Capitolo 16
-cosa devo fare dimmelo tu- urlai a Zaiga.
-se sapessi come risolvere questa cosa, non te ne avrei nemmeno parlato- teneva i pugni stretti e uno sguardo duro posato su di me.
-poi te cosa c'entri?- continuavo ad alzare la voce.
-cosa c'entro? - urlò -prima cosa sono il tuo migliore amico, seconda se te vai vengo anche io senza discussioni-.
Mi passai le mani tra i capelli folti.
-va bene risolviamo questo casino- dissi infine.
- menomale stai ragionando- si lasciò cadere in terra accendendosi una sigaretta ed io lo seguii.
-prima devo parlare con Asia, poi con le mie sorelle, infine, mi prenderò qualche giorno per parlare con i miei genitori-
-va bene, però ti voglio chiedere un favore- Zaiga teneva il suo sguardo fisso in terra.
-dimmi- gli dissi.
-teniamo fuori le ragazze da qualunque storia ci andremo ad infilare-
- ci puoi contare- mi alzai per andare verso la scuola e sentii i passi di Zaiga seguirmi.
Nessuno dei due osò aprire bocca, forse eravamo troppo concentrati a pensare, o almeno io lo ero.
Come facevo a parlare con Asia?.
Proprio ora che le cose stavano andando per la meglio, me ne sarei dovuto andare.
Avrei mai avuto un momento tranquillo nella mia vita?.
-tu chiama Tiana, dille che me lo deve dire subito- mi guardavo attorno sperando che nessuno ci sentisse.
-si, almeno non saprà che sono stato io a dirtelo- disse passandosi la mano sulla bazza.
-io chiamo Asia, a dopo- lo salutai con una pacca sulla schiena poi mi diressi verso l'interno della scuola e telefonai ad Asia.
-Asi- cercavo di mascherare la mia preoccupazione.
-hei amore - che bella la sua voce.
-ci possiamo vedere tra poco a casa mia?- le chiesi.
-va bene, ma va tutto bene ti sento strano?- non ero stato molte bravo, a quanto pare se né era accorta.
-no amore, tutto bene, vieni tra dieci minuti a casa mia-
-va bene-
Avrei di nuovo rivisto la mia mora, e di nuovo avrei avuto problemi da affrontare, mi chiedevo quando mai avrei potuto stare tranquillo con lei.
Tornai a casa e la sistemai un po' giusto per renderla presentabile.
Dieci minuti dopo il campanello suonò, aprii ad Asia, e la abbracciai baciandola.
-hei- mi prese il viso tra le sue delicate mani -sicuro di stare bene?- mi domandò.
Spostai lo sguardo verso il basso, le presi le mani e la posai sul divano.
-amore mio ascolta, sono venuto a sapere che mio padre vuole ritirarmi da scuola e dovrò partire, non so dove né tanto meno quando, so solo che me nèdovro andare- deglutii lentamente per poi guardare negli occhi la piccola Asia, in quel momento era rimasta quasi scioccata, impotente, so bene come ci si sente, non espimeva parola né emozioni.
-cosa?- disse a bassa voce.
Non le risposi mi limitai a scuotere la testa avanti e indietro.
Poi lei scoppiò a piangere davanti a me, la presi delicatamente tra le mie braccia.
-ovunque andrò tornerò da te, qualsiasi cosa dovesse accadere tornerò sempre da te-.
Le sue lacrime scorrevano più velocemente ed i singhiozzi si fecerò più forti.
Non potevo farla stare così, non volevo, era la sensazione più brutta che avessi mai avuto.
Dovevo andare più a fondo in questa storia, dovevo rimanere con lei, o comunque tornare da lei, glielo avevo promesso, e lo avrei fatto.
Spazio autore.
Ragazzuoli scusate se non aggiorno da anni, ma è stato un periodaccio spero che potrò aggiornare più frequentemente in questi tempi, ci tengo molto alla storia, ma il tempo è quello che è.
Comunque un grazie a tutti voi è di dovere, a prestooo.
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