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"Ti prego, Nico! Non ne ho voglia!" esclamò Michy, entrando in bagno e chiudendosi dentro.

Nico spalancò con forza la porta, prima che lei potesse dar un giro di chiave.

"E no cara mia. Non puoi sempre scappare quando qualcosa non va!"

Michy prese il dentifricio e lo spalmò sullo spazzolino.

"E guardami quando ti parlo, porca puttana!"

"Abbassa la voce, Nico, ti prego!" piagnucolò Laila dietro di lui, ma Nico tuonò.

"Sono cazzi miei e di mia sorella, Laila. Porta il tuo culo da un'altra parte!"mantenendo il tono alto. Troppo alto.

Michy lo guardò imbarazzata. Non l'aveva mai visto così furioso. Si, era un tipo suscettibile, uno di quelli che fanno meno fatica a prendere a botte qualcuno, piuttosto che parlare, ma non era mai uscito così di testa nè con lei, nè con Laila.

"Devi smetterla di fare cazzate ogni giorno della tua vita. Hai capito?" continuò, rivolgendosi a Michy.

"Si, scusami Nico"

"Si- scusami- Nico? secondo te come mi sono sentito quando ti ho visto in quelle condizioni quando Manu ti ha portato a casa? Ho rischiato anche di spaccare la faccia a uno dei miei migliori amici per colpa tua!"

Michy non sapeva cosa dire. Nico aveva ragione. Aveva esagerato, e ora meritava tutta quella ramanzina.

"Non credo che ti abbiano versato a forza la birra in gola, e neppure che qualcuno ti abbia infilato le cazzo di canne in bocca!" Laila era sparita da dietro Nico e si era chiusa in camera.

"E poi, con quello schifo sul collo non ti si può proprio guardare. Abbi un po' di decenza, cazzo. Hai ventiquattro anni e ti comporti come una bambina!" Nico si voltò per andare nell'altra stanza, ma cambiò subito idea.

E, puntando un dito verso di lei, continuò.

"Sappi che io non mi sono ridotto così neppure quando la mamma e papà sono morti! Io non mi sono-mai-ridotto-così!"

Michy aveva gli occhi pieni di lacrime.

"E sai cosa ti dico ancora? Mi sto stufando di te e di tutte le tue cazzo di menate. Le tue menate sono anche le mie, lo sai? Ma ora basta. La prossima volta che mi torni a casa in quelle condizioni sappi che ti sbatto fuori. E non c'è Laila che tenga, Ok? Ti sbatto fuori di qui e ti arrangi!"

"Ah e un'ultima cosa! Domani vedi di chiamare la zia e di chiederle scusa. Lei ha tutto il diritto di parlare di sua sorella e di suo cognato come, quando e con chi cazzo vuole. Se tu non hai voglia di ricordare, sono solo problemi tuoi!"

Appena Nico uscì dal bagno, Michy si sentì malissimo. Le parole di suo fratello rimbombavano ancora tra quelle pareti, ma questa volta era solo lei a sentirle. Si gettò l'acqua fredda sul viso, mentre lavava via le lacrime.

Nico aveva detto cose bruttissime.

Voleva urlare, Michy.

Sentiva il bisogno di camminare senza una meta.

Non desiderava altro che chiamare Alex e trovare in lui conforto.

Ma tutto ciò che fece, invece, fu cambiarsi ed andare a letto.

In quel letto sempre tanto grande e, quella sera lì, fin troppo immenso.



Il giorno dopo Michy prese il telefonino e compose il numero della zia.

"Ehm, ciao zia!"

"Ciao tesoro!"

"Ti devo delle scuse, per l'altra sera!"

"Non ti preoccupare. Sono io che esagero sempre!"

"Davvero zia. Mi dispiace!"

"Senti, Michy. Hai tutto il diritto di odiarmi. Non sono stata in grado di darti ciò che ti aspettavi da me, ma vorrei che tu sapessi che il bene che ti voglio è immenso. Davvero, ti capisco se mi odi e..."

"Io non ti odio, zia!"

"si che mi odi, Michy. Almeno, ogni tanto lo fai, ma a volte gli adulti sbagliano senza pensare alle conseguenze. Appena tua mamma e tuo papà sono mancati, ho creduto di poterti dare ciò di cui avevi bisogno, ma ti ho dato solo altre lacrime e sofferenze."

Michy non aveva mai sentito sua zia dire cose così dolci.

"Lo so che hai fatto tutto senza volerlo, zia!"

"Potrai mai perdonarmi, tesoro?" chiese la zia col magone.

Michy ripensò a quando la zia la accompagnò nella nuova scuola il primo giorno, ed anche il secondo. Il terzo e il quarto. Il quinto giorno dovette convincerla a mandarla a scuola da sola, supplicandola.

Pensò al suo diciassettesimo compleanno, quando la zia le comprò un i-pod nuovo e una torta alla frutta, quella con tanti kiwii e fragole, che Michy adorava!

Si ricordò il funerale di sua mamma e suo papà, quando aveva avuto la mano della zia sopra le sue per tutto il tempo.

Quando, durante il weekend al mare con gli zii e Alice, la zia rimase svegli tutta la notte medicando l'ustione che Michy si era fatta sulla gamba con il caffè bollente.

Anche se i brutti momenti li avevano pian piano offuscati, tutti quegli istanti in cui la zia le aveva esternato affetto e dolcezza , stavano ritrovando la luce che meritavano.

"Certo zia! Hai fatto tante cose belle, per me!"

"Non me ne ricordo neppure una" disse la zia col magone.

"Io, invece, me le ricordo tutte!"


Qualche giorno dopo, Laila andò a prender Michy al pub.

Quando Michy la vide entrare le sorrise da dietro il bancone.

"Amorino! Che bello vederti!"

"Ciao Michy. Aspetto che finisci il turno e andiamo a casa insieme, ok?"

Michy fece sì con la testa , mentre si concentrava a fare due analcolici alla frutta per le ragazze che si erano appena sedute vicino al juke-box allegre.

Il turno di Michy finì tre quarti d'ora dopo.

Appena salirono nella macchina di Nico, Laila accese il riscaldamento. Faceva molto freddo, e per la settimana di Natale avevano dato neve.

Il telefono di Laila suonò. Si voltò verso Michy mettendosi l'indice sulla punta del naso, mentre premeva "rispondi"

"Ciao Nico, ...si...esco ora dal lavoro....ok tranquillo. Ciao amore!"

Michy la guardò seria.

"Perchè hai detto una bugia a Nico?"

"Perchè ho bisogno di parlarti!"

Laila accostò e spense il motore.

"So che Nico mi odierà, e so anche che Alex mi odierà, ma devo dirti una cosa"

"cosa c'entra Alex?" Michy sentì il suo viso avvampare.

"Si sono messi d'accordo per non dirti niente, e ti prego di stare al loro gioco. Ma Alex verrà a casa per la festa di Capodanno."

"C-o-s-a?"

"Ehm si, Viene giù il trentuno e si ferma dieci giorni."

"O-Mio-Dio!" Michy non sapeva cos'altro dire. Mille pensieri le sovrastavano ogni tentativo di dire qualcosa.

"Mi spiace, ma lo sai che sono due coglioni, e si divertono a fare questi scherzetti!"

"Già!" rispose Michy ancora sconvolta.

Il tempo di guardare fuori dal finestrino, e l'abitacolo venne riempito da una risata tanto felice che Michy non riuscì a trattenersi.

"O mio Dio! Alex verrà qui! Verrà quiii!" ed abbracciò Laila, quasi fino a farle mancare il respiro.




"Mi raccomando, fai un buon viaggio!" gli disse Amber davanti all'aeroporto.

"E avvisaci appena arrivi!"fece eco Luke.

Alex abbracciò prima lui e poi lei.

"Vedrai che andrà tutto bene!" gli sussurrò Amber appena lui la prese tra le sue braccia.

"Ti voglio bene, Amber!"

"Te ne voglio anche io!" rispose lei.

"Mi state quasi facendo vomitare voi due! tra dieci giorni torni, Alex! Che cazzo sono sti piagnistei!" rise Luke, meritandosi un'occhiataccia da Amber e un pugno amichevole sulla spalla da Alex.

Arrivato alla porta del grande aeroporto, Alex si voltò verso i due amici e alzò una mano in segno di saluto.

Prese il trolley ed entrò, avviandosi verso il check-in, sempre più vicino a quella ragazza che tanto amava.






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