CAP. XLV Ho bisogno di una donna vicino

Ripercorrimo il tragitto inverso stretti dentro ai nostri giubbotti. Riccardo mi passa un braccio attraverso le spalle.

-Hai pensato a quello che è successo stamani? Del fatto che Giulia e Rebecca erano insieme? -

Il ricordo della scena mi spezza in due il cuore. - Credo che Rebecca stia approfittando della debolezza di Giulia. Quella ragazza è malvagia e non sto affatto esagerando! -

Lui mi preme maggiormente contro il suo busto e mi conduce verso il parcheggio dove abbiamo lasciato la moto. Il pomeriggio è ormai inoltrato. L'aria è offuscata dalle nubi e dalla sera in arrivo. Riccardo diviene improvvisamente taciturno. 

- Perchè non dici più niente? –

Lui emette un colpo di tosse e affonda il viso dentro la sua kefiah. - Promettimi che non ti arrabbi o ti fai mille storie, okay? –

- Riguardo a cosa? –

Un attimo prima stavamo scherzando e un' istante dopo lui se ne esce con questa domanda a bruciapelo e una faccia da funerale.

- Promettimi solo che non ne farai un dramma dal momento che è successo prima di stare insieme a te. -

Rimango con il fiato sospeso e mi domando se sarò in grado di reggere ancora un' altra confessione sul suo passato.

- Si tratta ancora di quella Elisa? –

- Non è niente che riguarda l'istituto, è un fatto più recente. In realtrà riguarda proprio Rebecca. - Si scosta da me per prendere le chiavi dalla tasca. - Ritengo giusto che sia io a dirtelo, prima che lei o qualcuna delle sue amichette ti racconti quello che è successo in chissà quale versione ...-

Mi aggiusto il basco sulla testa e faccio un passo indietro. - Perchè cosa è successo? - spalanco gli occhi.

Riccardo si accorge della distanza creata volutamente e fa un passo avanti per ricolmare il vuoto.- Niente di importante e poi è qualcosa di prima, prima che ci iniziassimo a frequentare io e te...-

- Stai facendo troppi giri di parole. Parla! - lo incalzo.

Lui si gratta sotto al mento. - Però tu non arrabbiarti... -

- Questo lo deciderò solo dopo. Se Rebecca è coinvolta, per certo non sarà niente di buono! – Il mio respiro sale, insieme all'adrenalina. - Avanti non farmi stare sulle spine.-

Riccardo apre bocca e sputa fuori: - Io e Rebecca ci siamo baciati. -

Chiudo gli occhi.
Sapevo lo avesse detto. Sapevo lo avesse fatto. No, in realtà non lo sapevo, ma qualcosa mi diceva che sarebbe successo.

Il suo braccio proiettato verso di me, mi sfiora la manica del cappotto. - Per favore dì qualcosa.-

Riapro gli occhi ma non guardo dentro ai suoi. Resto immobile a fissare un punto immaginario di fronte a me. - Quando è successo ? Quando stavi con Giulia? – La mia voce è solo un filo debole.

- Sì - abbassa la testa. - Cioè no. –

- Sì o no? - Non so perchè voglio sapere questo dettaglio. Ho la testa così confusa, che non ragiono neanche più lucidamente.

- Sì – ammette, - ma solo una volta. La seconda invece io e Giulia ci eravamo già lasciati...-

- E' successo due volte? – boccheggio.

Lui china la testa sempre più. - La prima in un pomeriggio che l'ho riaccompagnata a casa in moto. E' stata lei in realtà e io ho ricambiato, ma è stato qualcosa di molto veloce e senza coinvolgimento, un bacio semplice sai, solo ...-

Scuoto la testa cercando di scacciare via l'immagine di lui e Rebecca insieme. - Non voglio saperlo. Non i particolari almeno! -

La mano di Riccardo insiste contro il mio braccio. Io la afferro e la allontano dalla mia persona. Lui mi guarda preoccupato e sente il dovere di scusarsi.

- Ero arrivato da pochi giorni ed è stato solo un bacio con una bella ragazza appena conosciuta, niente di più. Come potevo sapere che razza di persona fosse in realtà? -.

- Hai tradito Giulia - salto alle conclusioni.

- E' stato solo un bacio... -

- Anche un bacio è tradire chi ti ama. - Finalmente riesco ad incorciare i suoi occhi.

- Hai ragione. Anche per me adesso è così. Adesso che ho conosciuto te. Con Giulia invece era diverso. Con lei era tutta un'altra storia. Ti prego cerca di capire...-

I miei occhi bruciano più del fuoco. - Mi sto sforzando, ma non è facile. Oggi credo di aver fatto il pieno di confessioni -.

Riccardo avvicina di nuovo una mano verso di me, questa volta posando le dita sulla mia vita. - Mi dispiace, mi sento un verme. - mi attira al suo petto.

Una lacrima riga le mie guance infreddolite. Sono decisa a sapere e a farmi del male fino in fondo. - Hai detto che vi siete baciati due volte, la seconda quando è stata? - mi scosto bruscamente.

- La sera stessa che io e Giulia ci siamo lasciati-

- Allora Giulia aveva ragione. L'hai lasciata per Rebecca? - stringo gli occhi e le lacrime diventano due o forse tre.

Riccardo mi riprende tra le braccia. - No! Ho lasciato Giulia perchè non l'amavo e non volevo prenderla in giro. Rebecca non c'entra niente! -

Un singhiozzo mi riscuote il torace, creando un caos pazzesco. – Allora perchè  avresti dovuto baciarla la sera stessa? - 

- Stavo una merda ed avevo bevuto abbastanza. Ho incontrato per caso Rebecca ad un pub e lei si è offerta di accompagnarmi a casa.-

- Ci sei andato a letto? -  I miei occhi sono ormai appannati dalle lacrime.

- Non credo. -

Sfuggo alla sua stretta. - Come puoi non ricordarti se hai fatto sesso con lei? -

- Non ho fatto sesso con lei. Ci siamo solo baciati, forse qualcosa di più, ma non fino a quel punto. E poi ero così fuori di me che l'ho cacciata via malamente. -

I pezzi del puzzle si ricompongono, Rebecca che diceva di aver riaccompagnato a casa Riccardo perchè ubriaco e Marcello che l'aveva vista fuggire in lacrime.

- Non so cosa mi passasse per la testa. Ero arrabbiato per l'indagine sui miei genitori. Non riuscire a scovare quel maledetto pirata è davvero frustrante. E poi avevo visto te e Marcello in auto insieme... -

- Io e Marcello? -

- Tu e lui eravate davanti a casa tua con i vetri dell'auto appannati come due veri fidanzatini alle prime armi. -

I singhiozzi si sostituiscono alle parole. - Tu sei venuto sotto casa mia? -

Gli occhi di Riccardo cercano disperatamente i miei. – Se potessi avere una gomma gigante per cancellare quella notte lo farei, credimi, però non è possibile e ti chiedo solo di passare sopra tutto questo, nient'altro...-

- Nient'altro? –

- So che ti sto chiedendo molto, ma non ho altra scelta. Non posso più tornare indietro, ma solo giurarti che quello che c'è stato con Rebecca si limita a questi due episodi, niente di più.-

Sento fame d'aria, nonostante l'atmosfera sia abbastanza fredda e respirabile.

Riccardo mi trascina verso di sé, avvolgendomi. - Ti prego vieni qui, voglio abbracciarti -

Io faccio resistenza.

- Piccola non puoi essere triste per qualcosa che è passato, qualcosa che non è mai esistito e che è successo prima di noi due. - mi prende il viso tra le mani.

Vorrei dirgli che è possibile. Lo sono. Sono dannatamente arrabbiata, depressa, amareggiata e schifata che la mia nemica numero uno sia stata in grado di baciare Riccardo prima e portarmi via Giulia dopo. Non riesco assolutamente a fingere indifferenza verso il tumulto interiore che mi sta travolgendo.

- Perchè non capisci? - allontano le mani di Riccardo dalla mia faccia, - ho appena scoperto che tu e Rebecca vi siete baciati, che hai tradito Giulia, per non parlare della tua storia con Elisa. Mi sento uno schifo, ecco come sto, mi sento... - sbuffo infastidita, - non so neanche io come mi sento! -

- Non potevo nasconderti questa cosa, capisci?-

Il sangue mi ribolle nelle vene e un pianto irrefrenabile mi scuote le spalle. Fino a poche ore fa nella mia testa vorticava l'idea della lista e di Giulia inserita in essa. Poi di Elisa e adesso anche Rebecca e i suoi baci.

Riccardo si avvicina e cerca di nuovo di abbracciarmi, ma la rabbia si impossessa di me e mi spinge a cacciarlo via, il più lontano possibile.

-Non mi toccare. Per favore. -

Le sue dita hanno scorso centimetro dopo centimetro la pelle di Rebecca, il suo fiato scaldato il suo collo, la sua lingua accarezzato le sue labbra, le sue mani indugiato sui suoi vestiti.

Un conato di vomito risale dallo stomaco fino alla gola ed io ho bisogno di fuggire il più lontano possibile. - Voglio che mi riporti a casa - mi asciugo il viso con il dorso delle mani.

- Non puoi. Non per questo stupido motivo. Non c'è una logica! -

Mi fiondo sulla moto e afferro il casco. Lo indosso con una scattosità incredibile. - Si che c'è! La logica è che non posso sopportare le tue mani, le tue labbra, il tuo respiro vicino, non dopo che ho scoperto questa cosa. - salgo in sella. - Voglio tornare a casa! -

Riccardo si getta contro di me e mi sfila via il casco, facendolo precipitare con un tonfo sordo a terra. - Tu non puoi reagire in questo modo. – urla. - Cosa pensi abbia provato io quando facevi coppia con Marcello? Quando le tue labbra baciavano le sue alla luce del sole e le mie di nascosto? - Le sue pupille si muovono frenetiche. - Prova ad aprire i tuoi orizzonti per una volta. Io sono stato leale. Ti ho detto la verità, ma se questo è il prezzo da pagare forse era cento volte meglio mentire! –

Mi immobilizzo di fronte alla sua reazione e ispiro ed espiro l'aria creando una nuvola di fumo intorno a noi. Non trovo niente di sensato da dire. Niente che possa fermare la sua furia e il mio vuoto.

- Se pensi che il mio dannato bacio con Rebecca sia più importante di tutta la nostra storia allora meglio finirla qua! - Le sue labbra si stringono in una smorfia mentre le accuse escono accecate dalla rabbia. - Non ho bisogno di una fidanzata attaccata alle cose stupide e insignificanti. Ho bisogno di una donna vicino a me, una donna! -

Il mio cuore diventa piccolo piccolo. Le sue parole mi feriscono in profondità. Sono cattive. Molto cattive. E quello che per lui è stupido e insignificante per me invece è estremamente importante.

Riccardo si allontana, recupera il casco volato sull'asfalto e me lo passa senza guardarmi in faccia. – Al diavolo! - sale e dà gas.

Io chiudo gli occhi e piango dietro di lui, dentro al mio casco e dentro di me.

Quando arriviamo davanti a casa mia, lui mi lascia scendere senza accennare un saluto.

Lo guardo sfrecciare oltre l'ultima curva, fino a sparire per sempre.

- Mi dispiace – sussurro.

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