CAP. XVII Scoperta amara
La radio di prima mattina mi è sempre piaciuta.
Lo speaker infonde la giusta energia vitale per iniziare al meglio la giornata e tra un disco e l'altro tiene compagnia fino all'arrivo a scuola.
Tuttavia, i miei pensieri, nonostante le parole e la musica, non riescono a staccarsi dai fatti di ieri e viaggiano liberi, passando dal disastroso trattamento riservatami da Riccardo alla sua richiesta di amicizia.
Marcello parcheggia, si toglie la cintura di sicurezza e mi dice: - Ari devo dirti una cosa -
Sembra teso e la sua faccia non preannuncia niente di buono.
- E' qualcosa che riguarda Giulia, più precisamente lei e Riccardo...- poggia le mani sullo sterzo, stringendolo. - Non amo farmi gli affari degli altri, ma lei è una tua amica e quindi credo sia giusto che tu sappia -
Lo guardo accigliata, indecisa se preoccuparmi o meno.
- Credevo che Riccardo fosse un buona persona - prosegue, - invece si sta rivelando molto scontroso e strano nei miei confronti. È sempre incazzato e pare anche nascondere qualcosa! Forse è solo una mia idea, ma ieri sera è successo un fatto piuttosto strano...-
Una leggera sensazione di freddo mi sale lungo la schiena, fino al collo.
- Cosa? - chiedo.
Marcello apre la portiera e scende dall'auto, lasciandomi a bocca aperta e in sospeso.
Sfilo velocemente la cintura e faccio il giro della vettura - cosa è successo? - cerco lo sguardo del mio ragazzo nell'aria fresca mattutina.
Marcello posa una mano sul tettino dell'auto e parla: - Quando sono tornato a casa non riuscivo a dormire e così, dopo la mezzanotte, mi sono piazzato sulla sedia a dondolo in veranda a fumare una sigaretta. Ho sentito delle urla provenire da casa Serio e poco dopo ho visto il portone aprirsi e una ragazza fuggire a gambe levate singhiozzando! -
Ques'ultima affermazione mi fa tremare le ginocchia. - Sarà stata Giulia...so che dovevano chiarire delle cose e ieri pomeriggio non è riuscita a rintracciarlo al telefono.. forse hanno discusso...forse...-
- Bellezza sono sicuro al cento per cento che non si trattasse di Giulia! - dice sicuro.
Le mie gambe perdono la loro stabilità per sempre.
Sapere che Riccardo ieri sera era in casa con una ragazza, una donna che non era Giulia e che è corsa via piangendo, mi destabilizza totalmente.
Da un lato sento crescere una sorta di appresione nei confronti della mia amica e dall'altro una punta di gelosia invade visceri e stomaco.
Poi all'improvviso succede l'irreparabile.
Giulia si materializza alle spalle di Marcello e i miei occhi si spostano da lei al mio fidanzato.
Apro e chiudo la bocca per avvertirlo, ma non faccio in tempo che lui sgancia quella che si rivela una vera e propria bomba: - Giuro sui miei modellini d'epoca che la ragazza che ho visto scappare dalla casa di Riccardo ieri sera era esattamente...Rebecca! - La sua voce si fa corposa e reale. - Il tempo di salire sul suo motorino e sparire nel buio!-
Resto paralizzata. Non posso credere che Riccardo si sia portato a casa Rebecca.
Giulia ha appena sentito tutto ed è sconvolta più o meno quanto me.
Stringe i denti e prende Marcello per una spalla. - Che cavolo stai dicendo? - lo afferra per il colletto della camicia e lo spinge contro il cofano dell'auto.
Provo a fermarla, ma lei è troppo irruente e agguerrita per le mie deboli forze.
- Adesso mi dici cosa cazzo hai visto ! Parlaaaa -
- Giu calmati! Marcello non c'entra niente, mi stava solo raccontando quello che ha visto, lascialo!- cerco di tirarla via.
Lei molla la presa e si butta tra le mie braccia. - Lo sapevo! lo sapevo! - inizia a singhiozzare.
- Giu ti prego... - le accarezzo i capelli e lancio uno sguardo di intesa e pena verso Marcello, che cerca di risistemarsi camicia e colletto.
- quella troia me l' ha fregato da sotto al naso...è solo una sporca, lurida troia!!!-
Due ragazzine del primo anno passano vicino a noi e si mettono a ridere, portandosi le mani davanti alla bocca.
Le ignoro e prendo il viso della mia amica dentro i palmi.
- Mi ha lasciata! - la voce di Giulia è rotta dai singhiozzi - Riccardo mi ha mandata al diavolo!-
Il mio cuore sprofonda a seguito di questa rivelazione e per un istante è come se la felicità invadesse ogni singola cellula del mio corpo.
Chiudo e riapro gli occhi.
Non posso essere felice per questo. Non ha assolutamente senso.
- Mi ha mollata ieri per telefono! - le lacrime scorrono una dietro l'altra sul suo viso - adesso capisco tutto! - spalanca gli occhi - lui mi ha scaricata per quella schifosa smorfiosa! - i singhiozzi si fanno più insistenti - se l'è portata a letto io lo so...-
- Giu calmati - La mia voce dovrebbe essere rassicurante e invece mi accorgo che trema più della sua.
L'idea di Rebecca a letto con Riccardo fa perdere mesi e anni di vita.
- ti rendi conto che non mi ha mai fatto salire a casa sua? - scuote la testa - Mai! - urla - e invece a lei, a quella troia...-
- Ma magari c'è una spiegazione...- cerco di riportare il dialogo a ritmi più ragionevoli.
- non c'è nessuna spiegazione!!!- tira su col naso - è uno stronzo e lei quello che è sempre stata...una puttana!!! -
Mi guardo intorno.
Una piccola folla di studenti ha appena dirottato la loro attenzione verso di noi.
- Giu andiamo dentro, non è il caso di parlare di tutto questo qui fuori...- provo a convincerla.
- Tata inventati una scusa plausibile...io...io stamani non mi sento bene. Non entro a lezione, scusami - china la testa e si allontana da me, dal liceo, da tutti i problemi fino a sparire oltre l'angolo della strada, con gli occhi rossi e il respiro strozzato.
Mi sento scombussolata e impotente.
Marcello mi guarda sconsolato e dispiaciuto. Infilo le mani dentro le tasche dei jeans ed alzo le spalle.
L'ultima volta che ho visto Giulia così triste e arrabbiata è stata per la rottura con Tommy.
Pare proprio che questa storia con Riccardo fosse qualcosa di importante per lei, oppure semplicemente si è sentita scavalcata e derisa da Rebecca, fatto sta che le sue lacrime hanno aperto un piccolo varco nel mio cuore.
Un varco che non è certo richiuso dal pensiero degli occhi verdi di Riccardo contro i miei, dai suoi abiti bagnati e dal suo respiro sempre più vicino. Mi impegno a cacciare indietro tutte queste inutili e insignificanti immagini.
Marcello mi prende sotto braccio - coraggio bellezza entriamo -
Lascio che mi conduca lungo il cortile, in silenzio ma con la testa piena di confusione.
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