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Alex riposò un paio di ore e sentire Michy così vicina a lui lo faceva stare bene.
Erano le dieci meno un quarto quando si alzò e si diresse verso la sala. La luce era spenta ma i raggi del sole entravano deboli dalle fessure della tapparella, illuminando i tratti dolci di Michela.
Michy, quasi come se avesse avvertito la presenza di Alex, aprì gli occhi e gli sorrise.
"Sei bella come mi ricordavo!" disse subito lui.
Michy guardò l'orologio.
"Ti prego Alex. Dimmi che quell'aggeggio malefico si è fermato e che non è vero che ho dormito solo tre ore e mezza!"
"Ti giuro che sono esattamente le dieci meno cinque!"
"Mio Dioooo!" mugugnò lei coprendosi il volto con la coperta. Alex si sedette vicino a lei.
"Ti prego, Michy, tu invece dimmi che non sei arrabbiata con me, se sono venuto qui senza dirti niente!"
Michy si alzò a sedere ed incrociò le gambe. "Non dire cazzate, Alex. Subito mi hai fatto venire un colpo, è vero, ma il secondo dopo ho capito che non desideravo altro!" Appoggiò la testa sulla spalla di lui, che le cinse la vita con il braccio.
"Siamo stati troppo lontani, che vorrei recuperare il tempo perduto!"
"Lo so, Alex, ma recuperare quasi cinque mesi in due giorni è pressochè impossibile!"
Alex le baciò la fronte.
"Giuro che farò il mio meglio!"
"l'hai giurato altre volte!" si irrigidì lei, sfilando l'elastico nero dal polso e legandosi i capelli in una coda di cavallo. Mentre , per ordinare i capelli ribelli, tirò su le braccia, la canottiera grigia che indossava seguì il loro movimento.
Alex non resistette, e le passò le dita sul fianco scoperto, facendole venire i brividi. Continuò ad accarezzarla sotto la canottiera, lungo la schiena e, sdraiandosi, l'accompagnò sopra di sé.
Michy lo guardò negli occhi, e Alex ci vide rispecchiata tutta la loro storia tormentata, ma bellissima.
"Posso continuare?" le chiese lui.
"Basta che poi non me ne fai pentire!" rispose Michy.
Alex le scostò la spallina della canottiera d'un lato per baciarle la spalla. Il suo profumo lo eccitava tantissimo e, quando Michy iniziò a muoversi sopra di lui, dovette fermarla.
"Cazzo, quasi mi scordavo che di là c'è tuo fratello!"
"Non avrai mica paura di lui!?" lo sfidò Michela, continuando a muoversi ritmicamente su e giù.
"Ho più paura dell'effetto che mi fai!" rispose Alex, succhiandole delicatamente il collo.
Quando arrivò vicino alle labbra, esitò un secondo. Poi, senza più pensarci, la baciò.
Fu un bacio talmente tanto intenso che se fossero stati da soli, avrebbero certamente recuperato, in un solo pomeriggio di passione, i mesi in cui erano stati lontani.
Ma Michy, pensando a quanto si sarebbe vergognata se suo fratello l'avesse mai sorpresa in una situazione del genere, si alzò a malincuore. Alex la seguì poco dopo in cucina e la abbracciò.
"Dio, quanto mi sei mancata piccola!"
"Ciao raga! Noi andiamo da mia madre, ci vediamo tra un paio d'ore!"
Michy sapeva che andare dai genitori di Laila quella sera era un pretesto della sua amica per lasciarla un po' da sola con Alex.
"tieni a freno le mani, amico!" lo ammonì Nico, mentre usciva di casa.
Michy stava riempiendo due coppette di vetro con gelato alla fragola, e ne porse una ad Alex.
"Tuo fratello mi è davvero simpatico!" sorrise Alex prima di infilarsi il cucchiaino in bocca.
"Si, certo, ti è simpatico perchè non è tuo fratello!" rispose Michy, come se nessuno capisse il disagio nell' avere un fratello geloso come Nico.
"Probabilmente hai ragione tu!" rise lui.
Quando il gelato terminò, Alex si accese una sigaretta.
"Mi sono divertito oggi con te!"
"Anche io!"
"E' bello il centro storico. Poi, vederti inciampare su quel vecchietto lì non ha avuto prezzo!"
"Ma ancora con sta storia! - affermò Michy divertita- sei davvero noioso!"
"Io invece so per certo che con me ti diverti!" asserì Alex, spegnendo la sigaretta e recuperando le coppette vuote per posarle nel lavandino.
"Ah si? E dimmi un po'! Quand'è, di preciso, che mi diverto con te?" lo sfidò Michela, appoggiando le mani sui fianchi.
"bè- continuò lui avvicinandosi- per esempio quando faccio questo!"
E senza darle neppure il tempo di capire, la sollevò, e la portò sul divano dove iniziò a farle il solletico.
Michela, che non riusciva a smettere di ridere, cercava di divincolarsi, ma senza successo. Allungò allora una mano fino a prendere il cuscino e iniziò a batterlo contro la schiena di Alex.
"Quindi? Continua a sostenere che con me non si diverte, signorina?"
"no, no, Alex. Ti assicuro che con te mi diverto" giurò lei, seguitando a ridere.
Quando Alex smise di farle il solletico, Michy si ritrovò sdraiata sul divano, con lui sopra il suo corpo accaldato.
Senza indugiare un attimo gli piantò le dita nella schiena e, portandolo verso di sè, lo baciò.
Gli sfilò la maglia nera e con la lingua seguì il contorno del piercing che Alex aveva sul capezzolo. Lo spinse un po' per cambiare posizione e in pochi secondi si scoprì sopra di lui. Giocando poi con la lingua di Alex, portò le mani sulla sua cintura dei jeans, e gliela sfilò.
E quando i loro corpi svestiti si trovarono uniti l'uno all'altro, entrambi furono stupiti dalla tenerezza disarmante con cui stavano vivendo quei momenti di passione travolgente.
Nelle tre ore in cui Nico e Laila erano stati dai genitori di lei, Michy e Alex recuperarono gran parte del tempo perduto.
"Avevi ragione, sai?" disse Michela, accarezzando l'orecchio di Alex, sdraiata affianco a lui.
"Riguardo a cosa?"
"Quando hai giurato che avresti fatto del tuo meglio!"
"Ehi baby, stai dicendo che sono stato spettacolare?" fece Alex cammuffando la voce.
"Sto dicendo che hai fatto il meglio che potevi!" Michy rise, e poi lo baciò.
"Sto scherzando, è stata la volta più bella della mia vita!"
"Dici sul serio? Perchè anche per me è stato così!"
Michy lo guardò.
"Si, dico sul serio. Stasera, con te, è stata la mia prima volta!"
Michy e Alex si baciarono, ed entrambi avrebbero voluto che il giorno dopo non arrivasse più.
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