CAP. LXXXIII Ricreazione time

- Piccola è troppo pericoloso! -

- Non lo è – ribatto, - non voglio che tu torni in quel maledetto posto da solo! -

Riccardo porta indietro i capelli con una mossa brusca e decisa. Si volta di scatto, emettendo uno strano lamento. Alza un braccio e sbatte un pugno contro la finestra, facendomi riscuotere.

Tentenno, prima di avvicinarmi e posare una mano sulla sua spalla, - Ti prego, portami con te!-

Lui abbassa la testa e respira veloce. Le nocche ancorate contro il vetro.

Resto con il fiato sospeso, incerta.

- E va bene! – sospira, - verrai con me!-

Lascio scorrere la mano sul suo braccio lentamente, prendendo atto del responso. Lui si gira di nuovo e io, con un grande slancio, mi getto addosso al suo corpo.

Riccardo si lascia stringere passivamente, immobile con gli arti penzoloni.

Siamo a metà corridoio, tra la mia e la sua aula, nel mezzo al vortice di studenti che passano avanti e indietro, gridando e ridendo.

Pian piano le sue mani si decidono a sollevarsi fino a toccare i miei fianchi.

Siamo circondati da voci e suoni, ma in realtà ci troviamo nella nostra campana di vetro, nel nostro alone di solitudine.

Posso sentire la rabbia, la tristezza, lo sconforto e la paura di Riccardo battere a ritmo con il suo cuore. E lui è in grado di ricevere tutta la mia forza, il mio coraggio, il mio desiderio di aiutarlo.

Riccardo mi prende il viso tra le mani, - Andremo questa notte stessa, ci stai?-

Annuisco, lasciandomi cullare dalla dolcezza della sua presa sulle mie guance.

- Dovrai trovare un modo per fuggire di casa in piena notte, senza farti vedere da tua madre- - Lo troverò, non preoccuparti per questo! – lo rassicuro.

- Non voglio metterti nei guai! –

I miei occhi si specchiano nei suoi, - Abbiamo detto io più te e nient'altro, questo vale per tutto, per qualsiasi genere di cosa! Nel bene, nel male, nella gioia e nel dolore, tutto! – dico, fermamente, - tutto ciò che riguarda te stesso è anche parte di me. Voglio esserci. Voglio far parte di ogni singolo momento della tua vita! -

Riccardo sospira, - So che vuoi aiutarmi, ma se dovesse succederti qualcosa io non me lo perdonerei mai! -

- Non accadrà! – 

Lui annuisce, seppur poco convinto. Piega la testa di lato, biascica un flebile grazie e avvicina le sue labbra alle mie.

Il contatto mi fa tremare. 

Non sarò mai in grado di abituarmi alla sua vicinanza, al suo respiro contro il mio. Le labbra di Riccardo sono l'unica cosa materiale, che riesce a mandare la mia testa nell'oblio più assoluto. Quando la sua bocca incontra, sfiora e gioca con la mia, qualsiasi brutto pensiero si alleggerisce.

- Ehi piccioncini !!! -

La voce di Giulia perfora il nostro mondo fatato, facendoci sobbalzare.

Ci stacchiamo bruscamente, girandoci infastiditi.

- Scusate! - la mia amica muove le dita davanti al viso, - Sono pienamente consapevole di aver rovinato il bacio più romantico della storia, cioè era qualcosa di magico, di fantastico, di idilliaco, sembrava quello di Vivien Leigh e Clark Gable in Via col Vento! -

Riccardo la guarda, accigliato.

Giulia si batte una mano sulla testa, - Ma cosa dico? Era  identico a quello di Leonardo di Caprio e Kate Winslet nel Titanic, oppure qualcosa tipo Richard Gere e Julia Robert in Pretty Woman, sì, proprio come il loro, così appassionato e vero ma anche dolce e inaspettato!-

- Giù dacci un taglio! - la blocco, -  sputa il rospo! Cosa devi dirci di così importante da interrompere un bacio tanto cinematografico? -

- Oh sì! Sono venuta per questo! - tira fuori da dietro la schiena un volantino, - "Qua la zampa"! Cena di Beneficienza in agriturismo per donare un contributo ai cuccioli del canile!–

- Quindi? - sbotta Riccardo.

- E' chiaro, no? Stasera voi due verrete con me e Leo a questo fantastico evento! -

Io e Riccardo ci guardiamo perplessi, fino a pochi minuti fa i nostri programmi erano piuttosto diversi. Ci scambiamo una fugace occhiata di intesa ed esclamiamo all'unisono un: - No! - potente e deciso.

Giulia rimane basita, - Perchè? Ragazzi è per una buona causa! -

- Giù, da quando ti interessi di buone cause? - mi esce spontaneo, - a meno che non abbiano una tartaruga ben definita e dei pettorali sodi, naturalmente! -

- Tata sei un'idiota! - mi mostra la lingua, - lo faccio anche per Leo. I suoi genitori fanno parte dell'associazione che si occupa del canile. Ci tengono molto a questo evento. Comunque, credo che sia una cosa carina! Il ricavato sarà destinato a procurare cibo e vaccini per i cuccioli abbandonati! -

Riccardo soffia al mio fianco.

Giulia sbuffa, - Qual'è il problema? Cosa avete di meglio da fare? -

Restiamo in silenzio.

Io ficco gli incisivi nel labbro inferiore, Riccardo si gratta la testa.

L'espressione della mia migliore amica si trasforma da seria a rilassata in pochi istanti,

- Ah! - muove una mano di fronte al viso, - ho capito! Scusatemi, è per stare voi due insieme, per quello, per...-  si batte un palmo sulla fronte, -  che sciocca! Allora in tal caso cani e gatti possono aspettare! -

Di colpo mi rendo conto della rotta sbagliata presa dai suoi pensieri, - Giù, ma cosa hai capito? –

- Tata non c'è problema. I momenti di intimità sono più importanti di una cena di beneficienza, davvero! -

La mia faccia assume una tonalità rosa accesa, - Momenti di cosa? –

– Tata, sono la prima a mettere al centro il sesso. Credo che in un rapporto sia fondamentale! Tutto il resto può aspettare! - 

- Giù, nessuno ha parlato di intimità e nè di sesso! Stasera noi avevamo solo un altro impegno e...-

Riccardo non mi permette di finire la frase, - A che ora è? - mi anticipa, strappando a Giulia di mano il volantino.

Lei resta interdetta.

Lui incalza: - Allora? –

- Alle nove -  dice Giulia.

Riccardo alza il pollice, - Perfetto! Alle nove in punto saremo a questa dannata cena! -

Gli occhi della mia amica si illuminano, - Davvero? –

Riccardo annuisce apparentemente rilassato e sorridente, solo io noto la mascella estremamente contratta e il pugno stretto.

Giulia esaulta, saltando a piedi pari, - Sono felicissima! –

Lancio uno sguardo sfuggente al mio fidanzato, - Perchè lo hai fatto? - gli sussurro.

Lui scuote la testa, senza rispondere.

Giulia si fionda dritta tra le mie braccia.

Mi sforzo di sorridere, mentre schivo le sue ciocche di capelli che sventolano qua e là, frustandomi il viso.

Riccardo sbuffa sonoramente, accartoccia il volantino, tirandoselo dietro le spalle.

La carta rotola. Si arresta solo quando arriva alle punte di un paio di stivali, quelli del bidello che, casualmente sta passando accanto a noi.

- Ragazzo !!! - sbraita l'uomo, - quando imparerai le buone maniere?- agita la scopa in aria, - possibile che sia sempre tu !!! -

Riccardo mi afferra per un braccio e mi trascina verso la sua aula.

Il bidello borbotta qualcosa di incomprensibile, ma sicuramente non positivo, dopodichè raccoglie il volantino, aiutadosi con l'arnese che stringe tra le mani.

- Perché quell'uomo ce l'ha così con te? -

Riccardo alza le spalle, – Niente, la vecchiaia credo! -

Lo guardo, confusa. Il bidello avrà quasi cinquant'anni, non è certo una persona anziana!

- Ehi aspettate! - Giulia ci raggiunge, - vi prego aiutatemi a distribuirli!- ci porge una decina di prestampati.

La assecondiamo per niente felici.

Terminato il volantinaggio, scendiamo in cortile.

Raggiunti i gradini esterni, Leo ci raggiunge. Batte una pacca sulla spalla di Riccardo, lascia un bacio tra i capelli di Giulia e fa un cenno di saluto a me, che rispondo voltandomi prontamente dall'altra parte. Sono ancora molto irritata con lui!

I due ragazzi parlarno tra loro di argomenti strettamente maschili.

Io e Giulia li ascoltiamo annoiate, a qualche passo di distanza.

Ogni tanto Leo sposta un occhio verso di me, ma io devio l' attenzione, vagando con lo sguardo nel cortile.

- E dai Tata...- Giulia batte una gomitata contro il mio avambraccio, - povero Leo! Lo vedi come sta male che tu non vuoi parlargli? -

- Non dimentico ciò che ha fatto! – dico.

Giulia lo difende, - Ha solo cercato di proteggerti! –

- Proteggermi? Mi ha chiusa in auto! - le ricordo, - quella non è protezione, piuttosto sequestro di persona! -

Lei tira fuori dalle tasche il suo pacchetto di sigarette, - Esagerata! Sei troppo dura con lui, infondo è intervenuto perché ti ha vista debole. Ha ritenuto che non fossi in grado di reggere la situazione! -

- Non sono affatto esagerata! - mi altero, – ed ero in perfetta forma! -

Giulia alza un sopracciglio.

- Okay, forse non proprio in perfetta – convengo, - forse solo in forma, comunque nel pieno delle mie facoltà mentali! - incrocio le braccia, – dunque Leo mi deve delle scuse! -

Giulia avvicina la cicca alle labbra e l'accende, - Lo farà! Dagli solo qualche giorno. Sai com'è fatto! E'preciso, pignolo, ha i suoi tempi! –

Il fumo emesso dalla sua bocca, prosegue oltre le nostre teste. - A proposito di tempi! - sposta lòo sguardo ai due ragazzi, ancora presi dai loro ragionamenti, - sai che io e Leo non abbiamo ancora, sì insomma...-

La guardo stordita.

Lei porta una mano davanti alle labbra e sussurra: - Non abbiamo ancora fatto sesso!  –

La mia bocca assume la forma di una O rotonda e qualsiasi possibile risposta si blocca in gola.

- Forse mi sto solo facendo dei problemi per niente! Infondo è poco tempo che stiamo insieme, ma con tutti gli altri ragazzi...-

- Giù! Leo non è come gli altri, lui è, è, è Leo! -

Giulia ruota la sigaretta tra le dita, - Lo so! Il fatto è che alle volte mi chiedo se io gli piaccia davvero! Pensa che spesso, anche solo per darmi un bacio, mi chiede il permesso! E'molto timido in ambito sentimentale! - tira indietro i capelli, scoprendosi il viso, - cioè anche io sono imbarazzata con lui. Per esempio quando siamo da soli, quando si avvicina troppo, quando mi dice delle cose dolci! -

Sbatto le palpebre, - Tu in imbarazzo? -

Lei annuisce: - Esattamente! -

Non so quale espressione assuma il mio viso, mentre cerco di immaginarmi una Giulia timida e insicura.

La mia amica stringe di nuovo la sigaretta tra le labbra, - Non fraintendermi, mi fa piacere che Leo abbia un sacco di premure nei miei confronti, ma alle volte vorrei che diventasse più, più, più leone! Hai presente quelli della savana? Ecco! Vorrei che mi vedesse come una bellissima gazzella e mi saltasse addosso! -

Spalanco gli occhi, trattenendo un sorriso.

- Alla fine credo che lo farò io, di buttarmi addosso intendo! Ci sono dei momenti che non riesco proprio a resistergli!- espira il fumo, - Come adesso, lo vedi ? - il suo sguardo si sposta sulle scarpe da ginnastica di Leo. Poi sale sui suoi jeans a vita bassa e sulla sua polo a collo alto, – E' così sexy! – sospira.

- Giù !!! - la rimprovero. - Ricordati che stai parlando di un mio amico e definirlo sexy, mi disturba profondamente! -

- Scusami Tata! – sospira. La sua attenzione è ancora catturata dal fidanzato, - Il fatto è che lui, lui non l'ha mai fatto! -

Mi sfugge un colpo di tosse, - Non credo ci sia niente di male, infondo ha solo quindici anni! E poi, neanche io l'ho mai fatto! -

Giulia lancia via la sigaretta, - Ho il dubbio di non piacergli abbastanza!-

- Ma cosa dici? -

- Allora come ti spieghi che ogni volta che provo a spingermi oltre un semplice bacio, lui si ritrae?- abbassa le spalle, desolata.

- E' solo molto timido –

Giulia sospira, quasi sull'orlo della disperazione.

- E se gli piacessi troppo? – ipotizzo, - forse la sua passione per te è molto forte e si fa prendere dall'ansia! -

Lei si rianima improvvisamente, - Tu credi? -

Infilo le mani dentro le tasche della felpa, - Forse si tratta di una specie di blocco! -

- Blocco? – squittisce, - Allora significa che devo darmi da fare per sbloccarlo? Ma come? -

- Perchè invece cerchi solo di non stressarlo? – propongo, - prova ad essere meno aggressiva e precipitosa, potrebbe funzionare! Forse quel ragazzino è solo impaurito dalla tua esperienza e non riesce a lasciarsi andare! -

Lei annuisce, - Ci proverò! Mi comporterò come una suora di clausura! –

Non faccio in tempo ad aprire bocca per rispondere, che un'odiosa voce si innalza a un passo da noi.

- Giulia una suora ? –

Ci voltiamo.

Alice spavalda e sfrontata avanza verso di noi, con un sorriso esagerato.

Giulia si fa improvvisamente scura in viso, - Qual'è il tuo problema ? -

- Nessuno! - squittisce la bionda, - ero solo curiosa di conoscere su quale emittente televisiva avrò il piacere di vederti nei panni della Monaca di Monza! -

Giulia la fulmina con lo sguardo, - Vai al diavolo! -

Alice stringe i suoi occhi contro quelli dell'avversaria. Poi sposta l'attenzione su Leo, che di colpo si è ammutolito affianco a Riccardo.

- Hai sentito? - Alice gracchia, con voce fin troppo alta, - La tua fidanzata vuole farsi suora! - alza le sopracciglia e passa la lingua a bagnare le labbra. - Quando entrerà in convento a prendere i voti tu ripassa pure da me! Io sono ancora disponibile per te! - gira i tacchi e si allontana a testa alta.

Giulia digrigna i denti, pronta per scagliarsi nell'inseguimento della ragazza provocatrice.

Leo e Riccardo la bloccano da dietro, anticipando la sua prevedibile mossa.

- Sei solo gelosa! - Giulia grida contro Alice, con tutto il fiato che ha in gola.

Leo prova a calmarla, tirandola per il braccio destro. Riccardo la tira per il sinistro.

Alice rientra nell'istituto ancheggiando, proprio mentre suona la campanella di fine ricreazione.

Giulia si dimena, - Io quella la uccido con le mie stesse mani! La strozzo, la soffoco, la impicco !!! -

Riccardo le blocca i polsi dietro la schiena. Leo si mette di fronte a lei, avvolgendola tra le braccia, – Smettila! Non ne vale la pena! - sussurra tra i suoi capelli.

Per fortuna lei si abbandona alla stretta rassicurante del fidanzato e Riccardo si convince a mollare la presa.

Leo e Giulia rientrano in classe.

Riccardo si sofferma accanto alla porta della sua aula.

Prendo le sue mani tra le mie, - Mi dispiace che stasera dobbiamo rinunciare al nostro programma per andare a quella festa. So che per te è importante, siamo sempre in tempo a tirarci indietro, parlerò io con Giulia - dico.

Riccardo poggia la suola della scarpa al muro. – Piccolina, ci ho pensato! Non ho affatto la testa per andare ad una festa, ma facciamo contenti Leo e Giulia per stasera. Poi in realtà, riflettendoci bene, ho anche bisogno di tempo per ideare un piano! Un minimo di organizzazione per andare alla villa dei Colonna. Questa è la volta decisiva. Si devono fare le foto. Non possiamo sgarrare! -

- Hai ragione – concordo, - l'importante è che non ci tornerai da solo, per favore! -

- Ci andremo insieme! Se non stasera, sarà quella dopo o quella dopo ancora! - promette.

Sorrido. Salgo in punta di piedi, lasciandogli un bacio a fior di labbra. Leggero e semplice, ma infinitamente desideroso di altri cento, mille, duemila suoi fratelli.

Il nostro contatto viene bruscamente interrotto da un paio di colpi di tosse, - Scusatemi! - le ciglia fasulle di Rebecca sbattono più agili delle ali di una farfalla, - Riccardo questi sono gli appunti che ho scritto per te! -

Lui lascia la mia mano per prenderli.

- Ti aspetto dentro – dice Rebecca, - la professoressa Giorgi è già arrivata! -

Il corpo di Riccardo si irrigidisce al mio fianco.

- Quanto la detesto! – sussurro a denti stretti.

Riccardo preme il suo palmo contro la mia bocca, - Silenzio! Non contaminare queste labbra così belle con il suo nome! – dice, prima di entrare in classe.

Rimango imbambolata a guardarlo chiudersi la porta alle spalle.

In classe mi lascio cadere sulla sedia.

Matteo stranamente è già al suo posto. E' piegato di lato a scrivere su un foglio.

-  Cosa stai facendo? Lavori alla frase per il tuo tatuaggio? – chiedo.

Lui si riscuote, - Oh no! – farfuglia, - niente di importante! - si gira appena, afferra uno dei pennarelli sparsi sul tavolo, poi torna semidisteso, con un braccio allungato a coprire il banco.

La professoressa ci invita a prendere il testo di letteratura.

Provo a stirare il collo per vedere a cosa il mio fedele compagno stia dedicando tutto il suo impegno, ma i suoi capelli esplosivi fanno da scudo, impedendomi di scorgere nient'altro che il retro della felpa con il cappuccio.

Matteo si volta, - Ari mi stai dando fastidio! Puoi puntare i tuoi bellissimi occhi verso l'altra metà della classe? – mi ammonisce prima di tornare al suo lavoro.

I suoi ricci ondeggiano, seguendo il movimento scattoso del braccio. Perplessa mi chiedo cosa stia imbastendo di così intimo e segreto!

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