Il passato

«Povera bambina! È stata tutta colpa mia! Se non fossi il suo difetto più grande, non le sarebbe successo niente di tutto ciò!»

<<Ma no, imbranata! Non dire così! Sai, io sono la dolcezza e oggi dovevo aiutarla a salvarsi dalla direttrice. Mmm... non è giusto, povera la mia piccola Milena!>>

<<Dolce! Sta piangendo! Uffa, se io non esistessi certe cose non accadrebbero. Hai visto, no? Doveva portare degli oggetti alla direttrice e io come al solito ho rovinato tutto! Ha fatto cadere le cose per terra cadendo, e come conseguenza l'hanno picchiata.>>

<<Dai, calmati, la dolcezza è qui accanto a te. Poverina, la senti che sta piangendo? Ma si è fatta pure addosso, vero?>>

<<Già, dolcezza, sì e per conseguenza doppia frustata; in più ora è a letto senza mangiare. Tutta colpa mia. Sono proprio brava a stare in mezzo quando non dovrei!>>

<<Sì, piccola Milena. Poi qui, in questo letto spoglio, povera piccina mia. Farà fatica a chiudere occhio. Poi quelle signore le faranno paura. Vorrei fare qualcosa per aiutarla.>>

<<Ahi ahi, poi spero di non subentrare nuovamente io. Ti ricordi la notte scorsa? Si è svegliata e come al solito a causa mia è caduta. Poi la rabbia a fatto un inchino e ha svegliato tutti... sob!>>

<<Piccola mia, questa volta non accadrà più, non vogliamo che dorma fuori vero? Io veglierò su tutte e due e non accadrà niente, va bene?>>

<<Oh, come sei dolce! Certo ti calza a pennello. No, non voglio! Starò buona e farò attenzione e poi ho te, no? Milena ha avuto una giornataccia! Pensa, mentre tu la mattina dormivi, la bambina ha sbattuto la testa sulla porta della cucina, è caduta e si è fatta male al piede; uffa sono proprio un'imbranata!>>

<<Su, non piangere, purtroppo sei fatta così. Si puoi migliorare, ma resti sempre un'imbranata. Io a parte consolarti e starti vicino, molto non posso fare. Sei simpatica e buffa a volte, sai?>>

<<Ma non è vero! Tu lo sei! Cioè, non buffa ovviamente! Tu sei carina, simpatica, voglio dire, sei Dolcezza, il pregio migliore. Questa qualità aiuterà la piccola ad andarsene via da qui!>>

<<Aspetta, che vorresti dire!>>

<<Ah, che buffa che sono! Non te l'ho detto vero? Ma oggi è anche venuta una famiglia per conoscere la nostra piccola Milè! Se tu sprigioni tutta la tua tenerezza, vedrai, la prenderanno e ce ne andremo via da qui per sempre!>>

<<Ma che bella notizia che mi dai, pasticciona! Allora farò di tutto per sprigionare tutta la mia bontà.>>

<<Già! Da questa giornata goffa è uscito qualcosa di bello!>>

<<È successo altro in mia assenza?>>

<<Sì, certo, sai com'è: ce n'è sempre una nuova. Oggi è andata a sbattere contro un bambino di due anni più grande di lei; non ti dico il casotto.>>

<<Oh tesoro! Cos’è successo?>>

<<Si sono picchiati! Ho anche provato a fare di nuovo quello che mi viene meglio, ma niente da fare, non c’è stato verso! Ed è stata colpa mia pure qui.>>

<<Peccato! Dormivo e non ho potuto fare qualcosa con la mia benevolenza, almeno potevano fare amicizia!>>

<<Oh, ma tu se tanto carina. Non pensarlo nemmeno. La buffa sono io che ho permesso tutto ciò.>>

<<Povera, sta piangendo, vorrei tanto accarezzarla e farle sentire così la mia presenza! In fin dei conti, una mamma si comporta così, vero? Le canta una canzoncina e la bimba si rilassa.>>

<<Uffa, non mi do pace, oggi è stata proprio una giornataccia per noi due.>>

<<Imbranata, ma come si fa a dormire con lei così? Io non posso fare nulla, perché sono solo un pregio e lei non mi può sentire.>>

<<Già, hai ragione, sei molto dolce, sai? Io invece se intervengo, rischio di farle fare qualcosa di brutto e Milena verrà di nuovo picchiata…>>

<<Uff, ora la sento singhiozzare, è solo una bambina e oggi ne ha passate troppe. Che possiamo fare?>>

<<In più poi oggi non ha mai mangiato: è a digiuno. Eh già, è una vera brutta giornata.>>

<<Ehi goffa, ho come l’impressione che ti sei dimenticata qualcosa, vero?>>

<<Ma come? Sono così sbadata? Ma è vero che sono un difetto, ma mi sembra strano, non mi sono scordata niente.>>

<<Sicura? Guarda,

imbranata, che ti conosco bene. Stiamo insieme praticamente tutto il giorno. Quindi, dai, racconta!>>

<<Oh e va bene! Come al solito hai ragione. Stamattina, stava parlando con una sua amica, quando all'improvviso per errore l'ha fatta cadere.>>

<<Oh, questa mi mancava, creaturina bella, e deve soffrire tanto.>>

<<Già, ma cambiamo discorso? Non sei contenta della bella notizia che ti ho dato? Io sì e anche molto!>>

<<Ovvio che sì! Tu però quando sarà il momento devi dormire e dare spazio a me. Ti prego, l'ultima volta ho fatto fare a te e lei non è stata accolta perché tu lei fatto fare cose strane! Questa volta sarà diverso perché ci sono io.>>

<<Tranquilla, farai tutto tu e tutti noi saremo davvero molto felici. Ho sentito che sarà a breve, tu che sei dolcezza, fai in modo che abbia un bel sorriso davanti alle persone che la vogliono conoscere. Io sarò taciturna, tranquilla!>>

<<Ovvio! Lo so fare benissimo! Se vogliamo andare via da qui, dobbiamo essere brave e cogliere l'attimo!>>

<<Da quanto ho capito, persone semplici, carine e molto amanti dei bambini! Sarà bello finalmente uscire da questo inferno. Che dici?>>

<<Finalmente sei d'accordo con me su una cosa. Lo sai che le voglio bene. Ah, senti!>>

<<Cosa? C’è silenzio.>>

<<Esatto! La mia piccina si è calmata. Dormi, mia piccola, la tenerezza è qui con te, amica mia!>>

<<Sei troppo zuccherina. Mentre io troppo pagliaccia. Sono felice che si è tranquillizzata.>>

<<Hai bevuto il tuo thè ai frutti rossi? È dolce come te.>>

<<Sì, certo! Era buono! Ora a ninna che dici?>>

<<Ma sì ovvio! È stata una giornata pesante, vero? Domani andrà meglio, me lo sento. Poi conosceremo i futuri adottanti.>>

<<Sì, non vedo l'ora. Ora ti dirò qualcosa di zuccheroso e potremo chiudere gli occhi. Dolce notte, mia amica. Sei speciale.>>

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