39 Il destino lo pilotiamo noi


Entriamo in silenzio. Resto rigida. Perché?
Perché non so cosa dire, perché è troppo per me e rischio di commuovermi e non voglio sembrare fragile. Ho l'immensità dentro, ed è stupendo avvertire queste sensazioni.

Ma in amore chi è debole perde sempre, ed è debole chi si scopre, e io non voglio farlo, perché ora ho tutto e me ne rendo conto. Se prima non avevo nulla e non sapevo, ora che capisco cos'è struggersi per una persona, ora che so cos'è amare, che ne ho una vaga idea, non voglio rinunciare a nulla, perché comprendo tante cose, e farebbe male perdere tutto questo.

Con la meraviglia negli occhi, con la gola secca e le gambe che mi tremano, stringo la sua mano, che ora è fredda.
Piergi mi guarda, come in attesa.
Ha un sorriso stampato sul volto, fisso.
Allora intuisco che è in tensione, come lo sono io. Lo avverto e basta, perché lo conosco troppo bene per non dedurlo.
Cosa si fa in questi casi?

«Io non so cosa...»
«Non serve, Rose, non serve che tu dica nulla. Mi basta saperti felice!»
E io lo ero, da quando lo avevo capito, da quando mi era entrato dentro, e splendevo di luce, perché lui era la mia luce, e io non facevo altro che rifletterla, perché ero felice, tanto, e lo sarei sempre stata con lui.
Ora che comprendo tante cose - come avevo fatto a essere così cieca?- riesco persino a giustificare nonna. Quando ami una persona vorresti averla sempre vicina, sempre. E se non c'è, trovi il modo di tenerla stretta, di non lasciarla andare, in qualunque maniera, con qualsiasi mezzo, purché viva dentro di te. E nonna lo aveva fatto sempre, col suo modo buffo di ricordare nonno.
Quel vecchio scorbutico mi faceva impazzire quando ballava! Che riposi in pace.

Era il suo modo di amarlo, di trattenerlo, povera nonna.
E dire che avevo sempre provato tanto imbarazzo quando lo faceva, quando parlava di nonno in certi termini.
«Allora tu, lo senti quanto io...» continua Piergi, riportandomi alla realtà.
«Sì, lo sento.»
Ed è vero, perché quell'amore posso percepirlo e, anche se brucia, non voglio scottarmi, perché lo avverto ardere dentro di me, e sarebbe inutile rinnegarlo. Io non ne ho i mezzi.
Mi tende la mano e ci stendiamo.
Lo vedo ridere, sereno, come me.
«Cosa pensi, Rose! Avanti, dì qualcosa. »
«Che sto bene!»
Ed è vero. Voglio assorbire ogni attimo di questo momento e renderlo mio. Con la testa sul suo torace mi sento così al sicuro. E sa talmente di buono, di pulito. Posso sentire persino il ritmo del suo cuore.
«Vorrei che tutto questo non avesse mai fine.»

«Allora vuoi dirmi il motivo per cui mi evitavi?»
«Perché temevo, ma ora so, che noi due siamo destinati, che non ci separeremo mai, che non è colpa nostra se è successo, se è sconveniente e tutto il resto, non lo abbiamo voluto, è capitato, e vorrei gridarlo al mondo, perché sono al settimo cielo.»
«E lo eri anche con tuo padre, Rose?»

Sono distratta, mentalmente, sovraccarica di mille sensazioni, ma riesco ugualmente a percepire l'inadeguatezza di quella domanda, che mi spiazza.
I suoi occhi, fermi su di me.
«Certo», rispondo titubante.
«Lui non doveva morire, non toccava a lui. Non ha fatto nulla per meritare quell'atroce fine. Sebbene non accettasse niente di questo governo, non si era mai opposto, per noi, ma vedi cos'è successo? Trovarsi nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, è stato questo il suo unico errore, e tutto per salvare un amico in difficoltà, una persona che a stento conosceva. Lui non sapeva di quelle manifestazioni. Lui non doveva essere in quella piazza... ma non poteva lasciarlo lì in terra, capisci? Ma lui, papà, era così, troppo buono.»

«Come te, Rose. Ne sono convinto.»
«Non so... So solo che lo hanno caricato. La polizia non ha fatto differenza. E quei suoi stessi amici? Se ne sono fregati, lasciandolo lì a morire. Se qualcuno lo avesse aiutato, se...»
«La paura Rose, ti fa fare cose che non vorresti.»

«La gente è indifferente, se solo...»
«Nessuno avrebbe voluto lasciarlo lì, nessuno. Ho parlato con molti di loro, credimi.»
«Davvero lo hai fatto?»
«Sì.»
«Tu hai fatto questo per me?»
«Sì, sì, ed è niente rispetto a quello che farei per te. Niente. La paura di perdere tutto, la famiglia, la vita. Avrebbero voluto aiutarlo, ma non è stato possibile. Ho parlato con una persona in particolare, che ancora non si dà pace. Ed è stato illuminante. Credimi! Dovresti farlo anche tu.»

Mi conforta sapere che babbo non è stato abbandonato. Per anni mi sono dannata, probabilmente sbagliando e giudicando.
Rimango basita, non solo per la rivelazione, ma anche dalle sue parole, da quello che Piergi ha fatto per me: restituirmi la fiducia nel prossimo, che non è poco. Non ho mai provato dei sentimenti così solidi, ma soprattutto non sono mai stata così amata come Piergi sa fare. E allora rispondo, perché è giusto dire quello che si prova, perché non voglio più nascondermi, perché quegli occhi accendono il fuoco dentro di me, e basta con questi giochetti. Voglio essere debole, sì, se così si può dire. Così mi protraggo verso di lui, prendendogli le mani.
«Hai ragione, forse dovrei farlo anche io, ma adesso voglio solo godermi questo momento, perché ho te e nessuno ci dividerà mai. Noi saremo insieme, e per sempre.»

«No, no, Rose.»
Lo vedo alzarsi di colpo e scalciare contro la paglia.

«Tu non vuoi, non era questo che volevi?»
«Sì, sì, io ti voglio Rose, ti ho sempre amato, dal primo momento che ti ho visto, ma...»
«Ma?»
«Non voglio che tu soffra!»
«Io non soffrirò se tu, se noi...»
«Rose, nulla è per sempre. Le cose belle non durano mai, mai. Finiscono. Che lo vogliamo o no, succede. Non continuamente, non è una costante, ma purtroppo può succedere.»
«Cosa stai cercando di dirmi?»
Ho le lacrime agli occhi, ma non voglio cedere.
Lui mi accarezza, mi sfiora gli occhi umidi, senza rispondere.
«Che non vuoi restare con me? Hai cambiato idea?» avanzo, timida.

Vorrei finire, ho la morte nel cuore. Sento il calore risalirmi alle tempie. Piango come una bambina.
«No. Semplicemente voglio che tu non stia male, soltanto questo.»
Si volta e io perdo il contatto.
«Scusa, io sono troppo...»
«Troppo cosa? Continua a parlarmi, Piergi, voglio sapere, te ne prego.»
«Rose, io credo in noi. Non voglio che nessuno ti faccia patire quello che mamma... Ma questa situazione politica è più grande di tutto. La partenza ... io ho paura. Lo ammetto. Io non ho tutta la tua positività, non l'ho mai avuta, ma vorrei tanto averla...»
Così mi scuote forte, quasi non lo riconosco.
«Non voglio farti patire se dovessimo perderci. Lo capisci?»
«No, noi non ci perderemo, noi»
«Io non voglio essere come lui, mio padre, non voglio che questa clima politico ci porti a...»
Fa una pausa, è distrutto. Non lo avevo mai visto in questa versione.
«Non fraintendermi, stimo papà, però mamma... Forse se non fossimo stati in questo paese loro... È tutto talmente difficile. E poi papà ha commesso tanti errori.»
«Chi non li fa? E non è detto che tu debba fare gli stessi. Ne sono convinta, non succederà. Tu non sei come tuo padre, né la situazione del nostro paese influirà su di noi e sui nostri sentimenti. Io stimo Maxim, ma lo sai... È successo, probabilmente i tuoi si sarebbero ugualmente lasciati, ma indipendentemente da tutto questo. Non è detto che ciò accada anche a te. Non siamo destinati a compiere gli stessi errori. Perché mai dovrebbe essere così?»
«Forse hai ragione tu. Ma tu devi credermi, avere fiducia in me, perché tu ne avrai vero? Sarai sempre dalla mia parte, giusto? Io senza te, io...»
«Sì, niente e nessuno ci dividerà, niente e nessuno.»

In questo modo finiamo stretti in un abbraccio, così inaspettato ma così nostro. Sono ancora scossa, perché ho temuto il peggio, ma volo.
Io mi sento unica, bellissima, e ora finalmente so, che con lui potrò spingermi oltre, oltre i limiti, perché lui sarà sempre il mio paracadute.
Un tempo non avrei mai scommesso su di noi, ma ora è diverso, e sono fermamente convinta che quando si ama è per sempre, perché mi è scoppiato dentro e da quando l'ho visto, da quando Piergi mi ha mostrato il suo cuore, io sono un'altra, e non posso più tornare indietro, non più.

Spazio autrice

Cosa ne dite di Rose e la sua paura d'amare?
Chi ama e si scopre è un debole?
E di Piergi e dei suoi timori? Fatemi sapere
Rose ha ritrovato la fiducia nel prossimo. Come può essere strana la vita...
L'apparenza inganna e Piergi? Beh, le ha fatto proprio un bel dono: la fiducia nel prossimo. È sincero? Che dite?

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