CAP. LX Rebecca e il patto con il diavolo
Rebecca
Giulia con tutta probabilità aspetta un figlio dal ragazzo della sua migliore amica. La notizia è letteralmente, decisamente, sconvolgente.
Una vera e propria bomba!
All'inizio non volevo credere alle mie orecchie.
Mi sono dovuta attaccare alla porta del bagno per sentire meglio. Tirarmi un pizzico sul braccio, per capire se stavo o meno sognando.
Le voci delle due amiche, smorzate dalle lacrime, erano distinte e chiare.
Il loro pianto vero, sincero e tremendamente adrenalinico.
Venire a conoscenza di una novità così esplosiva, mi ha tirato sù di morale. Fino a pochi minuti prima ero a terra. Mi sono imbattuta in Alfred, attaccato alle labbra di un'insignificante morettina.
Adesso sono la ragazza più felice della terra!
Guardo andare via mano nella mano Giulia e Arianna, accantonando in un angolo oscuro della mente le stupide e vive gelosie per Alfred.
Mi fiondo allo specchio per ritoccare il rossetto. Voglio essere perfetta quando tornerò in classe, ancora di più quando darò la lieta notizia.
Siedo di nuovo al mio posto, tra Alice e Megan.
Lascio cadere gli occhi su Riccardo. Mi gongolo pensando alla sua faccia non appena sgancerò lo scoop. Non ho ancora pensato come e quando.
Mi lascerò guidare dal mio fedelissimo istinto.
La notizia allontanerà definitivamente Arianna da Riccardo, apportando innumerevoli punti per la sottoscritta.
Immagino Giulia con il pancione.
Arianna morsa dalla gelosia verso l'amica, dall'odio verso il ragazzo che le ha fatto perdere gli anni migliori della vita.
Poi ci sono io.
La spiaggia di approdo per i naufraghi. Il porto di attracco per i viaggiatori. Il punto di ritorno per Riccardo.
Sarò in grado di consolarlo e fargli dimenticare qualsiasi cosa voglia buttarsi alle spalle.
Sono Rebecca e prima o poi lui dovrà sbarcare da me!
Il professore della seconda ora prende il volume di filosofia tra le mani.
Si alza e cammina tra i banchi, - Cos'è l'amore? – domanda, - Per me è il senso della vita. Per voi? -
Tutti si guardano a vicenda. Nessuno osa parlare.
L'uomo sventola una mano in aria, - So perchè tacete e arrossite. Pensate all'Aamore inteso come eros, passione materiale e sublime per un uomo o per una donna, ma esso è qualcosa di più. Il suo termine implica un mare di altre accezioni. La sua radice è la medisima di amico e amicizia.
Amore è dedizione e cura, per qualcosa, per qualcuno, per Dio o per la Natura. Adesso che avete inteso il largo uso di questo vocabolo, voglio che ciascuno di voi si fermi a riflettere prima di dire a me e ai vostri compagni di cosa è innamorato! -
L'aula cala in un silenzio profondo.
Il professore punta l'indice contro il ragazzo dai capelli rossi della prima fila, – Lei di cosa è innamorato? -
Il tipo, dalla cresta e i pearcing sul volto, arriccia il naso, - Di lei professore! Delle sue lezioni! -
Tutti ridono. Il giovane si gira verso la classe, lanciando baci.
L'insegnante cambia rotta. Prende di mira il mio bersaglio amoroso,
- E lei, Serio? -
Sono proprio curiosa di sentire cosa risponderà il perfetto uomo del mistero.
Riccardo ci pensa sù e poi si lascia uscire: - Sono innamorato della mia nuova vita. -
La sua nuova vita?
Mi esce una risatina. Tutti si voltano curiosi verso di me e la mia reazione.
- Qualcosa la fa ridere, signorina? - chiede il professore.
- Stavo solo analizzando la considerazione del mio compagno di classe.
Mi domandavo cosa ami in particolare della sua nuova vita! -
Di nuovo l'attenzione si sposta sul nuovo arrivato.
Riccardo mi lancia una brutta occhiata, - Mi sembra di aver risposto alla domanda abbastanza chiaramente, non devo rivelare ulteriori fatti privati!-
Tolgo la faccia da brava studentessa, per indossare l'armatura da paladina della vendetta, - Forse Riccardo intendi dire che ami tutto della tua nuova vita. La tua casa, questa scuola, i tuoi amici, la tua fidanzata. - Poi mi soffermo e con una particolare enfasi proclamo: - Tuo figlio in arrivo! -
Il volto del mio compagno sbianca, - Cosa stai dicendo? -
Scelgo l'opzione di non rispondere.
Lui scatta in piedi, – Dannazione! Cosa stai dicendo? – ripete, a un centimetro dal mio viso.
Il professore accorre, - Serio, torni al suo posto all'istante! –
Riccardo sembra non sentire l'ordine. Mi afferra un polso e lo stringe, - Vuoi darmi una spiegazione? Qual'è il tuo gioco? –
L'insegnante richiede disperatamente di abbassare la voce e utilizzare termini congrui a un'aula scolastica.
- Non ho un gioco. Parlavamo di amore. Quale cosa più grande di un figlio non esprime il concetto? – dico semplicemente.
Lui mi strattona il braccio, - Tu non sai quello che dici. Non c'è nessun figlio! Ti stai inventando stupide bugie per farmi a pezzi davanti a tutti! Vuoi farmela pagare perchè ti ho rifiutata tante di quelle volte, non è così?-
Il professore riesce a spingere Riccardo via da me, facendolo tornare di nuovo al suo posto.
Scuoto la testa, massaggiandomi il polso, - Davvero credi stia raccontando menzogne? Vuoi dire che non sai niente? Giulia ancora non non te l'ha detto? Ma è terribile! Perdonami! Non avrei mai voluto essere io la prima a confessartelo! -
Questa volta il professore non riesce a placare l'irruenza di Riccardo, che si fionda di nuovo verso il mio banco come un tornado impazzito, - Cosa c'entra Giulia? - passa un braccio sul piano.
Tutte le mie penne finiscono a terra.
- Ragazzi smettetela! - La voce dell'insegnante si confonde ai gridolini dei compagni.
Riccardo mi afferra per la maglietta, - Bugiarda! – grida.
Il professore lo prende per il retro della camicia, - I vostri fatti personali non interessano all'intera classe. Non voglio vedere scene di violenza nella mia ora di lezione! -
Riccardo è rosso in volto, quasi viola. Le vene del suo collo pulsano, nel tentativo di liberarsi della presa dell'uomo.
– Tu, Rebecca sei il diavolo!- grida.
Nell'arco di mezz'ora già due persone mi hanno attribuito connotati diabolici. Probabilmente hanno ragione. Le fiamme del mondo di Lucifero mi appartengono. Ho fatto un patto col diavolo e mi sto impegnando al massimo per rispettarlo.
Il professore trascina Riccardo in corridoio, sotto lo sguardo di una classe decisamente ammutolita.
- Non mi aspettavo questa mossa da lei, Serio! Non doveva alzare la voce e neanche le mani. Ha il massimo dei voti in ogni materia, così rischia di rovinarsi la media, oltre che la buona reputazione. Ringrazi soltanto che non la invio dalla preside! Veda di chiarire questa sua situazione. Un figlio non è affatto un argomento sul quale scherzare! - L'uomo rientra in aula, – Lei signorina torni al suo posto. Da oggi in avanti impari a tenere le considerazioni personali fuori da questa classe! – mi ammonisce.
Alice e Megan mi osservano sconcertate, ma con occhi brillanti.
Non vedono l'ora di essere aggiornate circa le novità.
Mi siedo, promettendo ad entrambe tempestivi aggiornamenti.
Il professore sospira, - Dove eravamo rimasti? –
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