Superpositivi: l'Ascesa del Coronavirus.

*Sto camminando in una strada asfaltata con una mascherina sul volto che non mi fa respirare e sto cominciando a odiare. In giro non c'è nessuno e l'aria che satura la zona è carica di paura. Cerco nei bar un segno di vita, ma nulla, è come se la gente fosse semplicemente sparita. Comincio a essere un po' stanca di tutto quel giro, di quella roba infernale sul mio volto e faccio per toglierlo quando una voce alle mie spalle mi blocca.*

Rika: Oh, eccoti, ti aspettavo con tanta tanta ansia; sono felice di vedere una nuova persona! Ma per favore... *la voce sinora dolce e squillante muta in apprensiva, indicando col suo indice destro l'altezza della bocca* Aaalzala, potrei essere superpositiva e contagiarti.

Intervistatrice: *la guardo accigliata, ma eseguo la sua richiesta* Oh, certo. Ehm, dunque conosci qualche luogo dove possiamo chiacchierare un po'?

Rika: *seppur velato dalla mascherina azzurrina, si nota chiaramente un sorriso smagliante, considerati gli occhi acquamarina, scintillanti quanto le acque del vecchio mondo* Qui va benissimissimo! Anche perché siamo sole sole e nessuno ci sentirà; i miei compagni sono di sopra ma qualche isolato più avanti... *indica il punto, alzando nuovamente l'indice destro, poi prosegue divenendo lievemente più seria in volto* Purtroppo non ci sono sedie di cui posso garantirti la non infettività, il virus sa come muoversi, chi e come colpire; mi dispiace tantissimo ma è meglio qui all'aperto che in un posto stretto stretto e chiuso.

Intervistatrice: Oh tranquilla, va bene anche qui. *afferro matita e block notes* Allora, Rika, dicci qualcosa di te, per iniziare.

Rika: *torna ad essere solare nel modo di porsi e fa un inchino* Come prima cosa mi presento: piacere di conoscerti Intervistatrice, mi chiamo Federica, ma per gli amici e appassionati di cose correlate al Giappone mi chiamo Rika. E tu puoi chiamarmi così perché immagino piacciano anche a te! *nuovamente cambia umore con velocità quasi innaturale* Comunque, prima che venisse la terza ondata del Coronavirus io ero una appassionata di cosplay e studiavo molto al PC, ci tenevo al mio futuro... Ma poi tutto è cambiato. E ora sopravvivo, per ora con due persone, solo grazie alle cose che solo io so di ciò che è accaduto. Mi dispiace ma non posso dire come faccio a saperle.

Intervistatrice: Io sono Lisa, ebbene sì hai indovinato, anch'io amo gli anime, ma qui non stiamo parlando di me, ma di te *le ammicco, complice*. Dunque Rika, prima hai detto di un virus, com'è sbucato fuori? Lo si può debellare?

Rika: *finge imbarazzo, effettua un passo indietro e smuove le mani quasi come a salutare, quando in realtà intende altro* No, no, scusa scusa, non volevo farmi gli affari tuoi! *si ricompone e assume un'aria completamente diversa, e un tono molto profondo e fronte aggrottata* Comunque, purtroppo non posso svelare i dettagli. Ma quello che posso dire è: dopo che la seconda ondata terminò, tutti credevamo grazie ai vaccini e al secondo lockdown appena terminato, che il Covid fosse per sempre scomparso. Ma una terza ondata venne: i sintomi della malattia erano molto più forti, e tutt'oggi non c'è una cura. Il suo RNA era cambiato rispetto al virus base; fu una variante terribile... e come avrai intuito, non si conoscono modi per debellarlo. *diventa molto triste in volto, le sue gracili spalle divengono come quelle di una persona timida*

Intervistatrice: Oh, capisco, mi dispiace. Quindi come fate a socializzare? Come fate a vivere?

Rika: *mugola* I mezzi di comunicazione della Tecnologia ormai antica sono stati soppiantati, dunque possiamo comunicare solo se ci incontriamo dal vivo e rispettiamo almeno un metro di distanza, come sto facendo io ora con te. Ma non tutti i sopravvissuti sono gentili, è diventato tutto come in quei film che si vedevano quando la televisione funzionava ancora. Sopravvive il più furbo e chi si accaparra più cose dai supermercati e dai magazzini delle aziende gastronomiche, ormai inattive... *il viso diventa pendant col suo aspetto fisico: quello di una ragazzina come rattristata dalla nostalgia per la madre* E io mi sento troppo troppo in colpa per come sono dovuta sopravvivere, vorrei sempre regalare positività agli altri, mai vederli affamati come sono stata io... *una lacrima discende dal suo viso* Se non fosse stato per la mia compagna buona buona, sarei morta di fame... povere persone, tutte dovrebbero incontrare la brava Lucia... che non è voluta venire, ma vorrei presentarti...

Intervistatrice: *le passo un fazzoletto* Oh cara, mi dispiace, certamente non è un bell'affare... Lucia? Chi sarebbe questa persona? È una tua cara amica? E prima mi avevi detto che sopravvivi grazie a due compagni di sventura, dico bene?

Rika: *sobbalza dallo spavento* Uh! Grazie ma è meglio di no, non si sa mai io sia infetta, non potrei restituirtelo... *si rende conto di aver esagerato con le movenze* Scusami, non sono più abituata a ricevere oggetti per gentilezza dagli altri, tranne del cibo... Lucia è una ragazza che non so se definire mia amica, ma è dolce e gentile con me come nessun altra superstite è stata, e poi... *il suo sguardo assume un ché di determinazione e ammirazione allo stesso tempo* È stata molto molto coraggiosa: mi ha salvata la vita dall'altro suo compagno che voleva spararmi, perché non voleva darmi da mangiare e non si fidava di me; si era spaventato per quest'aspetto... diciamo "curato" che io ho a differenza degli altri sopravvissuti... *si tocca i capelli rosso vermiglio, raccolti in due chignon all'altezza del collo* Dunque sì, sono loro due i miei compagni, per ora; perché ne ho visti morire tanti tanti, e sono ormai abituata all'idea che forse dovrò veder morire anche loro di Covid... Ma Lucia non se lo merita assolutamente, anche se forse, è brutto brutto da dire, sarebbe solo ciò che lei da un lato vuole... come altri, del resto...

Intervistatrice: Nah, tranquilla, viaggio con una scorta infinita di fazzoletti. *glielo allungo, sorridendo* Oh, dunque è questo il nome del virus... capisco, dunque la gente preferisce morire piuttosto che essere infetta. Ma come si riconoscono i sintomi?

Rika: *allunga il suo corto braccio destro, afferra il fazzoletto e si prende alcuni secondi per asciugarsi e calmarsi. In modo quasi surreale, i suoi toni diventano quasi professionali* Difficile rispondere in breve, ma ci proverò. I sintomi sono quelli di una influenza o poco più, ma a differenza delle prime due ondate che vennero quando le cose erano come prima, ove il più delle volte si sopravviveva, ormai i sintomi sono molto più forti: la febbre sale molto in fretta fino a 42°. Poi, prima di questo si può anche avvertire stanchezza e un forte al di testa: cose difficili da percepire come malattia o stress-affaticamento, poiché i sopravvissuti si impegnano molto, ogni giorno, ad andare avanti, mentalmente e fisicamente; seppur dimenticavo: c'è chi vuole continuare a vivere come il compagno di Lucia, per fortuna non tutti si sono arresi.

Intervistatrice: Quando dici "il compagno di Lucia" intendi il suo fidanzato?

Rika: *sobbalza per la domanda improvvisa ed emette un gridolino, di cui non si aspettava assolutamente. Smuove il capo in più direzioni, in modo buffo, mentre la sua voce diviene dolce ma carica d'imbarazzo* N-non credo che serva una persona che come me ha studiato comportamenti e psicologia prima della terza ondata, per capire che Lucia e Marco non potrebbero... M-mai stare insieme; sono opposti caratterialmente, anche se mi sembra di aver capito che lui abbia salvato lei una volta, ma l'altra l'ha quasi uccisa... e ha pronunciato una frase sospetta che non mi fece capire se fosse sentimentale o sull'umanità in generale, ma stavo morendo di fame mentre lo disse, non sono riuscita a decrittare...

Intervistatrice: Interessante... e invece tu? Hai, o avevi, qualcuno che ti piaceva?

Rika: *assume una espressione triste, evitando lo sguardo con Lisa* Preferirei non parlarne... Scusami non ho nulla di personale contro di te, ma ho visto morire troppe persone e preferisco non ripensarci...

Intervistatrice: Capisco cara, allora, cerchiamo di cambiare argomento, che ne dici? Cosa fai nel tempo libero o, se hai un lavoro, di cosa ti occupi?

Rika: *alza lo sguardo, con perplessità, mugolando* Tempo libero ne abbiamo in abbondanza, tranne quando dobbiamo andare a caccia di viveri. Quindi, almeno in questa zona del mondo lavori non esistono ma... So di posti ove ce ne potrebbero ancora essere, ma è meglio che resto zitta. Comunque, molti di noi non hanno un hobby, e non so se poter definire i miei "hobby", dato che devo emigrare di continuo da un gruppo all'altro per sopravvivere. Ma, facendo finta che posso definirli tali... *sorride dolcemente e cambia totalmente umore, come posseduta da uno spirito benigno; quasi canticchiante* Faccio finta che le poche poche cose che ho siano pezzi dei Lego e cerco di metterle tutte insieme, disegno con le poche penne e carta che trovo, mi posiziono davanti lo specchio per provare i miei vestiti che ho trovato nell'immondizia, e quei pochi che ho potuto portare della mia vecchia casa, immaginando che siano i miei amati cosplay che ho ormai perduto; cerco di immaginare qualcosa da dire per dare sollievo agli altri. Ma sul cosa mi occupo... È un segreto segreto, ma... *in modo molto lunatico, le si corruga la fronte e gli occhi le si illuminano di una strana lucentezza, come ad appartenere ad un'altra persona; la sua postura è molto rigida e lontana dalla sua sinora infantilità* Io voglio scoprire tutto ciò che non so ancora sul Covid! O qualsiasi nome, forma o nomea che abbia adesso. Ho una sete di sapere infinita, perché spero di poter trovare una cura e liberare il mondo da questa piaga... Ma sarò anche una grande egoista che vuole solo studiare e basta e sapere più degli altri... So già più di ogni sopravvissuto che non ha "le mie fonti" ma non mi basta!

Intervistatrice: Beh, diciamo che ti tieni occupata. Va bene, Rika, direi che abbiamo finito la nostra chiacchierata, però ho ancora due domande per te: cosa ne pensi del tuo autore e cosa gli faresti se te lo trovassi davanti?

Rika: *torna in sé, e ridendo imbarazzata con le mani sulle guance ricolme, sembra quasi ignorare la domanda* Oh, ho davvero detto quelle parole? Dimenticale, sono solo una bimbominchia come mi chiamarono in molti, e come forse vuole chiamarmi anche Marco... *la risata diviene meno eclatante e sostituita gradualmente da un triste tono ma allo stesso tempo risentito; smuove le mani in continuazione col dito indice ad indicare punti casuali* L'autore penso che sia un vero sadico, ma non solo per quello che mi ha fatto passare ma anche: solo perché ha letto una storia ove succede quello che capita nel mio mondo, gli è venuta l'idea orribile di uccidere la migliore amica di Lucia davanti ai suoi occhi, e lui adora quella ragazza; Lucia soffre ancora terribilmente per Laura, mi sento male ogni volta che capisco che sta pensando a lei... Forse erano più che amiche, ora che ci penso... Ma d'altro canto qualcosa all'autore glielo devo: mi ha creata in base a una persona che conosce su Internet, e io se lo incontrassi gli chiederei per penitenza di quello che ha fatto a me e Lucia di farmela conoscere, e se rifiuta... Marco di sicuro lo punirà al posto mio, perché pure lui ha sofferto tantissimo; lo percepisco anche se non ne parla. Come faccio a sapere tutte queste cose sull'autore? *abbassa per pochi secondi la mascherina e svela un ampio sorriso* È-un-se-gre-to! L'avevo detto che io so tutto... O quasi!

Intervistatrice:*ridacchio e ammicco con fare cospiratorio* Capito capito. Bene, direi che abbiamo finito, Rika ti ringrazio per il tuo tempo, spero di non averti causato dei problemi. *ritiro matita e block notes bella bisaccia* A presto!

Rika: *riposiziona la mascherina e addolcisce di molto la voce, anche con un velo di tristezza* No, no, anzi grazie a te che mi hai dedicato il tuo tempo, sono io piuttosto che spero di non averti causato problemi, i miei scleri non sono amati da tutti tutti! Mi ha fatto benissimissimo parlare con qualcuno... Di altre parti! Mi è servito da sfogo! *alza la mano destra, completamente aperta, e fa l'occhiolino col medesimo occhio* Ciaooo, un bacio tanti abbracci abbracciosi... Con la mente, perché qui non possiamo darceli fisicamente!


Immagine: l'intervistata, Rika.

Se volete sapere altro sulle sue avventure andate sul profilo di DanielSonic87.

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