RITORNO

Sono trascorse quasi due settimane dall'incontro al bar con Mark. La mia vita continua ad essere un mix di dolore e piccoli momenti di felicità, ma pian piano gli attimi di gioia stanno divenendo sempre più frequenti. Di questo devo ringraziare sia Olivia, che mi sostiene costantemente ascoltando i miei interminabili monologhi e proponendomi ogni giorno attività diverse con cui intrattenere la mente, che Mark.

Il mattino successivo alla nostra chiacchierata mi sono ritrovata un suo messaggio vocale in cui mi suggerisce di utilizzarlo ogni volta che sento di meritarmi solo cose brutte, a cui segue una lista di belle frasi che mi sono segnata sul mio taccuino per rileggerle quando mi va, seppure in genere preferisca premere il tasto play sul suo messaggio e sentirle pronunciare direttamente da lui.

A rendere le mie giornate più piacevoli, però, non sono solamente i miei due amici. La musica continua ad avere un ruolo fondamentale, specialmente adesso che ho creato una nuova playlist su Spotify. Per quanto le canzoni di Adele abbiano un posticino speciale nel mio cuore, mi sono vista costretta ad abbandonarle momentaneamente per avvicinarmi a nuovi brani che rispecchino la mia voglia di voltare pagina.

Sono stufa di rimanere sospesa su un filo. Sono andata troppo avanti, lo ammetto, e tornare indietro non è possibile. Ciò significa che l'unica alternativa che mi resta è percorrere questo filo fino alla fine, finché i miei piedi non toccheranno terra. Spesso la strada ancora da fare mi sembra poca, penso di essere ormai vicinissima al mio obiettivo, e resto abbastanza delusa quando mi rendo conto che invece la meta dista più di quanto credessi, ma non demordo. Ho dato sin troppo potere al dolore che mi porto dentro, un'altra mossa sbagliata e non so come potrebbe andare a finire stavolta. Ho intenzione di lottare, e lotterò fino all'ultimo, fino al momento in cui potrò finalmente dire di aver vinto.

Ah, alla fine ho cercato I hate u I love u su internet e ho letto che parla della storia d'amore tra due ragazzi che vogliono solo divertirsi ma poi capiscono di amarsi, troppo tardi purtroppo, il che imprime una ferita indelebile nei loro cuori. Gnash, l'autore del brano, cantato insieme a Olivia O'Brien, ha a proposito affermato che sentire la mancanza di qualcuno fa schifo, ma è importante provarla.

Se dovessi riferirmi solo alla mia deludente esperienza nell'ambito amoroso, mi limiterei che è stupido provarla, è una sensazione che ci rende difficile superare un evento al quale non possiamo rimanere ancorati per sempre. Da ragazza che ha perso un genitore, però, aggiungo che provare la mancanza di una persona cara è super importante, perché ci fa capire quanto vi tenessimo davvero. Siamo abituati a dare per scontato certe cose, spesso non diamo la giusta importanza a chi ci sta intorno e a ciò che abbiamo. Ci focalizziamo maggiormente o completamente su cosa ci manca, voltandoci per un attimo con lo scopo di fare la lista delle cose che vorremmo anziché osservare quanto la vita ci ha già donato ed esserne grati.

Wow, tutto il dolore che ho dentro allora serve a qualcosa. Non mi ricordavo così... matura. Vorrei far finta di non sapere a quando risale l'inizio del mio cambiamento, ma mentirei.

Il dolore ti cambia, spesso in un modo che non avresti mai immaginato. Il dolore ti fa crescere, a volte senza neppure farti dire un semplice addio al te bambino, magari perché sa che resterà per sempre dentro di te e un giorno lo riabbraccerai, quindi al massimo si sarà trattato di un arrivederci, o forse perché spera che non vi rivediate mai più ed è crudele a tal punto da non farvi incontrare un'ultima volta.

A me personalmente non so se mi abbia cambiata in meglio o in peggio, può anche darsi che non abbia ancora finito. Secondo voi quale sarà il risultato?

                                       -----------------------------

<Quindi oggi glielo dirai?> domando mantenendo il cellulare con una mano mentre con l'altra prendo un paio di jeans dall'armadio.

<Si, ho deciso, ho intenzione di seguire il tuo consiglio il prima possibile, non posso più di nasconderle la verità>

<Hai bisogno che ci sia pure io? Così se a Ol dovesse venire in mente di farti fuori ti farò guadagnare cinque minuti>

<Anche se fossero dieci non sarebbero comunque sufficienti per seminare mia sorella. Non so se l'hai mai vista correre, ma quando vuole diventa un razzo>

<Addirittura? Sembra così dolce e gentile>

<Con gli altri, di certo non con me>

La preoccupazione di Mark ha senso. La "Olivia miglior amica che esista" che conosco io è ben lungi da comportamenti violenti, mentre della "Olivia sorella" non so nulla apparte la menzogna in cui vive convinta che sia la verità.

<Tranquillo, andrà bene. Magari all'inizio la situazione sarà un pò difficile da gestire, ma sono certa che poi Ol capirà perché le hai mentito. Ha un cuore d'oro, non esiterà ad utilizzarlo anche con suo fratello> tento di infondergli bei pensieri.

<Sei proprio sicura che non mi farà fuori prima?>

<Mark, ascoltami>

<Oh no, non hai risposto alla mia domanda, è un brutto segno. Sai che non sopravviverò e stai per dirmi addio, non è così?> si fa prendere dal panico.

<Mark, fammi finire di parlare> lo ammonisco.

Sta facendo prevalere il suo lato paranoico, e so molto bene quanto sia difficile zittirlo e cominciare a ragionare in maniera lucida.

Lo sento fare un bel respiro.

<Ok>

Dal tono di voce intuisco che è più rilassato, o quantomeno si sta sforzando di non dare adito ai suoi pensieri.

<Ricordi la serata al cinema, quella insieme a Ol e al tuo amico?>

Nessuna risposta.

<Mark?>

<Scusa, ho annuito per non disturbarti, ma siamo in chiamata, quindi, bè... Comunque sì, come potrei dimenticare la nostra prima uscita di coppia>

<Stupido>

<Intanto ti ho fatta sorridere> dice atteggiandosi.

Potrei negarlo, ma è la verità. E poi, adoro i sorrisi che mi regala, sono genuini, e mi fanno ricordare che la felicità non esiste solo per gli altri.

<Tornando seri, quella sera Ol mi ha sussurrato una frase all'orecchio: conquista e dimentica. Lì per lì non ho capito cosa volesse dirmi, visto che tra te e me non doveva succedere nulla, però poi quando mi ha messo in guardia e sono scappata via ho compreso appieno il significato delle sue parole>

<Voleva che tu mi ferissi> mormora esterreffato il ragazzo dagli occhi verdi, come se una lampadina si fosse appena accesa sulla sua testa.

<Esatto. Ol sapeva che il mio scopo era dimenticare Daniel stando però attenta a non avvicinarmi troppo a un altro ragazzo, e viste le mie insistenze alla fine ha ceduto a farmi fare un tentativo con te. In lei a questo punto deve essere nata l'idea che se tu ti fossi infatuato di me avresti sofferto al trovarti davanti una ragazza sentimentalmente impegnata>

<Insomma ti ha suggerito di giocare con il mio cuore> pronuncia ferito Mark.

<Già, cosa che alla fine ho inconsapevolmente fatto>

Mi siedo sul letto e inspiro profondamente.

<Mi facevi e mi fai tutt'ora stare bene, mi doni spensieratezza e serenità con un semplice sguardo, ma io mi sono comportata da egoista e ho finito per farti del male>

Il senso di colpa persiste in me e non so se e quando scomparirà.

<Ne abbiamo già parlato, principessa. La vita è fatta di scelte, a volte fin troppe una dietro l'altra, e non sempre riusciamo a valutare in modo adeguato tutti i pro e i contro che ognuna di esse comporterebbe, perciò agiamo o d'istinto o preferendo quella che sembra la migliore. Se ci pensi un attimo, dove saremmo ora io e te se tu non avessi insistito con mia sorella?>

<Io non avrei te al mio fianco> rispondo agitando una mano in aria per scacciare questo brutto pensiero.

<Ed io non starei per raccontare ad Ol che non sono lo stronzo che crede. Vedi? Ogni scelta ha lati sia negativi sia positivi, e direi che quella hai fatto tu è una delle migliori mai compiute>

<Come fai a dirlo? Starmi vicino ti fa male> domando pensando a ciò che provo io quando penso a Daniel.

La situazione non è proprio la stessa, ma stiamo parlando pur sempre di un sentimento non corrisposto, che si tratti di amore o di una cotta.

<Però mi fa anche bene. Sono un ingordo masochista>

Un ingordo masochista?

<Ehm?> esprimo la mia perplessità.

<Non ne ho mai abbastanza di te, vorrei averti accanto tutto il tempo, anche se ciò significherebbe rendere il dolore dieci volte più potente. Preferirei nutrire il mio cuore anche a costo di bruciarlo piuttosto che starti alla larga>

Rimango a bocca aperta, letteralmente. Davvero una persona sta provando una cosa simile per me? È troppo assurdo per essere vero, eppure è così. Ma allora, se là fuori potrebbe esserci la persona giusta per noi, perché finiamo per innamorarci di quella sbagliata? Forse perché l'abbiamo conosciuta prima? Oppure dobbiamo prima avere a che fare con un amore a senso unico per poter poi comprendere appieno quanto siamo stati fortunati dopo a trovare la fantomatica anima gemella?

<A te invece come va? Il mio nemico ti infastidisce?> cambia discorso Mark.

<Nemico? Non vi siete mai neppure incontrati>

<Magari per caso, che ne sai>

<Sapresti dirmelo se ti mostrassi una foto della sua faccia?> lo sfido.

<Ok, dicevamo?> fa dietrofront.

<Tutto bene, non ci parliamo da settimane. A pranzo sta sempre con la sua amata Veronica e i loro amici, mentre durante le lezioni di letteratura si gira di tanto in tanto e mi fissa per pochi istanti. All'inizio lo facevo anche io, ma adesso che ho cambiato posto e sono due banchi dietro di lui il suo bellissimo viso non potrà più tentarmi> racconto.

<Il tuo cuore invece a che punto è?>

Scuoto la testa.

<Ancora rotto. Tu e Ol mi state dando una mano a rimettere insieme i cocci, ma ci vuole tempo e soprattutto tanta pazienza, un passo falso e il duro lavoro fatto finora sarà stato inutile>

Mark sta per dire qualcosa, ma un paio di colpetti alla porta lo anticipano.

<Signorina Elizabeth, può scendere un attimo al piano di sotto?>

<Arrivo subito> rispondo ad Angie.

<Allora comincio a prepararmi. Preferisci un bel bagno caldo o delle candele nella mia stanza come unica fonte di luce? Se mi avessi dato maggior preavviso ti avrei fatto trovare entrambe le cose, quindi devi accontentarti di una o dell'altra> ironizza Mark.

<Non ce l'avevo con te, ma con Angie. Mi aspetta di sotto, ha detto che è importante>

<Allora non ti trattengo oltre, però sappi che ora ho voglia di fare un rilassantissimo bagno caldo, e sarò solo soletto> dice in tono persuasivo.

<Stupido> sorrido.

<Ci sentiamo, principessa>

<Ciao, ragazzo dagli occhi verdi>

Poso il cellulare sul letto e mi incammino verso la porta. Chissà cosa c'è di così importante. Che Angie abbia preparato uno degli squisiti piatti della sua cultura? Ogni tanto ci tiene a ricordare il suo passato riproducendo le prelibatezze che da piccola le preparavano la nonna e la madre, e a me e Ben non può fare altro che piacere.

<Cosa hai preparato stavolta, Angie?> domando scendendo di corsa le scale.

Al pensiero di assaggiare qualche piatto nuovo il mio stomaco ha cominciato ad emettere strani versi che tradotti significano una sola cosa: cibo.

Peccato che non appena scendo anche l'ultimo gradino ad aspettarmi non trovo ciò che speravo. Sul tavolo in cucina non c'è nulla e la cucina è pulita. Di fronte a me ci sono tre persone.

La prima è Angie, con una strana espressione in viso che non riesco a decifrare. Non è felice né triste né arrabbiata, sembra più... pensierosa, quasi stesse pensando a cosa potrebbe succedere di qui a breve.
Accanto a lei c'è Ben, il quale mi rivolge un sorriso forzato al quale rispondo con uno altrettanto finto. L'entusiasmo di poco fa è scomparso, l'aria in questa casa si è fatta pesante.

La causa è l'uomo girato di spalle che preferisce restare a fissare il salotto piuttosto che girarsi e rivelare la sua identità. Indossa un completo da lavoro costituito da pantaloni e giacca ambedue di colore blu. Il colore che indossa sempre...

<Ma certo, sei tu> sussurro dandomi della stupida per essere scesa.

L'uomo si volta lentamente.

<Ciao, Elizabeth> mi saluta cordialmente.

<Ciao, papà> ricambio con voce fredda.


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top