LA CURA DELLA PRINCIPESSA
Sotto gli sguardi ammaliati dei presenti facciamo il nostro ingresso trionfante nella meravigliosa villa in cui si tiene la festa. Solo il giardino è grande quanto quella in cui vivo io, figuriamoci l'insieme.
<Girl power, ragazze> ci ricorda Vanessa.
Abbiamo centinaia di occhi puntati su di noi, sei incantevoli ragazze che stanno mostrando la loro bellezza sicure di se stesse. Il numero dei ragazzi e delle ragazze di cui catturiamo l'attenzione non fa che crescere. Sento l'imbarazzo farsi strada dentro di me, ma lo blocco prima che si manifesti in un intenso colorito delle mie guance. Stasera la me timida e tentennante lascerà spazio ad una Elizabeth forte e sicura. E niente e nessuno potrà fermarmi.
Una musica adatta alla situazione accompagna il nostro ingresso. Da dove è uscita fuori? Fino a un attimo prima il silenzio era infranto solo dal chiacchiericcio dei presenti.
<Eleganti e determinate, ragazze. Li stiamo stendendo>
C'è qualcosa a cui Vanessa non abbia pensato?
Ci avviciniamo ad uno degli alti tavolini rotondi presenti. Mi ricordano quelli della festa in spiaggia. Per chi vuole sedersi ci sono dei divanetti sparsi qua e là, mentre per coloro che hanno fame ci sono dei tavoli pieni di ogni genere di stuzzichino, con ai lati bottiglie d'acqua e bicchieri di plastica.
<Abbiamo l'attenzione di tutti> dice euforica una della amiche di Vanessa.
<Avete visto quanti ragazzi carini? E stavano guardando noi. Per un secondo ho temuto di star svenendo> si lascia andare all'entusiasmo un'altra.
<Io ho incrociato lo sguardo di un fico pazzesco, ha avuto occhi solo per me per tutto il tempo. Magari più tardi gli concederò un ballo>
Io e Olivia ci guardiamo entusiaste. La serata è cominciata da poco ma sta già andando alla grande. Alcuni uomini in completo elegante si avvicinano ai tavoli occupati con dei vassoi pieni di bottiglie e poggiano su ognuno una bottiglia di champagne e una di vino. Altri camerieri portano un bicchiere in vetro a ciascuno dei presenti, avvertendoci che a breve l'organizzatore della festa farà il suo debutto.
Il giardino continua a riempirsi. Mi chiedo se resterà spazio per ballare dato che ormai tutti i tavoli stanno venendo occupati. Forse chiunque ci sia dietro non si aspettava venisse così tanta gente. Ad un tratto, un rumore metallico cattura l'attenzione di tutti noi.
<Ragazze e ragazzi, benvenuti alla festa dell'anno>
Un ragazzo compare da dietro la tendina posta tra due alberi. A giudicare dall'altezza direi che è più o meno un nostro coetaneo. Indossa un classico completo elegante bianco e nero. Si posiziona al centro avanti a tutti.
<Siete pronti a divertirvi?> domanda gasatissimo.
Il coro che riceve in risposta sembra non essere sufficiente.
<Non vi sento, riproviamo. Ho chiesto, siete pronti a divertirvi?> grida per fomentarci.
Ci vuole belli carichi, è più che evidente. Dietro a una festa del genere ci deve essere stato tanto lavoro, è normale che voglia partire già a mille. Io e le altre ci uniamo al delirio collettivo.
<Ora va meglio. Tra poco aprirà il buffet, tra all'incirca un'oretta ci sposteremo in piscina, tenetevi pronti a scatenarvi come non avete mai fatto prima>
Quindi la pista è in piscina? In effetti, qui non ci sono neppure le casse, era ovvio che non avremmo ballato in giardino. Sono troppo emozionata per fare caso ai dettagli. C'è un casino di gente che non conosco, siamo circondate da ragazze con abiti corti super attillati e ragazzi in giacca e camicia molto affascinanti. Uno di loro si avvicina al nostro tavolo.
<Buonasera, mia signora> si rivolge a Olivia.
Alza il braccio e spalanca la mano, in attesa che la mia amica porga la sua.
<Come sei galante> replica assecondandolo.
Il ragazzo la bacia con dolcezza. Sembra uscito da un film d'altri tempi.
<Immagino di non essere il primo a farle una tale richiesta, ma mi piacerebbe prenotarmi per un ballo con lei, ovviamente le lascio la scelta del quando> continua a fare il galante il ragazzo.
<Potrei essere già impegnata> declina l'invito Olivia.
Il ragazzo la fissa addolorato, la sua gentilezza purtroppo non lo ha ripagato. Si scusa con la stessa dolcezza usata finora, poi si congeda con un inchino. Una delle ragazze si lascia andare a una grossa risata.
<L'avete sentito? Che lingua parla quello? In che epoca pensa di essere?> lo deride.
<Magari ci fossero più ragazzi come lui> la fulmina Olivia.
<Strani?> domanda l'amica di Vanessa.
<Educati> la corregge.
La galanteria di questi giorni è difficile da trovare in effetti. Ormai le persone sono più dirette ed esplicite, a volte persino troppo. Un tocco di classe è sempre ben accetto, ci ricorda che ragazzi gentili e rispettosi continuano ad esserci in ogni epoca.
<Ora cosa si fa?>
<Mi sembra ovvio, mangiamo. I camerieri stanno portando un sacco di portate a quel tavolo laggiù, su, forza, sbrighiamoci>
Vanessa ci trascina verso il buffet.
<Piccola> arriva a tutte noi una voce.
Aumento il passo, staccandomi dalle altre. Olivia mi segue. Non sono in vena di incontrare Daniel, un velo di paura si impossessa del mio animo.
<Betty> dice Ol cercando di tranquillizzarmi, mi accarezza una guancia con lentezza.
Il mio respiro è diventato irregolare. Il mio cuore ha cominciato a battere all'impazzata. È questo che succede quando ferisci il ragazzo che ami? Hai paura di scoprire il modo in cui ti guarderà d'ora in poi? Ai suoi occhi sono io la colpevole, ma il cacciatore di questa storia resta sempre e soltanto lui.
<Non penso di sentirmi bene>
Mi porto una mano alla pancia. L'aria non sta entrando. Mi preoccupo. Se l'aria non entra vuol dire che non sto respirando? Guardo Olivia impaurita. Perché mi sta succedendo questo?
<Betty, fai dei respiri profondi> suggerisce simulando l'azione.
Ci provo. La pancia si gonfia. Ok, sto respirando. Sento decine di voci scavalcarsi a vicenda. Sposto lo sguardo e mi rendo conto di trovarmi tra tantissime persone, il che mi agita. Perché è diventato improvvisamente un problema?
Olivia mi prende per mano e mi porta via. Continuo a fare respiri profondi, inspiro tutta l'aria che riesco a far entrare, poi la ricaccio piano piano. Ci fermiamo una volta giunte in un angolo buio, dove la luce dei riflettori non arriva.
<Da dove sono usciti i riflettori?> domando senza alcuna calma.
Sto dando di matto. Perché?
<Betty, respira. Stai avendo un attacco di panico, nulla che non si possa risolvere>
Senza accorgermene, esterno paure e desideri.
<Perché Daniel è qui? Perché mi sento in colpa? Perché non posso averlo? Perché mio padre non mi vuole più bene? Perché la mia famiglia sta andando in pezzi? Perché devo soffrire così tanto?>
Il mio sguardo impaurito e i miei interrogativi affilati e impregnati di sangue come spade nel cuore inducono Ol ad abbracciarmi.
<Non sei sola, Betty. Non sei sola. Non sei sola. Non sei sola> sussurra cercando di trasmettermi il suo affetto.
<Perché sono destinata a perdere le persone a cui tengo?> chiedo iniziando a piangere.
Non era così che immaginavo sarebbe andata la serata. Era da tanto che non avevo un attacco di panico, perché proprio adesso? Perché proprio stasera?
<Ci sono io adesso, non mi perderai mai, te lo prometto>
Olivia sta facendo il possibile, eppure non è sufficiente. Perché non riesco a calmarmi? Perché il respiro mi sta venendo rubato? Perché ho così tanta paura?
<Betty>
Questa non è la voce di Ol. In un attimo, passo dalle braccia della mia amica a quelle del ragazzo dagli occhi verdi. Mark mi infonde calore, un calore che arriva dritto al mio cuore.
<Tutti meritano di essere felici, anche tu> bisbiglia al mio orecchio.
<Sei tu> pronuncio a bassa voce.
Mi sto calmando. L'ansia e la paura lasciano spazio alla tranquillità che solo due iridi chiare sanno donarmi. Il rapporto tra me e il ragazzo dagli occhi verdi è strano, eppure sento di non poterne fare a meno.
<Che cosa?> domanda a due centimetri dalle mie labbra.
Lo fisso affascinata, ammiro l'immensa bellezza racchiusa nel suo sguardo.
<La mia cura. Sei tu la mia cura>
Poso le braccia sulla sua schiena. Mi lascio cullare dal suo affetto.
<E tu sei la mia principessa>
Mi accarezza dolcemente. Ogni suo tocco mi trasmette serenità. Solo ora mi rendo finalmente conto di una verità rimasta a lungo davanti ai miei occhi, in attesa che io fossi pronta a riconoscerla.
Mark è l'opposto di Daniel. I suoi occhi verdi mi fanno stare bene, mentre gli occhi blu del secondo mi feriscono ripetutamente. Daniel è il ragazzo che amo ma che non posso avere, colui da cui per il mio bene devo stare lontana. Mark invece è il ragazzo che non amo ma al quale sento di dover stare accanto. Stare con Daniel fa soffrire me, stare con Mark fa soffrire lui. Qualunque cosa io faccia, alla fine c'è sempre qualcuno che soffre.
<Scusami se sono egoista> sussurro stringendo la presa.
<Con me puoi esserlo tutte le volte che vuoi, farti del bene fa stare meglio anche me>
Una lacrima percorre la mia guancia. Il suo percorso termina sulla spalla del ragazzo dagli occhi verdi.
<Mi dispiace per la giacca>
Mark resta in silenzio, continua ad abbracciarmi. Sento ciò che prova per me.
<Mi dispiace>
<Quando la smetterai di scusarti?> ride divertito.
Ci allontaniamo con una lentezza che scioccherebbe persino una lumaca. Restiamo a fissarci negli occhi per un altra manciata di secondi.
<Mi fai bene al cuore, principessa>
<E tu fai bene al mio, ragazzo dagli occhi verdi>
<Te la senti di tornare dalle altre?> mi chiede Olivia.
Ha visto tutta la scena, eppure non mi giudica. Mi guarda come sempre, non è cambiato nulla per lei. Annuisco. Mark mi prende per mano.
<Resteremo al tuo fianco>
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<Bene gente, è giunta l'ora di dare il via alle danze> annuncia l'organizzatore.
Abbiamo chiesto in giro, ma nessuno lo conosce. Non si sa quale sia il suo nome, se vada ancora al liceo, se questa sia davvero casa sua... è un mistero insomma.
Raggiungiamo la pista da ballo in piscina. Non vedevo l'ora. Dopo un attacco di panico e una cena a base di assaggini e vino mi ci vuole un po' di svago. In fondo, l'obiettivo della serata è questo. La prima canzone è una delle hit degli ultimi anni, l'ideale per invogliare i ragazzi a ballare.
Passo dopo passo, aiutata soprattutto dall'effetto dell'alcol, mi lascio andare. Mi muovo in una maniera per me completamente nuova, fregandomene altamente di avere intorno degli sconosciuti. Olivia e le altre fanno lo stesso, come anche Mark e i suoi amici. Unire i gruppi è stato utile, non ho dovuto dare troppe spiegazioni riguardo la presenza del fratello di Ol. Le amiche di Vanessa hanno accettato la compagnia dei suoi amici senza pensarci due volte, il che ha giocato a mio favore. Una delle ragazze ci sta persino provando da mezz'ora con uno di loro, non ne vuole sapere di perdere tempo.
<È fantastica, questa festa è fantastica> grida Olivia.
<Puoi dirlo forte, sorella> si aggrega Mark.
<Woooooow>
Il mio euforismo è alle stelle. Il ritmo si è impadronito del mio corpo. Oltre che un'ottima attrice ho appena scoperto di essere anche una grande ballerina.
<Ti muovi alla grande> nota Vanessa.
Inizia ad imitare i miei movimenti, gli altri ci seguono a ruota. Un minuto e mezza pista fa ciò che faccio io. Sento complimenti provenire da tutte le direzioni.
Stai andando alla grande.
Mi sto divertendo un mondo. I ritmi si alternano ma io non smetto di ballare, il mio corpo sembra una macchina da guerra instancabile. Più andiamo avanti più ho voglia di sfrenarmi.
<Sei una festaiola, Elizabeth Lewis>
<Anche tu, Olivia Bennett>
Io e Ol ci gridiamo in faccia quanto tutto ciò sia fantastico.
La musica si ferma, mi volto verso la console. Il dj passa il microfono al ragazzo che ha organizzato la festa.
<Vedo che vi state divertendo da pazzi, mi piace. Ora arriva un momento molto importante, prendete per mano il vostro partner e ballate insieme questo lento>
<Io vado, ci sentiamo dopo> dice Vanessa guardandomi, consapevole che è arrivato il momento che stava aspettando.
<Siamo con te> annuisco.
Leggo di nuovo la paura nel suo sguardo. Si volta, va in cerca del suo ragazzo.
<Ol, mi conce->
Mi interrompo non appena vedo la mia amica col ragazzo di prima. Gli sta dicendo che si sta frequentando con un'altra persona, ma che è disposta ad accettare il suo invito, a patto che la cosa inizi e finisca qui.
<Mi concede un ballo, principessa?>
Un galante Mark fa la sua mossa, porgendo la mano come prima ha fatto il cavaliere di Olivia.
<Naturalmente> acconsento.
Intreccio la mia mano con la sua, poi poggio l'altra sulla sua spalla. La mia schiena viene inondata dal calore del suo tocco gentile. Un altro deja-vù della serata della festa in spiaggia.
La musica parte, mi lascio condurre dal ragazzo dagli occhi verdi. Sono una frana nei lenti, anzi, in generale nei balli di coppia. Daniel è stato il primo con cui ne ho ballato uno e non è andata a finire bene. Ma stavolta è diverso: non scapperò.
<Ti sta fissando> mormora Mark.
Lo ripete altre due volte prima che io abbandoni la vista dei suoi meravigliosi occhi per concentrarmi su un blu scuro in contrasto con il verde chiaro a cui mi sono abituata. Daniel sta ballando con Vanessa, ma sono io ad avere la sua attenzione. Il suo sguardo è difficile da decifrare, è troppo lontano. Che sia... gelosia?
Certo, contaci.
<Ti dà fastidio?>
<Mh?> torno a fissare Mark.
<Ti dà fastidio che ti stia guardando?> ripete.
Annuisco. Mark si avvicina al mio orecchio e mi fa una proposta pericolosa. Alzo un sopracciglio, contrariata.
<Non preoccuparti per me, aspetto di farlo da quando ti ho conosciuta> tenta di rassicurarmi.
Cosa scegli?
<Se non posso essere il suo più grande amore, allora sarò il suo più grande rimpianto>
Mark avvicina le sue labbra alle mie. Prima che si incontrino rivolgo un'ultima occhiata a Daniel, la sua espressione sorpresa mi fa sorridere.
Le labbra del ragazzo dagli occhi verdi sono carnose e intrise di desiderio. La passione finora trattenuta viene a galla. Mi lascio trasportare. Mark sa come si bacia una ragazza, intendo godermi la conoscenza delle nostre labbra. Nulla di eccessivo, nessuno dei due si spinge oltre un limite invisibile fissato senza che ne ce ne accorgessimo. Ci scansiamo per prendere fiato, ci siamo rubati a vicenda tutta l'aria.
<Piaciuto, principessa?>
Mark mi guarda con la stessa passione con cui mi ha baciata. La mia mano poggiata sul suo petto percepisce il battito irregolare del suo cuore. Sta battendo all'impazzata.
Il tuo invece?
È in agitazione per il momento, ma niente di esagerato. La differenza tra i nostri battiti è abissale.
<Allontana il senso di colpa, principessa. Mi hai appena donato il regalo più bello che potessi chiedere> dice Mark.
Sono un come un libro aperto per lui, riesce a decifrare ogni mio sguardo senza alcuna fatica.
<Ma...>
<Non importa se non provi lo stesso, ormai mi sono rassegnato>
La dolcezza con cui lo dice mi stupisce. Non ho mai desiderato così ardentemente di innamorarmi di lui.
Peccato che il cuore faccia di testa sua.
<Ci sta ancora guardando?>
Sposto lo sguardo alle sue spalle.
<Sono scomparsi> noto con curiosità.
Che Vanessa gli abbia detto la verità durante il lento? Forse lo ha portato in un posto più appartato. La vibrazione del cellulare mi porta ad aprire la borsetta.
<Vanessa mi sta chiamando>
<Rispondi, sarà importante>
Ringrazio Mark con un bacio, stavolta sulla guancia. Mi allontano dalla pista. Raggiungo un angolino tranquillo. Accetto la chiamata.
<Vanessa?> rispondo cercando di mascherare l'agitazione.
<Ti amo, mia adorata rossa>
Hey luxers, come va?
Piaciuto il capitolo? Qual è il momento che vi ha fatto sclerare di più? Vi anticipo che il prossimo capitolo sarà una bomba, state attenti, qualcuno resterà ferito (forse più di una persona).
Fatemi sapere nei commenti se la storia vi sta piacendo e cliccate sulla stellina in basso se vi va, per me significa molto. Ci si vede al prossimo capitolo, tenetevi pronti. E ricordate: always shine!
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