Nuovi inizi
La mattina seguente si erano svegliati esattamente come il giorno prima. Ognuno nel corpo dell'altro.
Nulla, ogni loro speranza di svegliarsi come se nulla fosse successo era stata vana.
Ci avevano provato, ci avevano sperato, ma nulla era cambiato.
Non ci erano nemmeno rimasti poi così male. Un po' se l'aspettavano. Quella storia non poteva essere solo un sogno.
Forse avrebbero dovuto farci l'abitudine o forse l'avrebbero fatto per sopravvivenza al casino del momento.
Era solo che, quel casino, comprendeva solo loro. Nessuno sapeva nulla di tutto ciò e Deaton per la prima volta, non aveva idea di cosa ci fosse che gli aveva fatto scambiare i corpi.
Quella mattina era stata ugualmente traumatica, anche se non sotto tutti gli aspetti.
Derek di sicuro non si ricordava minimamente quanto fosse traumatico svegliarsi per andare a scuola. Si, come licantropo non avrebbe avuto problemi. Non era difficile svegliarsi presto o dormire poco quando le tue cellule vanno il doppio più veloci di quelle umane. Ma lui umano non lo era mai stato e quello non giocava a suo favore.
Era stato chiamato più volte dallo sceriffo. Alla fine era riuscito ad alzarsi; aveva aperto l'armadio, guardato con disapprovazione i vestiti di Stiles, tirato su lo zaino e uscito di casa. Troppo in ritardo per preoccuparsi di qualsiasi altra cosa. Sinceramente non aveva la minima idea di dove andare una volta arrivato a scuola, ma a quello ci avrebbe pensato dopo.
Stiles aveva avuto tutt'altro risveglio. Sì, insomma, Derek alla fine non andava a lavorare, l'unica cosa che faceva era allenarsi. Stiles era troppo pigro per allenarsi ventiquattro ore su ventiquattro, quindi avrebbe optato per una maratona di Star Wars e avrebbe cercato di convincere Cora a fargli compagnia.
Prima avrebbe fatto una doccia. Va bene che il corpo non era il suo; però di certo non poteva mica non lavarsi.
Ci aveva messo giusto un po' a farsi la doccia. Non perché fosse difficile; semplicemente perché era rimasto a guardarsi allo specchio per più di dieci minuti.
Era vero che aveva già visto il corpo di Derek senza maglia, data la sua inspiegabile mania di fare gli allenamenti a torso nudo; però era anche vero che non lo aveva mai toccato. Ormai provava qualcosa per Derek già da qualche mese, anche qualcosa in più e ritrovarsi all'improvviso con quel corpo, in fin dei conti, non era poi così male.
Aveva passato cinque minuti buoni a toccarsi gli addominali e a fissarsi il sedere.
No, forse aveva qualcosa che non andava.
Al diavolo, quando gli sarebbe ricapitato? Era più che sicuro che Derek lo odiasse, quindi non avrebbe nemmeno avuto l'occasione di mettersi insieme a lui, o semplicemente farci qualcosa. Insomma, un po' di curiosità era più che lecita.
Una cosa però ancora non gli era chiara. Il fatto che fosse l'argomento del pranzo, ma poteva pensarci in altro momento.
Prima o poi avrebbe dovuto togliere i boxer ed entrare in doccia. Già, più prima che poi se non voleva ritrovarsi Cora in bagno.
Ok Stiles, un bel respiro e via, cosa vuoi che sia? Sei uomo anche tu.
Uomo si, ma di certo non era attratto dal suo corpo. Da quello di Derek invece si.
No, no, no, Stiles riprenditi. Non ti puoi eccitare per il tuo stesso corpo. Ok, in realtà non è il tuo, ma in questo momento lo è. Quindi smettila di pensarci.
Perché riusciva a straparlare anche nei suoi pensieri?
Una doccia fredda e non ci avrebbe pensato più. O quasi. Forse ci avrebbe pensato fino a quando il suo corpo non avrebbe smesso di eccitarsi. Meglio entrare in doccia e sistemare quel casino.
Poteva essere così sfortunato e allo stesso tempo fortunato da finire nel corpo della persona che gli piaceva?
Si, altrimenti non si sarebbe chiamato Stiles Stilinski.
Era uscito dalla doccia, si era vestito con delle magliette troppo attillate rispetto a quello a cui era abituato - anche se forse non era abituato a quei muscoli, non alle magliette attillate - ed era andato sul divano a godersi la maratona. Se non fosse che Cora lo aveva interrotto ancora prima di riuscire a mettere Guerre Stellari.
"No Der, Star Wars no, lo hai visto settimana scorsa e ancora non ho mandato a quel paese Stiles per questo."
"Che?"
"Ultimamente perdi colpi."
"Che c'è? È sempre bello rivederlo."
"Fino settimana scorsa ti faceva schifo."
"Mh."
"Comunque avevi detto che mi aiutavi in latino."
"Io? Ma se non l'ho mai fatto."
"Sì, vallo a dire a qualcun altro. Ricordi? Io, Cora, problemi con il latino, tu Derek, laureato in lettere antiche."
Gli era caduto il telecomando dalle mani per la sorpresa e non sapendo controllare i suoi sensi sviluppati si era portato le mani alle orecchie per cercare di attutire il rumore.
"Cosa?"
"Fratellone lascia perdere, quando torni in te ci penseremo."
Altra frase che non sapeva se prendere come una frase di circostanza o se Cora aveva capito qualcosa.
Ovviamente aveva subito scritto a Derek.
(10:12) Quando pensavi di dirmi che dovevi aiutare Cora con il latino? E che tu sei laureato in lettere antiche? E per inciso non ho mai fatto latino in vita mia. Cosa dovrei dirgli?
(10:15) Sono a scuola, IO.
(10:17) Oh già, ci sei da nemmeno due ore e sei già entrato così nella parte? Complimenti Sourwolf, lascia me nei casini.
(10:20) Senti coso. Non è colpa mia questa situazione. E se fosse per me non sarei nemmeno qui.
(10:22) Intanto non sei tu ad essere l'argomento del pranzo dell'altro.
Colpito e affondato. Derek non aveva più risposto.
Ok, forse era stato leggermente controproducente, adesso avrebbe dovuto sbrigarseli da solo i casini.
Sarebbe andato da lui nel pomeriggio, gli avrebbe spiegato latino e avrebbe aiutato Cora senza destare alcun sospetto. Lo aveva già destato, però doveva salvare il salvabile.
Derek a scuola invece non era molto tranquillo.
Era arrivato a scuola e fortunatamente aveva trovato Scott, il quale per la millesima volta gli aveva chiesto se stesse bene. Derek aveva cercato di mantenere la calma, ma alla fine si era ritrovato a cercare di ringhiare contro Scott.
Aveva fallito.
Doveva sicuramente trovare un modo altrettanto minaccioso per far smettere Scott di fare domande. Ora non si meravigliava, per niente, del fatto che Scott e Stiles andassero così tanto d'accordo.
Parlavano troppo di prima mattina. In più, lui non era per nulla contento di ritornare a scuola, troppa gente da incontrare e troppa confusione. Per di più non aveva la minima idea di dove andare.
Aveva semplicemente seguito Scott nella classe di chimica.
Quando aveva capito di che si trattava non era affatto felice.
C'era un motivo se si era laureato in lettere antiche, no?
Una cosa che aveva capito era che da quante volte Stiles nominava il professore, non dovevano essere in buoni rapporti.
Lui se ne sarebbe stato zitto in un angolo buio e remoto dell'aula così da non essere notato. Però non aveva capito che era tutto l'opposto.
"Stilinski, visto che oggi non dice nulla, perché non viene alla lavagna a fare questa reazione."
Derek non aveva risposto. Non per cattiveria. Sinceramente non si ricordava di chiamarsi Stilinski. Ancora non ci aveva fatto l'abitudine.
"Stilinski, oggi non è stato morso dalla tarantola come al solito?"
"Amico, parla con te" era intervenuto Scott tirandogli un calcio sotto il banco.
Derek prima aveva lanciato un'occhiata a Scott, poi si era girato e aveva risposto al professore.
"Mi scusi?"
"Visto che oggi non è esagitato, perché non viene alla lavagna."
"Non credo di essere in grado di risolverla" aveva risposto Derek non interessato.
"Io credo, invece, che vedrà una F nel prossimo compito, Stilinski."
"Mh."
Derek era lì dentro da due ore e già non ne poteva più.
Scott aveva ripreso a fargli domande e lui gli avrebbe dato una botta in testa pur di farlo stare zitto. In più, come se tutta questa situazione non bastasse, si era aggiunto pure Stiles che mandava messaggi e sua sorella che non stava zitta.
Non vedeva l'ora che la giornata finisse. Era suonata l'ultima ora e se ne stava andando via.
"Stiles! Dove vai? Abbiamo gli allenamenti."
"A casa."
"Stai scherzando? Il coach si incazzerà."
"Se ne farà una ragione."
Detto questo era salito sulla jeep ed era tornato a casa.
Quella situazione non gli piaceva.
Voleva tornare alla sua vita il prima possibile.
Specialmente perché voleva risparmiarsi di fare da insegnante ad un ragazzino logorroico che non doveva trasformarsi durante la luna piena. No, non era quello.
Voleva risparmiare a Stiles tutto ciò che comportava una luna piena, specialmente per lui che era iperattivo.
Si era messo così a fare ricerche. Era per questo e per il fatto che non aveva più un udito sviluppato, che non si era accorto di qualcuno che entrava in casa. Dalla finestra.
"Sei deficiente? Mi hai fatto venire un colpo."
"Ora sai cosa si prova."
"Idiota."
"Sì, credo tu me lo abbia già detto e poi vista da fuori è tutto nella norma, visto che tu entri dalla finestra una volta si e l'altra pure."
"Io non cado tre volte prima di riuscire a salire!" disse facendogli notare i graffi che si stavano rimarginando.
"Ehi, mi sto abituando! Fai poco il sarcastico con me."
"Ho la tua faccia, posso permettermelo."
"Mh."
Era una leggera fase infantile in cui entrambi si prendevano in giro. Non stavano prendendo la cosa sul serio e credevano ancora che si sarebbe sistemato tutto prima della luna piena.
Stiles alla fine aveva ripreso a parlare.
"Comunque complimenti per i piani bassi."
Forse non era il modo di riprendere la conversazione. Ma spesso Stiles non usava filtri. Derek era rimasto un attimo perplesso e aveva alzato le sopracciglia.
"Stiles" aveva detto con voce incredula.
"Fa strano sentire me dire con quel tono il mio nome."
"Non guardare!"
"La doccia chi me la fa, genio del male? E devo pur andare in bagno."
"Non mi interessa fattela in mutande. E quando vai in bagno puoi pure non guardare."
"Mh. Già, molto sensato."
Derek non aveva fiatato, così Stiles aveva ripreso.
"Non fai poi così tanta paura quando non puoi ringhiere."
Di nuovo nessuna risposta.
"Va bene ok, quello sguardo fa paura! Aspetta vuol dire che non mi stai lavando?"
Un attimo, perché suonava così male? Meglio riformulare.
"No, aspetta! Aah, hai capito cosa intendo!"
"Certo idiota. Ma di sicuro non mi soffermo a guardare!"
"Ok, basta. Non lo voglio sapere!"
"Pensa io quanto lo volevo sapere."
Ecco, nessuno dei due lo voleva sapere. Appurato quello erano passati a cose più serie. Derek aveva scritto e spiegato a Stiles tutte le cose che avrebbe dovuto spiegare a Cora. Mentre lui aveva fatto chimica.
Alla fine in quel casino c'erano insieme. Era decisamente meglio cercare di collaborare.
Derek aveva detto a Stiles come stava andando nei suoi panni e quest'ultimo si era messo le mani nei capelli. Dovevano trovare una soluzione o quantomeno un modo per aiutarlo a immedesimarsi nell'altro.
Quando Stiles era ritornato a casa si era portato via la foto che aveva sulla scrivania. Giusto per tenersi qualche ricordo.
Aveva cercato Cora per spiegarle tutto quello che aveva appreso prima di dimenticarsene.
"Cora, sono tornato. Scusa per stamattina, se vuoi ti spiego tutto quello che non hai capito."
"Davvero?"
"Sì. O almeno spero" aveva aggiunto sotto voce.
"Che?"
"Nulla!"
"Ok, grazie! Ti adoro."
"Anche io!"
Altra cazzata fatta. Poteva spuntarla dalla lista. Derek esprimeva i sentimenti alla sorella o era burbero anche con lei? Da come lo stava guardando, la risposta era sicuramente no.
"Sicuro di non avere la febbre mannara?"
"Mh."
Così era riuscito a spiegarle tutto. Quelle poche cose che non si ricordava andava in bagno e mandava messaggi a Derek per chiedere aiuto.
L'ultimo messaggio che aveva ricevuto, però, era di Scott.
(19:24) Ehi, Derek! Hai fatto qualcosa a Stiles ultimamente?
Stiles si era dovuto trattenere dal chiamarlo e dirgli tutto. Così aveva semplicemente risposto al messaggio, con un po' di ritardo.
(19:40) No, perché?
(19:44) No, niente. È da ieri sera che è strano e non riesco a capire cos'abbia.
(19:46) E io c'entro... perché?
(19:49) Di solito l'unica cosa che lo fa arrabbiare è come lo tratti tu, sai, quando esageri. Non sempre. Di solito ti risponde a tono. Però se mi dici che non gli hai fatto nulla ok.
(19:51) Mh.
Anche a Stiles dopotutto, nonostante fossero passati solo due giorni così, mancava la sua vita. Il suo migliore amico e suo padre. Anche se avere il corpo di Derek non era poi così male.
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