Capitolo 2
《Perché devo essere io a fare una cosa simile?!》
Il capo mi squadrò, fermandosi un istante di più sul mio braccio ferito che era stato curato a dovere il giorno prima, in ospedale.
Erano già passati due giorni dalla cattura dei killer, ma nessuno aveva avuto il coraggio di parlare apertamente di loro in quel lasso di tempo. Poi ero tornato io dall'ospedale - unico ferito - e l'atmosfera carica di tensione era passata in un nanosecondo.
《Ancora non ci hai spiegato cosa ti è successo al braccio》 disse incamminandosi per la struttura.
《Non sviare il discorso. Perché dovrei interrogarli io? C'è gente sicuramente più convincente ed esperta di me che può parlare con loro e farli confessare. Perché dovrei io?!》
《Tu sei più capace di chiunque altro qua dentro. Hai ragione, ma tu sai come prendere la gente per il verso giusto, quindi sicuramente sei tu il più adatto a parlare con loro》
《No che non lo sono! Un conto sono i criminali di strada di cui ci occupiamo di solito, un altro dei serial killer ultracentenari che anche se sistemati a dovere potrebbero ammazzarmi!》 esclamai. Perché non potevano leggersi le storie anche loro e andare ad interrogarli di persona?!
《Ascoltami bene, Thomas. Capisco che hai paura, ma di tutti noi tu sei l'unico che potrebbe riuscire ad entrare tra le loro simpatie, che è quello di cui abbiamo maggiormente bisogno》
《Tu sei uscito di senno. Come dovrei fare una cosa simile che skno pure ferito? Finirò ammazzato》
Mi resi conto che il nostro camminare ci aveva condotto alla sala degli interrogatori e capii che mi ero fatto fregare come un deficente.
《Buon lavoro!》 disse il capo sorridente, per poi chiudermi dentro.
《Questa me la paghi, Ryan!》 urlai mollando un pugno contro la porta di metallo.
Lo avrei ucciso, poco ma sicuro.
Mi ricomposi e mi girai, trovandomi a pochi centimetri dalla faccia un volto totalmente bianco caratterizzato da bruciature, occhi privi di palpebre, bocca senza labbra e un inquietante sorriso inciso nella carne.
Lanciai un acuto per lo spavento mentre Jeff si allontanava di qualche passo, ridendo come un folle.
《Che bello poter vedere una persona normale dopo ben due giorni. Se solo avessi il mio coltello...》 disse con un sorriso inquietante.
La solitudine doveva averlo fatto impazzire più di quanto già non fosse.
《Poliziotto, non è che avresti uno specchio? Non potermi vedere per così tanto è peggio che non poter uccidere》
Dovetti ammettere che nonostante fosse in camicia di forza e probabilmente un po' denutrito - suvvia, davvero avevano avuto il coraggio di portargli da mangiare? -, l'ormai senza età Jeff the Killer sembrava decisamente in forma.
Frugai in tasca e gli misi davanti un paio di manette, abbastanza lucide da riflettere come uno specchio. A Jeff parve bastare.
《Quanto sono bello... comunque, la tua voce mi è familiare》 disse specchiandosi.
《Anche io la tua... e credo forse anche di sapere dove. Dimmi, Jeff, cosa ti dice il nome Rick?》
L'espressione di Jeff si bloccò. Il killer alzò lentamente lo sguardo su di me, l'espressione tremendamente seria.
《Che affari hai con il mio fidanzato?》 chiese serio. Ogni traccia di follia pareva essersi momentaneamente dileguata.
《Quando era stato catturato nel villaggio vicino, lo avevo aiutato a contattarvi per farlo evadere. Ero il suo... aiutante. E intendo esserlo anche stavolta, ma voglio la vostra collaborazione》
Jeff avvicinò il suo volto al mio.
《Lo hai visto? È qui?》 disse in un sussurro.
《Voleva intervenire per salvarvi, ma l'ho fermato prima che venisse catturato. È scappato》 dissi.
《Immaginavo che la ferita sul tuo braccio non fosse causata da una persona qualunque. C'è solo una cosa che mi chiedo, a questo punto, poliziotto. Davvero tu aiuteresti un branco di pazzi come noi? Perché, per quanto io possa adorare essere chi sono - voglio dire, hai visto quanto sono figo? -, io e tutti gli altri siamo degli assassini spietati. Non siamo persone qualunque》
《Non sono uno stupido. So bene cosa rischio, e so altrettanto bene che non è una buona cosa che voi moriate. Non importa il resto, in quanto alleato di Rick già dai tempi della prigione io vi aiuterò e vi tirerò fuori di qui, ma voi dovrete collaborare. Tutti quanti. Vedrete che alla fine, in un modo o nell'altro, vi farò uscire e tutto sarà tornato alla normalità》
《Rischi grosso, poliziotto》
《Ho promesso. Io farò tutto quel che è in mio potere e vi tirerò fuori. Se morirò nell'intento, poco importa; l'importante è che voi usciate. Voi state al gioco. Al resto ci penso io》
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