Capitolo 10
Dopo due lunghi giorni di attesa, era stato così snervante arrivate fino a sabato sera senza fare cose sporche.
Infatti avevo fumato molto di più del solito e mia sorella non smetteva di stressarmi, avevi smesso di parlare sia con lei che con Ariel.
Si ero arrabbiato perché mi nascondevano le cose, ed avevo tutto il diritto di farlo dato che quando le nascondevo io succedeva il casino totale.
-Buona fortuna per stasera- Zaiga mi tirò una pacca sulla spalla, anche lui era molto nervoso, sarebbe dovuto andare al cinema con mia sorella.
Tirai un lungo sospiro, prima di alzarmi dal divano e dirigermi verso il bagno.
-anche a te- gli dissi fulminandolo con lo sguardo.
Chiusi la porta del bagno ed entrai nella doccia.
Stasera devo scopare.
Cacciai via questi pensieri dalla testa ormai in confusione.
Aprii l'acqua e lentamente mi passai l'acqua gelata du tutto il corpo, non mi potevo vedere allo specchio, ma sapevo molto bene come ero fatto, inoltre vedevo la mia pelle fottutamente incolore.
Per la prima volta in diciannove anni entrai in crisi, potevo non piacere ad Asia, anche se piacevo a tutte l ragazze della scuola, dalla prima all'ultima.
Ma lei era diversa.
Quando uscii di doccia mi misi l'asciugamano in vita.
Lasciai entrare Zaiga e poi corsi in camera, non sapevo cosa mettermi.
Dovevo essere elegante, ma non troppo.
Presi una maglia attillata blu, in questo modo si poteva vedere il fisico, poi infilai dei pantaloni beige e non potevo mettere le Jordan, così presi un altro modello di scarpe sempre comprato sulla terra bianche a strisce blu.
Mi asciugai i capelli, sistemandomi.
Poi la fatidica ora arrivò.
Scesi nervosamente le scale, presi il giubbotto, ed uscii di casa.
Respirai a fondo, prima di incamminarmi verso il punto di incontro, ossia l'entrata del bosco.
Camminavo avanti e indietro alla fine decisi di accendere una cicca per far passare il tempo.
Appena spensi la cicca qualcuno da dietro mi tappo gli occhi, toccai le mani, erano morbide e ben curate.
-Asia?- domandai sarcastico.
Si stacco e venne davanti a me.
Era vestita divinamente, anzi lei era divina.
-sei pronta?- le chiesi porgendole la mano.
-sono nervosa- rispose sinceramente.
-andrà tutto bene- le accarezzai le guance e poi ci addentrammo nel bosco.
Avevo fatto aprire un portale, lei molto insicuramente lo attraversò prima di me.
Atterrammo vicino ad un parco ormai vuoto, era abbastanza freddo.
Lei si strinse a me molto più del dovuto, ma la presi tra le mie braccia ugualmente.
-non pensavo facesse così freddo da queste parti- disse appoggiandosi al mio petto.
-adesso andiamo a mangiare in un ristorante- le accarezzai i capelli delicatamente, non sapevo che essere innamorati ti facesse cambiare così tanto.
- Oddio mi sta salendo l'ansia-
-si lo vedo-
Asia mi stava stringendo la mano e mi stava facendo anche molto male, ma poco mi importava.
Entrammo in un ristorante di lusso, ci mangiavo sempre da piccolo, conoscevo perfettamente i propietari.
Infatti ci accomodarono in uno dei tavoli migliori.
La cena fu stupendamente bella, scherzando e ridendo si fecero le nove e fu l'ora di mostrarle qualcosa di meglio.
La portai in un piccolo posto sulle colline, assomigliava molto al pendio della scuola, lì era il posto di mia madre e mio padre.
-siediti- le dissi indicando il posto.
-qua?- chiese lei.
-fidati di me- risposi.
Lei si sedette molto insicura, io mi appostai vicino a lei e le presi la mano intrecciandola alla mia.
-bello il panorama- disse a bocca aperta.
-tu sei molto meglio- le sfiorai la guancia con un dito.
Eravamo così vicini, che quasi so sfioravano i nasi, stavo così bene non volevo andare via di lì.
-non ce la faccio più- dissi infine.
-lo so ho capito-
Sorrisi maliziosamente, presi il suo lento tra le mie mani e la baciai.
Piano, delicatamente, era la prima volta che baciavo una ragazza con amore.
Quando mi staccai, rimasi lì a fissare le sue labbra tra la morsa dei suoi denti.
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