Questa storia partecipa a "CONCORSI DI VARIO GENERE" nella categoria |Storie d'Amore| di EvaKant00

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Un brivido percorse la mia schiena, la sua voce arrivò alle mie orecchie dall'ingresso. Sentii tintinnare le chiavi nel porta oggetti sopra al mobile, poi il parquet cigolare leggermente sotto la suola delle sue scarpe. Entrò in cucina e, nonostante fuori ci fosse il diluvio universale, quando sorrise mi sembrò di vedere il sole illuminare la stanza.
Le calde mani di Luke si intrecciarono nelle mie e, sotto la chiara e lieve luce della luna, ci baciammo. Quel bacio però, non fu un bacio normale, fu un bacio che nessuno dei due riuscirà mai a dimenticare. Il mio cuore batteva all'impazzata, un'esplosione di sentimenti regnava dentro me, sognando di uscire fuori, di rivelare tutto quello che avevo dentro.
Luke si avvicinò dolcemente a me e disse: "Ti va di fare una passeggiata?"
Io volevo dire di sì, ma dalla mia bocca uscì solo uno strano verso.
Uscimmo di casa e, come nostro solito, chiudemmo la porta con una chiave dorata.
Ogni volta che uscivamo, la gente aveva sempre gli occhi puntati su di noi, non so il motivo, forse perchè credevano che noi fossimo perfetti, quando, in realtà, avevamo molte più problematiche di quanto loro potessero immaginare.
L'unica nostra amica era Jessica, o Jess. Lei era l'unica a supportarci e aiutarci nel migliore dei modi. Era una ragazza bionda, dagli occhi castani e il cuore d'oro.
Era molto fragile dal punto di vista sentimentale, ma fuori si presentava come una ragazza forte, pronta ad affrontare a testa alta tutti i problemi.
Incontrammo per strada Jason, il fidanzato di Jess, nonchè il migliore amico di Luke.
"Ciao! Che fate di bello?" disse ad un tratto Jason.
"Ciao Jas, noi facciamo una passeggiata e tu?" dissimo all'unisono io e Luke.
"Io vado in piscina a farmi una nuotata, ciao!" disse, rispondendo alla domanda di Luke.
"Ciao Jas" urlò il mio fidanzato.
Io, al contrario, mi limitai ad un saluto simile ad un sussurro.
Dopo la passeggiata tornammo a casa, ci sdraiammo e, uno accanto all'altra, ci addormentammo. Io dormivo beatamente con la testa appoggiata sulla sua spalla, mentre lui, con una mano, mi cingeva dolcemente la vita.