24- Investigazioni
Finalmente il mio computer riparte e tutto sembra essere a posto.
Non credevo sarebbe stato in grado di sistemarlo. Si sta facendo tardi, dovrei tornare a casa. Matt mi dà una pacca sulla testa e torna alla sua scrivania.
"La smetto di distrarti e vado, prima che Cassidy ci becchi a chiacchierare, o la finiremo domani."
"Domani? Scherzi? Dovremmo ucciderla, prima!"
Lui ride, per poi tornare alla sua disordinatissima scrivania e raccoglie il casco e le sue cose.
Quando riapro i miei file, scopro di dover ricompilare un intero documento Excel, dato che sono stata così stupida da non salvare prima che il PC crashasse. Brontolando, passo la mano sul mouse... mi lamento fra me per la mia mancanza di autocontrollo. Ho superato l'età per potermi comportare da groupie solo perché un bel ragazzo mi ha sfiorato il dorso della mano. Che importanza ha se non disco a controllarmi! Nessuno saprà, tantomeno Colin. Mi chiedo cosa faccia alla Carter Corp. Perché un musicista talentuoso come lui dovrebbe passare le giornate in un ufficio angusto, circondato da computer? Non riesco a immaginarlo come un nerd. Colin ha la faccia da rocker, non dell'hacker... Eppure ha riparato il mio PC in un batter d'occhio, mentre io ci provavo da un'ora.
Quel dannato brivido non vuole andarsene. Ancora prima di rendermene conto, sono entrata su Google e ho digitato il suo nome sulla barra di ricerca.
Sono una cretina!
È l'unica spiegazione possibile: sono una sciocca! Una stolta catturata da uno sgradevole ragazzo col corpo di un adone. Oh cavolo, non sono diversa da tutte le altre ragazze che gridavano il suo nome durante il concerto!
No, non voglio diventare una groupie! Puoi sperarci Colin, ma non accadrà mai. Preferisco depilarmi le gambe!
Hai cosa migliori da fare, invece di curiosare!
Sei un'diota, ragazza!
Comunque, è troppo tardi... La sua foto è già apparsa, assieme al suo nome e al suo numero professionale. Il solo vedere i suoi occhi azzurri sullo schermo mi provoca una scarica elettrica nell'addome.
Clicco sull'icona corrispondente al so profilo. Appare la sua storia, e la leggo come fossi presa da un buon film.
Colin mi ha resa decisamente sciocca, quasi stupida!
Dice che lavora alla Carter Corp da meno di due anni. Ha già viaggiato bei nostri rami di Honk Hong, Tokyo e Parigi per dei compiti di pochi giorni o di mesi.
Questo è segno di una gran fiducia nei confronti di un novellino!
La curiosità ha la meglio su di me. Il suo ufficio si trova al 40esimo piano. Il suo ufficio personale?
Mi prendete in giro?
La maggior parte dei dipendenti della Carter Corp lavora in open space. La condivisione è la piaga degli impiegati. Gli uffici personali sono rari e difficili da ottenere. Devi prima riuscire a imbucarti, creare la tua serie di contatti, per sperare di ottenere il Santo Graal: l'ufficio indipendente. Quando sono arrivata, sono stata piazzata bel bel mezzo dell'ufficio open plan, circondata da una marea di persone separate da un divisorio sottile come cartapesta. E Colin è stato così fortunato da riuscire a ottenerne uno solo per lui?!
Chi ha dovuto uccidere?!
Viaggia in giro per il mondo e ha un ufficio privato. È davvero strano che riceva tanta considerazione.
Quale è il suo vero lavoro? Matt ha insinuato sia un hacker.
È un'idea inverosimile. Non ce lo vedo ad hackerare computer più di quanto non immagini mia nonna scippare borsette. Ma, dopotutto, lo conosco a malapena.
Non posso presupporre non ne sia capace...
Ma! Un hacker?!
Osservo l'immagine di Colin sullo schermo. Sono immersa nei miei pensieri. Le diverse sfaccettature di Colin mi stuzzicano la mente. Il mio problema è la curiosità, o è Colin la causa di tutto? Sia come sia, sento il bisogno di capire e approfondire. Voglio scoprire chi è. Evito di riflettere sul perché abbia così tanto bisogno di saperlo.
Mi sistemo sulla sedia, pensando a come potrei far luce sul mistero. Alla fine, opto per la soluzione più semplice: domani andrò a trovarlo in ufficio.
Vedremo chi l'avrà vinta, stavolta.
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