CAP. XXIV Notte magica
Riccardo è appoggiato alla colonnina del loggiato con le braccia incrociate, dentro al suo giubbino di pelle marrone.
- Credevo non arrivassi più - dice.
- Cosa ci fai tu qui?- Lascio cadere le chiavi ai miei piedi.
Sono frastornata, completamente spiazzata e rimango a fissarlo stordita, incapace di muovermi.
- Non ho certo intenzione di lasciare il nostro discorso in sospeso...- fa un passo verso di me.
Il suo sorriso nel buio mi disorienta profondamente.
- Ti avevo detto che non sarebbe finita e io mantengo sempre la parola... -
Non riesco a spostare gli occhi dal suo viso e a frenare i battiti del mio cuore, che viaggiano ormai in direttissima.
Riccardo si avvicina ancora, riducendo a zero la nostra distanza. Mi prende per un braccio e mi trascina all'ombra del lampione, dietro ad una colonna. Le sue labbra si posano sul mio collo, dando vita ad una scia di odori e sapori estremamente eccitante. Non posso non chiudere gli occhi e liberare la mente, consentendole un viaggio leggero, ad ali basse e avvolgenti.
Riccardo muove la bocca sul mio collo con estrema dolcezza. I brividi sulla mia pelle fanno da padroni. Sale l'adrenalina e il desiderio.
Ad un tratto lui posa le sue mani sui miei fianchi, facendomi sentire donna.
Donna e bambina.
Le sue dita salgono sulla mia vita e io lascio andare indietro la testa, completamente in brodo di giuggiole.
- Posso chiamarti, piccola? - mi sussurra all'orecchio.
Il mio respiro si strozza. - Lo stai già facendo... - gli faccio notare.
Riccardo cattura il lobo del mio orecchio tra le labbra. - E allora continuerò a farlo...- dice.
Il mio cuore sprofonda. La mia mente realizza la situazione.
- I miei potrebbero vederci - dico tutto d'un fiato, - a quest'ora sono già a letto, mio padre ha l'aereo presto domattina e la finestra della loro stanza da letto è esattamente sopra le nostre teste -
Riccardo sorride. Perché non riesco a scollare gli occhi dal suo viso semplicemente perfetto?
- Hai ragione, allora che ne dici di andare nella tua stanza?- propone.
- Cosa? - spalanco gli occhi.
Inizio a tremare.
Riccardo ed io, insieme? Nella mia camera?
I miei capelli volano leggeri, seguendo la brezza della sera. - Non...- chiudo gli occhi e prendo un bel respiro. - Okay... sali!-
Recuperiamo le chiavi a terra ed entriamo.
La casa è immersa nel buio e noi ci impegniamo a non fare rumori. Il mio cuore sembra uscire fuori dalle coste per quanto batte forte e deciso.
Faccio segno a Riccardo di seguirmi di sopra. Oltrepassiamo la porta di mamma e papà, che fortunatamente è chiusa e arriviamo alla mia stanza. Riccardo è dietro di me e con le mani non smette di accarezzarmi i fianchi.
- Hai un profumo da far girare la testa- sussurra, annusandomi e spostandomi i capelli col naso.
Sto per chiudere la porta, finalmente al sicuro, quando un forte latrato ci fa sussultare.
Reprimo un urlo e il cuore mi arriva in gola.
Ci voltiamo di scatto e Lacky scodinzola dietro di noi. Porto una mano al petto e riprendo a respirare. Riccardo chiude la porta della stanza e accende la luce. Lacky abbaia di nuovo ed io mi piego ad accarezzarlo.
- Shh silenzio - sussurro tra il suo pelo, - lui è solo un amico...un amico speciale...-
Il cucciolo scodinzola e si butta sul letto, rotolandosi e richiamando attenzione.
Riccardo si getta nelle coccole del Jack Russel ed io mi incanto a vederli giocare insieme.
Poi il cane si stanca e va ad accucciarsi in fondo alle coperte, addormentandosi tranquillamente.
- Vedo che avete fatto velocemente amicizia - mi siedo sul letto.
- E' stupendo - Riccardo si posiziona al mio fianco, - sei fortunata piccola, tu hai tutto quello che ho sempre desiderato: una famiglia, una casa, un cane... -
Abbasso la testa e fisso il pavimento, lasciando spazio ai brutti pensieri. Riccardo non ha avuto dei genitori, non ha avuto una dimora calda e accogliente. Lui è solo ed io mi sento quasi in colpa per essere tanto fortunata.
- Oh no... piccolina ti chiedo scusa non volevo far scomparire quel sorriso stupendo dal tuo viso - mi costringe a guardarlo in faccia, sostenendomi il mento con l'indice e il pollice. - Ogni volta che il tuo sorriso scompare provo una tristezza infinita -
La sua voce è intensa e profonda.
Mi fa venire i brividi.
- Non posso pensare che la vita alle volte sia così crudele con le persone...- sospiro.
Riccardo sposta la mano sulle mie labbra. - Shh ti prego...siamo qui, insieme e non ho intenzione di pensare a niente che vada oltre a ciò che è dentro le quattro mura di questa stanza -
Deglutisco, impnotizzata dal verde delle sue iridi, così vicine e attraenti.
- Piccola sei così bella...- La sua voce è un assolo, armonico e avvolgente. - Sei stata mia dalla prima volta che ti ho vista, dal giorno che ti ho quasi investita, dal giorno che ti ho soccorsa e da quello che ti ho salvata in piscina, in realtà credo che tu sia stata mia da sempre...-
Apro e chiudo la bocca in perfetta apnea.
- Sei l'unica cosa bella che sia successa nella mia vita - sussurra, - tu ed io siamo destinati...lo vedi il filo sottile che ci unisce?-
Io sorrido al suo dito che si muove dalle mie alle sue labbra. Parole e gesti magici e quasi irreali.
- Quel filo è così fine, che quasi traspare - posa il palmo sul mio viso, - nessuno può vederlo, solo noi due, io e te...-
Sposto la testa contro quel tocco e chiudo gli occhi, avvolta dal calore della sua mano.
- So che ti dispiace per Giulia, ti ripeto che ho sbagliato con lei, non avrei dovuto uscirci affatto e capisco la tua pena per Marcello - prosegue, - ma non ami quel ragazzo e non devi reggere per forza un fidanzamento che non desideri! -
Torno a guardare. Il suo viso mi appare teneramente.
- Parlerò con Giulia - dico, - io...io...non so se tra noi esiste quel filo come dici, ma...- muovo le pupille alla ricerca di quelle verdi del ragazzo di fronte a me, - ma quando ci sei tu mi manca il fiato e quando sei lontano non faccio che pensare a te... -
Riccardo si prende il labbro inferiore tra i denti. - Allora lascia Marcello! - dice.
Mi incanto a guardare i suoi incisivi affondare. - Già fatto, mi ha tradita con Rebecca. Per me la nostra storia non ha più alcun senso di esistere! -
- E' la cosa più bella che potessi sentirti dire - piega la testa contro la mia.
Il mio cuore fa capriole e salti mortali. Ultimamente credo possa partecipare alle olimpiadi di ginnastica. Socchiudo le palpebre e assaporo le sue labbra, che con molta lentezza si posano sulle mie. Qualcuno mi molli un pizzicotto, forse tutto questo non sta accadento realmente.E' un sogno, un bellissimo e desideratissimo sogno.
Il bacio è semplice e sa di miele.
Mi piace questo sapore dolce e amaro.
Mi fa sentire bene.
Riccardo si ritrae e si sfila la giacca di pelle.
Le spalle sotto la sua maglietta sono larghe e forti.
- Abbracciami - lo richiamo.
Lui non molla un istante il suo sguardo dal mio e si protrae verso di me, stringendomi al suo corpo.
- Non spezziamo quel filo...non facciamolo mai - dice, - sei l'unica persona con la quale mi senta veramente me stesso e ho così tanta paura di perderti, proprio adesso che ti ho trovata!-
- Io ci sono e ci sarò sempre! - respiro contro il suo petto, - dimmi solo che non sto sognando e che tu sei qualcosa di vero e reale e non scomparirai con la luce del giorno -
Riccardo sorride. Passo le dita sulla fossetta al lato della sua bocca. Quanto desideravo fare questo gesto!
- Non potrei mai scomparire, quello che sto dicendo a te non l'ho mai detto a nessun'altra ragazza. Tu sei la prima che mi fa sentire il cuore così dannatamente leggero... -
- Allora rimani con me stanotte - faccio un respiro profondo, chiedendomi cosa mi stia passando per la testa.
Riccardo sorride e si porta i capelli indietro. - Piccola, quello che hai appena detto suona come una proposta oscena e allettante! -
Apro la bocca pentita per la mia audacia. - Non intendevo in quel senso! - Le mie guance cambiano improvvisamente colore. - Io...io intendevo...-
Lui ride più forte e poi si mette una mano davanti alla bocca, ricordandosi che è un clandestino in camera di una quindicenne all'una di notte.
- Per me sarà perfetto anche solo dormire, purché rigorosamente abbracciati per tutta la notte - dice.
Impiego una buona dose di autocontrollo per non sciogliermi completamente sulle coperte.
Poi è un attimo, Riccardo si mette in piedi e si toglie la maglietta. Per la seconda volta da quando lo conosco posso ammirare il suo petto muscoloso e liscio.
Nel momento stesso in cui si sgancia il bottone dei jeans, perdo qualche battito cardiaco per strada.
"Ari non svenire proprio adesso ti prego! E' solo Riccardo, il ragazzo che ti fa battere il cuore a 1000 e viaggiare con la testa a 2000, è solo lui di fronte a te con un fisico mozzafiato e con indosso dei banali boxer neri! "
- E tu? - Riccardo lancia i pantaloni sul letto. - Non ti prepari per la notte? -
Respiro veloce e cerco un appiglio che possa aiutarmi ad uscire da questa imbarazzante situazione. Senza trovare una via di fuga mi alzo e sotto ai suoi occhi splendenti e curiosi sfilo i jeans, la camicetta e indosso al volo la maglia del pigiama. Prendo la rincorsa e mi infilo sotto alle coperte.
- Non ho mai visto una ragazza spogliarsi in questa maniera! - Riccardo alza le sopracciglia perplesso. - Cosa credi di fare? Sfuggirmi? -
I miei occhi sbucano dalle lenzuola e i suoi ridono divertiti.
- Peccato per te. Non hai affatto scelto il modo migliore! - si getta sul letto e mi raggiunge.
Le sue mani prendono a farmi il solletico.
Sulla pancia, dietro le ginocchia e ovunque. Cerco di evitare di ridere per non fare rumore, ma in compenso tiro calci a dismisura.
Riccardo smette di torturarmi e mi avvolge tra le braccia. Poso la testa sul suo torace nudo e dimentico il mondo che sta fuori. So che quel mondo dovrò affrontarlo. Domani dovrò dire a Giulia tutto quello che è successo e sta succedendo con Riccardo e la cosa mi turba profondamente. E' difficile trovare le parole giuste, è difficile rivelare i propri sentimenti.
Come posso farle capire quanto Riccardo mi faccia stare bene? Quanto la sua presenza riesca a farmi dimenticare di tutto e di tutti? Quanto io mi senta rispettata e desiderata?
Riccardo è il ragazzo che ho sempre sognato.
Dolce e turbolento. Bello e impossibile.
- Grazie per la rosa che mi hai fatto avere - sussurro.
- Non ho potuto evitare di prenderla, era bella quasi quanto te! Buonanotte piccolina... - Il suo respiro mi avvolge e la sua voce si perde tra i miei capelli.
- Buonanotte - mi lascio andare al sonno in arrivo.
Con le prime luci del mattino, riapro pian piano gli occhi e una voce lontana mi riscuote dal torpore. - Arianna!!! Arianna !!! -
Mi stiro e torno nel mondo degli umani. Sorrido ripensando alla notte trascorsa.
La notte più magica della mia vita.
Mi rigiro nel letto.
-Arianna fai tardi, avanti !!! - Le urla si fanno sempre vicine.
Stiro braccia e gambe. Sento qualcuno salire le scale e bussare alla porta.
- E' tardissimo!!! Tesoro devo venire a buttarti giù dal letto?-
Di colpo il cuore mi balza in gola ed io realizzo. Mi alzo di scatto e allungo una mano sul materasso. - Riccardo, mia madre!!!!-
La maniglia si abbassa e la porta si spalanca.
- Arianna ti vuoi alzare o no?-
Il mio respiro si ferma. Mia madre è di fronte a me accigliata, con le braccia piantate sui fianchi.
Sudo freddo. La mia mano continua a cercare nel materasso, annaspando tra le lenzuola.
Poi mi volto e mi accorgo che sono da sola, lo spazio nel letto accanto a me è vuoto.
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