Vedi Pier, non te l'aspettavi vero?
Che potessi arrivare fin qua su, a un passo da te, che potessi toccare il firmamento quasi con un dito... sui miei amati monti.
Ma in fondo eri tu che mi sorprendevi sempre, e per una volta voglio stupirti anch'io.

Ti dicevo che non sbagliavi mai, lo rammenti? E invece devo ammettere che non è così. Perché anche tu ci sei cascato...
"Le cose belle prima o poi finiscono" affermavi.
No, Pier, no. Decisamente no.
Sono qui e mi sembra di volare, io e l'immensità. Pare quasi di sfiorare il tetto del mondo. Non un rumore, solo il soffiare del vento che, quando tace, mi tocca l'anima.

Proprio così. Respiro a fatica, quasi manca l'aria, ma ne è valsa la pena e la bellezza non si può raccontare. Forse Dio abita qui, sai? Le nuvole e la neve, in un matrimonio perfetto, si confondono, lasciandosi penetrare, avide d'amore, soltanto dal sole, che con i suoi raggi crea mondi perfetti. La falda, bianca e immacolata, risplende di luce. Mi sembra di volare Pier, ma forse questo te l'ho già detto.

Ogni cosa gira e io, voltandomi, vedo in ogni dove tutto e niente. L'orizzonte si confonde con l'azzurro, infinito, e io penso a te, a noi.
Non una storia già scritta, no, perché avrebbe un inizio e una fine. Tutto e niente Pier, siamo stati questo. Una piccola parte di universo, un qualcosa di simile a una farfalla: abbiamo vissuto per un attimo... per poi cambiare aspetto e divenire un'altra farfalla. Due farfalle, però, legate da un filo indistruttibile: il tempo, che con lo spazio non può che esistere sempre, in un dolcissimo abbraccio.

E in ogni istante, l'universo è sempre il tutto, senza confini, ma finito e infinito nello stesso tempo. Come questo orizzonte, Pier...
Come vedi anche tu commetti errori. Le cose belle non hanno mai fine se non c'è un inizio, se non sono scritte da nessuna parte se non nell'anima, che non muore mai. Il nostro ricordo sarà per sempre.
Se sono arrabbiata con te? Un po' sì...ma...
qui Pier è meraviglioso...e tutto il resto non conta.

Pisa, 2 gennaio 2020

Guardo le foto.
Io e lui, mi dico.
Io e Piergi, qualche anno fa, una vita fa.
Scorrono i ricordi, tra le mani, e con essi vengono alla mente gli odori e le emozioni.
Cosa siamo stati io e Piergi?

Sono passati più di trent'anni eppure lui è sempre lì, dentro il mio cuore, e all'improvviso mi rendo conto che non sarei stata quella ragazza che sono diventata se non l'avessi incontrato. Nulla sarebbe stato senza di lui.
Certi incontri ti cambiano per sempre, anche se non lo vuoi.
Certi incontri ti cambiano la vita, segnandotela.
Un gridolino mi fa sobbalzare. I pensieri, quei pensieri, vanno via, assorbiti in un istante.
La manina, paffuta, mi accarezza le guance. Ne percepisco il calore.

Questa mansarda è impolverata. Dovrei darci una bella ripulita e lei... beh... lei non dovrebbe essere qui!
Mi guarda con quegli occhioni grandi, teneri. Non posso non amarla.
«Chi è lui, nonna?» domanda a un tratto.
Lei è mia nipote, un metro e venti centimetri di curiosità.
Una bambina perspicace... lo è sempre stata.

Non so cosa risponderle, in fondo non so neanche io cosa dire di lui.
Piergi mi ha salvato, Piergi è stato l'ancora a cui mi sono aggrappata nei momenti più difficili, Piergi è stato il mio tutto o forse niente: non almeno quello che avrei voluto fosse...
Non riesco a trovare le parole... se solo potessi.

Lui è stato l'inaspettato, brezza mattutina in una giornata afosa. Come un uragano è piombato nella mia vita e altrettanto velocemente ne è uscito.
Mai e poi mai avrei potuto immaginare d'imbattermi in lui, eppure è successo.
Mi soffermo su mia nipote e sul suo viso, perplesso, interrogativo, in attesa. Ha uno sguardo che non ammette deroghe né tentennamenti. Sua madre, mia figlia, le si avvicina facendomi un cenno d'approvazione.
Mi stringe la mano, commossa.
Non mi resta che iniziare...

Lui è Piergi e questa è la mia storia, la storia di Rose e Piergi, la storia che mi ha cambiato la vita.

Nota Autrice

Ragazze, stellinatemi se avete apprezzato 💢, così mi rendo conto di come sto procedendo.