andeloncurse
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Autore intervistato: andeloncurse
Occasione: 1° posto nella categoria Ymir dei Valhalla Awards 2021
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🌘INTERVISTA🌒
Leggo dalla tua bio che ti sei avvicinata alla scrittura per conquistare una persona. Se non sono troppo invasiva, com'è andata a finire? E, in ogni caso, che cosa ti ha fatto restare nel mondo della scrittura?
Ho abbozzato il primo romanzo a sei anni, dopo aver letto Piccole Donne e aver deciso che, da grande, avrei fatto come Jo March. Da giovane, però, percepivo la mia facilità di immaginare più come un difetto che un pregio e sovente mi sentivo un pesce fuor d'acqua. In realtà, questa sensazione di non riuscire a fare parte di una cerchia mi accompagna tuttora, anche se ho superato la quarta decade.
Ringrazierò sempre quel moroso che mi ha fatto conoscere la scuola Holden. Ho iniziato a frequentarla per fare colpo su di lui, lo ammetto: faceva il fotografo professionista e io non mi sentivo alla sua altezza come artista... Pur scrivendo da sempre e pur avendo letto tutti i manuali di scrittura narrativa in commercio, mi mancava il confronto con altre persone che condividessero la mia stessa passione per poter crescere e smettere di scrivere malissimo.
Alla Holden ho conosciuto una persona spettacolare a cui sono ancora (e sempre più) legata, Pierangela. La nostra amicizia è fuori dal comune, ci unisce soprattutto il concepire la scrittura come metodo di indagine verso noi stesse e, con lei, non mi sento un pesce fuor d'acqua.... Non ho trovato una cerchia, ma un segmento. Direi un segmento aureo! Pierangela mi aiuta ancora oggi ed è soprattutto grazie alle nostre infinite chiacchiere attorno ad argomenti importanti (come l'amore, l'amicizia, la vita, la morte e... il buon cibo che avrei dovuto scrivere all'inizio dell'elenco tanto ci piace mangiare bene) che trovo argomenti di cui parlare nei miei scritti.
Per me la scrittura è il mondo e... non so se abbia già voglia di andare all'altro mondo... E poi ho ancora un po' di romanzi, racconti e saggi nella penna. Quindi, sì, a oggi, vorrei continuare a rimanere nel mondo della scrittura. Se me lo chiederai domani, sappi che potrei cambiare idea.
E con quel moroso famoso? È finita quando si è dimenticato di venirmi a prendere in mezzo all'Adriatico e, se non fosse stato per alcuni suoi amici, la nostra Andelon Curse sarebbe ora annoverata come inquinante marino subito dopo le microplastiche. Però mi ha fatto conoscere la scuola Holden e lo ringrazierò a vita per questo (sul libro nero, la postilla che lo riguarda si legge a malapena... forse perché è scritta col sangue?)
Vedo che scrivi principalmente storie di genere storico. Immagino tu abbia anche una passione per la Storia in generale. Cosa pensi che sia che ti fa virare verso questo genere piuttosto che un altro?
In Storia sono sempre stata terribile. Avevo otto perché la professoressa aveva pietà di me e vedeva il mio impegno, ma lo sapeva che non ci capivo nulla. Ora mi legge anche lei: credo si sia fatta due risate a vedere il mio tentativo di colmare quella lacuna mostruosa scrivendo un romanzo storico. Cause, fatti, conseguenze sono tuttora un mistero e quando leggo i libri di Barbero rimango ammirata di come la gente possa studiare un argomento così difficile. (E capirci... Io non capisco come capiscano).
Come avrai dedotto, questo è il mio primo romanzo storico. È stata una sfida intrigante.
Sempre alla Holden, ho conosciuto Lucia, una professoressa di storia, che mi ha consigliato dei libri e che chiamavo giorno e notte per le consulenze. Le piante tintoree e la farmacognosia, invece, è una cosa che mi appassiona perché materie di esami all'università e perché spesso vado a raccogliere le erbe selvatiche; ricercare quali fossero presenti nel Medioevo è stato facile con Google. Le operazioni chirurgiche del 1200, invece, sono state una sorpresa, ora saprei anche estrarre una punta di freccia, ma, per non scrivere inesattezze, ho domandato aiuto all'amica dottoressa in medicina Betta (che ho sempre conosciuto alla Holden).
Gli altri romanzi che ho scritto, non presenti su Wattpad, sono contemporanei.
Col romanzo in generale mi sto cimentando seriamente da un paio d'anni, prima ho scritto valanghe di racconti (non so nemmeno dove siano tutti perché sono disordinatissima, credo superino abbondantemente il centaio), di cui solo uno è storico, quello su Wattpad (La lira dorata) con cui ho vinto un concorso (88.88 nel 2015, mi pare). Sono affezionata a quel racconto perché è stato anche pubblicato sul sito dei pianoforti della Steinway&Sons.
Che tipo di lettrice sei? Anche in questo caso stai su un genere o spazi dall'horror alle storie d'amore indipendentemente? Ci sono dei generi che non riusciresti mai a leggere?
Alle medie avevo sviluppato un'ossessione per Edgar Allan Poe. Invece a sedici anni ho letto tutto Shakespeare, cosa che ho rifatto durante il lockdown. Poi è arrivata la follia per Jane Austen che avrò riletto cinque volte, a eccezione dell'Abbazia di Northanger, che ho letto solo un paio perché mi è piaciuta meno, e invece Persuasione, a mio parere il suo capolavoro, che ho consumato.
La Elliot edizioni ha pubblicato solo recentemente la Gaskell... se l'avessi letta durante l'adolescenza avrebbe fatto concorrenza all'amata Jane.
Da giovane ero più appassionata dalla letteratura inglese, mentre ho iniziato tardissimo ad apprezzare i Russi, soprattutto dopo aver conosciuto Andrea Tarabbia e Igor Sibaldi. La letteratura statunitense non mi fa impazzire, mentre trovo interessante il Sud America... Machado de Assis col suo Memorie postume di Brás Cubas (che ho sottolineato quasi tutto), per continuare con Borges, Cortázar e altri autori che non conoscevo (che ho letto grazie all'edizione di ABeditore).
Un altro autore che ammiro è il Nobel turco Orhan Pamuk col suo Il mio nome è rosso. Di quel romanzo ho studiato l'architettura magnifica per poterne copiare la struttura.
Tra i romanzi romantici storici che adoro figurano tutti quelli di Francesca Cani, lei, sì, che ha la laurea giusta, in storia!Mi ha ispirato leggere i suoi testi per scrivere la storia di Paolo e Francesca.
Infine, alla domanda su cosa non riesca a leggere ti rispondo i libri brutti e quelli inutili, dove non c'è dentro nulla e che sono stati scritti solo per stupire o per vendere. Che noia.
(Sui libri che leggo potrei scrivere una tediosissima rubrica, ma sono membro della Società Mondiale per la Lotta contro le Ovaie Rimbalzanti e dunque non posso farlo).
Io non ho letto la tua storia, ma vedo già dalla sinossi che è intrigante. Ci racconti della storia dietro la storia? Com'è nata l'idea? Come si è sviluppata?
Volevo studiare la piattaforma di Wattpad, così avevo inizialmente tirato fuori un raccontino che avevo fatto secoli fa sul V canto dell'Inferno perché volevo solo pubblicare una cosa così, senza importanza... ma non ci sono riuscita.
Se uno vuole scrivere e lo fa per passione non può dare in pasto ai lettori uno scritto che sa che può migliorare: se ha passato gli ultimi otto anni a studiare proprio per non scrivere boiate, perché vorrebbe mandare un prodotto di scarto in rete?
Così ho cancellato tutto e ho iniziato a scrivere al meglio di me, come cerco di fare sempre. Era fine ottobre, poi a novembre la mia editor, Martina, mi ha iscritto al NaNoWriMo e mi sono sfidata. Non sono arrivata a scrivere 50000 parole in un mese (non ho vinto il NaNo, infatti), ma in meno di un trimestre ne ho scritte quasi il doppio.... E ho finito un romanzo che mi piace perché parla anche di argomenti che mi stanno a cuore, tutti legati al mondo della donna.
Alle mie due lettrici che volevo cambiare genere e smettere di fare ridere... aiuto, sembrava quasi che volessi rinnegare il mio talento. Così mi sono inventata uno pseudonimo e mi sono impegnata affinché quel romanzo fosse sempre più drammatico. Detto così, pare facile, ma ho un innato senso dell'umorismo che esce anche quando voglio essere serissima e, ti assicuro, che è come saper cucinare solo l'arrosto di vitello e dover cucinare per persone che venerano la Vacca Sacra.
Ultima domanda (e l'ultima domanda è sempre la più difficile): sei felice? (Come autrice s'intende) Sei fiera dei tuoi risultati? Sei anche tu una di quelle persone che pretendono sempre più da se stesse? Una cosa non esclude l'altra, ovviamente. E quindi sei soddisfatta? Vedi ancora una lunga strada verso il progresso?
Io quando scrivo sono la persona più felice del mondo e mi dimentico di tutto.
Siccome voglio diventare super-brava, continuerò a studiare per tutta la vita... Ho fatto un paio di conti: se campo fino a centoventi anni, dovrei farcela.
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E questo conclude la nostra intervista. Cari lettori, non dimenticate di lasciare la vostra opinione, e se volete rivolgervi a questo autore personalmente, magari facendo anche altre domande, questa è l'occasione giusta!
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