27- Talenti nascosti?

Beve un sorso di caffè. Noto che non mi ha ringraziata. Immagino che aspettarsi un gesto cordiale da parte sua fosse un po troppo. Mi chiedo se sia io a provocare questo comportamento, o faccia così tutti.
Cerco di sorridere, sperando di non fare una smorfia. Lo sguardo di Colin si posa sulle mie labbra, e il mio cuore si ferma.
No,non stavo sognando!
Mi appoggio al brodo della scrivania, fingendo non stia succedendo nulla, e mi guardo discretamente intorno.
"Allora, lavori qui da molto?"
Le mie abilità di conversazione sono incredibili! Sono sconvolta da me stessa per aver domandato una cosa ci stupida.
Colin mi rende nervosa. È il suo temperamento, prima glaciale e sprezzante e, un minuto dopo, passionale e seducente, a confondermi.
Colin sta ancora fissando le mie labbra, come se i suoi occhi fossero attratti dalla mia carne. Sembra affascinato da qualcosa che non riesco a vedere.
Se non si limitasse a fissarle, sarebbe perfetto!
"Allora, da quanto?"
"Qualche anno."
"E cosa fai un questo nascondiglio da geek, a parte soccorrere damigelle in difficoltà con i computer?"
La mia frase lo fa sorridere per un attimo. Poi credo di essermelo immaginata. Colin non sembra il tipo da sorridere spesso.
"Se tu sei una damigella in difficoltà..."
Non rispondo, per paura di inoltrarmi in territorio pericoloso.
"Chi sarebbe il tuo principe azzurro?" "Non un fissato dei computer."
Ne approfitto per prenderlo un po in giro.
"Hai ragione, tu saresti il pirata cattivo, non un principe."
Non sorride alla battra e si limita ad annuire.
Passo le dita sulla superficie della sua scrivania, tra una marea di fogli e chiavi USB.
Cavolo, sii un po più loquace!
Ha due tastiere, diversi schermi, un portatile a sua disposizione... Dei cavi corrono in ogni direzione. Non so neanche a cosa serva tutta questa roba.
Ingoio il sospiro che stava per sfuggirmi dalle labbra e faccio un'altra domanda. Non mi arrendo.
"Quindi come passi le tue giornate? Giochi ai videogame? Giuro che mi porterò il segreto nella tomba."
Scuote le spalle.
Vorrei legarlo alla sedia...e farne uno spuntino. Almeno non avrei sprecato il mio tempo. Sarebbe in mio potere.
Oh! Che nell'immagine! Colin, in mio potere.
"Ti interessa così tanto la mia vita?"
Non mi piace particolarmente la svolta che sta prendendo la conversazione. Preferirei passare subito a un argomento a me più congeniale.
"Immagino tu sia più abituato a farti lanciare biancheria in faccia che alle domande. Perdonami per essere interesata a un altro lato di te."
È così vicino che il mio corpo sta bruciando dall'interno. È come se un vortice avesse preso possesso del mio sangue, che ha iniziato a correre nelle mie vene. Il suo corpo e la sua aura mi mettono in crisi. I miei ormoni iniziano a comportarsi in maniera stupida!
Faccio per andarmene, la testa voltata verso di lui verso di lui nella speranza che mi trattenga. Incrocio le braccia, mostrandogli che non ho intenzione di muovermi finché non mi risponderà. Alla fine sospira e fa un passo indietro. Si passa una mano fra i capelli, mentre alcune ciocche gli scivolano sulle guance.
Ci dovrebbe essere una legge che proibisca di essere tanto sexy in ogni circostanza.
"Gestisco la rete dell'impresa."
"Potresti essere un po più vago?"
"Sei passata di fronte ai server d'ingresso, per venire qui. Mi prendo cura di essi e mi assicuro che tutto funzioni, cosa che permette a te di lavorare."
"Metallaro e sviluppatore. Hai altri talenti?"
Nei suoi occhi passa un lampo di malizia. Decisamente l'unico modo per intuire le sue emozioni è fissarlo in questi occhi blu, incastonati nel suo volto scolpito nella pietra. Posso ardere, come quando mi ha sbattuta contro il muro, la prima volta che ci siamo incontrati. Al ricordo, un delizioso calore mi attraversa la carne, in un punto che preferisco ignorare in sua presenza. Possono anche essere irritati, annoiati e preoccupati. E possono spogliarti o farsi maliziosi. La tonalità dei suoi occhi sembra variare a seconda delle sue emozioni; diventando più chiari o più scuri.
Chissà che colore assumono quando amano...
Perché mi faccio questa domanda? Lui si avvicina nuovamente, e il suo grande corpo muscoloso si preme contro il mio. Quasi soffoco.
O più un basso... Non mi dispiacerebbe!
Sono nel panico. Il bassoventre mi sta chiamando. Muoio dalla voglia di mettermi in punta di piedi, per poterlo guardare e scagliarmi sulle sue labbra rosa. Mi trattengo. Sarebbe davvero una pessima idea lasciarsi andare con un ragazzo come Colin. Meglio non perdere di vista i miei obiettivi. Se questo ragazzo è come Matt l'ha descritto, starà già riflettendo sulla vera ragione della mia presenza qui.
Non lasciargli il tempo di ragionare mi sembra la mossa più furba. Mi allontano il più possibile.

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