tylago
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Autore intervistato: tylago
Occasione: 1° posto nella categoria Loki dei Valhalla Awards 2021
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🌘INTERVISTA🌒
Partiamo da una domanda abbastanza classica. Come ti sei avvicinata alla scrittura?
La prima volta che scrissi qualcosa avevo 15 anni. Un fantasy osceno, così ho lasciato perdere a prescindere. A 18 anni scrivevo fanfiction su EFP, poi ho lasciato. Solo nel 2020 ho scoperto wattpad grazie al consiglio di un'amica, e ho ricominciato a scrivere "sul serio" per puro svago e curiosità di mettermi in gioco...
Più di una volta mi sono imbattuta nella tua storia, La Sindrome di Lazzaro, mentre vagavo per i meandri di Wattpad o mi iscrivevo a concorsi vari con le mie storie dello stesso genere. Onestamente, quanto ti reputi famosa e apprezzata? (Come sai sono due cose molto diverse) C'è qualche autore qui su Wattpad che vorresti raggiungere quanto a notorietà o abilità?
Non mi reputo per niente famosa, tuttavia discretamente apprezzata. Sebbene io sia su wattpad solo da un anno, le mie storie hanno stimolato la curiosità fin da subito. Ci sono un paio di autrici che ho scoperto per puro caso e stimo tanto, le ho seguite e sostenute. Da loro ho appreso "un'anima" narrativa che ha arricchito il mio vocabolario.
Una domanda sulla storia nello specifico: com'è nata? Hai tratto ispirazione da qualcosa di particolare? Quanto c'è di te nell'opera? Ti immedesimi magari di più con la protagonista?
Sindrome di Lazzaro ha una "lunga storia". È nata nel 2015 su carta, come uno Young Adult da 4 soldi. Sahara era la classica gallina da scuole medie americane, poi... tutto è cambiato, tutto si è evoluto con me. Non ho toccato Sindrome per anni e anni, l'ho ripresa solo nel 2020 e la maturità della mia scrittura – della trama e dei personaggi, del worldbuilding etc. – è salita esponenzialmente. In Sindrome c'è tanto, troppo di me. Ci sono scene e concetti talmente delicati, che mi toccano e appartengono talmente tanto che ho smesso di iscriverla a scambi di lettura e servizi di recensione. Per la storia di base non ricordo minimamente di aver preso ispirazione da qualcosa, dato che nel 2015 non leggevo praticamente niente e la fantascienza neanche mi interessava (sembra assurdo, ma io sono il paradosso fatto persona). Ultimamente, per Sindrome ho preso ispirazione da uno dei miei film preferiti, Oblivion, e per delle doverose scene di guerra dovrò farmi ispirare da altri film come Pacific Rim, ad esempio. Per quanto riguarda la protagonista del mio scifi, non mi immedesimo minimamente in lei. È quasi un'estranea, per me. Ultimamente non mi fa più né caldo né freddo, ma spero di recuperare più avanti, con lei. Mi immedesimo tantissimo, invece, nei personaggi maschili secondari! SET, Ivon, Arlo, Mŏdis, Dente e Jona sono le mie creature dalle mille sfaccettature, che sto coltivando con la massima cura.
Vedo che leggi moltissimo, anche classici (tra cui "Il Ritratto di Dorian Gray" che è il mio libro preferito). Queste letture hanno influito molto sul tuo stile? In che modo? Diresti che ci sono opere che hanno lasciato un'impronta più profonda nel tuo modo di scrivere? Senti di assomigliare a qualcuno di questi autori (o come minimo di tendere verso quello stile)?
In realtà non sono una gran lettrice; solo ultimamente ho accelerato i tempi di lettura grazie alle sfide su Goodreads. Tra i classici che ho "messo in vetrina", ci sono tutti quelli che ho letto in due decine d'anni e non sono poi tanti. Su wattpad, invece, ho letto parecchio! È tutto nei miei elenchi di lettura. Tutti i classici che ho letto non hanno minimamente influito sul mio stile, se ci penso. Non so neanche io come ho fatto a costruirlo, forse (molto probabilmente) ho arricchito la mia fantasia grazie ai libri che ho letto negli ultimi anni: Wilbur Smith è il mio autore preferito e la sua saga egiziana è stata la roba più entusiasmante che abbia mai letto. Se volessi tendere verso un qualche stile, sarebbe sicuramente quello di Smith. Ma preferisco pensare e sperare che il mio, di stile, sia personale e non imitabile.
Ultima domanda: nella bio dici "scrivo per pigrizia". L'ho trovata una motivazione molto curiosa. Di solito si desidera scrivere ma non si trova mai il tempo o l'energia alla fine della giornata. Quindi, cosa intendi esattamente con "scrivo per pigrizia"? Che cos'è che ti fa scrivere?
Esatto, "scrivo per pigrizia", ovvero spesso – troppo spesso – scrivo invece di studiare e fare i doveri che dovrei fare. Sono pigra per andare a buttare l'immondizia? Apro word e scrivo. Sono pigra per studiare? Piuttosto, butto giù qualche spunto per le mie storie. Sono pigra come un bradipo sotto sedativo e all'ombra dal sole cocente. Quello che mi fa scrivere, oltre ovviamente al desiderio di condividere, è il pensiero che quando fra tanti anni rileggerò tutto questo, farò un viaggio fenomenale nei meandri della mia stessa mente.
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E questo conclude la nostra intervista. Cari lettori, non dimenticate di lasciare la vostra opinione, e se volete rivolgervi a questo autore personalmente, magari facendo anche altre domande, questa è l'occasione giusta!
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