattuto in faccia la sua sensualità...
Farò meglio a smettere pensarci. Subito!
Finisco in fretta il mio gin tonic, evitando gli sguardi di Colin.
Ma, per qualche stupida ragione, non importa quanto mi impegni, i miei occhi sembrano avere vita propria.
Occhi cattivi, occhi brutti e cattivi...Fare quel che non si deve.
Che volontà, Alexandra!
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