Capitolo 6 Adunanza
Erano anni che non passavo una serata del genere.
Credo di non aver mai fatto così tanta festa in vita mia da quando avevo memoria, è stato perfino meglio delle feste di accoglienza dei pivelli nella radura.
In quella sera capii tutto ciò che la WICKED mi aveva portato via: la libertà, la spensieratezza, il sentirsi giovani e l'avere un'infanzia normale, tutte cose che non avevo mai provato.
Fin da piccolo sono stato costretto a fare da figura paterna a tutti i miei amici e perciò costretto a crescere in fretta senza godermi in serenità la mia fanciullezza.
Quella sera però per la prima volta mi ero sentito leggero, libero, e amavo quella sensazione.
Festeggiare insieme ai tuoi amici, senza pensare al domani o a cercare di sopravvivere, solo a divertirsi.
Mi sarei potuto anche abituare.
Solo di un piccolo dettaglio mi ero scordato; nella foga del momento mi ero dimenticato del fatto che Teresa non era presente alla festa, così a tarda notte, quando ormai tutti erano andati a dormire, mi tolsi gli scarponcini e mi misi a camminare per il lungomare alla ricerca di Teresa.
La sabbia sotto i piedi, l'acqua salata che mi bagna le caviglie, adoravo quel posto, in tutto e per tutto.
Camminai talmente tanto che non mi accorsi di essere arrivato dall'altra parte della spiaggia e di aver percorso quasi un chilometro. Feci per tornare indietro ma nonostante l'oscurità della notte riuscii a notare una chioma bruna e un corpicino minuto distesi sopra una roccia.
Teresa. Mia avvicinai cautamente allo scoglio e la osservai mentre dormiva.
Era bella, come sempre del resto, ma preoccupata, con l'aria sperduta e abbandonata.
La vidi infreddolita perciò la raccolsi dalla roccia cautamente e la presi in braccio per riportarla al Porto Sicuro facendo attenzione che non si svegliasse.
Lo continuavo a negare a me stesso, ma io ero innamorato di Teresa.
In quei mesi passati insieme sono riuscito finalmente a comprenderla e i momenti che ho passato con lei sono stati i migliori della mia vita, migliori della radura, migliori del braccio destro e migliori di quelli che avevo passato con i miei compagni radurai, specialmente con Thomas.
Eravamo cambiati, entrambi, l'esperienza alla torre della WICKED ci aveva trasformati.
Da quando mi sono risvegliato, quel giorno nella Base N°2, ho sentito che un pezzo di me si è staccato dalla mia anima; la persona che ero una volta non c'era più, ora sono diverso. Avevo notato che anche per Thomas era così; con la nuova vita era diventato una persona diversa, più libera, ma anche più triste, probabilmente con un vuoto causato dalle perdite subite.
Anche io avevo perso qualcuno, ma non potevo immaginare cosa si provasse a sapere che è colpa tua se quelle che persone sono morte.
Pensavo a tutto questo mentre il sole cominciava a fare capolino per sorgere sul mare e io camminavo sul bagnasciuga con Teresa tra le braccia, che ancora dormiva beata, doveva essere proprio esausta.
Arrivai dopo poco all'accampamento e posai delicatamente Teresa sul suo letto.
Le spostai una ciocca di capelli dal viso pallido e malinconico e le guardai le labbra; quanto desideravo quelle labbra ancora, avrei voluto che ciò che era successo sulla berga non finisse mai come se io e Teresa fossimo intrappolati in un loop infinito dove stiamo vicini per sempre.
Sapevo però che questo non era il desiderio di entrambi.
Feci per uscire dalla stanza, ma Teresa in quel momento si svegliò.
"Newt, ma sei tu?"
Chiese lei stiracchiandosi.
"Si, non fare rumore, tutti gli altri ancora dormono."
"Sei stato tu a portarmi qui" mi chiese lei mettendosi a sedere sul letto mentre mi guardava a fatica a causa della luce del sole che ormai stava sorgendo.
"Si, dormivi su una roccia ed eri lontana. Ti ho trovato mentre facevo una passeggiata. Perché non eri alla festa ieri sera?"
Le chiesi sedendomi accanto a lei.
"Newt, tutto questo è un casino. Io non dovrei essere qui. È tutto sbagliato, io sono sbagliata..." disse mentre si copriva il viso con le mani.
"Perché dici così... Non è vero!" urlai cercando di tenere un tono abbastanza basso.
La ragazza si voltò e mi guardò in faccia tristemente.
"Vogliono mandarmi via. Thomas e gli altri vogliono fare una Adunanza per votare se ho oppure no il diritto di rimanere qui. Io non merito di essere viva Newt, nessuno mi vorrebbe qui."
La abbracciai prima che potesse aggiungere altro e lei affondò la testa nel mio petto.
"Io voglio che tu sia qui Teresa. Non preoccuparti, non permetterò che ti mandino via. Quando sarà l'adunanza?"
A quella domanda sentii un uomo bussare alla porta della piccola struttura.
"Teresa, è il momento dell'adunanza."
Disse Vince invitando entrambi a partecipare.
Era tutto sbagliato. Non avrei dovuto scegliere la WICKED al posto dei miei amici, sarebbe stato tutto più semplice. Ma perché sono stata così stupida?!
Pensavo mentre Vince accompagnava me e Newt in una specie di casolare lontano dai dormitori principali.
All'interno dell'edificio non c'era molto: qualche mappa appesa alle pareti, qualche machete e una tavola rotonda circonda da sedie. Si erano svegliati tutti molto presto per l'adunanza: c'erano Thomas, Brenda, Gally, Minho, Frypan, George e ovviamente io, Vince e Newt.
Mi fecero accomodare su una sedia traballante e chiusero la porta.
Vince fu il primo a parlare.
"Allora, sapete tutti perché siamo qui. Abbiamo indotto un'Adunanza per constatare se Teresa qui presente è colpevole di danni e tradimento al Braccio Destro. Parleremo uno alla volta, poi Teresa potrà difendersi dalle accuse."
Minho alzò la mano come per la sua chiedere il permesso, strano da lui.
" Quella lì deve sparire. Mi ha fatto cose che non potete nemmeno immaginare voi. Io ho espresso il mio parere, buttiamola fuori. "
Dopodiché mi fissò sprezzante e io mi sentii morire dentro. Non so come ho fatto a non avere nemmeno un po' di cuore per liberarlo da quelle torture che aveva subito. Sono stata un vero mostro. Abbassai la testa sentendomi una vera merda e non osai nemmeno obbiettare. Vince passò la parola a Frypan.
"Beh ragazzi io non lo so... Si, resta il fatto che ci ha traditi, ma ho sempre pensato che Teresa fosse una ragazza brillante e una buona amica dopotutto. Io penso che dovremmo darle un'altra possibilità"
Frypan era sempre stato gentile con me, non lo ringraziai mai abbastanza per questo.
Poi fu il turno di Gally.
" Sono d'accordo con Fry. Nonostante non mi sia mai fidato di lei, sono dell'idea che tutti meritano una seconda chanse, indipendentemente dai loro crimini. Ecco ho detto tutto."
Disse fissandomi con uno sguardo che non avevo capito del tutto, un misto tra rabbia e comprensione.
Vince annuì e chiese a Brenda di parlare.
"Per me deve andarsene, non fa altro che crearci problemi da quando la conosco. Saremmo stati qui da molto più tempo se non fosse stato per colpa sua, e molte persone che sono morte sarebbe qui ora. La stronza è fuori"
Newt, che per il momento era rimasto calmo, entrò subito nelle mie difese.
"Senti, stronza lo dici a qualcun'altro!"
Fortunatamente Vince lo blocco in tempo prima che riuscisse a raggiungerla.
"Calmati Newt, parlerai quand'è il tuo turno. Comunque sono d'accordo con Brenda. Per me non si merita di stare qui. George?"
L'uomo incrociò le braccia al petto alzando le spalle.
"Io sto dalla parte di Brenda, per me ciò che sceglie è giusto..."
Newt sbottò subito infastidito.
"Andiamo ragazzi! Veramente? Se sono qui è anche per merito suo. Diglielo Thomas che si sbagliano"
Disse il biondo riferendosi a Thomas che era rimasto in un angolo a braccia conserte ad ascoltare per tutto il tempo.
Thomas guardò Newt con gli occhi sgranati e successivamente spostò lo sguardo su di me.
"Ahm, la verità è che..."
Sapevo già cosa pensava di me e cosa stava per dire, me lo aveva già comunicato esplicitamente la sera prima e non serviva che si inventantasse tante scuse.
Mi ero illusa che lui potesse provare ancora qualcosa per me. Chi amerebbe mai una traditrice?
Non volevo sostenere il suo sguardo così finii per fissare i miei piedi in attesa del verdetto.
"Thomas ma...lei ci ha salvato la vita..."
Newt smise di guardare l'amico con ammirazione poiché la fiducia si tramutò in delusione.
Vince intervenne dando una manata al tavolo.
"Mi sembra che ci sia la parità. Direi che il giudizio è sospeso. Pensateci oggi, domani mattina faremo un'altra Adunanza per avere un decreto finale. È ovvio che siamo ancora un po' tutti scombussolati. Potete andare"
Dopo le sue parole uscii di fretta dalla stanza e corsi il più lontano possibile da loro, il più lontano possibile dalle mie emozioni.
Caspio! Imprecai tra me e me alla fine dell'adunanza.
Come poteva essere così insensibile Thomas? Dopo tutto quello che avevamo passato insieme, non pensavo che portasse rancore per Teresa, ma evidentemente mi sbagliavo.
Quando Teresa corse via pensai che forse era meglio lasciarla un po' sola, forse le avrebbe fatto bene.
Non volevo nemmeno io passare la mattinata con qualcuno, quindi mi cercai un lavoro tra i campi e mi detti da fare per svuotare un po' la mente.
All'ora di pranzo mi diressi verso la sala grande dove tutti i ragazzi del Porto Sicuro si riunivano e mangiavano insieme.
Non volevo stare con i miei amici radurai, così mi sedetti in disparte in un angolo di un tavolo e cominciai a mangiare ciò che lo chef proponeva. Non sapevo con esattezza cosa fosse quella brodaglia, ma era buona, quindi mandai giù senza lamentarmi.
Non rimasi molto tempo da solo, poiché Jake si sedette nel posto di fronte al mio cominciando a fissarmi.
"Che c'è?" chiesi annoiato.
"Ah non lo so dimmelo tu... Che ti prende Newt, sei strano ultimamente."
Non avrei voluto parlarne, ma non mi lasciava scelta.
"È per Teresa. La gente sta dando molto peso a ciò che ha fatto in passato ma non pensa a tutto quello che ha fatto per me e per voi! E adesso lei è lontana, sola, chissà dove, e boh, non so se dovrei consolarla oppure lasciarla in pace. "
Dissi agitando a destra e a manca il cucchiaio della "zuppa".
Jake mi guardava con un occhio strano, come divertito, e io non capii il perché di tanta allegria sulle sfortune di Teresa.
"Perché mi guardi così?" gli chiesi in fine.
"Non mi puoi nascondere nulla Newt. Ho visto come la guardi, come vi guardate, lo ha notato anche Jo.
Alzai un sopracciglio e nonostante sapessi benissimo cosa intendeva chiesi "Che intendi?"
"Sai Newt, l’amore è quella cosa che tu sei da una parte e lei dall’altra eppure siete talmente simili e bisognosi di stare insieme da essere uno e non due. Siete talmente innamorati che le vostre anime sono connesse e non posso restare separate tanto a lungo sennò si romperebbero, e quando aggiusti qualcosa di rotto non torna mai com'era prima. "
Rimasi sbalordito dalle sue parole, sembrava quasi un poeta, ma accantonai il pensiero stupido cercando di concentrarmi su quello che aveva detto.
" Quindi mi stai dicendo che dovrei andare da lei o... Era solo un giro di parole per confondermi? "
Sembrò come se si svegliasse da uno stato filosofico temporaneo e mi disse
"In realtà non sapevo di fare pensieri così profondi, comunque si, il messaggio subliminale era quello. Va da lei Newt, dille quello che provi. Lei non aspetta altro, e so che lo vuoi anche tu"
Il ragazzo mi diede una pacca sulla spalla di incoraggiamento e mi sorrise.
"Va bene vado e glielo dico" dissi posando il cucchiaio della zuppa alzandomi pieno di speranze e correndo a cercare Teresa nella foresta.
Stavolta mi sarei fatto coraggio e le avrei confessato i miei sentimenti, sperai che lei avrebbe ricambiato.
La mia missione amorosa però finì prima di cominciare poiché qualcuno con dei guanti neri mi afferrò da dietro e mi diede una botta in testa che mi fece svenire.
Ultimamente sono in vena di scrittura. Che ne pensate?
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