Capitolo 5
-Allora?- insistetti -qual'è il tuo problema?-.
-nessuno- rispose acidamente.
Non sapevo bene il motivo, ma mi faceva stare male il suo comportamento.
Forse una persona così prima o poi mi doveva capitare, prima o poi avrei dovuto sbatterci il capo.
Senza nemmeno degnarmi di uno sguardo, la ragazza se ne andò di punto in bianco.
Chiusi la porta con forza, rimanendo nel silenzio di casa mia.
Ma quel pacato silenzio non ci mise molto a svanire.
Zaiga apri la porta di casa, lanciando la borsa all'entrata.
-buonasera- disse in tono stanco.
-hei- ero distratto.
-sai chi mi è venuto a trovare?- dissi.
-fammi indovinare- disse con una puntina di disgusto -Asia-.
Mi dava così fastidio il suo tono, che annuii e basta sbuffando.
-spero non perdi il capo per quella- disse disfacendo la borsa.
Feci finta di non sentire, lo ignorai totalmente, forse perché era già nato un interesse.
Se fosse nato un interesse, avrei potuto innamorarmi, ciò voleva dire ammetterlo, ma il mio pieno orgoglio mi impediva di farlo.
La sera raccontai a Zaiga di Melissa.
-questo è il vero Tommaso- questo fu il suo unico commento decente.
Nient'altro, solo sesso, canne e alcool.
Era così noioso, avevo bisogno di più di tutto questo, possibile che innamorarmi rientrava in una delle cose di cui avevo bisogno?.
Per l'appunto io e Zaiga salimmo sul terrazzo, disfacendo una sigaretta per montare una canna.
Forse con quella roba mi sarei distratto da qualche pensiero.
Diedi l'onore a Zaiga di iniziare ed arrivato a metà la passò a me.
Il forte odore di erba mi riempì le narici e successivamente i polmoni.
Era una più che piacevole sensazione, ed iniziavo a sentirmi su di giri.
Era roba buona, perché iniziai a ridere solo guardando il cielo, che sembrava avere diverse sfumature di colori partendo dal verde.
Zaiga salutava persone a caso, ma si stava sporgendo troppo quindi lo portai dentro, ma inciampammo per le scale.
Ci ritrovammo in terra uno addosso all'altro, non sapendo come sia potuto succedere, non provavamo nemmeno il minimo dolore.
Infatti iniziammo di nuovo a ridere cercando goffamente di rimetterci in piedi.
La botta durò un altr'ora, forse mi ero svagato anche troppo.
Quando il sole calò del tutto, Zaiga andò a dormire, io uscii dal balcone, i vampiri devono bere qualcosa.
Se avessi saputo dove si trovava Asia, mi sarei precipitato da lei, ma non ne avevo la minima idea.
Non sapevo perché mi ritrovavo in quello stato confusionale, sesso, droga, mi avevano sballato del tutto.
Ma la sua visita era stata devastante.
Continuavo a vagare come un depresso, per il giardino della scuola.
Quando qualcuno mi tira uno schiaffo da dietro, sulla nuca.
-Ahi! - esclamai.
-stupidone- era Tiana si riconosceva il suo tono delicato.
-non ti ci mettere anche te- dissi istintivamente.
-senti- mi prese per una spalla e mi giro costringendomi a guardarla.
L'atmosfera aumentava l'ansia che cresceva dentro di me.
La leggera brezza e il vento debole mi scompigliava leggermente i capelli.
-dimmi tutto- deglutii lentamente forse già sapevo cosa voleva.
-ti prego cambia strada, io lo faccio perché ti voglio bene, non per altro, la ragazza seria l'hai più vicina di quanto pensi- mi guardò per un attimo negli occhi.
Io rimasi lì senza dire niente, aveva pienamente ragione.
-è un vampiro anche lei, ti sarà facile trovarla- disse alzando le spalle.
La fortuna era dalla mia parte.
-grazie sorella- abbracciai Tiana molto amorevolmente e poi la lasciai proseguire per la sua strada.
Avevo il cuore a duemila, volevo cercarla, per questo iniziai a girare tutto il campus, ero così adrenalinico, che non mi accorsi dei chilometri che stavo facendo.
Poi alla fine quando sembrava andare per il peggio, la trovai.
Era seduta su un balcone con le gambe ciondoloni.
I suoi capelli ondevggiavano al vento, era una creatura divina.
-Asia- sussurrai.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top