L'ULTIMO CONFRONTO?
Il ragazzo dagli occhi blu ci fissa perplesso. Possibile che tra tutte le camere situate nell'albergo Mark dovesse dire proprio il numero della stanza di Daniel?
<Cosa ci fate qui?> chiede stropicciandosi gli occhi.
<C'è stato un errore. Scusa il disturbo, puoi tornare a dormire> rispondo sbrigativa.
Faccio cenno ad Ol di fare dietro front, ma Daniel mi blocca poggiando una mano sul mio braccio. Una scossa invade all'istante il mio corpo, passando di cellula in cellula ad una velocità impressionante. Il mio sguardo cade preda dei suoi occhi magnetici, che a differenza di quelli di Mark non mi infondono alcuna quiete.
Hai paura.
Mi sembra ovvio.
Affrontalo.
L'ho già fatto, ma mi sa che non è servito.
Deve capire di averti persa per sempre.
Non sono stata abbastanza chiara allora?
Devi fare in modo che lo capisca una volta per tutte.
Non gli dirò la verità, il mio cuore non lo reggerebbe.
Elizabeth, prima o poi il momento della verità giunge sempre.
Allora farò sì che arrivi il più tardi possibile.
<Lisa, possiamo parlare?> domanda Daniel.
<Tu... tu sei... tu sei lo stronzo che le ha spe...>
Mi volto di scatto verso Mark, il quale dopo questa pericolosa uscita cade in un sonno profondo. Per un attimo ho sudato freddo.
<Di cosa stava parlando? Perché sarei uno stronzo?> insiste Daniel, evidentemente all'oscuro dell'esistenza del verbo "arrendersi".
Capisco che l'unica cosa sa fare è affrontarlo. Mi inventerò qualcosa, però questo è l'unico modo, non posso più andare avanti così. Se Daniel non ne vuole proprio sapere di chiudere i ponti, vuol dire che dovrà vedere con i suoi occhi dove mi trovo. Un passo falso e cadrò dalla corda, sotto di me il vuoto è in attesa della mia disfatta, pronto ad accogliermi a braccia aperte.
<Ol, riesci a portare Mark nella sua stanza senza di me?> mi rivolgo alla mia migliore amica.
Lei annuisce, accertandosi con uno scambio di sguardi che sono pronta. Tra me e Daniel finirà tutto stasera.
<Aspetta, da sola non puoi farcela>
Il ragazzo dagli occhi blu chiama il suo compagno di stanza, ancora sveglio, e gli chiede di dare una mano ad Olivia. Così, lei e il ragazzo si allontanano trascinando Mark con loro.
<Mi spieghi cosa sta succedendo?> domanda a questo punto Daniel.
Incrocia le braccia e poggia la schiena al muro del corridoio.
<Non possiamo più essere amici, se mai lo stiamo stati> rispondo ricorrendo all'unica alternativa possibile.
Puoi sempre dirgli la verità.
Come hai detto tu, sono più brava a mentire, mi viene naturale.
<Cosa stai cercando di fare, Lisa? Che senso ha mettere in dubbio il nostro rapporto?>
<Di quale rapporto parli, Daniel? Di quello tra due persone che si reputano amiche e poi si baciano? Del rapporto tra una persona per cui quel bacio è stato importante e una per cui al contrario non ha avuto alcun significato?> chiedo tentando di mantenere la calma.
Daniel si passa una mano tra i capelli. Alza lo sguardo verso il soffitto, quasi in cerca di una risposta. Il mio comportamento non è totalmente spiegato da quanto sa. Starà pensando che una semplice cotta non possa distruggere così un'amicizia. Vanessa non lo ha abbandonato dopo che lui l'ha rifiutata. Ma io non sono Vanessa. Se non posso averlo devo stargli alla larga.
<Lisa, te lo ripeto, sono profondamente dispiaciuto di averti baciata. Sul serio, credimi, ho ripensato per giorni alla nostra discussione e ci sono stato molto male. Vederti soffrire per colpa mia è stato doloroso, ti ho ferita senza volerlo e ai tuoi occhi sono anche risultato uno stronzo, lo so. Capisco che tu ce l'abbia con me, ma ti prego, non permettere a un sentimento passeggero di spazzare via ciò che abbiamo costruito>
Daniel mi guarda speranzoso di poter riprendere da dove abbiamo lasciato. Il mare in cui tante volte ho rischiato di sprofondare stavolta è più forte, come se si stesse avvicinando una tempesta.
<E cosa abbiamo costruito, sentiamo> replico fredda.
Non ho alcuna intenzione di continuare un rapporto che finirebbe per distruggermi ulteriormente. Come posso pretendere di curare le mie ferite se continuo a farmi del male?
<La nostra amicizia->
<Non esiste più> lo interrompo, lasciandolo di stucco.
Devo essere fredda e acida affinché la cosa si concluda qui, stronza ora per poter essere felice domani. Mutare il dolore in gelo è difficile e mi sta stremando, ma sta funzionando. Negli occhi blu che ho davanti vedo avvicinarsi lentamente una nuova consapevolezza. Daniel ha visto che sono sospesa in aria, sta capendo di avermi persa.
<L-Li-Lisa> balbetta.
Ha perso ogni traccia di sicurezza, mi fissa come se fossi una persona che vede per la prima volta in vita sua, ignaro di essere lui l'artefice del mio cambiamento.
Direi che ora manca solo il gran finale.
Non farlo.
Perché?
Tu lo ami.
E quindi?
Non te lo perdoneresti mai.
Non mi importa. Il mio cuore potrà piangere tutte le lacrime di sangue che vuole, non rimpiangerò di averlo fatto.
Faccio un respiro profondo, mi preparo ad infliggere a Daniel il colpo di grazia. È l'ennesima bugia, l'ennesima bugia necessaria. Mi costa tante energie farlo, ma è l'unico modo per concludere la faccenda. Espiro tutto in un colpo.
<Io ti odio, Daniel Moore>
L'ultima luce rimasta nei suoi occhi si spegne. Ha appena realizzato al cento per cento di avermi persa per sempre. Il mare si ferma, le onde scompaiono. Il ragazzo dagli occhi blu mi guarda rassegnato, il mio dolore capta il suo, nettamente inferiore, ma non per questo meno importante.
Piango lacrime rosse invisibili. Una. Due. Tre. Quattro. Cinque.
Ho appena ferito il ragazzo che amo con tutto il mio cuore. Se soltanto lo sapesse, capirebbe che non potrei mai odiarlo. Il mio amore per lui non si è mai tramutato in odio neppure per un istante.
Mi allontano a passo svelto, prendo le scale e scendo due piani. Arrivo al mio, mi precipito verso la stanza 203. Estraggo la chiave dalla tasca dei jeans e la incastro nella serratura. Apro la porta, entro, la richiudo. Lancio la chiave a terra. Mi butto a peso morto sul letto, dando il permesso ai miei occhi di sfogarsi.
Vivo un doppio pianto: uno esteriore, fatto di lacrime d'acqua salata che bagnano il cuscino, e uno interiore, fatto di lacrime di sangue che nessuno può vedere.
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È il terzo giorno di gita. Oggi abbiamo visitato l'antica dimora di una famiglia molto influente in questa zona durante il Medioevo. Poco fa mrs Miller e mr Davis ci hanno lasciati nella piazza in cui ci troviamo adesso. Abbiamo un'ora libera, non chissà quanto visto che prima di mangiare dobbiamo trovare un posto in cui pranzare, però meglio di niente.
<Che ne dite di andare al fast food qui vicino? È l'ideale per un pranzo veloce, magari ci avanza pure del tempo per fare un giro per conto nostro> propone Olivia.
Il tono calmo con cui si rivolge a Vanessa e le sue amiche mi porta a sorridere. Stamattina, durante la colazione in albergo, le ho rinnovato la mia proposta di fare un tentativo con la mia ex peggior nemica. Lei ha accettato, a patto che le dicessi come era andata con Daniel. Mi ha rincuorata dicendo che ho fatto la cosa giusta, anche per lei non c'erano alternative.
Apparte dire la verità.
Mi distruggerebbe. Non ho intenzione di dire "tanta fatica per nulla". Persino Olivia si è messa nei miei panni, come mai tu non ci riesci?
Lasciamo stare, sei proprio testarda.
<Per me va più che bene. Per voi, ragazze?>
Le amiche di Vanessa annuiscono.
<Mangiare in un fast food non causerà problemi alla tua linea?> domanda Ol, con l'intento di punzecchiarla.
<Una volta ogni tanto si può fare> sorride Vanessa.
Sa che Olivia è diffidente nei suoi confronti, ciononostante non si lascia intimorire. È intenzionata a dimostrarle chi è davvero, chi si nasconde dietro la facciata della classica ragazza popolare della scuola. In fondo, se ho cambiato io opinione su di lei, perché non potrebbe farlo anche la mia migliore amica?
Olivia ci guida verso il fast food più vicino. Durante il tragitto scaglia qualche frecciatina contro Vanessa, mettendola in soggezione, però quest'ultima si riprende e replica il più pacatamente possibile. Io esorto Ol a fermarsi, ma lei non ne vuole sapere. Fortuna che neanche Vanessa demorde, il che non fa che aumentare la mia fiducia in lei.
Se avesse voluto attaccarmi, ammettendo che, come dice Ol, sia in realtà sempre in agguato, non rimarrebbe lontana da Daniel quando ci sono io. Ieri sera mi ha persino consolata perché mi ha vista piangere. Quando ha bussato alla porta della camera mi sono data una ripulita con un bel getto d'acqua gelida, ma non appena sono andata ad aprire ho ripreso a versare acqua peggio di una fontana. Vanessa ha capito subito il motivo del mio star male, così ci siamo sedute e mi ha abbracciata finché non mi sono calmata.
<Arrivate> esclama Olivia.
Ci dirigiamo verso la cassa, per fortuna c'è poca fila. Ordiniamo sei menù, poi le amiche di Vanessa vanno a prendere posto per tutte noi, intanto che io, Olivia e lei aspettiamo che esca la nostra ordinazione.
<Forse lascerò Daniel> rompe il silenzio Vanessa.
Io e Ol la fissiamo perplesse. Queste giornate di gita non sono fatte che di sorprese. Vanessa sposta una ciocca di capelli e si copre la spalla.
<Non so quanto sia giusto continuare la mia relazione nei tuoi confronti> aggiunge rivolgendomi uno sguardo dispiaciuto.
<Vanessa, non devi lasciarlo per me> ammetto avvertendo il suo dolore.
<Non mi sento obbligata, tranquilla, è che mi sembra incoerente portare avanti un rapporto nato da un inganno dopo aver detto di voler diventare una persona migliore. Sto provando ad esserlo, ma come posso pretendere di migliorare se non rimedio ai miei sbagli?>
La guardo con un briciolo di ammirazione. Desidera cambiare con tutta se stessa.
<Giusto> sentenzia Olivia.
La fisso accigliata.
<Come puoi essere amica della tua ex rivale se continui ad avere una relazione col ragazzo che le hai rubato? Le stai solo ricordando che le hai fatto un torto, sembra che tu la stia prendendo in giro> chiarisce con acidità.
Vanessa abbassa lo sguardo. Per quanto voglia prendere le sue difese, Olivia ha ragione. Però lei non può mica lasciare il ragazzo che ama per me ?
<Ho deciso, lo farò durante la festa dell'ultima sera. Ha ragione la tua amica, Elizabeth, se voglio che la nostra amicizia sia limpida e sincera devo rompere con Daniel. Lo amo, ma non lo merito. La mia rete di bugie ed inganni deve giungere al termine>
Le accarezzo dolcemente il braccio e le chiedo se è sicura della sua decisione. Annuisce non convinta del tutto.
<È la cosa giusta da fare> pronuncia con un'incrinatura nella voce.
Olivia la osserva meravigliata, dubito si sarebbe aspettata un simile colpo di scena.
<Noi ti sosterremo> la supporta.
Vanessa ci ringrazia, nel suo sguardo è presente un lontano dolore che sta tornando a galla.
<Il vostro ordine è pronto, ragazze> ci avvisa la signora che lavora alla cassa.
Afferriamo i vassoi e raggiungiamo le altre. Una volta distribuiti i menù cominciamo a mangiare.
Intanto, un dubbio si fa spazio nella mia testa: è corretto da parte mia lasciare che Vanessa rinunci all'amore, non dovrebbe essere Daniel a decidere se continuare a stare con lei o meno dopo essere venuto a conoscenza della verità? Lei ha detto che è la cosa giusta da fare, e se si sbagliasse? Se la vera cosa giusta fosse lasciar prendere la decisione a Daniel?
Da una parte, pensare al motivo per cui ha scelto di farlo mi riempie di felicità, perché so che vuole farlo anche per me. D'altro canto, se lei e Daniel si... si... am... amano, perché buttare tutto all'aria? Io non voglio essere la causa della loro rottura, ciò che desidero è che...
Che lui sia felice, non importa dove o con chi, basta che sia felice.
Esatto, mia cara amica.
<Tutto bene?> mi chiede Olivia, deve avermi vista pensierosa.
Rispondo con un sorriso.
<Si>
È proprio vero, mentire ti viene naturale.
Hey luxers, come state?
Secondo voi quello tra Lisa e Daniel è stato davvero il loro ultimo confronto? E cosa ne pensate delle parole di Vanessa, vi ha stupiti la sua voglia di cambiare?
Se il capitolo vi è piaciuto fatemelo sapere nei commenti o semplicemente cliccando la stellina in basso. Vi aspetto al prossimo capitolo, la festa sta per cominciare!
E ricordate: always shine!
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