Il tuocaffeletterario presenta: LuneAku


Il TUOCAFFELETTERARIO ha l'onore di ospitare LuneAku, autrice di immenso talento che ci racconterà la sua personale avventura editoriale. 

Attraverso la sua storia potremo finalmente comprendere un mondo che può apparire ostile, come affrontarlo, quando presentare il nostro manoscritto e molto, molto, altro... 

QUINDI:

Tra un caffè in ghiaccio con latte di mandorla e dei biscotti ai cereali e scaglie di cioccolato vi presentiamo:

LuneAku e la sua opera: La Cricca - I giorni dell'Accademia

Una comunità che vive tra boschi e montagne velati di nebbia.Uomini e donne scelti dai draghi per essere loro messaggeri tra le genti.Esseri in grado di ricoprirsi di scaglie e farsi crescere ali al posto delle braccia.Una Accademia in cui i giovani imparano a gestire la loro natura.Cinque ragazzi.Cinque mondi.Cinque caratteri.L'inizio di una amicizia straordinaria.Benvenuti e benvenute all'Accademia Aku di Mirŭjin!

https://www.wattpad.com/story/253368993-la-cricca-i-giorni-dell%27accademia

INIZIAMO A CONOSCERE L'AUTORE:


- Quando hai capito che il tuo romanzo era abbastanza "maturo" da poter essere presentato a un editore?

Ci sono stati due passaggi.

Il primo è stato convincere me stessa. Sono una persona ipercritica e pignola (anche una gran confusionaria, in realtà, ma è una minuzia). Prima ancora di pensare di inviare Radica a un editore, credo d'averlo riletto un centinaio di volte; correggendo, limando, mettendomi in discussione, non accontentandomi.

Il secondo passaggio, quello fondamentale, quello che ha davvero cambiato tutto, è stato dar il libro in mano a un editor. Nello specifico a una bravissima e competente professionista, che ho pagato di tasca mia.

Con lei (Raffaella) abbiamo lavorato, ci siamo confrontate, a volte scontrate (io con i miei "gerundi", lei con i suoi "che"), abbiamo riso e fatto battute citando Frankenstein Junior e Ghostbusters.

Grazie al suo lavoro, per la prima volta ho pensato: "Ho scritto un libro!"

È stata lei a convincermi che "Radica" aveva tutte le carte in regola per essere un buon romanzo e di essere pubblicato.

E io le ho creduto.

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-Ora sono curiosa, dopo aver superato lo scoglio della "pignoleria", (una malattia rara che colpisce alcune persone, io sono una di quelle, e che lascia danni irreversibili al sistema nervoso e immunitario :(... ) quali passi hai intrapreso nella tua avventura editoriale?

Finito di scrivere il libro ero certa che il grosso del lavoro fosse alle spalle. Non restava che cercare le case editrici e iniziare a inviarlo. Beata ignoranza.

Quella è stata la parte più difficile, quella che mi ha fatto dubitare di voler arrivare in fondo.

Ok, inviare a case editrici, ma quali? Come? Su cosa ero disposta a mediare e cosa no?

Ero disposta a qualunque cosa pur di pubblicare? No.

Con quest'unica certezza è iniziato un lungo lavoro di ricerca, potrei dire di studio, su cosa significhi pubblicare.

Un'esperienza interessante, a volte deprimente, ma indiscutibilmente necessaria.

Mi ha evitato di sbagliare? No.

Ho imparato? Spero di sì.

Ho passato pomeriggi e serate a cercare in rete le informazioni che mi servivano.

Ho letto le esperienze di altri autori; consigli e pareri di tecnici del settore.

Ho trovato forum che raccoglievano le testimonianze di esordienti, ma anche di editori e consulenti legali (non sottovalutate questo aspetto!)

Ho scoperto la differenza tra agenzia editoriale e casa editrice; tra casa editrice free, a pagamento, a doppio binario e self-publishing (che cinque anni fa era molto meno considerato come via valida per la pubblicazione).

Ho scoperto i tempi biblici delle case editrici, che spesso nemmeno inviano un responso negativo; e ho scoperto come le grandi CE siano inarrivabili, salvo rari casi o salvo si sia ben introdotti, magari da una agenzia altrettanto grande e conosciuta.

Tutto questo a cosa è servito?

A essere più consapevole e a fare quello che si chiama "esame di realtà". Che non vuol dire negarsi di pensare d'essere la prossima J.K Rowling o Ken Follett, ma essere ben coscienti delle possibilità per la propria storia nel nostro panorama editoriale. E su questo calibrare il tiro.

Scusa, forse sono andata un po' fuori tema. I passi, dicevamo.

Informarsi, chiedere, tenere i piedi ben a terra.

Scrivere la sinossi (aaaaargh! Incubo sinossi! )

Individuare le CE "giuste" e anche qualche agenzia a cui far valutare il testo.

E poi, aspettare, aspettare, aspettare...

..................................

- Cose successe con le CE e le agenzie, chi mi ha aiutata, le tante le cose che ho imparato su di me e sul perché scrivo e perché volevo pubblicare.

Realisticamente scartai quasi tutte le CE più grandi, alcune inaccessibili, altre con tempi di lettura biblici e nessuna risposta in caso di non interesse.

E qui è necessaria una precisazione (l'ennesima, lo so, abbiate pazienza).

È fondamentale avere una visione oggettiva della propria opera, e su questa crearsi possibilità e aspettative.

Nel mio caso, innanzitutto, non si tratta di un libro, ma di una serie (di tre).

Quante case sono disposte a investire su una serie di libri di una autrice sconosciuta, o anche solo a dare una possibilità e andare oltre la sinossi e prendere in mano il testo?

Poche, molto poche.

È un fantasy.

E via un'altra abbondante fetta di case editrici.

È un fantasy complesso, corale (dieci personaggi co-protagonisti), con intrighi politici. Non ci sono clichè. Non ci sono scene di sesso messe tanto per far parlare. Non è un young-adult, paranormal, romance e altre di quelle caratteristiche che vanno per la maggiore. E via altre case editrici.

Questo per dire cosa?

Che occorre avere bene presente il proprio scritto.

Potete essere fedeli alla vostra idea o piegarla alle necessità di mercato. La scelta è personale. Ma fatelo con consapevolezza. O vi sentirete come Don Chisciotte contro i mulini a vento. Credetemi, mi è successo. Poi ho capito.

Fine modalità "zia". Rientro nella modalità autrice.

Ho inviato il libro ad alcune case editrici medio-piccole e a un paio di big (dalle quali dopo cinque anni ancora attendo risposta...)

Ho chiesto a un paio di agenzie, pagando, una valutazione del testo al fine di una loro rappresentanza.

La risposta di una di queste mi è rimasta impressa, perché, al di là del testo in sé, che poteva essere semplicemente una sviolinata per addolcire il no, quelle parole mi hanno aperto gli occhi sul discorso a cui accennavo prima.

Nella lettera mi si diceva che per trama e intreccio narrativo, il libro era al pari di certi autori stranieri parecchio conosciuti. Tuttavia, dato che il genere, scritto da italiani, non aveva un gran mercato in Italia, non se la sentivano di rappresentarmi.

In pratica: se il libro ha poco mercato o è un genere di nicchia, anche se è un buon prodotto, tendenzialmente non ci interessa rappresentarlo, perché a loro volta le case editrici non sono interessate (poco guadagno).

Ecco, occorre prepararsi anche a questo.

Nel frattempo iniziarono ad arrivare le prime risposte delle case editrici.

Tutte free, sulla carta.

Apro una parentesi che richiama quanto detto prima. Come deciderete di pubblicare (free, self, a pagamento, a doppio binario) è scelta vostra. Ma siatene consapevoli. È un farvi del bene che serve a voi e al vostro libro.

Le case editrici...

Una mi mandò direttamente il contratto senza nemmeno avvisarmi che il libro era piaciuto ed erano interessati.

Un'altra mi confermò il suo interesse, mi disse che erano disposti a pubblicarlo nel giro di un paio di mesi e di pensare a un luogo per la presentazione.

Campanello d'allarme!

Perché tanta fretta? Possibile che riuscissero a far tutto bene in così poco tempo? Mi mandarono il contratto.

Ora, quello che loro non sapevano è che ho alle spalle una laurea in Giurisprudenza e che, anche se la mia professione è tutt'altra, i contratti li so leggere, e so leggere tra le righe.

Nel contratto in questione in pratica mi si diceva che per le prime duemila copie non avrei ricevuto un euro e che distribuivano solo tramite loro sito.

Un'altra CE nel contratto imponeva che acquistassi un certo numero di copie.

Un'altra ancora, a tutti gli effetti free, prevedeva a contratto la cessione dei diritti dei libri per venti, 20, anni. E non solo diritti legati al cartaceo, ma anche di qualunque altra forma (fumetto, film, serie tv...) di esso sarebbe stata fatta. Sinceramente, non mi facevo grandi illusioni di gloria, ma perché cedere a loro tutti i diritti e non guadagnarci in pratica nulla?

Allora iniziò il periodo difficile. Quello dei dubbi, dei ripensamenti. Quello della fatica. Quello in cui, potrebbe succedere, una parte di te inizia a detestare quello scritto. Lui non va bene. Tu non vai bene. Eppure...

Come ne sono uscita?

Grazie a una persona che stimo. Lui mi fece due domande:

"Se non riuscissi a pubblicare, smetteresti di scrivere?"

No, mi dissi senza il minimo dubbio. Scrivere fa parte di me, come respirare.

"Per chi scrivi? Per essere pubblicata? Per essere famosa?"

Scrivo per me. E per essere letta.

Credo che questo sia l'ordine giusto. Almeno lo è per me.

Se le cose fossero messe al contrario, scrivere non diventerebbe una sorta di schiavitù?

Che non vuol dire fregarsene del lettore, o che non mi interessa diventare famosa (magari!) Ma che la parte più bella dello scrivere è condividere qualcosa che si ama. Condividere con gli altri qualcosa che ci piace, che ci fa star bene o che per noi è importante che gli altri sappiano, anche le esperienze più dolorose. E questo modo d'essere letti, non richiede necessariamente essere pubblicati da una CE.

Così, in attesa di altre risposte e facendo tesoro di quelle ricevute, iniziai a valutare seriamente il self-publishing.

A quel punto entrò in gioco Raffaella, l'editor. Perché se dovevo autopubblicarmi, allora volevo che il libro fosse al meglio.

Poi sono arrivate risposte positive da CE serie.

Tutte piccole, alcune specializzate in fantasy.

Tra loro la proposta della Casa Editrice con cui sto pubblicando la mia saga. La Genesis Publishing. Piccola CE, giovane. Al femminile.

Perché la scelsi?

Perché pubblicavano in digitale e in cartaceo, e appoggiandosi ad Amazon il costo del cartaceo era contenuto.

In questi anni è stato tutto rose e fiori? No, ci sono stati alti e bassi, ma stiamo andando avanti.

Cosa ho imparato fino a oggi?

L'importanza di essere informata e consapevole.

Ci sono siti, blog, profili ig e facebook che possono essere un valido riferimento, sfruttateli! Sia per quanto riguarda il mondo dell'editoria in sé, sia sugli aspetti legali.

Ho imparato ad aspettare.

Dai primi invii alla pubblicazione credo siano passati due anni.

Ho imparato perché scrivo.

Perché voglio condividere idee, pensieri, mondi, emozioni. E per farlo ci sono tanti, tantissimi modi.

Ho imparato ad ascoltare le opinioni.

A distinguere quelle vere, che fanno crescere, da quelle finte che nascondono dietro l'etichetta della critica costruttiva solo cattiveria gratuita. E ho imparato a passare oltre.

Ho imparato a dire grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato.

E a non vergognarmi nel chiedere aiuto.

Ho imparato che non si smette mai di imparare.

Anche con due lauree, master e altri titoli altisonanti.

Ho imparato a essere onesta con me stessa.

Non sono perfetta, non lo sarò mai.

Ho imparato che amo scrivere.

E che vorrei farlo bene. Per me. E per gli altri.

Cosa devo imparare?

A promuovere il libro (eh,già). In quello faccio davvero pena!

...........................................

-Come hai trovato la casa editrice giusta????

Non credo esista una casa editrice "giusta" in assoluto.

Certo ci sono le grandi case editrici che possono dare, sulla carta, tutto ciò che un autore desidera.

Ma, a patto di riuscire ad arrivarci alla big (rarissimo), siamo sicuri che questo non comporti un prezzo? (e lascio questa domanda sospesa nel vento come un monito su cui indagare...)

Come trovare la CE giusta allora?

Io ho fissato delle priorità. Le mie priorità.

E parlo proprio di priorità in senso gerarchico.

Essere letta? Vendere migliaia e migliaia di copie? Guadagnare? (siate obiettivi su questi ultimi punti o potrebbero arrivare grandi delusioni!)

Cosa mettevo in cima a tutto pur non escludendo il resto?

E una volta stabilita la gerarchia, a cosa ero disposta?

Su cosa avrei mediato e su cosa no? Sarei rimasta ferma come un monolito davanti a qualunque richiesta, o mi sarei piegata alle più bieche necessità che il mercato impone per vendere? (uso volutamente questo termine perché tenere un occhio al mercato non è assolutamente una cosa negativa, anzi è necessaria, ma c'è, ritengo, un limite).

Realismo e onestà con se stessi. Ricordate?

Siate onesti con voi stessi. Definite in modo chiaro, nel segreto della vostra stanza o della vostra mente, cosa volete dalla scrittura. E sarà un buon punto di partenza per trovare la CE giusta.

Io avevo questo ordine: essere letta, vendere e guadagnare. E farlo con una CE (come dicevo il self-publishing allora era poco considerato e io molto ignorante in materia).

Questo mi ha portato a una CE con una buona distribuzione sia cartacea che digitale, che avrebbe pubblicato i libri a un prezzo accessibile (Importante! Quanti leggono un esordiente se il libro costa 30 euro?), attiva sui social (mentre la parte dal vivo è lasciata all'iniziativa degli autori, che sostiene).

Ricordate, al di là di quello che fa una CE, i primi ad amare il vostro libro, dovete essere voi.

Una fonte molto utile per conoscere le CE e le esperienze degli altri autori, è il Web.

Allora era attivo un sito (Writer's Dream) che però ora ha chiuso. Al suo posto è nato "Costruttori di Mondi".

Siti come quello sono un utile risorsa per tutti gli autori, pubblicati e non, per conoscere i tanti aspetti della scrittura.

......................................

-Ti senti soddisfatta del cammino e dei traguardi raggiunti e cosa cambieresti?

Soddisfatta?

La parte ipercritica sta storcendo le labbra e pensando: insomma...

La parte indulgente e gentile dice: sì.

Soddisfatta perché ho preso il mio sogno e l'ho reso reale, al di là di ogni dubbio e difficoltà.

Perché sono rimasta fedele a me stessa e all'idea alla base di questo mondo che ho creato.

Soddisfatta ogni volta in cui qualcuno che non conosco mi dice che riesce a vedere i luoghi che descrivo, che si è affezionato ai personaggi, che l'ho fatto emozionare. E quest'ultimo è davvero il complimento più bello che io possa ricevere.

Felice quando mi chiedono se i diritti per la serie TV li ho ceduti ad Amazon o Netflix (:D ho dei lettori burloni!)

Ma ci sono anche i: se...

Se ci avessi creduto di più, se fossi stata più orgogliosa, sfacciata e un pizzico arrogante nel propormi, se avessi provato con le CE grandi o con un'altra CE, se avessi aspettato che qualcosa cambiasse nel panorama fantasy come in parte sta accadendo...

Già.

Alla fine è un bilanciare tra questi aspetti.

Che non toglie soddisfazione per ciò che sono riuscita a fare, ma che mi sprona a migliorare.

Migliorare in cosa? La scrittura, certamente. Anche se il mio vero tallone d'Achille resta la promozione. Sono un essere timido, e uscire dal guscio è stato ed è difficile per me. E di questo, lo so, i libri ne hanno risentito.

Ho provato a chiedere aiuto, ma, ancora una volta, ho capito che devo fare da sola.

Sto cercando di concentrarmi su questo.

Quindi sì, sono soddisfatta dei traguardi raggiunti. E sono pronta a continuare il viaggio.

Cosa cambierei del mio cammino? Vorrei avere più fiducia, meno timore del giudizio altrui, più coraggio nel raccontare agli altri ciò che sono riuscita a fare.

Perché, come mi disse quella persona saggia: "Lo devi a te stessa e lo devi a quello che hai scritto."

Di solito chiedo agli intervistati la musica che più li caratterizza, ma in questa specifica occasione, ho voluto scegliere io il brano. Sto leggendo il cartaceo di LuneAku, Radica, e lo trovo sublime... Vorrei divorarlo, ma la vita frenetica me lo impedisce però, nei momenti in cui lo abbandono, mi manca!!!!!!!! 

Quando inizio un'avventura letteraria ci associo sempre una melodia, che ne diventa la colonna sonora. In questo caso sto ascoltando:


Spero che la scelta sia gradita all'autrice.

PER ULTIMO, VI CONSIGLIO DI LEGGERE IL SUO LIBRO: 

RADICA VOLUME 1

Vi è una terra immaginaria i cui paesi sono detti Podestati.
La morte di un Podestà, l'elezione del suo successore, la firma di un'importante convenzione commerciale e l'ombra di una potente e oscura droga fanno da sfondo all'intera trama e saranno all'origine di intrighi, menzogne, agguati, furti, rapimenti, scomparse misteriose, inseguimenti rocamboleschi, ricatti.
Una storia corale che, come protagonisti, vede una donna forte, chiamata a guidare la successione e decisa ad ogni costo a rispettare un giuramento; una figlia rimasta orfana coinvolta nei giochi di potere tra mercanti e commercianti; bambini misteriosamente scomparsi; ribelli in lotta per la loro gente; donne votate a preservare la vita; un uomo che gli eventi chiameranno a fare i conti col passato ed esseri, forse mostri, capaci di mutare e farsi crescere le ali.
Benvenuti nei Podestati!

https://www.amazon.it/Radica-1-Lune/dp/6185290278

......

Colgo anche l'occasione per ringraziare LuneAku della pazienza e per ribadire un concetto a me caro: 

QUANDO INCONTRIAMO PERSONE E AUTORI FANTASTICI NON ABBANDONIAMOLI MAI... 

Perciò, cosa aspettate? Andate nella pagina di LuneAku e aiutatela a far conoscere il suo eccellente lavoro! Lo merita!!!!!!!!

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