69. E...

Vasco Rossi- E....


POV ALEX

Sono qui, seduto su questo sedile scomodo, e sto tornando in America.

Solo dieci giorni fa, mi riempivo la testa di illusioni, e avevo il terrore di rivedere Michela.

L' I-Pod a tutto volume mi sta per spaccare i timpani, e stringo After tra le mani.

La prossima volta che vedrò Laila, a Pasqua, avrà una pancia enorme e la piccolina nascerà poco dopo.

Chissà il sorriso di Michy, quando la vedrà.

Sarà una bella bimba. Avrà gli occhi di Nico, i lineamenti di Laila e le fossette di Michy.

Di me non avrà niente, ma sarò il suo padrino. Quando Nico me l'ha chiesto , stavo per urlare dalla gioia. Io sarò il padrino di Sarah, Michy sarà la sua madrina.

Avremo in comune una bella mocciosa, anche se non sarà la nostra.

In questi giorni, guardare la pancia di Laila mi ha fatto immaginare Michy con il pancione, Michy con un bimbo tra le braccia, Michy felice insieme a me.

Io la amo, la amo dannatamente tanto, e in questi giorni non gliel'ho detto abbastanza.

La cosa che più odio di me stesso, è che non so  esprimere i miei sentimenti a parole. E spesso, nemmeno con i gesti.

Ma con lei è diverso, mi sono sforzato di farle capire che ci tengo a noi, e spero che lo apprezzi.

Mi fa male pensare a quanto abbiamo discusso quando Amber mi ha mandato quei messaggini dove mi diceva di mancargli, e che non vedeva l'ora di rivedermi...ed abbracciarmi. Michy ha tirato contro il muro il mio cellulare e quasi non lo ha spaccato.

Non posso farne una colpa ad Amber. Non c'era scritto niente di che, in quei messaggi, ma Michy non l'ha presa molto bene, specialmente perchè ha visto, curiosando nei messaggi precedenti, una foto di me che abbracciavo Amber davanti a casa di Kelly, in mezzo alla neve, sorridenti e felici.

Io sorridevo ed ero felice perchè avevo appena parlato con Nico del mio viaggio, che sarebbe avvenuto da lì a pochi giorni. Mi sarebbe venuto a prendere in aeroporto, e mi avrebbe portato a casa da Michela. Amber invece sorrideva perchè aveva nevicato, e poteva mettersi i suoi nuovi stivali viola.

E l'abbracciavo, perchè era stata tutta la mattina ad ascoltare le mie paranoie su Michela.

Ma Michy non ha badato alle mie parole, ed è uscita di casa sbattendosi la porta alle spalle.

Erano trascorse solo ventiquattro ore da quando mi aveva sbattuto in faccia la sua decisione, ed avevo paura che quella volta stesse andando via da me per l'ultima volta.

Tante cose sono successe in questi dieci giorni.

L'ho rincorsa per la città, ho pianto, si è incazzata, ha urlato, abbiamo riso, ci siamo abbracciati, abbiamo fatto l'amore.

Mi ha sbattuto i pugni sul petto dicendomi cose orribili, mi ha chiesto scusa.

Abbiamo guardato la luna di gennaio,e il tramonto.

le ho detto che la amo.

Mi ha risposto "anche io.".

L'ho rincorsa più volte per la casa.

La prima per farmi dire che mi amava, la seconda perchè mi aveva nascosto lo spazzolino, la terza perchè quando si preparava per andare da Manu e Titto mi ha detto che si stava facendo bella, nel caso ci fosse stato anche Gian.

Lei ha riso quando l'ho inseguita, quando l'ho raggiunta, bloccata al muro.

Quando, alla fine, l'ho baciata, ha smesso di respirare. Ed io con lei.

L'ho sentita gemere di piacere grazie a me, e singhiozzare dal dolore a causa dei suoi fottuti  pensieri.

Ha sorriso a un bimbo nel centro storico, perchè lui ha indicato alla sua mamma il cappello di lana di Spongebob che Michy aveva in testa.

Sorride a tutti, Michy, ed è dolce. Dolcissima.

E' dolce quando vede un cagnolino per la strada.

E' dolce quando saluta i bimbi nel passeggino con quel sorriso da ebete.

E' dolce quando sussulta nell'ascoltare le prime note di una canzone che riconosce.

E' dolce con i suoi amici, fin troppo a volte. Ma non gliel'ho mai detto.

E' dolce con NIco, e con il pancino di Laila, col quale parla con vocine stupide.

E' dolce persino quando si incazza, con quegli occhi grandi come il cielo e la bocca imbroncaita.

Ed è una tremenda testa di cazzo.

E' una testa di cazzo quando decide che vuole avere il possesso del telecomando, e alla fine vince sempre.

E' una testa di cazzo, perchè prende sempre la solita pizza. Non cambia mai. Salame piccante e olive. Non si schioda di lì.

E' una testa di cazzo perchè quando suo fratello la stuzzica, lei ha quasi sempre l'ultima battuta, e perchè tiene testa a Manu e a Titto alla Play.

Con me non è riuscita a vincere nemmeno una partita, ma ha detto che prima o poi ce la farà, e sono sicuro che un giorno ce la farà sul serio.

E' una fottuta testa di cazzo perchè è uscita dal coma, e ha combattuto per riprendere in mano tuta la sua vita.

E' una fottuta testa di cazzo perchè non è sprofondata, dopo la morte dei suoi genitori, ma si è responsabilizzata talmente tanto che a diciotto anni era già una donna.

Io la amo, perchè quando decide una cosa, è quella.

Anche quando le sue decisioni mi fanno soffrire, anche quando la manderei a fanculo, io la amo.

Era dal giorno che sono tornato da lei che pensavo alla sofferenza di questo momento.

Pensavo al momento di ripartire, e mi sentivo soffocare.

Più di una volta ho pensato di mandare a cagare mio padre e sto cazzo di master, ma lei mi ha fatto rinsavire.

Ha ragione, devo continuare per il mio futuro.

Non capisce ancora che voglio che sia lei il mio futuro . Ma lo capirà.

Ha bisogno di tempo, ma so che lo farà.

La testa inizia a martellarmi, troppi pensieri, troppe emozioni, troppe immagini nel mio cuore.

Nell' I-Pod inizia a cantare Vasco.

Quante volte ho ascoltato questa fottuta canzone, senza dargli un vero senso.

Ma ora queste parole, rimbombano nelle mie orecchie, entrano nelle viscere, ed esplodono nello stomaco.

E mentre la voce di Vasco continua, decido. Appena atterro da sto aereo del cazzo, mi tatuerò un'altra parte di lei.

Sei un piccolo fiore per me...

La guardo dormire appoggiata su di me. I capelli sulla spalla legati con un elastico giallo fosforescente, il piccolo neo a forma di cuoricino che ha sulla tempia, il suo collo, con il segno coperto malamente con un po' di fondotinta del mio bacio passionale di ieri mattina. Respira lentamente, e ogni tanto sospira. Chissà se sta sognando, e a cosa. Forse sogna di sua mamma, di suo papà, della neve che è caduta in questi giorni. Forse, semplicemente, sogna di me.

Non è giusto svegliarla. E' stravolta. Ha pianto tanto in aeroporto, abbracciata a Nico, che quasi avevo paura che in quei minuti cambiasse idea.

Ma non l'ha fatto.

E' una fottuta testa di cazzo, Michy.

Quando si mette in testa una cosa la fa, fino in fondo.

E questa volta ha deciso di venire con me, in una nuova vita che sarà soltanto mia e sua.














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