19- Cassidy
La giornata è passata nella malinconia più totale. Ho solo una cosa in testa: andare a casa e sedermi di fronte al pianoforte.
Non ho suonato per anni, e improvvisamente il desiderio si farlo è così brutale e selvaggio che...ho bisogno...di suonare!
Ma il mio computer sembra pensarla diversamente. Continua a bloccarsi rimanere sulla stessa pagina, impedendomi di completare un lavoro essenziale. Batto come una furia sui tasti, quando inizia a fare degli strani rumori. Il sistema di ventilazione va in folle.
Poi, di colpo, il nulla. Non posso neanche cambiare pagina. Tutti i programmi aperti sono bloccati.
Mi prendo la testa tra le mani. È davvero scoraggiante. Sono un'incapace con l'informatica. Dovrò andare dai ragazzo della manutenzione. Ma farli uscire dal loro seminterrato sarà un'impresa che richiederà ore!
Vicina al punto di ebolizione, sospiro rumorosamente. La testa mora di Matt appare all'improvviso. Le rotelle della sua sedia cigolano.
"Che succede, Principessa?
Ringhio infastidita.
"Smetti di chiamarmi così, non è proprio il momento!"
"Come vuoi che ti chiami? Cosa?"
Lo guardo male.
"Ripetilo e ti uccido!"
Lui scoppia a ridere, per poi avvicinarsi alla mia scrivania. Dà uno sguardo al computer.
"Oh, sembra un problema!"
"Puoi farci qualcosa?"
"Fammi dare un'occhiata."
Gli lascio il posto. Matt passa qualche minuto ad armeggiare col mouse, tentando di far ripartire la macchina. Invano.
"Che gli hai fatto?"
"Ho giocato a Solitario per tutto il giorno e il computer si è annoiato."
Lui mi fa l'occhiolino, ridendo per la mia ironia.
"Beh, ora è arrabbiato con te. Ti porta rancore."
"L'avevo notato."
Mi alzo, stiracchiandomi i muscoli indolenziti.
"Continua a fare così. Sono stanca di sprecare il mio tempo."
"Cattivo karma. Prenditi una pausa, vedo che posso fare."
"Sei un tesoro."
Gli do un bacio sulla guancia e vado via. Mi sento rallegrata da questa pausa inaspettata. Attraverso il corridoio e vado in sala relax, davvero sfinita. Odio perdere tempo. Sarei già dovuta essere andata via.
"Invece sono bloccata qui, con quella dannata macchina!"
Brontolo ad alta voce. Sono così nervosa che non mi rendo neanche conto di essermi imbattuta proprio in Cassidy, la responsabile delle risorse umane dell'azienda. Lei è una sorta di incrocio tra una borghese snob e una grandissima stronza. Un'incredibile mix che mi stupisce ogni volta che la incontro.
Senza notarla, continuo a parlare tra me.
"A che serve avere tutti questi macchinari sofisticati, se non fanno altro che bloccarsi tutto il tempo?"
Alzo le spalle, pensando ai fatti miei, quando la risata di Cassidy mi rimbomba improvvisamente nelle orecchie. La sua espressione altezzosa mi esaspera.
"È evidente che la parola "sofisticato" non abbia per lei lo stesso significato che ha per il resto del mondo."
Mi blocco mentre lei mi osserva dall'alto in basso, esaminando i miei vestiti. La fisso di rimando.
Vorrei strapparle gli occhi!
Mi sforzo di tirar fuori il mio sorriso da lavoro e rispondo:
"Evidentemente no."
Lascio sia lei a intuire il significato delle mie parole e vado via, continuando a mormorare a denti stretti. Solo che la mia irritazione ha cambiato bersaglio.
Che stronza!
Occorre specificare quanto odio Cassidy?
Dopo aver bevuto un caffè che non mi ha calmata, torno in ufficio. Sperando di incrociare nuovamente Cassidy in corridoio. Quella ragazza ha proprio qualcosa conto di me. Non so cosa le abbia fato in un'altra vita, ma ha reso chiaro in diverse occasioni quanto non mi possa sopportare.
Quando torno in ufficio, lo vedo in piedi accanto al computer, mentre un ragazzo è chinato sullo schermo, premendo sapientemente i tasti della mia tastiera. Immagino sia uno dei tecnici. Aumento il passo, per poi bloccarmi di colpo.
Spazio autrice
Come avete potuto leggere, abbiamo incontrato quell'insopportabile di Cassidy.
E, dato che voglio essere un po cattiva, ho deciso di finire il capitolo proprio sul più bello hihihi 😇👿
Preparatevi per il prossimo, che sarà "⚡"
Buon week end!!
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