22 Una notte surreale
Mi sono chiesta mille volte come sarebbe stata la mia vita se papà non fosse morto. Un pensiero che mi ha assillato per giorni - che dico?- mesi. Mamma ritiene che non abbia senso domansarselo, non più. La nostra vita è questa, quella che stiamo vivendo. Eppure faccio fatica ancora oggi a sorvolare...
So che non serve a nulla farsi delle domande, so che nessuno potrà darmi le risposte che sto cercando, ma ciononostante penso sempre a quel sentiero non percorso, a quella strada che avrei potuto prendere e che invece non ho trovato...
Ma ora c'è lui nel mio cammino e ogni tanto mi persuado che papà ci abbia messo lo zampino. È una convinzione recente. Tuttavia questo convincimento si fa sempre più fermo.
Giro la testa di scatto verso Piergi. Lui apre la bocca e poi la richiude. Sembra indeciso, poi di getto, con un'emozione grande negli occhi, un guizzo che non gli ho mai visto, mi posa le mani sulle spalle e mi dice: «Vuoi venire con me?»
Sono al massimo della gioia.
Con lui andrei ovunque... anche se non ho ben capito dove.
La notte enfatizza la sua voce, amplificandola.
La luce tenue della lampadina, l'assenza di rumori, lui che mi guarda dritto negli occhi. È tutto così surreale...
Io che non ho mai fumato, non ho mai avuto un ragazzo, non mi sono mai truccata, non ho mai baciato, ora mi sento bellissima.
Devo dirgli quello che provo?
Forse è il momento perfetto, l'attimo.
Chiudo gli occhi, mi bacerà, credo che succederà.
Noi due da soli, lui che mi chiede di accompagnarlo...
È evidente.
Come funziona in questi momenti? Deve essere la ragazza o il ragazzo a fare il primo passo?
Chi? Come? Che imbranata!
Sento di contraddirmi in continuazione con lui. Quando è lontano da me riesco a essere più razionale.
Ma quando me lo trovo davanti... io...
Questa storia non ha senso di esistere...
È più passa il tempo e più i buoni propositi, le decisioni più sensate, svaniscono, si dissolvono, non lasciando indietro nulla, ma proprio nulla.
Ma è un istante e lui è già fuori dalla mia visuale.
«Credi di farcela?»
A fare cosa? Di che parliamo?
Mi giro verso di lui.
Traffica con alcuni attrezzi.
«Prova queste, ti torneranno utili.»
Mi lancia delle scarpe da trekking. Le provo, un po' delusa.
Mi aspettavo altro...
Ma non devo rovinare tutto, non c'è fretta.
«Domani devi portare con te nello zaino una borraccia, dei biscotti, un ombrello e dei guanti. Vedrò di capire se ce ne sono degli altri. Poi lasceremo gli zaini nella rimessa. Vai subito a dormire e fai una colazione abbondante. Sappi che ci stancheremo molto.»
«Ok», riesco a dire.
Mi avvio, mio malgrado, su.
Lo guardo per tutto il tempo, mentre ripercorro la strada al contrario.
Lui è già perso tra le sue ricerche, incurante di me. Solo quando sono in cima lo vedo voltarsi.
Ma forse l'ho immaginato, forse è solo il mio desiderio, di contare, di valere qualcosa per lui. Poi mi sento richiamare.
«Sì?» corro subito.
«Nessuno deve sapere nulla. È l'ultima occasione di vedere i monti prima di partire. Tenteremo di andare in cima. Sarà fantastico, vedrai, fantastico.»
Il suo entusiasmo mi colpisce. Quindi andremo su, andremo in cima.
«Come sei messa a resistenza? Fai aerobica, dovresti essere abituata!»
Vorrei dirgli dei miei problemi con il bosco, delle mie fobie, ma posso superarle, devo superarle, e così, dopo averlo tranquillizzato, mi manda via. Mentre mi accingo a salire le scale, solleva una mano e saluta, poi continua quello che stava facendo. Lo osservo speranzosa, immaginando che forse mi guarderà per l'ultima volta, ma non lo fa. Io, la ragazza tutto d'un pezzo, l'adolescente libera e indifferente a tutto, sto seriamente sperando in un suo ultimo cenno, uno sguardo, una parola.
Incontro Andrej lungo le scale. Vado per la mia strada, dritta senza guardare. Tiro su col naso e socchiudo gli occhi pregando che lui non abbia notato nulla.
Mi sto comportando in maniera più infantile di quanto potessi pensare...
È forse questo l'amore? Struggersi per qualcuno? Immaginare cose su di lui che invece non esistono? Probabilmente ho ingigantito tutto.
Andrej continua a fissarmi. Fa un lungo passo, lo sguardo puntato verso di me, poi mi supera. Anche se non vuole essere visto, l'ho beccato mentre mi studiava.
Cosa avrà mai da guardare? Spero che Piergi non gli dica dei nostri piani, della scalata, insomma che stia zitto. Non c'e da fidarsi di lui, per niente.
Entro in stanza e mi rimbocco le lenzuola.
Sembrerà strano, ma anche se fa un caldo incredibile mi è quasi impossibile dormire senza qualcosa che mi copra.
Mi sveglio felice, in ansia ma felice, perché sento che oggi sarà una grande giornata, perché forse, chissà, rappresenta l'inizio di un nuovo inizio.
Io e Piergi da soli...
Non mi pare vero!
Scendo di sotto e inizio a preparare la colazione. Sono carica di energie e di belle aspettative. Un leggero sole filtra dalla finestra della cucina che è così piena di luce. Il rumore degli uccellini mi trasmette una serenità indescrivibile. Sprizzo gioia ed euforia da tutti i pori.
Sarà che oggi tutto mi sembra meraviglioso.
A raggiungermi per primo è Andrej.
Non era esattamente quello che mi aspettavo. Che ci fa qui? Mi capita poche volte d'incontrarlo.
Anche Maxim si aggrega al gruppo, e aggiungo per fortuna. Sembra avere molta fretta.
Prima ci squadra, poi, senza neanche sedersi, prende al volo due biscotti e mette l'acqua alle piantine poste sul davanzale della finestra.
Con il sole alle spalle, poggiato al vetro, continua a scrutarci.
«Tutto ok ragazzi?»
Usa il plurale, ma in realtà la domanda è rivolta a me perché alza il mento nella mia direzione, aspettandosi chissà quale risposta.
Andrej mi spia di nascosto, con la coda dell'occhio. Sembra interessato...
«Sì», mi limito a dire.
Non posso mica rivelare che sto per andare su, verso la cima, e che salterò la scuola. Mi sento un pochino in colpa, ma pazienza, voglio andarci e ci andrò.
Maxim mi gira attorno.
Sta per chiedermi qualcosa, lo so.
«Cos'hai?»
«In che senso?» gli chiedo.
«Niente... ma, è solo che mi sembri diversa, tutto qua.»
Non so cosa ribattere.
Cambio discorso.
«Oggi vado da Karolina. Tornerò tardi.»
Impacciata e imbarazzata, sentendomi osservata, mi alzo e vado via.
A dire da come mi ha guardato Maxim, sembra proprio che non sia molto brava a raccontare le fandonie.
Speriamo l'abbia bevuta!
Lungo il corridoio, svoltando, mi ritrovo Piergi davanti. Quasi gli vado addosso. Il viso sbattuto dal sonno, gli occhi piccoli... eppure sono rapita dalla sua figura. La genuinità del suo sorriso, la sicurezza con cui mi accoglie. Ogni gesto svela di lui cose che già sapevo, ma che non volevo ammettere a me stessa . Ha profonde occhiaie che me lo rendono ancor più bello.
Senz'altro avrà fatto tardissimo ieri sera.
Mi convinco che abbia girato tutta la notte per trovarmi i guanti. Mi piace pensarlo...
Più che una convinzione è una necessità.
Quei panni del bravo ragazzo gli calzano a pennello.
Si guarda attorno guardingo - abbiamo un segreto noi - poi mi si avvicina all'orecchio e, sfiorandomi la guancia, mi dice di far presto, facendo l'occhiolino.
Sento l'aria fresca entrarmi nei polmoni ma il pensiero di lui così vicino mi scalda le gote.
Nonna ha aperto tutte le finestre lungo il corridoio. Lo fa spesso quando si alza presto; una cosa che detesto, soprattutto d'inverno. Ma oggi no, è diverso.
Mentre mi lavo i denti e preparo lo zainetto, mi faccio prendere dall'agitazione. Di cosa parleremo tutto il tempo? Che discorsi intavoleremo io e Piergi? Meglio andare oltre...
Dalla finestra vedo mamma e Maxim avviarsi lungo la strada.
Via libera.
Sistemata la stanza, dopo essere andata in bagno, vado giù. Prendo lo zainetto dalla rimessa, ma quando faccio per ritornare sul davanti sono attirata da trilli e gridolini eccitati.
Ho uno strano presentimento e non faccio in tempo ad abituarmi all'idea, che le vedo lì.
Avverto come uno strano formicolio, un fastidio alla bocca dello stomaco.
Cerco di scrollarmi di dosso quella sensazione, che sa di tradimento, che mi brucia il petto. Ma è tutto inutile, perfettamente inutile.
Non è come sembra, spesso la realtà è ben diversa, e io sono davvero finita lì, tra le pagine di un libro sbagliato.
Spazio autrice
Come giudicate il comportamento di Rose? Vi ci trovate? Piergi contraccambia i suoi sentimenti?
A presto. Fatemi sapere.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top