La crociera di Giulia e Leo

Giulia

Il signor Mori alza in alto il calice di vino, – A questa vacanza sul Nilo e ai nostri figli! Che la vita riservi loro un futuro ricco di opportunità e serenità! -

Mio padre sorride e si sporge a far scontrare il suo bicchiere, – Ben detto! - esclama.

Le guance di Leo si tingono appena di rosso sopra la dorata abbronzatura ed il mio sguardo inevitabilmente poggia sul suo.

Un cameriere in camicia bianca e fiocco annodato al collo distribuisce i dessert.

Mia madre porta alla bocca il cucchiaino, – E'ottimo – dice, – assaggia -

Osservo la sostanza morbida e collosa e arriccio le labbra, – Non amo la vaniglia-

– Io sì - Leo si sporge dall'altra parte del tavolo, – posso? -

Non faccio in tempo a rispondere che in un attimo lui si prende il mio piattino, posizionandolo in fila a quello che gli spetta.

- Ladro! - protesto.

Leo sorride e alza le spalle, rimpinzandosi di zuccheri.

Poso una mano sulla tempia e distolgo l'attenzione dal mio fidanzato, dal tavolo, dalle nostre famiglie.

Gli occhi vagano nella sala e oltre le finestre di vetro, in direzione del cielo e del tramonto.

Ancora mi è difficile credere di essere su una nave, nel bel mezzo del Nilo, tra Edfu e Kom Ombo, in direzione per Aswan.

E soprattutto è strano pensare che sono qui con la mia famiglia e quella del ragazzo che amo.

- Ehi Giulia ! - Leo mi richiama al presente, – guarda qua! - spinge il suo Smartphone dalla mia parte, - non trovi che siano dolcissimi? -

Avvicino lo schermo agli occhi e vedo Arianna, Riccardo e il palco dell'arena di Londra.

Sono in attesa del concerto degli One Direction e sono felici.

Il mio cuore si stringe e uno stupido sorriso mi spunta sulle labbra,– Coraggio! Dobbiamo farci un selfie anche noi! - mi alzo dalla sedia e trascino via Leo dai suoi dolci peccaminosi.

Mia madre mi riprende, – Giulia dove vai ? La cena non è ancora finita, devono servire frutta e caffè...-

- Lasciali perdere, cara – La voce della signora Mori è pacata e paziente, – sono ragazzi, hanno bisogno dei loro spazi -

Mio padre brontola qualcosa a proposito della mancata educazione, ma fingo di non sentire e corro più veloce verso la prua.

Leo mi segue, lamentandosi di aver lasciato la parte migliore del budino nel piatto.

- Ecco! – mi fermo sul parapetto, – qui andrà benissimo! -

Il rosso del cielo si riflette nella distesa infinita delle acque, tranciate dalla punta della nave.
Leo posiziona un braccio attorno al mio collo e allunga l'altro per l'autoscatto.
I colori sono semplici brividi e il vento un caldo alito rassicurante.

- E' magia – guardo l'immagine immortalata, – pura magia -

Leo si lamenta del suo naso sempre troppo grande, ma invia comunque la foto a Riccardo e rinfila il telefono in tasca.

Poso la tempia contro la sua spalla, – E' la vacanza più bella della mia vita -

Lui avvicina una mano al mio viso e lo gira, alzandolo appena, – E' la nostra prima vacanza insieme e non poteva essere che speciale -

Il profumo emanato dal suo collo è dolce e sensuale; è quello di un amico e di un amante.

- Desidero farne altre di vacanze così... – mi guarda dritto negli occhi, – vorrei poterti baciare su un grattacielo di New York, sotto a un baobab in Etiopia e su un fiordo norvegese, in realtà vorrei poterti baciare in qualsiasi parte del mondo... -

I miei occhi scintillano contro i suoi, – Mi bacerai – annuisco, – mi bacerai ovunque, ma adesso ti prego fallo qui, su una nave da crociera in Egitto...-

Le labbra si sfiorano appena.

Un tocco dolce e caldo, quasi quanto l'intero paesaggio. Mi lascio avvolgere dall'atmosfera, dalla brezza e dalle braccia della persona che mi ha rapito nel suo vortice di amore ed il bacio si trasforma in una vera e propria spinta di seduzione ed energia. Le labbra paiono ventose e le lingue si cercano come non ci fosse più un domani.

- Ho una sorpresa per te – mi stacco per prendere fiato, – vuoi che te la mostri? -

Leo apre e chiude le labbra gonfie e rosse dal bacio, – Sì, lo voglio -

Libero un sorriso, – Allora vieni con me! - gli afferro una mano saldamente.

Lui si lascia travolgere dall' entusiasmo, facendosi trascinare sul ponte della nave.

- Di cosa si tratta? -

Non rispondo e muovo le gambe. Le mie ballerine si spostano rapide sulle assi di legno, provocando un pesante scricchiolio.

- Potresti almeno darmi un indizio! –

Stringo più forte le dita alle sue, ignoro i lamenti e lo traino in coperta.

Una rampa di scale si snoda in modo stretto e tortuoso ed un paio di signore con i tacchi a spillo e il tailler a festa vengono travolte dalla nostra fretta, - Ragazzi fate piano, siamo su una nave non su una pista di formula uno! -

Leo farfuglia delle scuse ed io rido divertita, aumentando il passo.

Come due schegge impazzite arriviamo alla sala cinema dove la proiezione di un documentario sulle piramidi intrattiene un centinaio di persone. Senza pensarci troppo passo a grandi falcate di fronte al teleschermo, ricevendo gli insulti dalla maggior parte dei presenti.

Leo non molla la mia presa e mentre corre cerca al contempo di scusarsi.

La porta della stanza si apre con facilità e ci ritroviamo sulla terrazza, dall'altro lato della nave.

Due amanti in fuga, due ragazzi nel pieno della vita. Ridiamo e corriamo, travolgendo e spingendo tutto e tutti; bambini, passeggeri ed il barboncino della signora della caffetteria, il quale guaisce calpestato dall' enorme quarantuno di Leo.

Qualcuno protesta, qualcun'altro si gira solo a guardarci e indicarci. Giro la testa verso Leo e lui sorride contro di me, malizioso o forse solo divertito.

E quando finalmente arriviamo alla nostra cabina e ci chiudiamo dentro a chiave, scoppiamo a ridere, riprendendo respiro.

Poi Leo diviene improvvisamente serio e stende un braccio sulla porta, a filo con la mia guancia, – Non vedo l'ora di vedere la sorpresa... -

Le labbra abbandonano lo stupido sorriso improvvisato e si socchiudono appena, mentre le dita vanno ad abbassare le spalline del prendisole.

- Eccola! – dico.

Non distolgo un secondo gli occhi da quelli di Leo mentre l'abito scivola dritto ai miei piedi.

Lentamente esco dal vestito ed il nuovo completino intimo, contrattato qualche ora precedente con il commerciante di una piccola botteghina egiziana, appare nel suo più grande splendore. La seta viola è morbida al tatto e le monetine che agghindano il reggiseno fanno un piccolo tintinnio muovendosi.

Leo fissa il mio corpo e deglutisce forzatamente.

- Ti piace? -

Il suo braccio si sposta ai capelli, tirandoli indietro, oltre il sudore che imperla la fronte – bella sorpresa... -

- Solo bella ? - alzo un sopracciglio.

Lui apre e chiude la bocca senza emettere alcun suono ed io faccio un passo avanti, posizionandomi a un millimetro da lui.

- Credo che....che sia più che bella...credo che sia...-

Poso le mani sui fianchi, – Bellissima? - suggerisco.

Leo sposta gli occhi dal completo al mio viso, – Molto di più – piega leggermente la testa e prima di sfiorarmi le labbra afferma, – anche io ho una sorpresa per te! -

Trattengo il respiro e mi lascio sfuggire un sussurro, – Quale? -

Lui dolcemente sgancia il bottone dei jeans ed i miei occhi si incollano alla stoffa che cala fino a raggiungere le caviglie, esponendo quello che ha tutto l'aspetto di un perizoma con un sorridente delfino appeso e sporgente.

Spalanco gli occhi e porto una mano alla bocca.

Leo abbassa le spalle,– Non ti piace? - punta l'attenzione sulla simpatica figura che si erge tra noi.

- No io...io...- non posso far a meno di buttarmi contro le sue braccia, – ...io amo le renne, amo i pettirossi e anche i delfini! – rido, – amo tutte le paia di mutande che possiedi! -

Leo si rilassa, buttando fuori l'aria trattenuta e ricambia la mia spinta; indietreggia e finisce di schiena sul materasso, con me addosso.

Le nostre bocche si uniscono e le mani si cercano, trasformando la cabina in un' alcova di sorrisi, sospiri e libertà. Una calda alcova di amore.

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