Capitolo 50

Tara

Serena apparecchio la tavola nel soggiorno di Chris e presto la riempio di yogurt, frutta, marmellate, pane integrale e quant'altro possa servire per un'abbondante e salutare colazione.

Quando è tutto pronto sento i passi di Chris nel corridoio. Mi volto in attesa della visione che presto mi apparirà ed ecco la stretta al petto, le farfalle alla bocca dello stomaco, ecco quello splendido uomo apparire rilassato davanti ai miei occhi.

L'odore del dopobarba intenso arriva alle mie narice prima ancora che i miei occhi possano ammirarlo scaturendomi i soliti pensieri impuri. E poi eccolo. I jeans chiari scivolati leggermente sui fianchi, il maglione blu che accende i suoi occhi di sfumature più intense e infine i suoi muscoli tutti in bella vista davanti a me.

Cerco di deglutire per impedirmi di fare la figura della stupida.

«È tutto pronto.» Mi schiarisco la gola mentre mi accomodo al tavolo.

«Non credi di aver esagerato?» Divertito si siede davanti a me.

«Mangia!» gli ordino guardandolo male prima di versare il caffè e il latte nella mia tazza.

«Non credevo che le ballerine potessero mangiare tanto.» Prende il latte in mano.

«Questo è l'unico pasto in cui posso concedermi qualcosa in più, visto che poi affronterò almeno otto ore di lezioni e esercitazioni, il resto della giornata sono obbligata a tenere d'occhio le calorie.» Prendo una fetta di pane integrale.

«Non dovresti. Non ne hai bisogno, sei perfetta.» il suo sguardo mi accarezza con apprezzamento.

«Somo fortunata di natura, ma non posso lasciarmi andare. Non può esistere una ballerina sovrappeso lo sento ripetere da quando avevo cinque anni.» Spalmo sul pane il miele e cerco di frenare il tremolio alle dita per i suoi occhi su di me.

«Deve essere dura dover sempre stare attenti a ciò che si mangia.» Attento mi scruta in cerca sempre di quel qualcosa in più, quel qualcosa che non mostro a nessuno.

«Sono abituata. Lo faccio perché voglio. Chi non fa sacrifici per il proprio lavoro. Tu non dormi la notte, per esempio.» Addento il pane e lui sembra rilassarsi.

«Sì, hai ragione. Il turno di notte è tremendo, specialmente quando ti capita più giorni di seguito.» Si versa il caffè e porta la tazza alle labbra.

Mi piace la sensazione di vita vera nello stare a casa sua e fare colazione con lui

«Sei pronta per oggi?» La voce allegra mi mostra quanto sia emozionato anche lui al nostra primo giorno insieme.

«Sì, cosa vuoi fare?» non ho idea di come potremmo passare insieme questa domenica. Imbarazzata mi rendo conto che è così tanto tempo che non mi diverto o semplicemente rilasso che ho dimenticato come si fa.

«Ho affittato un auto. Vorrei portarti fuori, magari al lago.» La speranza che la sua proposta mi piaccia lo fa avvicinare e posare la tazza.

«Penso sia fantastico.» L'idea di vedere una distesa azzurra rende le mie parole piene di malinconia. Non posso che pensare alla mia terra e alle domeniche in giro per la città.

«Che succede?» Le sue dita calde si posano sulla mia mano risvegliandomi dai miei pensieri. I suoi occhi mi scrutano e non riesco a nascondermi come sono solita fare. Il desiderio di condividere i miei pensieri con lui è così forte da lasciarmi davvero senza parole.

«Ehi?» ora la sua mano accarezza la mia guancia istintivamente mi lascio andare. «Tutto bene?» preoccupato continua a osservarmi con i suoi occhi azzurri pieni di apprensione e... E sentimento.

«Sto bene, scusa. Riflettevo, che non ho mai fatto niente da quando mi sono trasferita qui a Milano.» riprendo a mangiare alleggerendo così la mia confessione.

«E c'è qualcosa che vorresti fare in particolare?» Continua ad accarezzarmi.

Scuoto la testa.

«No, non saprei.» Inclino il capo. «Voglio solo stare con te. Questo lo so.» Alzo gli occhi nei suoi ed è chiara la sorpresa nelle sue pozze azzurre.

Sento le mie guance colorarsi di rosa al desiderio di stargli vicina.

La sua mano abbandona il mio viso e si apre davanti a me, invitandomi ad afferrarla.

«Vieni qua!» Allontana leggermente la sua sedia dal tavolo facendomi spazio.

L'aria si carica di tensione e io desiderosa delle sue attenzioni faccio come mi dice. Il mio palmo scivola sul suo, le dita si incastrano e una leggera pressione mi fa alzare e camminare verso di lui.

Dall'alto lo osservo guardarmi con serietà, non ha più parlato. Le sue labbra sono chiuse mostrandomi quasi una curva severa.

Decido di lasciarmi andare e allora seguo l'invito del suo corpo e mi accomodo sulle sue gambe a cavalcioni. Voglio poterlo guardare bene in faccia.

I nostri corpi che si toccano sono fuoco puro, mi godo l'ebrezza di quel momento mentre faccio scivolare le braccia dietro il suo collo e resto a guardarlo gustandomi le sue pupille inghiottire l'azzurro e le sue labbra aprirsi pronte al mio assalto.

Non si aspettava la mia audacia vedo una luce accendersi nei suoi occhi. Avrebbe voluto confrontarmi, lo so. Ho capito che genere di persona è, ma questa volta non voglio la sua compassione, voglio solo sentirlo come un uomo.

Le sue mani si stringono sui miei fianchi prima di scendere e risalire sul mio sedere spingendomi ancora un po' di più verso il suo desiderio assolutamente evidente.

In quei secondi memorizzo il suo viso, l'espressione dei suoi occhi, il desiderio che respiriamo nell'aria. La sua trepidazione mi fa bruciare e sorridere allo stesso tempo e quindi e breve l'attesa che infine mi permette di assaporarlo.

Amaro e dolce, quel momento, come una colazione perfetta Chris mi stringe a se e mi bacia come se ne valesse della sua stessa vita. Ed è così che ogni volta riesce a farmi sentire speciale, unica per lui.

I sensi si accendono irrequieti mentre incontrollabili i miei fianchi iniziano una danza su di lui. Sentire la sua mano sul mio bacino che dolcemente detta il tempo mi fa perdere la ragione. Mi ritrovo presto ad ansimare sulle sue labbra e a stringergli le spalle per non precipitare.

La stanza diviene bollente.

Esperta la sua bocca si muove sulla mia, come le sue mani sul mio corpo accaldato.

Sospiro di gratitudine quando sento il maglione scivolare via dalla mia testa, ma il sollievo è breve perché non appena lo sento morbido e esigente sul mio seno il fuoco divampa nuovamente.

La dolce tortura delle sue labbra, dei suoi denti e delle sue mani mi fa inarcare indietro, pronta a donargli tutta me stessa.

Chris succhia e morde insaziabile riempiendo così la stanza di gemiti e mormorii che non riesco a trattenere.

«Non riesco a credere che sia tutto vero.» A quelle parole cerco di riaprire gli occhi, mi sento sollevare dalle sue braccia e posare sul divano poco distante. «Ti fidi di me?»

La gola è troppo secca per parlare, lo stringo solo a me, non lasciandolo andare. La sua mano lentamente scivola verso il basso fin dentro i miei jeans.

«Oh!» Esclamo disperata. La mia testa si rifiuta di funzionare.

I bottoni cedono alla sua pressione come anche il mio corpo subito dopo.

La sua bocca viaggia dalle labbra al seno confondendomi sempre più mentre il calore dal basso ventre sale, sale, sale irrefrenabile.

«Ti prego Chris.» Lo supplico. «Io... io ti voglio..» riesco a formulare persa nell'oblio.

«Lasciati andare Tara, non pensare a me, ora voglio vedere te.» Aumenta la pressione fra le mie gambe invitandomi a cedere e cielo se non sono pronta a lasciarlo fare, a lasciarmi andare, ma non voglio. Il senso di disagio aumenta impedendomi di godere a pieno del suo dono.

Mi irrigidisco scostandomi da lui.

«Io non voglio questo.»

«No?»

«No, io non voglio essere da sola.» Seria ho ripreso l'uso delle parole e spero che mi capisca mentre imbarazzata provo a spiegarmi. «Io...» Allontano la sua mano. «Io lo voglio condividere con te.»

Preso alla sprovvista cede alla mia pressione finendo steso sul pavimento.

«Dai Tara.» Sorpreso mi guarda dal basso. «Ti prego.» Mi mormora speranzoso che io ceda, ma non lo farò.

Mi alzo dal divano e sotto i suoi occhi attenti lascio scivolare i pantaloni a terra, come le scarpe e ben presto tutto il resto. Ed eccomi nuda e immobile pronta a donarmi completamente a lui.

Resta immobile, lo vedo deglutire con difficoltà.

«Ne ho abbastanza di amori egoistici.» Un velo di tristezza passa nei miei occhi.

«Tara, mi...»

«No.» Lo fermo, non deve essere lui a scusarsi per la colpa di un altro e per la mia. «Io ora voglio te e me insieme.» Mi abbasso su di lui e ripeto le sue stesse mosse sul suo corpo che ribolle sotto le mie attenzioni.

Il tappeto di lana bianco e nero e morbido sotto le mie ginocchia. Mi allungo su di lui e inizio a baciarlo dimostrandogli tutto il mio desiderio. Con la mano destra raggiungo i jeans che sbottono con coraggio. Mi stacco a malincuore dalle sue labbra e lo aiuto a sfilare il maglione.

Il petto muscoloso scotta quando mi abbasso a baciare i suoi addominali. I suoi occhi si chiudono mentre si arrende alla mia volontà e allora inizio la mia tortura. Bacio, mordo e succhio la sua pelle fino a farlo supplicare.

Le labbra si scontrano vorticose e le nostre mani non arrestano la scoperta dei nostri corpi. Anche lui ora è nudo e la sensazione della nostra pelle unita ci spinge sempre più verso quel baratro che voglio saltare con lui.

«Tara...» il mio nome roco è la cosa più sexy che abbia mai sentito. Felice di soddisfarlo mi sollevo posando i miei fianchi sui suoi. Lo lascio scivolare fra le mie pieghe trattenendo a stento un gemito che si perde sulle sue labbra.

«Dio, Tara.» Le mie mani si posano sul suo petto spingendolo nuovamente a terra e quando entrambi sembriamo aver ripreso fiato inizio a muovermi lentamente ancora e ancora.

Averlo dentro di me mi toglie il fiato, adoro il modo in cui le sue mani mi stringono, mi accarezzano e mi mostrano quanto mi desideri.

Il suo busto si solleva in richiesta di un bacio che sono felice di dargli. Uniti in tutti i sensi aumentiamo quel ritmo che sembra sempre troppo lento, per soddisfarci e allora esigente gli chiedo di più e di più.

«Chris!» disperata urlo. «Chris!» Lo supplico.

«Prendimi Tara, sono tuo.» I suoi occhi si legano ai miei rendendomi libera.

Come posso rifiutare.

Muovo il mio corpo come se stessi danzando, sento la mia pelle fremere, i muscoli irrigidirsi e il desiderio di raggiungere la perfezione. È tutto così meraviglioso che non posso non paragonare questo attimo alla mia passione. Fare l'amore con Chris è per me, come la prima alla scala, è danzare sulle note più dolci e appassionate che si possono avere.

Come nel balletto mi lascio andare completamente alla musica dei nostri sospiri fino a esplodere in un applauso scrosciante.

Urlo il mio piacere, ma non rallento la mia corsa ed è meraviglioso quando sento la sua voce chiamare il mio nome. Anche lui mi ha raggiunto in quel posto magico fatto solo di noi.

Sfinita crollo sul suo petto.

«Mi hai appena aperto il paradiso.» Mormora nel mio orecchio riempiendo i miei occhi di lacrime e il mio cuore di felicità.

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