Capitolo 62

Tara

«Splendida! Splendida, Tara.» Una voce femminile e poi un applauso esplodono alla fine del mio ballo.

«Vedi Walter perché volevo lei.» La preside mi si avvicina. «Sarai perfetta.» Le sue parole dovrebbero farmi gioire, ma la realtà è che odio quel luogo, odio tutto.

Mi obbligo a sorridere.

«Si, è molto migliorata.» Walter le si avvicina compiaciuto.

«Sapevo avreste fatto bene. Ora vai a casa, domani è il grande giorno» Un semplice gesto della mano con le unghie dipinte di rosso e io sono libera.

Sento i passi del mio maestro seguirmi e lo stomaco mi si chiude. La sua mano si chiude intorno al mio polso.

«Walter, tu resta. Devo parlare con te.» La donna lo richiama indietro.

«Arrivo.» Le sorride lui mentre mi trascina in un angolo fingendo la spiegazione di un passo.

Mi abbasso a recuperare le mie cose che sono là vicino, con la mano libera.

«Ci vediamo più tardi?» Si accarezza i capelli mentre parla, ma le sue dita non si staccano da me.

«Perchè mai dovremmo farlo?» Mi rialzo e tento di liberarmi.

«Vorrei parlarti di domani sera.» Insiste leggermente infastidito.

«Sono stanca, scusa torno a casa.» Muovo ancora il braccio, ma non mi libero dalla trappola.

«Dopo lo spettacolo verrai da me.» Come sempre è un ordine. «Ho una sorpresa.»

«Non mi piacciono le sorprese.»

«Non credo che non apprezzi quelle che ti fa il tuo ragazzo. Comunque, ho ricevuto una proposta e vorrei fossi tu la ballerina a seguirmi.»

Lo guardo e non capisco.

«È una cosa grossa, importante. Ne va del nostro futuro.» Il suo sguardo è serio e io sono confusa.

«Walter...» la preside ne richiede l'attenzione.

«Faremo faville insieme, come sempre del resto.» Provocante sussurra le ultime parole all'orecchio e va via.

Non voglio accettare, ma non posso non chiedermi: e se fosse veramente importante?

Libera corro a cambiarmi, scambio qualche parola con le ragazze che tutte eccitate non smettono di scherzare. Cerco di partecipare anche se vorrei solo tornare a casa.

Quando sono finalmente sull'autobus mi interrogo sulla richiesta di Walter. Dopo lo scontro di inizio settimana, il nostro rapporto è stato ancora più teso. Ho fatto di tutto per stargli lontana e lui di tutto per venirmi vicino.

Dubito potrà mai cambiare, ma se stavolta pensasse davvero al lavoro? Che genere di proposta potrà mai essere? Comunque accettare significherebbe averlo ancora di più attorno.

Il mio lavoro vale davvero il tempo con Walter?

Sbadiglio mentre guardo i locali illuminati che scorrono veloci. È una settimana che non lavoro al pub e li li ringrazio ancora mentalmente per avermi concesso una settimana di ferie, non avrei potuto fare gli allenamenti extra altrimenti.

Mando un messaggio ad Andrea e una a Simona per sapere come stanno e per ricordargli dello spettacolo di domani.

È il momento più importante finora per la mia carriera, chissà chi ci sarà a guardarci. Solitamente sono grandi teatri, anche internazionali. Io voglio i miei amici, ma non ho permesso alla mia famiglia di venire, sarei stata troppo nervosa. Valentina mi ha rinfacciato la cosa fino a ieri sera. Sono felice di rivederli presto, ma allo stesso tempo devo confessare a me stessa quanto io sia preoccupata di questo periodo di vacanza. Mi turba l'idea di stare lontana da Chris più di quanto avrei creduto. Il tempo sembra scorrere più velocemente e ho paura che questo sia l'ultimo che ci venga concesso.

Questa settimana mi ha ospitata a casa sua, non saremmo riusciti a vederci altrimenti ed è stato estremamente bello varcore la porta, ogni sera e trovarlo sul divano o intento a cucinare.

È stato così dolce con me, accettando i miei cambiamenti di umore senza dire niente, mi è stato semplicemente accanto. Tutte vorrebbero al proprio fianco un uomo così e chissà quante vorrebbero proprio lui.

E se si rendesse conto di quanto io sia troppo complicata per lui?

La gola mi trema poco prima della mia fermata, gli occhi si fanno lucidi al timore di perderlo e mi rendo conto di quanto io mi sia legata a quel ragazzo.

Dovrei essere trepidante per domani, per il mio futuro per la danza su cui ho investito fatica, sentimenti e rancori. I sacrifici che ho fatto dovrebbero essere al centro dei miei pensieri così come è sempre stato, ma invece quando è successo che lui è diventato altrettanto importante.

Chiudo gli occhi in cerca di chiarezza e quando li riapro sono alla mia fermata.

Salgo le scale con il desiderio di vederlo subito. Apro la porta cercandolo nella stanza.

«Vuoi mangiare?» Lo sento gridare dalla cucina. Ovviamente mi ha sentita arrivare. Prima che io possa rispondere compare alla mia vista con indosso dei semplici jeans scivolati sui fianchi e un maglione blu.

Scuoto la testa mentre corro fra le sue braccia.

«Bentornata.» Mi accoglie.

Lascio cadere il borsone a terra e con esso anche tutti i pensieri e le tensioni. Come ogni sera lascio che faccia la sua magia di farmi sentire protetta.

«Voglio fare una doccia»

«Ah, okay.» Mi lascia andare.

«Con te.» Oggi è stata una giornata particolarmente pesante e l'unica cosa che desidero è Chris dentro di me. Come una cura. Come la mia cura.

Le sue labbra si dividono sorprese.

Lo prendo per mano e camminando all'indietro lo guardo mentre ci dirigiamo insieme verso il bagno.

Accendo la luce nella stanza bianca e mi sposto al centro lasciandolo sull'uscio. E forse una settimana che non facciamo l'amore, domani ci sarà il gran giorno e io è solo lui che voglio.

Inizio a spogliarmi dei vestiti che ho addosso. I suoi occhi seguono ogni mio movimento e i miei seguono le espressioni del suo viso, che si accendono pregustandomi. Lusingata dal suo desiderio mi animo d'urgenza, restando nuda in fretta. Le nostre iridi si intrecciano.

«Tara...» sospira mangiandomi con gli occhi e io imbarazzata distolgo lo sguardo. Non sono mai stata così audace.

Allungo la mano verso l'interno della doccia, dandomi qualche minuto di privacy dai suoi occhi e faccio scorrere l'acqua, permettendo al mio cuore di rallentare la corsa. Accarezzo con la mano il flusso attendendo la giusta temperatura. Chris non si è ancora mosso, ma so per certo che presto lo farà. Entro dentro lasciando che il calore scivoli sul mio corpo in rivoli caldi fino ai miei piedi.

Alzo il capo verso l'alto e quando torno a guardarlo Chris mi fissa serio dalla porta con le braccia incrociate al petto.

«Non vieni?» Porto i capelli indietro.

«Quando mi dirai come ti procuri quei lividi?»

Odio la sensazione di sporco che mi sento addosso alle sue parole. Non mi sento degna delle sue attenzioni e alzo ancora il viso per nascondergli il dolore per la sua domanda.

Non voglio pensare a Walter. Vorrei solo poter avere lui e stare meglio con le sue attenzioni.

«Non voglio dirtelo, perché non è importante. Vorrei solo che tu mi facessi dimenticare tutto. Puoi farlo?» Mi sento a disagio nuda davanti a lui.

Lo sento rilasciare un gemito, la sua espressione si riempie di sofferenza e in appena due passi è in doccia con me.

«Chris! Sei matto.» Strillo. «Sei ancora vestito.» Ma in realtà sono felice che le mie parole lo abbiano mosso a seguirmi.

I suoi palmi stringono il mio viso avvicinandolo al suo fino a congiungere le nostre labbra che svelte si aprono per un contatto più intimo e bramato. Le lingue si inseguono e il fiato sparisce, mentre con impeto ci baciamo, tocchiamo, stringiamo.

Annaspo quando le sue labbra scivolano sul mio corpo sempre più giù.

Stringo le labbra fra i denti cercando di trattenermi, ma non riesco a zittire i miei gemiti.

Le mani grandi e vogliose mi accarezzano le cosce e il sedere, ancora e ancora fino a farmi perdere la ragione. Porto indietro la testa mentre treno sotto le sue attenzioni, volevo dimenticare e lo sto facendo. Volevo pensare solo a lui e lo sto facendo.

«Oh Tara, mi farai impazzire.» Scende in fretta la zip dei jeans zuppi incollati al suo corpo e finalmente è dentro di me. «Tara!» si perde nel mio nome. «Fidati di me.»

Le sue parole sono solo l'eco delle mie. Anche io voglio che lui si fidi di me. Aggiusterò tutto.

Ruota i fianchi e il mio corpo esulta ad averlo dentro di sé. Gli occhi si legano e la solita corsa comincia. Non sono mai state così trasparenti le sue iridi e forse le mie non sono mai state così nere e sincere.

«Chris, ti amo.» Non è il momento adatto, ma ho come il timore che non avrò mai un altro momento.

Appena una titubanza alle mie parole, gli occhi si cercano pieni di dolcezza e poi le sue labbra sono sul mio seno e le mie mani fra i suoi capelli.

«Mi ami, Tara?» Lui parla sul mio petto e io vibro. «Rispondi.» Mi ordina mentre le sue dita sono ovunque.

«Sì.» Confermo. «Sì, più di tutto.» Preciso. Lo voglio per me e io voglio essere sua.

E la solita fiamma divampa. E la solita onda mi sbatte in alto nel cielo rendendomi nuvola prima e pioggia poi che ridi giù.

Tutto il solito.

Tutto quello splendido solito che solo Chris sa creare.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top