Vento (sull'A29)
Successe tutto da quel punto panoramico, sulla collinetta stavano nascosti e aspettavano che passassero. Nessuna paura, nessun ripensamento. Con quel radiocomando gli fecero la festa. Era il 23 di maggio, non erano neanche le sei del pomeriggio e sull'isola soffiava un vento tiepido di quasi estate. Me lo ricordo ancora lo sdegno di quel giorno, le lacrime incontenibili e il paralizzante brivido nel sentire ciò che era successo. Volevano spezzare il cammino della legalità e anche se quella di quel '92 fu un'estate triste e fredda, fu l'inizio del risveglio, perché da allora la giustizia cammina ancora sulle nostre gambe.
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