V
《Hay, svegliati! Alzati dai è tardi, devo andare!》
Aprii gli occhi un po' infastidita dalla voce che di prima mattina mi richiamava con con impazienza e mi trovai adagiata su un letto molto comodo, quando sollevai la coperta che scintillava colpita dalla luce del sole mi accorsi che portavo una maglietta bianca la quale mi arrivava poco più sopra del ginocchio, non era decisamente un mio indumento, ma non riuscivo ancora a capacitarmi di come e quando lo avessi idossato. Mi guardai attorno per cercare qualcosa o qualcuno di familiare ma, nella stanza non trovai nulla.
A fatica trascinai un piede fuori dal letto, il pavimento freddo mi costrinse a ritirarlo, dopo 2 minuti decisi di alzarmi e questa volta lo feci sul serio.
Camminai per la stanza e aprii la porta, afferrai la maniglia ed andai a sbattere contro il petto di un ragazzo non molto più alto di me, i miei occhi si alzarono di un po' fino a quando incontrarono un bianchissimo sorriso davanti e due occhi color Nutella che mi fissavano divertiti.
《Ed ecco a voi la ragazza con il sonno più profondo in tutto mondo!》 Disse Michael ridacchiando e applaudendo come un bimbo piccolo.
《Buongiorno anche a te caro Michael! Oggi sei di buon umore devo dire》risposi io un po' sarcastica, lui si avvicinò al mio viso e mi baciò la fronte poi affondando la sua testa nell'incavo del mio collo mi lasciò dei baci e dei piccolissimi morsi, si staccò e mi passò un dito sul punto appena toccato, un sorriso compiaciuto e un po' malizioso comparve sul suo volto.
Girò i tacchi e si fece seguire in una stanza vicina.
Entrammo in una cucina e mi sistemai su una delle sedie posizionate attorno al tavolo, Michael stava preparando il caffè.
《Dove siamo? Mi ricordo di essermi addormentata nel camerino, ma poi più niente》chiesi io.《In albergo. Ti ho portato io, ieri sera. I camerini dovevano essere sgombrati entro le tre del mattino e quindi ho deciso di portarti qui. Prima di uscire dallo stadio ti ho infilato una mia maglia perchè così avresti dormito più comodamente》Annuii e sorrisi leggermente per ringraziarlo il sorriso sul mio volto scomparve ben presto, quando appresi da un sorridente e rilassato Michael che l'orologio stava segnando le 5.30 del mattino. Non ero mai stata una persona amante delle lunghe dormite, ma le 5.30 era troppo anche per me; stavo per tornare a dormire, ma Mike mi fermò dicendomi che sarebbe partito alle 8.15 per continuare il suo tour e che quindi avremmo dovuto lasciare la camera in poco tempo.
Il caffè era pronto e il suo aroma si espandeva in tutta la stanza, ci sedemmo e lo gustammo in santa pace rimanendo in silenzio ma, continuando a guardarci come se non avessimo il coraggio di staccare gli occhi l'uno dall'altra e la mia mente iniziò a saltare fra i pensieri.
Cosa stavo facendo? Perchè sono in una lussuosa camera d'albergo con un ragazzo che conosco solo da pochi giorni? Cosa era successo alla Brooke timorosa, che non aveva fiducia in nessuno e che non si confidava nemmeno con le persone che conosceva da anni? Perchè avevo baciato un ragazzo dopo così poco tempo? Cosa mi stava succedendo? Non lo so, non so cosa fosse cambiato in me dal momento in cui i miei occhi avevano incontrato i suoi, tutte le barriere che per anni avevo cercato di issare per proteggermi da tutti quelli che volevano ferirmi, ma anche da quelli che volevano proteggermi, sono state abbattute con un solo sguardo di quegli occhi così profondi che guizzavano un po' imbarazzati via dai miei. Avrei voluto parlargliene, dirgli che non avrei voluto continuare questa storia o qualsiasi cosa potesse essere la nostra relazione o amicizia così velocemente, che avrei preferito prendermi una pausa senza pensare a lui per un po' o magari pensarci, ma senza la sua presenza nei paraggi, ero spaventata, non mi era mai successa una cosa del genere e non sapevo come spiegarla a me stessa figuriamoci a lui.
Lo amavo? Non lo so, non credo si possa dire di amare una persona dopo quattro giorni, ma in lui c'era qualche cosa che mi riportava al passato, non so cosa, ma i suoi occhi, il sorriso, i lineamenti, il suo profumo e la sensazione dei suoi morbidi capelli fra le mie dita facevano correre la mia mente fra i ricordi sfocati del mio passato, la sua risata faceva parte di alcuni frammenti più nitidi. Fui percorsa da brividi prima di realizzare che forse era tutto futto della mia fantasia, ovvio che Michael non faceva parte del mio passato, non lo avevo mai visto prima e perchè poi si sarebbe dovuto ripresentare alla mia porta dopo anni e senza dirmi niente?
Questi pensieri mi diedero il mal di testa e decisi di abbandonare tutte le domande in un piccolo angolino della mia mente.
Scossi la testa e mi accorsi che il ragazzo non era più vicino a me a sorseggiare il suo caffè quindi mi alzai, sistemai le mie cose e decisi di prepararmi; lo trovai in camera, mi guardò con aria perplessa e poi sorrise teneramente, chissà quanto volte aveva tentato di risvegliarmi dal flusso continuo dei miei pensieri, ma ottenendo scarsi risultati.
Mi vestii con gli abiti del giorno precedente visto che non avevo altro, mi truccai e iniziai ad aiutare Mike a mettere in ordine le sue cose quando mi zittì posandomi un dito sulle labbra e mi fece segno di ascoltare; delle voci provenivano dalla porta della stanza.
《eh dai amico mio! Apri! Muoviti!! Sono le tre di nogiornte! Veloce! Mi devi dare la roba prima che ci scoprano!》
Guardai Michael con aria perplessa.
《Lui è Harry. È un mio vecchio amico che ora è alcolizzato, probabilmente avrà bevuto ancora; viene alla mia stanza due volte al giorno sparando parole senza senso per poi parlarmi dei fatti suoi o per chiedermi consigli. Sai, non se la passa tanto bene in questo periodo》disse Mike in tono rassicuratorio.
Prese fiato e poi, dirigendosì verso la porta la aprì.
Un ragazzo dai capelli arruffati, castani e che ricadevano sulle spalle, si affacciò. Possedeva due occhi verdi, come due grossi smeraldi luminosi che troneggiavano sul suo viso; un sorriso ammaliante comparve sul suo volto quando, scostandosi da Michael, mi vide. Accennò un saluto con il capo e l'enorme chioma si mosse a sua volta.
《Ciao》 aggiunse.
Sembrava come se fosse tornato con i piedi sulla terra in soli due secondi.
La sua voce roca ma, allo stesso tempo familiare e calda, mi accolse e mi avvolse in un brivido di piacere.
Riconobbi in lui una figura per me importante, ma non riuscii a capire chi fosse.
Lo guardai bene restando in silenzio.
Chi era?
Pensai che fosse solo uno di quei momenti, ormai consoni per me, in cui ti sembra di aver già vissuto la stessa situazione, ma invece l'idea di averlo già incontrato dominava la mia mente.
Capii che forse la mia mente era stanca e aveva un disperato bisogno di riposo per non giocarmi ancora scherzi come quelli.
《hey! Ci siamo già visti?》le parole uscirono dalla mia bocca senza che me ne resi conto.
Lui guardò Michael con aria perplessa e gli fece un cenno con la testa che Michael ricambiò con uno della mano poi parlò《no, non credo...》e abbassò la testa, si avvicinò a Michael e, tirandolo per un braccio, lo portò fuori dalla stanza.
Sentii Michael bisbigliare parole a Harry ma riuscii a capire ben poco.
《Sì, sì...poi ti spiego...ora fai...niente ok?!...stai al...》
《Mike...devi farlo...andare avanti così...》
《più avanti...tranquillo...parlerò》
Tornarono nella stanza dove c'ero io e non si guardarono neanche.
《È stato un piacere,io vado...Mike deve partire. Ciao!》
Lo salutammo sorridendo e uscì dalla porta.
I minuti successivi passarono velocemente, forse troppo. I bodyguard arrivarono e mi riportarono a casa, io salutai con un grande abbraccio Michael e baciai la sua bocca rosata numerose volte, un sapore dolce mi invase e un profumo un po' piú forte mi inebriò i sensi.
Prima di lasciarlo mi consegnò una delle sua maglie bianche《cosí ti ricorderai del mio profumo. So che ti piace molto》un piccolo sorriso comparve sul suo volto e poi, dopo aver baciato la mia guancia scomparve oscurato dai vetri della macchina su cui era appena salito. Avvicinai la sua maglia al petto e guardai quella macchina partire velocemente.
Chiusi la porta alle mie spalle e camminai verso il letto buttandomici sopra.
Presi il telefono e iniziai a guardare le foto scattate con Michael o tutte quelle fatte a lui di sorpresa. Rimasi sorpresa nel vedere che la sua bellezza risaltava in tutti gli scatti.
Stampai la foto più bella e l'appoggiai sul comodino riposta in una piccola cornice.
Appoggiai il telefono vicino alla foto, la testa sul cuscino ed esausta mi addormentai.
Dormii benissimo pensando alle cose fatte con Michael.
Fui svegliata qualche ora dopo da un 《hey》
Aprii gli occhi e ne incontrai due, verde smeraldo, che mi fissavano. Un po' piú in basso trovai un luminosissimo sorriso dominato da denti bianchissimi.
Urlai.
Lui mi mise un dito sulla bocca per rassicurarmi.
Fino a quel momento non avevo capito chi fosse, o meglio, non avevo guardato ma, quando mi svegliai del tutto capii di chi si trattava.
Harry con i suoi capelli arruffati e scomposti si ergeva vicino al mio letto con un sorriso delicato stampato in volto.
5.08.17
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