15: #Ilfattaccio


Quella sera la città di Londra era bagnata da una pioggia copiosa e insistente che, in un batter baleno, fece dimenticare le temperature bollenti dei giorni scorsi. Era sera, erano le 9 passate e Jackson era da solo in casa, steso sul divano intento a guardare un episodio della sua soap-opera preferita; in realtà il suo fisico era lì, nel suo appartamento, con le gambe incrociate e la testa sul cuscino, ma la sua mente era altrove. Su quel divano c'era solo un involucro freddo, un pezzo di carne, un'ameba senza energie, un essere antropomorfo che non riusciva a muoversi. Con lo sguardo fisso nel vuoto e il cellulare poggiato in petto, la mente di Jackson cercava di fare ordine nella sua vita, cercava di capire come gestire la situazione e uscire indenne da un casino che lui stesso aveva creato. Da una parte c'era Richard che, dopo qualche giorno di silenzio, si era fatto vivo con un messaggio, un semplice "ciao", con in allegato una foto del suo viso dolce e smaliziato; dall'altra parte c'era Zach, il suo compagno, quel ragazzo così ostinato, ma sexy e affabile, che stava per cadere vittima di un gioco più grande di lui. Infatti il segreto che Jackson credeva di aver dimenticato, con il ritorno di Lisey, poteva mettere a repentaglio sia la salute di Zach che quella di Richard, ma allo stesso tempo il segreto poteva distruggere tutto quello che Jackson aveva costruito da tre anni a questa parte.

Con un'ansia atroce e con un cuore diviso in due, diviso fra l'attrazione che provava nei riguardi di Richard e il sentimento che provava verso Zach, Jackson si sentiva in obbligo di trovare una soluzione, doveva affrontare i suoi demoni oppure avrebbe perso tutto, il lavoro, i sodi e soprattutto l'amore. Non voleva permettere che Lisey rivelasse la verità, non voleva permettere che quel dannatissimo passato tornasse a bussare alla porta del suo presente, ma a quanto pare la donna, aveva mantenuto la sua promessa, non aveva dimenticato l'orrore di quella notte, non aveva dimenticato gli errori che furono commessi da lei stessa e da Jackson. Si alzò di scatto dal divano, quel senso di ansia lo aveva stremato, si recò in cucina per un bicchiere d'acqua e, nel contempo, Jackson vide la pioggia bagnare la porta-finestra del suo loft. Cadeva così copiosa che faceva quasi rumore e, in quel momento di confusione totale, Jackson sentiva una sensazione di calma e tranquillità invadere il corpo.

Si rese conto che la sua vita era un completo disastro, il solo fatto di voler cercare qualcosa di più, quel guizzo che lo facesse sentire vivo, aveva messo Jackson in una situazione scomoda. Eppure nonostante tutto non rinnegava le sue scelte, non rinnegava il fatto di aver aperto il suo cuore a Zach e la sua mente a Richard, era convinto che fosse la cosa giusta da fare. Ma doveva fare i conti con se stesso, doveva riuscire a trovare un modo per esorcizzare lo spettro di Lisey e tutto quello che accadde tre anni fa. C'era in gioco la sua vita e Jackson doveva trovare un modo per uscirne indenne, per salvaguardare il suo mondo. Avrebbe licenziato Zach dopo il festival? Avrebbe permesso a Lisey di comandare la sua agenda e la sua vita? A queste domande Jackson non trovava risposta, ma sentiva in ogni fibra del suo corpo, che la soluzione sarebbe arrivata in un modo o nell'altro. Ora doveva liberarsi dal peso che si portava in petto, doveva affrontare il suo stesso passato per poter analizzare con coscienza l'intera situazione. Doveva confessare il suo segreto, doveva raccontare la sua versione dei fatti.

Dirlo a Zach per ora era fuori questione, la situazione fra i due era già troppo tesa, il letto vuoto ne era riprova; ed era impossibile che potesse affidare a Richard la confessione di un crimine che, causa forza maggiore, Jackson aveva commesso con le sue stesse mani. Preso dalla foga del momento, si diresse al tavolino del pc, spense la TV e accese laa fotocamera. Si aggiustò i capelli come meglio poteva, poi premette il tasto play

"Non so neanche io cosa sto facendo, ma sento il bisogno di aprire il mio cuore e fare chiarezza con me stesso. La situazione può sfuggire di mano da un momento all'altro, quindi: Zach, Richard, se state vedendo questo video vuol dire che sarà finito in galera o chissà dove. Questo video non riguarda nessuno dei due, non riguarda il sentimento che provo Zach o il batticuore che provo nei tuoi riguardi, mio caro Richard. Anche perché fino a questo momento, io e te ancora non ci siamo visti. Ma questo non è il punto. Devo raccontare il mio passato, una sventura che ho cercato di dimenticare ma purtroppo, questa sventura ha bussato alla mia porta. Lisey è venuta qui a Londra per chiedere vendetta, per mantenere una promessa lanciata ben tre anni fa, poco prima che io arrivassi qui in città. Lo voglio fare perché ve lo devo, perché non voglio che per causa mia, possiate incappare in qualche guaio" prese respiro

"Tre anni fa ero una vera testa calda, ero totalmente diverso da come sono ora. Fisicamente ero più o meno lo stesso, tranne per un taglio di capelli più lungo che faceva brillare ancora di più il colore dei miei occhi. Ero una testa calda, come dicevo, non volevo che i miei genitori pilotassero la mia vita e, a tutti i costi, volevo andar via da Sidney e costruire qualcosa di mio. Sapete, in quella dannata estate, i miei genitori mi iscrissero al college, alla facoltà di Legge, ma io odiavo questa scelta. Non era una facoltà adatta a me, anzi, lo studio non era proprio adatto a me. Così presi i soldi del diploma e prenotai un volo per Londra. Avevo conosciuto un tipo che mi aveva messo in contatto con un altro tipo, che faceva l'agente a Londra e che sarebbe stato disposto a farmi qualche foto gratis, insomma le solite cose che si fanno per entrare nell'ambiente. Non so neanche se il modello era la mia aspirazione, ma adoravo il fatto di essere adulato, di ricevere complimenti, di sentirmi desiderato. E quindi per fuggire da quella famiglia così opprimente, sono giunto qui a Londra, ho fatto qualche scatto, ma il successo è arrivato qualche mese dopo, quando da Abercrombie & Finch, un manager di successo mi ha notato. Ma sto tergiversando" si aggiustò un ciuffo che scendeva sulla fronte.

"Due settimane prima della mia partenza è successo quello che io chiamo "il fattaccio". Ero in auto, sull'interstatale 80, con un ragazzetto di cui non ricordo neanche il nome, stavo festeggiando la mia partenza, ricordo che ero fatto, fattissimo. Guidavo a forte velocità, e quel ragazzetto ... insomma mi stava facendo un lavoretto qui sotto. Ed era bravo, molto bravo, questo non lo posso dimenticare. Insomma, correvo molto, avevo superato i limiti di velocità. Comparve all'improvviso accanto a me una motocicletta, un'Harvey Davidson del '78. Nera come la notte. C'erano due passeggeri a bordo. Il guidatore mi indicò di rallentare ma io, come ho detto, ero strafatto e c'era un ragazzo che mi stava facendo un pompino. Lasciai per un attimo il volante e finii per urtare la motocicletta violentante, la quale a quella velocità, sbandò e finì contro un albero. Mi accorsi qualche metro dopo quello che avevo combinato. Con lo sportello ammaccato e con un gesto frettoloso, frenai di brutto. In tutto questo il mio amante non si era accorto di nulla, si rese conto della situazione solo quando avevo frenato con violenza. Insomma per farla breve, avevo provocato un incidente, e in quell'incidente era morta una persona, il fidanzato di Lisey. Tutto accadde molto in fretta. Mi avvicinai per capire cosa avevo combinato e mi trovai di fronte una scena orribile, agghiacciante, che non sto qui a descrivere. Lisey era in lacrime, stesa a terra, con una ferita a braccio e una all'addome, ma per fortuna nulla di grave. Il compagno però era senza vita. D'impulso chiamai il 911 ma, preso dalla paura, subito dopo sono fuggito a gambe levate. Sentii Lisey imprecare qualcosa ma ero già fuggito per poter tornare indietro. Quindi, sì ho ucciso un uomo e non gli ho prestato soccorso. Il mio amante era troppo fatto per poter capire qualcosa, quindi lo accompagnai a casa e successivamente tornai alla mia villetta. La cosa precipitò nel giro di pochi giorni, perché la notizia era su tutti i giornali locali, e neanche a farlo apposta, Lisey era una giornalista ed ha permesso così una descrizione capillare della situazione. Io da vigliacco sono corso da mio cugino, gli ho raccontato la verità, come sto facendo ora e lui, da vero avvocato/squalo, cercò di insabbiare la cosa, mi costrinse a fuggire da Sidney con qualche giorno di anticipo, ed io impaurito, accettati passivamente le scelte. L'auto sparì, anzi fu riverniciata e lo sportello fu sostituito, e mio cugino cercando di arginare tutti gli ostacoli, si mise in contatto con Lisey, e pagò profumante il suo silenzio. La denuncia anonima cadde così nel dimenticatoio" Jackson stava per arrivare al dunque

"Il caso però ha voluto giocarmi un tiro mancino. Andai via in tutta fretta da casa e questo spiega il fatto perché da tre anni non parlo più con i miei genitori. In attesa del pullman che mi conduceva in aeroporto, mi trovai di fronte a Lisey che, malconcia, stava per tornare a casa. Mi guadò in cagnesco, ma mantenne il patto, si prese i soldi e cercò di dimenticare l'accaduto, ma il solo fatto di vedermi lì, vivo e vegeto, gli fece ribollire il sangue nelle vene. Si avvicinò e mi disse che quando meno me lo sarei aspettato, lei sarebbe tornata nella mia vita, per togliermi l'amore, la felicità e tutto il resto. Aveva ragione, dovevo pagare. Infatti lo ammetto, non è stato facile vivere con questo spettro ma, dopo tre anni, credevo che la sua promessa si fosse persa fra le sabbie del tempo. Ma poi alla premiere di Dunkirk ha visto le mie foto, mi ha visto con Zach ed è tornata nella mia vita. Ora sono ad un bivio, consapevole che entrambi abbiamo sbagliato e che entrambi potremmo pagare per i nostri errori.

Ho fatto questo video come una sorta di assicurazione, per mettermi a nudo nei vostri riguardi, per farvi capire che il bel Jackson è un vile, un bastardo, una testa calda, una assassino, ma non permetterò di cadere, non permetterò a Lisey di vincere. Troverò il modo di giostrare la situazione, troverò il modo di toglierla di mezzo perché ..." si fermò per un attimo "voglio avermi entrambi nella mia vita. Si può provare attrazione per due persone contemporaneamente? Non lo so, ma qualsiasi cosa sarà successo fra di noi, e qualsiasi colpo di scelta mi ha riservato il destino, spero che possiate vedere questo video e capire che: sono stato con voi sincero, sia con te Zach ma anche con te, Richard. Non voglio essere compatito, vorrei solo farvi capire che errare è umano, tutti possono sbagliare. Sto aprendo il mio cuore solo perché siete le due persone più importanti della mia vita"

Il video si salvò quasi subito, Jackson non volle rivederlo una seconda volta, perché non riusciva più a rivivere di nuovo tutte quelle sensazioni. Eppure si sentiva più leggero, un po' più sicuro di se, a mente fresca aveva razionalizzato il tutto, ed ora era pronto ad accettare i suoi errori e confrontarsi con Lisey. La sua vendetta non si sarebbe consumata. E quindi mentre passava in rassegna tutti i possibili scenari apocalittici, Jackson cercava di trovare un modo per liberarsi di quella donna. Non era ancora arrivato ad una conclusione ma ora che tutto gli era chiaro e che, inconsapevolmente, si era aperto sia a Zach che a Richard, la soluzione sarebbe saltata fuori. Dopotutto la presenza di Lisey non avrebbe rovinato né il Festival né l'incontro con Richard.

Continua... 

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