2- Presta attenzione al tempo in azione (p2)
Questa giornata si preannuncia la peggiore della settimana e sono seccata come non mai con tutte le mie assistenti, per non dire con l'Istituto intero. Imprecisioni, errori, sviste e dimenticanze sembrano averle assalite ad ogni angolo! Per ora ho saputo porre rimedio a tutto, ma sono arrivata al limite della mia sopportazione e qualcuna di loro se la dovrà vedere con me prima di sera se solo continuano così... Quello che manca qui è un po' di rigore e coscienza di quello che si fa! Non voglio nemmeno pensare, invece, alla superficialità della Fondazione Cordarcalaen, con la quale dovrò vedermela questo pomeriggio. Ne sono già più che convinta! E Zoe non fa altro che dimostrarmi gioia in ogni occasione dopo aver scoperto che collaborerò con la sua modella di vita la Prof. Melista! Bah, tanta scena e poco nulla, ne sono certa... Sarà una sconosciuta studiosa appena fatta. Di certo non ha l'esperienza e l'alta professionalità che ho acquisito io in tutti questi anni. Vogliono il mio aiuto? Bene, glielo darò, ma se non fanno come vorrò io rovinerò la carriera a tutti loro. Spulcio di nuovo i curriculum di tutto quell'assembramento di Fondazione, che ho fatto recuperare dalla mia segretaria Delia, e mi ritrovo sempre più sconcertata. Prendiamo questa Silvia, ad esempio, chi è? Ha rimesso insieme la biblioteca del vecchio sciocco di Irelinor d'Arcalà... Un uomo strambo, un finto conte. Non mi sembra una cosa così importante da inserire in un curriculum, come se mettessi la biblioteca di casa nel mio. Di certo farebbe impallidire la sua e non contiene senz'altro tutta questa robaccia! È diventata docente da solo qualche mese, come anche quella Melista, dopo aver fatto entrambe scalpore per la scoperta dei resti dell'antica Cordarcalaen. Credo vogliano fare una bella doppietta e sono del tutto intenzionata a scoprire la loro fonte... Una scoperta è passabile, certamente fortuita, ma due... in un luogo del genere poi! Le metterò in riga e finalmente capiranno qual è il peso del loro, del nostro... bah, del mio lavoro.
Delia entra nel mio ufficio e mi consegna il rapporto della mattinata della capo restauratrice. Mi sento un po' più risollevata e quello che leggo è molto rassicurante.
"Hai fatto chiamare Brigitte?" Chiedo dopo poco continuando a leggere.
"Sì, certamente. Ha detto sarebbe venuta subito da lei." Risponde pronta.
Infatti eccola arrivare.
"Buongiorno Direttrice, mi ha fatto chiamare?" Chiede lei sedendosi all'altro lato della scrivania.
"Sì. Ho bisogno della tua ragguardevole esperienza nell'archeologia medievale per l'ispezione di oggi a questo fantomatico nuovo sito. Voglio anche che tu verifichi il loro operato perché non ho molta fiducia."
Brigitte annuisce, scostando una ciocca di capelli biondi da quel suo esile viso a cuore.
"Farò il solito lavoro, come sempre. Ho già predisposto alcune ricerche, ma non ho trovato nulla."
"Lo immagino. Scopri, se puoi, quali sono i loro informatori. Ovviamente riporta ogni cosa soltanto a me, al tuo modo." Ribadisco.
"C'è qualcosa che la preoccupa in particolare?" Chiede inclinando appena il capo.
"No, pretendo che si faccia ogni cosa con la diligenza dovuta al caso. Non posso neanche pensare alle cose turpi che i non esperti potrebbero arrecare ad un sito così importante." Ammetto.
"Non si preoccupi, veglierò io. Mi recherò subito nel posto e farò i miei sopralluoghi." Dice mentre si alza.
"Bene allora, ti auguro buon pranzo." Dico accompagnandola alla porta.
Quando se ne va recupero la borsa e dico a Delia.
"Vado anch'io, fallo anche tu... Avrò bisogno della tua presenza oggi pomeriggio."
Detto ciò esco e me ne vado ad un ristorante in centro, chissà che almeno non riesca ad allietare un po' questa giornata tremenda. Non posso tornare a casa, altrimenti Zoe mi farà venire il mal di testa con le gesta della sua amata professoressa. Comunque la vedremo, oh sì!
Non mi ci vuole poi molto e mi reco con largo anticipo nel luogo della chiesetta.
È tutto transennato, che scempio, e non c'è ancora nessuno di rilevante, a parte Brigitte ovviamente.
Se la sta vedendo con un uomo e dal suo squittire credo si tratti di quell'Osvaldo che ho sentito ieri per telefono... Come siamo messi male, proprio alla frutta.
Quando mi nota fa un'espressione ammirata, eppure lascio che venga lui da me.
"Buon Pomeriggio Signora Cecilia!" Esclama allegro, mentre Brigitte lo squadra ed io non sono da meno.
"Direttrice Cecilia." Ribadisco.
"Senza dubbio, sì! Posso farle fare un giro del sito?" Chiede Osvaldo tutto fiero, quasi avesse creato lui quella chiesetta.
"Non ce ne sarà bisogno, non per me almeno. Desidero parlare con chi è a capo di questa operazione. In ogni caso basta di gran lunga la mia fidata collega Brigitte per l'ispezione."
"Ispezione? Non vorrà forse dire..."
"Forza, si sbrighi. Chi c'è qui al momento che ha la gestione di tutto il sito?"
"Certamente, mi segua. A capo di tutto c'è la Professoressa Melista, che oggi non è presente per degli impegni universitari, ma la porto dalla Professoressa Silvia, la sua seconda. Forse la conosce..."
"No, non ho mai avuto il piacere." Dico pensando che ne avrei volentieri fatto a meno.
Osvaldo me la indica nei pressi dell'entrata laterale della chiesetta e io lo supero senza lasciare che finisca il suo nuovo sproloquio. Brigitte mi guarda per un attimo, seccata di stare da sola con un tale ciarlone.
Silvia comunque ha tutta l'aria di star consultando un libro nell'intento di studiare le epigrafi del portale d'accesso. Non si è accorta di me, o per lo meno non ne da segno. Bene, molto bene.
"Mi hanno detto che lei è la Professoressa Silvia, se ho ben capito..." Dico.
"Oh! Salve Signora Direttrice Cecilia! Sì, sono io... La aspettavamo fra qualche ora! Sarei venuta ad accoglierla personalmente... So quanto può esserle sembrato logorroico il mio collega."
Tutto questo mi strappa un sorriso, finalmente qualcuno che sa come rapportarsi con gli altri.
"Non si preoccupi. Ho preferito raggiungervi prima per vedere come stavate procedendo, senza che tutto fosse stato già allestito per il mio arrivo. Ho lasciato una mia archeologa di fiducia per visionare il sito."
"Certamente, ha fatto davvero molto bene, me lo aspettavo. Faccia pure come ritiene meglio, da lei abbiamo solo che da imparare." Ammette Silvia con sincerità.
"Mi faccia entrare allora, così... Ah, ecco, è arrivata anche la mia segretaria."
Delia si presenta, Silvia si ripresenta e finalmente ci fa entrare nella chiesetta.
Vedo che non è ancora stato fatto nulla, anche se mi irrita il fatto che ci siano rami spezzati di rosa ovunque e...
"Siete state voi a rompere tutti questi rami? Che scempio per queste povere piante." Commento.
"Non abbiamo avuto alternative, per raggiungere l'altare almeno..." Sembra scusarsi.
"Abbiamo?" Chiedo intuendo già la risposta.
"Sì, io e Melista." Ammette.
"E come avete fatto a scoprirla?" Chiede Delia con un incredibile moto di curiosità.
"Oh, beh... È stata Melista durante... una passeggiata. L'ha scoperto per caso." Dice incerta.
"Per caso? Pare impossibile... È sorprendente. Mi chiedo se non sia un modo per celare qualche vostro informatore." Tento.
"Oh no! Se di informazione vogliamo parlare è stato tutto merito di Melista." Dice convinta.
"Perfetto. Delia organizzami al più presto un appuntamento con questa doppiamente fortunata Melista."
"Già fatto." Guardo Delia sorpresa per un attimo e ne sono soddisfatta.
"In ogni caso mi segua, venga a vedere le tombe dietro l'altare." Prosegue Silvia.
"Oh... Siete state voi a lasciare scoperte quelle povere ossa? Poveretto." Dico apprensiva.
"No, no... Sono stati dei rovi! Melista ha solo tagliato quei rami intrecciati che ci impedivano il passaggio."
"Siete state forse troppo precipitose, potevamo tentare di preservarle in qualche modo."
"Come? Pensa di lasciare qui queste piante?" Chiede Silvia sorpresa.
"È un tale peccato, sono così rigogliose!" Commento.
Silvia annuisce e procediamo con il sopraluogo.
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