capitolo 2
-si amico fattela- Zaiga mi sussurrò queste sante parole nell'orecchio,forse erano molto chiare le mie intenzioni.
Senza rendermene conto andai dietro a quella ragazza, la prima cosa che notai era il culo, diamine da pecora professionista.
-hei scusa- dissi -bella ragazza-.
La ragazza si girò, molto lentamente, mi fissava senza pronunciare parola, come era bella, troppo bella.
-piacere Tommaso- tesi la mano per presentarmi, non sembrava essere a suo agio, era nervosa.
-ti conosco- disse infine -sei il principe- la sua voce suonava così insicura, davvero volevo portarla a letto con me?.
-si così dice- volevo sembrare più spavaldo che mai, volevo fare il grosso, solo per la bella figura, ma sbagliavo, ho sempre sbagliato.
-comunque mi chiamo Asia- disse con voce flebile.
-bel nome- addolcii la voce, solo per sembrare più sexy.
-so tanto su di te- teneva lo sguardo basso.
Mi accigliai per un momento, aggrottando la fronte, che voci giravano su di me?
-cosa sai?- chiesi stizzito.
-bee- alzò lo sguardo tutto di un tratto, la ragazza dolce e carina era scomparsa, adesso il suo sguardo provocava, la sua faccia era contratta in una forma strana di goduria.
-le voci su di me le vorrei sapere- iniziai toccando il petto e ridendo
-sai? Si dice che io sia il diretto interessato- mi avvicinai a lei piano piano, mentre continuava ad avere quella strana faccia che attizzava sesso.
-smettila di trombarti mezzo college- inizio puntandomi il dito al petto
-poi ne riparleremo-.
Rimasi lì, intontito, non sapevo cosa fare, mentre la mora se ne andava via, l'occasione di fare sesso mi era appena sfuggita, anche se non erro molto sicuro di volerla avere, c'era qualcosa di diverso in lei.
Era la prima ragazza che rifiutava di essere corteggiata da me, infatti rimasi letteralmente spiazzato, rimasi lì, in piedi come un coglione, e il drink ancora nella mano.
-HAHAHAHA- Zaiga mi puntava e rideva -passiamo all'opzione ubricamento-
-si direi, molto meglio- risposi tristemente.
Ci aggregammo ad un gruppo di amici e amiche, eravamo in sei, presi tre bottiglie di vodka, insieme alla Red Bull e alla coca cola, lei portai fuori, mi unii al gruppo e posai le bottiglie al centro del cerchio.
-ognuno prenda un bicchiere- disse Ciats, un ragazzo biondo.
Tutti noi prendemmo un bicchiere, riempito di vodka.
Sapevo come sarebbe andata, ubriachi fino a trascinarsi con le ginocchia a casa.
-giochiamo al io non ho mai fatto- Layla, la ragazza mora alla mia sinistra alzo il bicchiere ed inizio per prima.
-io non ho mai scopato con un ragazzo in discoteca- disse buttando giù il liquido tutto di un fiato.
Il gioco consiste nel bere quando, tu hai fatto la cosa che la persona dice di non aver fatto.
Quindi io avendo scopato con molte ragazze nelle discoteche, bevvi il pro bicchiere, la vodka mi scese giù velocemente, il caldo riempi la gola, quasi bruciandola e una bella sensazione raggiunse lo stomaco.
In meno di tre ore la vodka era finita, non capivo niente, riuscivo solo a ridere e camminare lentamente sul prato.
Zaiga era messo peggio di me, per quanto mi ricordo, ci trascinammo insieme verso casa, mentre gli altri erano già andati ai dormitori.
Arrivati davanti casa, cercai di aprire la porta, ma fu inutile, non trovavo il buco della serratura, quando mi voltai, per dirlo a Zaiga che si trovava dietro di me, scivolai sull'erba davanti casa.
Il biondo inizio a ridere di gusto, quando dallo sforzo iniziò a vomitare.
-Zaiga- urlai -no, cazzo- .
Dovevo riprendermi in fretta, quindi mentre lui vomitava, cercai di entrare, quando becca la serratura, corsi in bagno a sciaquarmi la faccia.
Corsi così veloce, che non mi accorsi di essere arrivato, mi sciaquai il viso, poi ritornai velocemente fuori.
-eccomi- dissi reggendomi lo stomaco.
Ma quando tornai qualcuno stava già aiutando il mio amico.
Gli andai incontro, mentre la persona aiutava il mio amico.
Capii che era una ragazza perché aveva i capelli lunghi e sciolti sulla schiena.
-forse mi sono spiegata male- disse
-non è che devi smettere di farti le ragazze, la devi proto smettere di fare cazzate- mi guardò dritto negli occhi.
Allora capii si trattava di Asia, ma cosa ci faceva qui a quest'ora di notte?
Come faceva a sapere di noi?
Quello che avvenne dopo, è confuso io mi risvegliai la mattina nel mio letto, con un mal di testa allucinante.
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