ADDIO
<Non ho sentito bene>
È la voce di Vanessa.
<Ti amo, mia adorata rossa>
E questa è la voce di Daniel, piena zeppa di desiderio.
<Baciami come non hai mai fatto prima, ruba le mie labbra e fammi tua> pronuncia Vanessa con sensualità.
Rimango bloccata ad ascoltare il suono di un incontro pieno di passione. Si stanno baciando con un trasporto che non ha nulla a che vedere col bacio che ci siamo scambiati poco fa io e Mark. C'è sentimento da ambedue le parti. Sento un rumore metallico. Cosa può essere?
Una cintura che viene lanciata a terra.
<Toglimi il vestito> ordina una Vanessa ormai schiava del suo desiderio.
La zip dell'abito rosso viene abbassata.
<Ti voglio, Daniel>
Mi porto una mano alla bocca. Le lacrime scorrono lente, il dolore le accompagna verso l'uscita. Sono paralizzata.
Devi fare qualcosa.
Cosa?
Corri da loro.
Non so dove siano.
In casa, ovvio. A meno che non lo stiamo per fare in giardino tra gli alberi.
Col telefono ancora vicino all'orecchio, mi precipito in casa. La porta è aperta. C'è un lungo corridoio con varie stanze. Le apro una ad una.
<Mi fai impazzire, mia adorata rossa>
Come ho potuto lasciarmi ingannare? La vera natura di Vanessa è quella che mostra, la vera lei è la ragazza dai capelli rossi che ho conosciuto la sera della festa in spiaggia. Non si è mai pentita di avermi portato via Daniel, me ne rendo conto soltanto adesso. Sono caduta nella sua trappola.
Dei bottoni vengono slacciati. L'ennesima porta si dimostra un buco nell'acqua. Vedo delle scale. Salgo al piano di sopra.
<Fammi godere>
Gemiti di piacere entrano nella mia testa. Vanessa evita di trattenersi, consapevole che la sto ascoltando. Avrà poggiato il cellulare su un comodino accanto al letto.
<Sei bellissima>
Spalanco con agitazione un'altra porta. Niente.
<Ti amo, Daniel>
Altra porta. Nulla.
<Ti amo, Vanessa>
Cala il silenzio.
Il mio cuore si rompe.
Tanta fatica per nulla.
Mi fermo. Ripongo il cellulare nella borsetta. Fisso il vuoto rassegnata. Ho perso, fin dall'inizio. Era già scritto, doveva andare così. Fiumi di sangue escono dai mille pezzi in cui il mio povero cuore si è frantumato.
Non puoi dargliela vinta.
È finita. Ho perso.
Smaschera quella lurida puttana.
Un nuovo sentimento si fa strada in me, la voglia di vendetta affianca il dolore, modellandolo a suo piacimento. Un'intensa rabbia prende il controllo. Apro con forza le porte rimaste.
Ne resta soltanto una.
Faccio un passo indietro. Chiudo gli occhi, inspiro profondamente, li riapro di scatto. Con un calcio spalanco l'ostacolo che mi separa dalla mia vendetta. Daniel mi fissa esterrefatto, invece Vanessa non sembra per niente sorpresa. I loro corpi nudi sono nascosti dalle coperte del letto in cui sono comodamente distesi, stretti in un abbraccio che mi dà sui nervi.
<Li->
<Zitto, rivestiti e vieni fuori, è giunta l'ora di mettere un punto a questa storia>
Sei sicura?
Deve rendersi conto del male che mi ha causato, deve guardare coi suoi stessi occhi ciò che mi ha fatta diventare.
Daniel mi raggiunge fuori. Indossa solo i pantaloni, i piedi sono scalzi e il petto nudo. Ha la camicia tra le mani, la sta rigirando per poterla indossare.
<Abbottonati, non siamo in un reality per adolescenti> ordino acida.
Daniel esegue il mio comando. Mi fissa perplesso.
<Lisa, mi spieghi per->
Lo interrompo nuovamente.
<Stà zitto, ora parlo io, chiaro?>
Il mare racchiuso nei suoi occhi comincia ad agitarsi. Pensavo di essere scampata alla tempesta, ma mi sono sbagliata. È più vicina che mai, a breve mi travolgerà.
<Perché continui a farmi questo?> chiedo in preda alla rabbia e alla disperazione.
<Cosa intendi?> domanda perplesso Daniel, non capendo che qui l'unica a poter fare domande sono io.
Dissiperò finalmente i suoi dubbi, però prima ho bisogno di sapere se mi ferisce involontariamente oppure no. Mi risulta assurdo credere che non abbia capito l'intensità dei miei sentimenti, forse sta solo giocando con me finché non cedo. Magari il suo intento è vedermi crollare ai suoi piedi, sentendo dalle mie stesse labbra la verità che già conosce. Può darsi che si trovi tanto bene con Vanessa perché in fondo è come lei.
<Andiamo, non prendermi in giro, sai bene quello che voglio dire> sbuffo stanca di tutto questo casino.
<Lisa, davve->
<Smettila di chiamarmi così. Per te non conto niente quindi finiscila di chiamarmi in questo modo> lo interrompo arrabbiata.
<Come dovrei chiamarti allora?> chiede lui ancora più perplesso.
<Non chiamarmi, non parlarmi mai più> trovo la soluzione perfetta.
Perfetta per chi?
Non ti mettere in mezzo, cuore, hai già fatto fin troppi danni.
<Scordatelo> si fa serio Daniel.
Pensa di essere nella posizione di poter ribattere?
<Non farlo> lo ammonisco minacciosa, puntandogli un dito contro.
<Cosa?> domanda ingenuo, continuando a guardarmi con quei suoi occhi scuri.
È possibile che debba dirgli tutto io?
<Non usare quel tono di voce> rispondo chiudendo le mani a pugno.
<È il mio tono di voce normale. Lisa, mi vuoi spiegare che sta succedendo?>
Lo sta facendo di nuovo.
<È troppo protettivo, cambialo>
Mi sta assalendo l'ennesima dose di dolore.
<Lisa, non capisco quale sia il problema>
Sputo fuori il rospo. Una volta per tutte.
<Il problema è che non fai nulla di quello che ti chiedo. Come fai a non capire che chiamarmi "Lisa" sapendo che nel tuo cuore c'è un'altra mi fa male? Prima di te tutti mi hanno sempre chiamata "Elizabeth", compreso mio padre. L'unica eccezione è mio fratello che mi prende in giro stropicciando il mio nome in "El". Pensavo di essere degna di un nuovo nomignolo perché ti piaccio, ma mi sbagliavo. E poi... quella voce così sensuale, dannazione, ho sempre fatto molta fatica a non saltarti addosso quando la usi, specialmente quando mi parli con l'intento di volermi proteggere, come adesso. Ma quello che devi capire è che la persona da cui ho bisogno di essere protetta sei proprio tu, Daniel, perché sei proprio tu che continui a ferirmi> chiarisco alcuni dei suoi dubbi, tentando di modulare la mia voce spezzata per nascondere il macigno che mi sta spiaccicando.
Ogni volta che so di infliggergli un duro colpo mi sento una stronza, sebbene sappia di doverlo fare per me stessa.
<Li... Elizabeth...> pronuncia con voce rotta.
Le lacrime fanno il loro ritorno, la rabbia si dissipa in un attimo. Il dolore si fa più forte, mi ricorda che ho un cuore in pezzi che non smette di sanguinare. Daniel si è ammutolito, mi osserva scioccato.
Non aveva capito nulla.
Mi decido a raccontargli la verità. Tanto più di così il mio povero cuore non può rompersi.
<Mi sono innamorata di te... io... io ti amo, Daniel Moore. Sei l'unico che sia mai riuscito a farmi così bene e allo stesso tempo così male. Sei come una droga, pericolosa ma irresistibile. Ho provato e provo ancora ad andare avanti, ma ogni giorno il desiderio di averti accanto aumenta sempre di più, come anche la consapevolezza di non poterti avere. E sai cos'altro cresce sempre di più? Il dolore. Di veloce diffusione. Velenoso. Straziante. Porta il mio cuore a sanguinare e i miei occhi a piangere. Per un ragazzo, capisci? Soffro così tanto perché il ragazzo che amo non mi vuole, lo faccio quasi tutti i giorni da mesi ormai, come se fosse una cosa normale, fingendo con le persone a cui voglio bene. Ma sai qual è davvero una cosa normale? Passare del tempo con la persona che si ama, stare insieme sapendo che l'amore che vi lega è forte, addirittura indistruttibile ed eterno. E sai che c'è? Anche se la maggior parte degli amori adolescenziali finiscono io voglio viverne uno, perché illudermi che si tratti di un per sempre per poi restare delusa dal finale difficilmente può essere peggio di questo. Tu mi stai distruggendo, Daniel, è da mesi che lo fai.
Mi sono allontanata da te per questo motivo, mi sono ripromessa di starti alla larga il più possibile. Ma tu torni ogni volta. Sei come il cacciatore che non si stanca mai di torturare la sua preda preferita, vieni a cercarmi quando io sto ricominciando a rialzarmi e mi infliggi quello che penso essere il colpo finale, che però non è mai davvero l'ultimo. Sai come ferirmi per bene, come arrivare dritto al mio cuore. L'arma per me più letale è Vanessa. Ogni volta che la guardi con occhi pieni d'amore, che la abbracci amorevolmente, che la nomini con voce sognante, che fissi il vuoto pensando a lei, che... ogni volta che le lasci piccoli e caldi baci sul collo per poi sussurrarle all'orecchio "ti amo"... tu mi uccidi. Pensare a te continuamente è orrendo. Dicono che amare una persona sia la cosa più bella che ti possa capitare, ma per me questa è una tortura. Incontrarti è una delle cose peggiori che mi siano mai successe, Daniel Moore>
Un applauso distoglie la mia attenzione dal ragazzo dagli occhi blu.
<Che monologo toccante, Lisa> dice una Vanessa per nulla pentita, con addosso una veste col suo nome.
Era tutto pianificato fin nei minimi dettagli.
<Ci sei riuscita, il tuo piano è riuscito, complimenti>
Batto le mani, esausta ed affranta.
<Quale piano?> domanda un sempre più confuso Daniel.
I tasselli del puzzle sono troppi perché la sua mente riesca ad incastrarli senza perderne qualcuno.
<Spetta a Vanessa dirtelo, non vorrei mai rubarle il suo momento di gloria>
Il mio tacere porta la rafazza dai capelli rossi a tranquillizzarsi, per un secondo l'ho vista molto tesa.
Non sperare di cavartela.
Intendo prendermi la mia rivincita. Ne ho l'opportunità, perché non farlo? Fanculo l'etica, tanto non riuscirei ad arrivare al suo livello neppure impegnandomi.
<Sappi solo che la tua ragazza è una grandissima manipolatrice. Definirla una stronza non renderebbe abbastanza. Diciamo che il termine più adatto è... puttana, con tutto il rispetto per chi fa questo lavoro, rispetto che lei certo non merita, come anche la fiducia di chiunque viva su questo pianeta>
Le mie parole intinte in una salsa mista di veleno e vendetta fanno vacillare la diretta interessata. Io sono già caduta, cos'ho da perdere ormai, tanto vale portarla giù con me.
<Si, direi che è il termine adatto. Sei una grandissima puttana, Vanessa> dico guardandola negli occhi.
Il suo fuoco non mi è nuovo, è in perfetta linea col colore dei suoi capelli mossi. Il fuoco nei miei occhi, al contrario, è qualcosa di totalmente inaspettato per lei. Non regge la pressione, distoglie lo sguardo su Daniel. Gli si avvicina.
<Non le credere, amore mio, è una povera vipera in cerca di attenzioni> fa la sua recita.
Gli tiene il viso tra le mani, tiene suoi occhi puntati sul mare in tempesta che sta per abbattersi su di lei.
<Stavo cercando di darti una mano, avevi l'occasione di raccontargli la verità tu stessa, ma non mi lasci altra scelta>
Apro la borsetta ed estraggo il cellulare. Lo mostro a Daniel.
<Quando ti ha chiamata?> mi domanda sopreso, tenendo gli occhi sulla scritta della telefonata ancora attiva.
<Quando avete cominciato a spogliarvi>
Daniel osserva Vanessa ripugnato dalla sua cattiveria. Il modo in cui la guarda basta a pietrificarla. Nessuna parola né tantomeno alcun gesto può eliminare la sua colpa.
<Sparisci> ordina perentorio.
L'espressione di Vanessa mi dona felicità. Sa di averla combinata grossa, troppo affinché le venga concesso il perdono del ragazzo che ama. La vedo mentre viene inghiottita dal mare nascosto nelle iridi di colui per cui il suo cuore batte forte.
<Il karma gira> sentenzio, fiera di me.
Vanessa mi lancia un ultimo sguardo pieno di astio, poi scappa via insieme al suo dolore, stavolta reale, succube di una fitta rete di bugie che ha finito per catturare anche la sua creatrice. È stata una grande attrice, lo ammetto, ma ora il sipario cala su di lei, annunciando la sua irreversibile disfatta. Nessun vincitore, solo vinti.
<Elizabeth...> torna a concentrarsi su di me il ragazzo dagli occhi blu.
Daniel mi sta vedendo per come sono adesso: frantumata. Abbasso lo sguardo, non reggo la pressione del suo. La tempesta mi ha inghiottita, sono preda di un vortice che non accenna a fermarsi. Devo andarmene, sento che a breve verrò trascinata in fondo al mare. Non voglio che Daniel sia spettatore dell'ultimo atto. Faccio per andarmene, ma la sua richiesta mi blocca.
<Potresti guardarmi un attimo negli occhi?> implora, con voce sempre più spezzata.
Non rispondo. Avvicina una mano al mio mento e attende un secondo prima di sollevarmi lentamente il viso, ignaro del prezzo che pago per poter assecondare la sua richiesta.
Perché non ti sei tirata indietro?
Non posso essere più che d'accordo con la mia coscienza. Dovevo indietreggiare e finirla qui.
<Mi dispiace> sussurra Daniel con voce sincera.
<Sei finalmente riuscito a leggere i miei occhi?> chiedo conoscendo la risposta, abbozzo un sorriso.
<Sono bellissimi, proprio come te>
<Smettila> sorrido amaramente in preda al dolore.
Le lacrime stanno per uscire, devo andarmene. Mi mancano le forze per farlo, ma sono obbligata a trovarle.
Inaspettatamente, il mio piano svanisce come fumo.
<Mi dispiace> pronuncia nuovamente Daniel, stavolta mentre mi abbraccia.
La distanza fisica tra noi si è ormai infranta, eppure continua a perseverare quella emotiva. Niente potrà mai avvicinarci come all'inizio, nulla potrà mai cancellare ciò che stiamo vivendo. Questo potrebbe essere il nostro ultimo abbraccio. Anzi, questo sarà il nostro ultimo abbraccio. È l'addio tra una ragazza dal cuore in mille pezzi e l'affascinante ragazzo dagli occhi blu che ama.
Questo è il nostro addio.
Per l'ultima volta inspiro il suo profumo, per l'ultima volta lo stringo forte a me, per l'ultima volta mi approprio del calore che gentilmente mi dona.
Ci separiamo. Per l'ultima volta contemplo la bellezza dei suoi occhi. Per la prima volta non ho alcuna paura del mare che custodiscono. La tempesta sta arrivando, è vicinissima. Le sorrido.
<Daniel, ti chiedo un ultimo favore. Stammi alla larga, ora e per sempre> dico lasciando andare le lacrime, non ho più la forza per trattenerle.
Lui ne asciuga un paio con le sue dita. Annuisce.
<D'accordo> promette facendo non poca fatica.
Una goccia d'acqua salata si affaccia al suo occhio sinistro. Mi osserva, poi scorre veloce lungo la guancia.
L'ultimo sguardo è il più doloroso.
Mi allontano correndo. Scappo il più lontano possibile da qui. Da questa casa. Da questa villa. Ma soprattutto, da Daniel.
Addio, ragazzo dagli occhi blu.
Hey luxers, come state?
Piaciuto il capitolo? Lisa ha affrontato Daniel una volta per tutte, rivelando i suoi sentimenti per lui. Quale è la frase che più vi ha colpiti?
La storia si sta avvicinando alla conclusione, ma le sorprese non sono certo finite. C'è qualche altro conto in sospeso da fronteggiare... Nel frattempo, vi auguro un buon proseguimento, e ricordate: always shine!
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