15.
"E questo è il soggiorno..." Disse Haylee, aprendo le braccia come a mostrare la stanza e concludendo il piccolo tour del suo appartamento. O, come avrebbe detto Daphne se fosse stata lì: dell'appartamento in cui era ospite per un periodo di tempo limitato.
Zach si guardava attorno come se stesse visitando il museo del Louvre: aveva visto quelle case solo in televisione e non pensava che qualcuno ci vivesse davvero dentro. Non avrebbe mai potuto vivere in un posto in cui avrebbe avuto paura di macchiare o... stropicciare dei tappeti persiani da migliaia di dollari o giù di lì.
Tralasciando ovviamente il fatto che non avrebbe mai speso tutti quei soldi per arredare una casa. In casa sua c'erano per miracolo un letto e un piano cottura.
"Ti è andata decisamente meglio che a me, Lee..." Le disse, continuando a guardarsi attorno.
Sorrise quando il suo sguardo entrò in rotta di collisione con un quadro che aveva la faccia di un gatto appiccicata al corpo della Monnalisa.
"Il quadro è mio." Disse, in tono fiero. "Una delle poche cose che ho portato dalla mia vecchia casa..."
Zach sorrise e si voltò a guardare sua sorella: "Per questo è l'unica cosa che mi piace di questo appartamento, hm?"
Haylee lo spintonò leggermente. "Vuoi qualcosa da bere?"
"Lee! Sono a casa, non immaginerai mai che giornata ho... ciao." Le parole morirono sulla bocca di Daphne che si bloccò sui suoi passi quando incrociò gli occhi verdi di Zach.
"Ciao." Rispose lui.
Daphne rimase congelata in quella posizione: "Ciao."
Haylee aggrottò la fronte, perplessa. Non era possibile che si trovassero attraenti, no?
"Zach, lei è Daphne... forse vi siete già conosciuti..."
"Ciao, Daphne."
La bionda si appuntò una ciocca di capelli dieto l'orecchio: "Ciao..."
Haylee si dipinse in viso uno sguardo disgustato di fronte agli occhioni da cucciolo che suo fratello rivolse alla sua migliore amica. Inoltre, non aveva mai visto Daphne così imbambolata di fronte ad un ragazzo.
"Resti a cena, Zach?"
Zach annuì, continuando a guardare Daphne.
"Perché no?"
Aaron bussò svogliatamente alla porta d'ingresso. Dopo l'ennesima volta a beccare Daphne in accappatoio, questa aveva deciso di imporre che bussassero alla porta d'ingresso e che non entrassero come se nulla fosse - sotto la protesta di Noah che non aveva mai avuto la fortuna di beccare Haylee, in accappatoio.
Quando gli aprì un uomo, alto più o meno come lui e con tutta l'aria di essere un agente della CIA in pensione, Aaron si chiese chi diavolo fosse.
"E tu chi sei?" Chiese, sporgendosi oltre la sua figura per cercare Daphne.
"Zach." Rispose, spostandosi di poco dall'ingresso.
Haylee giunse alle spalle di suo fratello. "Aaron, lui è Zach, mio fratello. Era..."
"Alla stazione di polizia, sì." Concluse Aaron al posto della ragazza.
Quelle poche volte in cui Aaron le rivolgeva la parola, usava un tono di sufficienza che dava tremendamente fastidio ad Haylee anche perché non sapeva quale cavolo di problema avesse Aaron con lei.
Senza aggiungere altro, Aaron sparì in cucina. Haylee lo guardò andare via, chiedendosi per l'ennesima volta se avesse fatto o detto qualcosa di male.
"Abbiamo ordinato la pizza..." Esitò, in tono confortevole, sperando di guadagnarsi almeno un'occhiata d'intesa.
...non successe.
Quando Aaron notò le occhiate che Daphne rivolgeva al fratello di Haylee, si disse che non gli sarebbe andato a genio. Tipo per niente. Ancora una volta, Haylee Darling aveva fatto qualcosa che, in qualche modo, aveva fatto del male ad Aaron.
"Scusate sono in ritardo." Disse frettolosamente Noah, che era passato a casa a farsi una doccia e mettersi comodo prima di salire al piano di sopra.
Gli occhi di Haylee si illuminarono non appena in giovane entrò in cucina e Zach si disse che non gli sarebbe mai andato a genio. Tipo per niente.
Haylee afferrò Noah per il braccio, trascinandolo, letteralmente, davanti a Zach. "Noah, lui è mio fratello."
"Oh. Ehi." Disse lui, stringendogli la mano.
Lo aveva già conosciuto, ma in una circostanza poco felice e non come... insomma, come persona che stava accanto ad Haylee.
...quale fosse il suo ruolo nella vita di Haylee ancora non lo aveva chiarito. O perlomeno, non ufficialmente.
"Zach, lui è il mio... Noah."
Lui inarcò un sopracciglio: "Il tuo Noah?"
"No-insomma- solo... solo Noah."
Noah si sedette accanto a lei al tavolo della cucina e si prese una bella fetta di pizza con la mano libera, mentre teneva l'altra debolmente poggiata sulla spalliera della sedia di Haylee.
"Allora, Zach, hai arrestato molti criminali negli ultimi tempi?" Domandò Daphne, appoggiando poeticamente la mano sulla sua guancia e guardandolo con occhi sognanti.
Aaron alzò gli occhi al cielo.
"L'altro giorno." Disse, schiarendosi la gola. "Spaccio di droga."
"Che droga?" Chiese prontamente Noah.
Zach accennò un sorriso divertito: "Che droga?"
Noah annuì vigorosamente.
Aaron, invece, masticava annoiato la sua fetta di pizza: ogni cosa, per Noah, era motivo di indagine.
"Sono informazioni confidenziali."
"Noah fa l'avvocato," s'intromise Haylee, "con suo padre."
Zach bevve un sorso d'acqua prima di rispondere: "Come si chiama tuo padre?"
Noah si prese qualche secondo, preparandosi a sentire il classico 'oh' non appena avrebbe pronunciato il nome di suo padre.
"Washington."
"Oh."
Eh già, oh.
"Che caso è?"
Aaron si mosse imbarazzato sulla sedia. "Confidenziale?"
Zach sorrise: "Immagino che lo sia."
Ci fu un breve momento di silenzio.
Zach si voltò poi a guardare Noah. In particolare, la sua mano sulla spalliera della sedia di sua sorella. "Quindi immagino che tu sia un avvocato penalista, Noah."
Noah annuì.
"Avrai a che fare con molti criminali." Continuò ad affermare. Sapeva cosa stava dicendo e non aveva bisogno che Noah concordasse con lui.
Noah si passò nervosamente la lingua sull'incisivo destro, pungendosi appena: "Nel futuro, presumo di sì."
"Quelli che hanno a che fare con i criminali non dovrebbero avere..." Guardò sua sorella "troppi... affetti."
Noah si irrigidì ed Haylee abbassò lo sguardo.
Noah lo guardò dritto negli occhi: "Vale la stessa cosa per i poliziotti."
"Infatti, io non ne ho." Rispose con tranquillità.
"Sta tutto nel saperli proteggere, gli affetti." Si intromise Daphne.
"E tu sai farlo benissimo, vero Duff?" Parlò Aaron.
"Proteggerli non significa non sbagliare, Aaron." Si giustificò lei, improvvisamente interessata al bicchiere di vino che aveva davanti.
"Voi due state insieme?" Chiese Zach.
"No." Risposero i due, all'unisono.
Ci fu un momento di gelido silenzio che Haylee decise di rompere, sperando di superare quel momento di imbarazzo.
"Perciò... oggi nessun bambino ha vomitato." Disse, schioccando la lingua. "È stata veramente un'ottima giornata."
Noah accennò un sorriso intenerito. Spostò allora la mano dalla spalliera della sedia al suo fianco, attirandola di più a sé.
Zach aprì la bocca per parlare ancora ma venne interrotto da Aaron, che si rivolse a Daphne.
"E menti, anche, per proteggere le persone?"
Il tentativo di Haylee di sviare la conversazione non aveva avuto successo. Anche se, se doveva essere sincera, non c'era molto da dire sul vomito dei bambini, no?
"Possiamo parlarne in un altro momento?" Disse Daphne, a denti stretti.
"Perché no? Certo, potremmo aspettare altri due anni..." Rispose lui, lasciando cadere la crosta della sua fetta di pizza nel piatto.
"Forse Daphne intende che ci sono circostanze e circostanze." Disse allora Haylee.
"Beh, forse qualcuno potrebbe anche farsi i fatti suoi..."
"Aaron." Lo richiamò Noah.
"Scusa, Wash, non volevo offendere la tua conquista della settimana." Disse, arido e colmo di odio.
Dal canto suo, Noah non disse niente, si limitò invece a inclinare la testa di lato ed osservare il suo amico: aveva il collo rosso e gli occhi lievemente iniettati di sangue. Inoltre, muoveva convulsamente la gamba sotto al tavolo: era nervoso da morire.
"Bene! Sarà meglio che vada!" Esclamò Zach, alzandosi dal tavolo.
"Ti accompagno." Rispose Haylee, facendo finta che l'affermazione di Aaron non le avesse fatto giusto un pochino male.
Haylee accompagnò Zach sul pianerottolo e si richiuse la porta alle spalle.
"Problemi, hm?" Chiese lui a bassa voce, sperando che nessuno lo sentisse per non fare scoppiare una bomba.
Haylee si strinse nelle spalle e sussurrò: "Fanno sempre così."
Zach parlò mentre si tirava su la cerniera della giacca: "Perché allora mangiano insieme?"
Haylee schiuse le labbra, senza sapere esattamente cosa rispondere: "Oh, non ne ho idea."
Zach le scompigliò i capelli sulla nuca, come faceva quando erano piccoli ed Haylee sorrise, spingendolo giocosamente.
"Pranziamo insieme uno di questi giorni, hm? Passa in centrale quando vuoi."
Haylee si dondolò sui talloni. "Lo farò."
Zach le schioccò poi un bacio sulla fronte e si allontanò per prendere l'ascensore.
Quando Haylee rientrò in casa, Daphne stava per salire al piano di sopra ed Aaron era dietro di lei.
"Come se non mi fossi accorto che gli sbavavi dietro."
"Pronto? Abbiamo deciso di fare sesso senza impegno, ricordi?! Posso sbavare dietro a chi voglio!"
Noah Washington, intanto, era rimasto seduto all'isola della cucina a mangiare con calma, ignorando i drammi che lo seguivano ovunque andasse.
Haylee lo raggiunse e si sedette accanto a lui.
"Perché non mi fido di te!" Sentirono esclamare dal soggiorno.
"E allora..."
"E allora..."
Ci fu un momento di silenzio: Noah ed Haylee si scambiarono uno sguardo complice.
"Sono andati a fare sesso, hm..."
Noah annuì, disgustato: "Vuoi?" Le chiese, offrendole l'ultima fetta di pizza.
"Mangiala tu." Rispose lei, poggiando la mano sulla sua per declinare l'offerta.
"Non hai mangiato niente." Continuò lui, indicando il suo piatto.
"Ho mangiato..."
"Mangiala."
Haylee sospirò. "Bene, dammela."
Haylee diede un morso alla pizza ormai fredda. Non l'amava ma stava morendo di fame quindi se la fece andare bene.
"Non... non sei la mia conquista della settimana." Disse lui dopo qualche secondo di silenzio.
Haylee mandò giù un boccone: "Anche perché è passata più di una settimana, hm?"
Noah annuì, nascondendo un sorriso nel suo bicchiere. "Sì." Bevve un sorso. "Aaron è solo... arrabbiato con Daphne."
"Aaron mi odia." Rimbeccò lei.
Noah prese un respiro profondo: "non gli vai a genio, no."
"Che si fa in questi casi?" Chiese curiosa lei, "non mi è mai capitato di stare antipatica a qualcuno..."
"Di solito?" Noah fece una smorfia, incerto sulla risposta da darle "niente, immagino. Vuoi che ci parlo io?"
Haylee gli poggiò una mano sulla coscia: "Credo che peggiorerebbe le cose perciò... meglio di no. E poi, non c'è niente da dire."
Avrebbe mentito se avesse detto che non le dispiaceva che uno dei più cari amici di Noah non la sopportasse ma sapeva anche che insistere non l'avrebbe portata da nessuna parte. Anche se, forse, un tentativo avrebbe potuto farlo...
Haylee accarezzò poi il profilo di Noah con lo sguardo, pensando a quanto fosse maledettamente bello persino mentre mangiava la pizza.
"Ho incontrato mio fratello al cimitero, qualche giorno fa... per questo l'ho invitato a cena."
Lui si voltò a guardarla, stranito. "Al cimitero? È lì che si incontra la gente ora?"
Haylee sorrise, abbandonando la crosta della pizza nel piatto dopo aver finito di mangiare.
"Ero andata a trovare una persona."
"Tuo padre?" Domandò lui, cercando di leggere le emozioni negli occhi di Haylee che, in quel momento, gli sembrava solo un po' nostalgica.
Haylee scosse la testa. "Lui era andato a trovare mio padre. Io non sapevo nemmeno che fosse lì..." Esitò. "Jennifer Moreau."
Noah schiuse le labbra, estremamente sorpreso: "Oh."
Haylee distolse lo sguardo: "So che è stupido..."
Lui si fece guardare negli occhi, poggiandole l'indice sotto al mento: "Non lo è."
"Non riesco a togliermi il suo viso da davanti agli occhi..." Sospirò "Penso sempre che, sarebbe potuto succedere a chiunque, sai? Persino a me e-"
Noah la interruppe bruscamente: "Non ti può succedere niente."
Nel tono di Noah c'era tanta paura e tanta frustrazione, come se lui stesso avesse pensato a quella cosa almeno un milione di volte.
"Ha... insomma- a che fare con... il vostro caso?" Haylee interruppe il flusso dei suoi pensieri, per sua fortuna.
Noah si strinse nelle spalle. "La polizia dice di no, io dico di sì."
Lei gli rivolse uno sguardo confuso.
"A quanto pare, quello di Jennifer Moreau è stato uno spaccio finito male. O almeno, questo è quello che dice la polizia."
Haylee processò quell'informazione: era una fan sfegatata di Criminal Minds e affini ma sicuramente non era un'investigatrice privata. Sapeva solo che Jennifer, tossica o meno, non meritava di morire in quel modo barbaro e chiunque lo aveva fatto doveva pagare.
"Potresti parlare con mio fratello."
Noah scrollò le spalle, lasciando cadere l'argomento: non voleva parlare con Haylee di morte ed omicidi.
"Gelato?" Propose.
"Hm?"
Le pizzicò lievemente il fianco. "Vestiti, andiamo a prenderne uno."
Haylee e Noah camminavano fianco a fianco sul marciapiede: attorno a loro c'erano un mare di decorazioni per Halloween. Il profumo dei camini accesi arrivò loro alle narici, assieme a quello di bruciacchiato delle prime caldarroste della stagione.
Haylee guardò i turisti scattare qualche fotografia alle celebri zucche arancioni che qualche negozio aveva esposto davanti all'entrata.
"Accidenti!" Esclamò Haylee, mentre metteva in bocca un generoso cucchiaino di gelato.
"Cosa?" Domandò Noah, bloccandosi sui suoi passi.
"Ho dimenticato di comprarmi il costume di Halloween."
Haylee si fermò a cercare con lo sguardo un negozio aperto ma erano le otto passate e sicuramente sarebbe stato impossibile. Guardò poi Noah che le stava rivolgendo la sua migliore occhiata confusa.
"Facciamo la festa per i bambini..." Spiegò "Dovrò vestirmi come l'anno scorso..."
"Sono così curioso di sapere da cosa ti sei vestita..." Le disse, attirandola a sé.
"L'anno scorso ero un bellissimo gatto nero."
"Non mi dire." Soffiò lui, stringendole la pelle del fianco e parlando sulle sue labbra carnose "Con la coda e le orecchie?"
"Hm-hm."
Una ventata di aria fredda fece stringere la ragazza nel suo cappotto e lui la attirò ancora di più a sé finché non trovarono calore quando entrarono di nuovo nel palazzo.
Haylee buttò ciò che restava del suo gelato dentro un bidone e Noah fece lo stesso prima di entrare nell'ascensore.
Cogliendola di sorpresa, Noah la afferrò delicatamente per i polsi, intrappolandola tra il suo corpo e la parete dell'ascensore.
"Sono sicuro che eri una gatta molto sexy..."
Haylee rise e si sollevò sulle punte poggiando le mani sul retro del suo collo per avvicinarlo di più a lei ed assecondare il suo bacio. Haylee sapeva di gelato al cioccolato e Noah di gelato alla menta.
Quando uscirono dall'ascensore entrarono a casa di Daphne interrompendo il bacio quel poco che bastava per infilare le chiavi nella serratura, dopo un paio di tentativi falliti e qualche risata.
🔴 Allerta scene esplicite (più o meno 🤣)
In men che non si dica i due finirono sul divano. Noah si puntellò su un gomito per non pesarle addosso mentre fece correre la mano aperta a stringere a coppa il seno sotto il reggiseno, facendole trattenere il respiro mentre continuava a baciarla.
Haylee lo attirò ancora di più a sé, cercando la pelle accaldata della schiena sotto la maglietta e graffiandolo piano mentre le loro lingue continuavano a rincorrersi.
Noah fece risalire la mano all'altezza della sua guancia e scese con le labbra a lasciare piccoli morsi sulla pelle tenera del collo e nell'incavo dei suoi seni, facendo appello a quel poco di autocontrollo che gli era rimasto per non spogliarla e prenderla lì, sul divano.
Ad ogni modo, fu Haylee a stupirlo, mettendogli una mano nei pantaloni della tuta e facendola scivolare oltre l'elastico dei suoi boxer, facendogli immergere la testa nel suo collo che prese a baciare confusamente, abbandonandosi poi completamente a lei, facendolo gemere non proprio silenziosamente.
Noah sentì le sue mani iniziare a diventare sempre più inquiete e portò le dita sulla pancia della ragazza e poi direttamente nei suoi pantaloni, strappandole un gemito acuto che lo fece andare fuori di testa.
Entrambi ritrassero le mani come se si fossero scottati quando sentirono la porta della camera di Daphne aprirsi e poi richiudersi, portandosi dietro Aaron che scese di corsa le scale.
🔴 Fine dell'allerta 🤣🤣
Haylee Noah si sollevarono a sedere, stralunati e col respiro corto.
"Ti stai dando alla fuga?" Domandò Haylee, facendolo saltare in aria.
Aaron buttò la testa all'indietro quando si rese conto di essere stato scoperto.
"Maturo." Disse ancora la giovane donna.
Del resto, già la odiava, era inutile cercare di farsi piacere, specialmente visto e considerato che si stava comportando da stronzo.
Aaron non riuscì a ribattere niente, perché in fondo sapeva che Haylee aveva ragione.
"Questa era l'ultima volta." Disse, usando lo stesso tono con il quale un alcolista dice che quello sarà il suo ultimo bicchiere, ma nessuno ci crede mai.
Noah guardò Aaron per un lungo istante: aveva evidentemente bisogno di parlare con lui.
"Vai." Gli disse Haylee, sfiorandogli appena il braccio. "Io farei lo stesso per Daphne."
Lui annuì piano, le sfiorò il viso rotondo con una carezza e poi la baciò delicatamente sulle labbra prima di alzarsi controvoglia dal divano.
Avrebbe voluto dirle che sarebbe ritornato dopo aver parlato con Aaron, per stare ancora con lei anche solo per altri cinque minuti.
"Buonanotte." Terminò, uscendo dalla porta.
"Notte." Lo salutò lei, gonfiando le guance, seccata. Anche Haylee avrebbe voluto che lui restasse anche solo a dormire ma non aveva avuto ancora il coraggio di chiederglielo.
Una cosa però era certa: non ne avrebbero mai avuto abbastanza.
______
Spazio autrice
Buonasera a tutti\e e buon inizio weekend! 🥰😍Eccoci qua con un nuovo capitolo! Questo è un po' un capitolo di passaggio anche se vediamo che finalmente le cose iniziano a farsi un po' più scottanti, tra Haylee e Noah 😏😏
Siamo ufficialmente a metà della storia! Mancano 'solo' 15 capitoli alla fine del PRIMO libro; sto già revisionando il secondo libro e presto comincerò con il terzo 😻
Vi voglio ancora ringraziare perché la mia storia ha raggiunto le 1.2k letture e non potrei essere più felice! Grazie! 💙💙
Lasciate un commento sotto per farmi sapere che ne pensate del capitolo, se vi va! Accetto volentieri anche degli scambi di lettura perché mi piace sempre scoprire nuove storie ❤
PS: sicuramente avete visto l'immagine a inizio capitolo con i volti dei protagonisti! Ho immaginato Zach come Matthew Daddario e vedrete Noah comparire ogni tanto come Leo e ogni tanto come James Dean perché, come dice Haylee: assomiglia un po' a entrambi! Anche se siete ovviamente liberi/e di immaginarlo come volete 😇😌
PPS: In arrivo nuova copertina 💥💥💥
Passo e chiudo! Credo di avervi tediato abbastanza 🤣🤣
🥰
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