Capitolo 7 ~ Federico

- Tu non hai capito nulla, povero nerd sfigato - mi insultò Serena con un atteggiamento snob così irritante che mi venne voglia di rispondere al insulto.
- Io non uscirò mai con te, fai schifo - tuonò convinta, scavalcò la ringhiera e scese per lo scivolo.
Mi venne da piangere, non perché non mi volesse più vedere ma perché mi ha fatto capire che faccio schifo, pena. Un disastro. Uno sbaglio. Sono diverso, sono diversamente giusto. Sono uno schifo la vergogna di qualunque cosa. Chi mi vuole bene mi usa. Non è possibile che qualcuno possa volermi bene. Meglio tornare a casa. Lasciai volare via quel insulso biglietto che Serena aveva lascito incustodito. Prese il volo e se ne andò, senza salutarmi.
Mi incamminai verso la mia moto accusandomi di essere il vergogno del umanità. Uno schifo di persona. Che sono colui che non si merita ossigeno. Che mi odiano tutti. Andai a casa, volevo affogare in una montagna di patatine davanti a un bel film. Arrivato a casa mi arrivò una telefonata. La psicologa. Rispondo mentre accendo la TV.
- Pronto?- chiedo sgranocchiando una patatina.
- Salve Federico sono la signora Palumbo, come va?- chiese tranquilla la psicologa.
- Male- risposi ancora singhiozzando. - Faccio schifo- aggiungo asciugando nervosamente le lacrime. - Mi dispiace comunque ho chiamato per ricordagli che domani pomeriggio deve venire alla seduta - mi ricordò la geniale psicologa. È molto simpatica ma a volte pesante. Quando sono depresso mi costringe ad uscire di casa. Senza che io abbia voglia.

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