Abituarsi
La cosa che Stiles non si aspettava era di tornare in casa e trovare Cora.
Lui non era per niente pronto a rispondere a delle domande. C'era un modo per non ricevere suoni con il suo nuovo corpo? Aveva bisogno di una risposta che era si. Per una sola volta, in quel giorno, aveva bisogno di una risposta semplice.
"Cora?"
"Sì?"
Bene, si era giocato la sua risposta semplice.
"Sei in casa."
"Sì, perché? Dove dovrei essere?"
"Beh non so dove sei di solito a quest'ora."
"Come tutti i giorni ordino il pranzo?"
"Mh."
Ecco, Stiles non aveva proprio idea di cosa dire. O meglio non dire. Quanto parlava Derek con Cora? Perché non glielo aveva chiesto? Non era proprio una cosa da chiedere, però era giusto per sapere cosa fare. Qualcosa, qualsiasi cosa ma non parlare.
Ok. forse l'aveva presa troppo seriamente. Aveva passato tutto il pranzo in silenzio. E così, forse, aveva dato troppo nell'occhio. Perché era così difficile trovare delle vie di mezzo?
"Derek, sei sicuro di stare bene? Non hai parlato per tutto il pranzo."
"Mh." Quindi Derek parlava a pranzo?
"Cos'è, oggi non hai nessun aggiornamento della lista "Ragazzino logorroico"?"
"Che?" Aveva sentito bene?
"Si, quella cosa in cui ci sono le cavolata che fa Stiles."
No, ok, era troppo. Non aveva risposto.
"Sì, va bene. Quella che di solito racconto io e tu hai sempre le orecchie tese. Non sia mai che Derek Hale chieda qualcosa a Stiles di sua spontanea volontà."
Era piuttosto strano, non aveva la minima idea di cosa avrebbe dovuto rispondere. Insomma stava parlando di lui! Era davvero l'argomento del pranzo? Perché era finito in quella situazione... Doveva pur esserci un motivo.
Doveva farsi un'agenda per scriversi tutte le cose che avrebbe dovuto rinfacciargli alla fine di quella storia. Si, almeno avrebbe avuto qualcosa su cui lavorare. Forse, quella storia non gli dispiaceva così tanto.
Tranne che per il padre. Chissà in che mani era finito.
***
A Derek la situazione non era andata molto meglio.
Era domenica. Secondo la lista sul frigorifero, il pranzo toccava a lui. Le punizioni non bastavano quel giorno... Anche il pranzo.
Ok, un panino poteva andare bene. No, forse doveva cercare la dieta. Cosa diceva? Troppo complicata, l'avrebbe lasciata al giorno dopo quando lui sarebbe ritornato nel suo corpo e Stiles avrebbe cucinato per rispettare la dieta. Poi, era domenica. Chi non fa uno strappo alla dieta la domenica.
A quanto pare loro, visto che Derek si era appena tagliato un dito.
L'unica cosa che aveva capito era che, se lo fissava, non guariva.
"Figliolo è il caso che lo disinfetti, se lo fissi non guarisce."
"Mh. Sì." davvero non guarisce?
"Vai, cucino io."
Se scampava la cucina così facilmente, forse doveva tagliarsi più spesso. No, meglio di no. Stiles non l'avrebbe presa bene.
Un cerotto poteva andare bene. O forse un po' di acqua e via. In quella casa c'erano davvero troppi mobili e lui non aveva la minima idea di come girarsi.
Il pranzo era andato relativamente bene secondo i suoi standard. Non aveva parlato, o meglio aveva risposto solo alle domande principali. Si era davvero sforzato. Aveva persino sparecchiato, nonostante non fosse il suo turno.
"Vado in centrale."
"Ok."
"Nessuna raccomandazione oggi? Stai bene?"
"Mh. Stai attento John."
"John? Sicuro di non aver perso troppo sangue?"
"Sì, scusa."
Era veramente una tragedia. Derek, non essere troppo freddo con mio padre. Non era andata poi così bene quella raccomandazione. Era da troppo tempo che non mostrava sentimenti e da troppo tempo che non si relazionava con un genitore.
Doveva cercare di sembrare più Stiles. Forse doveva sembrare più sbadato e più loquace. Era meglio andare al loft e parlare con Stiles. No, al loft c'era Cora. Meglio casa di Stiles.
(15:03) Vieni qui, ora.
(15:04) Non darmi ordini anche per telefono, Sourwolf.
(15:04) ...
(15:06) Ok, ok arrivo.
Stiles non era stato poi tutta questa velocità. Era arrivato dopo più di mezz'ora. Derek era davanti alla porta di ingresso. Il che era abbastanza inquietante. Non il fatto che lo fissasse. Ma il fatto che lo stesse aspettando fuori dalla porta; come se aspettasse il padrone di casa per entrare, anche se aveva già passato qualche ora in quella casa. Sentiva che non era sua e si sentiva come un estraneo che metteva il naso nelle cose degli altri.
"Sia chiaro che rivoglio la mia jeep."
"Non avevo dubbi."
"Perché mi hai chiamato? Deaton ha trovato qualcosa? Torniamo a casa nostra? Uno nel corpo dell'altro? Aaah perché è sempre fraintendibile... ognuno nel proprio corpo? Aspetta che hai fatto alla mia mano?"
"Stiles! Respira. Mi hai tirato scemo e sono due secondi che sei qui."
"Ok, scusa. Ma devo recuperare. Sono stato zitto tutto il pranzo... Sai cosa significa? Ho un sacco di cose che mi frullano per la testa e se non le dico credo che imp-"
"Lo hai fatto di nuovo."
"Aah maledetto ex Sourwolf."
"Mh."
"Quindi? Perché siamo qui?"
"Deaton non ha ancora chiamato."
"Perché non mi hai aspettato dentro?"
"Non è casa mia."
"Per un po' sarà tua se non risolviamo questa situazione."
"Troppi mobili."
"Ah, già. Tu hai solo vetrate a casa."
Stiles aveva ricevuto il primo scappellotto di quella situazione.
Ma era la verità, forse avrebbe dovuto comprargli qualcosa per il loft. Qualcosa era riduttivo.
Avevano passato il pomeriggio a capire di più su quella situazione o meglio ci avevano provato. Stiles aveva fatto una lista delle cose che Derek doveva fare e viceversa. Gli aveva detto dove trovare le cose principali e come evitare di uccidere il suo povero corpo. Derek aveva anche provato a ringhiare, ma aveva sempre fallito. Stiles ovviamente non poteva che farglielo notare.
"Ah, dovresti iniziare a parlare. Ora quello che ringhia sono io."
"Già, grazie tante..."
"Non tenere il broncio. Non sei credibile."
"È la tua faccia che non è credibile, non io."
"La mia faccia è perfetta così come'è, anche se ora ce l'hai tu."
"Convinto."
"Vado, tra poco torna papà. Mi raccomando."
"Mh."
Partiva decisamente bene Derek.
La serata era passata tranquilla, anche se non era stato così loquace. Lo sceriffo non aveva più chiesto nulla, visto che a pranzo non aveva cavato un ragno dal buco. Così aveva lasciato correre, credendo che il giorno dopo gli sarebbe passata.
Poi a Derek era venuto un dubbio. Cosa doveva fare esattamente a scuola?
(22:53) Che materie hai domani?
(22:54) Sei serio?
Merda. Quel telefono era una cosa infernale. Era troppo chiedere dei tasti? Aveva sbagliato destinatario e il messaggio lo aveva inviato a Scott. Tutta colpa di Stiles che lo aveva salvato come Sourwolf e non come Derek.
(23:01) No, ho sbagliato conversazione. Dovevo scriverlo a Stiles.
(23:02) Amico, stai bene? Sei tu Stiles.
Questo era troppo.
(23:05) Si! Sto bene. Ho sbagliato.
(23:05) Se lo dici tu... A domani.
(23:06) Mh.
Entrambi erano andati a dormire convinti che l'indomani si sarebbero svegliati nei rispettivi corpi e che quell'assurdità fosse passata. Ma forse non era proprio così.
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